Tutti per Phoenix

Sono iniziate le manovre correttive per i tre orbiter marziani per potersi trovare nel posto giusto e al momento giusto il prossimo 25 Maggio, giorno dell’arrivo sulla superficie del Pianeta Rosso di Phoenix, in modo da poterne analizzare e osservare l’ingresso in atmosfera, facendo da angeli custodi ad una delle fasi più delicate della missione.
Non si è mai seguito un arrivo su Marte con ben tre orbiter, il flusso di informazioni verso la Terra sarà costante e coprirà tutte le fasi di avvicinamento, ingresso e atterraggio, fino ad un minuto dopo il touchdown.
Gli orbiter serviranno da TDRSS, trasmettendo a Terra tutta la telemetria di Phoenix quasi in tempo reale permettendo al team di sapere sempre cosa stia succedendo a bordo del lander.
Odyssey, Mars Reconnaissance Orbiter e Mars Express si divideranno i compiti, impegnati anche Spirit e Opportunity che in questi mesi invieranno segnali simili a quelli che invierà Phoenix per simulare e controllare che tutto sia in grado di funzionare perfettamente nel momento richiesto.
Phoenix arriverà a 5,7km/s e in sette minuti attraverserà l’atmosfera per adagiarsi sul suolo congelato vicino al Polo Nord Marziano con le sue tre zampe.
Mars Odissey riceverà e trametterà a Terra i dati in tempo reale durante la fase del rientro, essendo la sonda con l’antenna più grande, Mars Express e Mars Reconnaissance Orbiter invece riceveranno ugualmente i dati ma li trasmetteranno in un secondo momento a Terra funzionando da backup.
La registrazione inizierà 10min circa prima dell’atterraggio.
Nella fase operativa della missione invece, che durerà 3 mesi, gli orbiter funzioneranno da relay per le comunicazioni verso Terra di Phoenix come già hanno fatto fino ad ora per le varie missioni.
In questi mesi le stazioni di Terra dell’ESA e della NASA verranno utilizzate anche per calcolare con la maggior precisione possibile il punto di arrivo di Phoenix analizzandone la traiettoria.
Il lander per ora è in condizioni ottime con tutti i sistemi prefettamente funzionanti.

Accidenti che organizzazione alla grande! Addirittura tre orbiter :scream: per seguire la discesa di un lander! Vogliono proprio andare sul sicuro!

Direi che si prospetta un atterraggio notevole!

Incrociamo le dita per scaramanzia!

Phoenix, utilizza una metodologia di atterraggio diversa rispetto a Pathfinder e MER (airbag) utilizzando invece una tecnologia piu’ simile ai Vikings, ma il lander questa volta e’ molto piu’ esile. E’ importante quindi poter rilevare tutta la telemetria possibile durante una delle fasi piu’ critiche della missione. Meglio abbondare, non si sa mai cosa potrebbe andare storto.

Paolo

Sono pienamente d’accordo! Meglio abbondare, non si sa mai…

Capperi che impresa!
Non vedo l’ora di assistere!