Un fiore sulla Luna

La Paragon, leader nel settore dei sistemi biologici chiusi, ha concluso un accordo con Odyssey Moon, partecipante al concorso X-Prize lunare di Google, per portare sulla superficie selenica una piccola serra in grado di consentire l’evolversi dell’intero ciclo vitale di una pianta, a partire dal seme.
Con un po’ di fortuna, nel 2014 potremmo avere le immagini di un fiore che sboccia sulla Luna.

Paragon si occupa di biologia spaziale da molti anni: ha sviluppato il primo ecosistema chiuso per la MIR, ed altri esperimenti sulla ISS. Al momento collabora con la NASA per i sistemi di sopravvivenza e di termoregolazione di Orion ed Altair. Il know-how, quindi non manca.

Tuttavia lo sviluppo di una (piccola!) serra lunare presenta ancora parecchie difficolta’, specie per quanto riguarda lo scambio ossigeno-anidride carbonica e la schermatura delle radiazioni dannose senza bloccare la componente necessaria di luce solare.

Lo scopo dell’esperimento e’ duplice. Nessuno nega che la foto di un fiore sulla Luna avrebbe enormi ricadute sul piano pubblicitario. Nondimeno il progetto ha anche una notevole valenza scientifica, in quanto si tratta del primo tentativo di “coltivare” una pianta su un altro corpo celeste, un passo decisivo verso la realizzazione di colonie extra-terrestri.
I principali dubbi degli scienziati riguardano la gravita’. Tutti sappiamo come crescono le piante ad 1g, ed ormai abbiamo raccolto molti dati sulla loro crescita in microgravita’, grazie a MIR ed ISS.
Ma nessuno puo’ dire, al momento, se 1/6 di g sia sufficiente per le piante per crescere “normalmente”, o se si comporteranno in modo differente.

Questo è decisamente un salto di qualità!
Piante sulla Luna… un ottimo inizio per la colonizzazione! :clap:

molto interessante; ad 1/6 la pianta potrebbe aver bisogno di meno fusto ligneo, per sorreggersi verticalmente, quindi lo xilema verrebbe sinterizzato di meno, interessante sapere se la pianta, in questione, possa dare un frutto.

La questione della gravità veramente non è proprio un’incognita. Da parecchio tempo esistono dei macchinari chiamati clinostati attraverso cui si riesce a simulare abbastanza bene una riduzione o eliminazione della gravità.

Problemi ben più grossi vengono invece dalle radiazioni, e ancora si sta studiando che effetto hanno sulla capacità della pianta di produrre semi non sterili.

Vorrei infine segnalare una cosa a cui non si pensa quasi mai: il campo magnetico. Finora non sappiamo quale effetto possa avere l’assenza di campo magnetico per lungo tempo su un essere vivente. Sulla terra, pur non pensandoci mai, viviamo costantemente sotto l’effetto del campo magnetico terrestre. Sulla Luna questo non ci sarebbe, e al momento non siamo in grado di dire se questa mancanza provocherà danni a sistemi biologici, semplicemente perchè fino ad ora nessun sistema biologico è stato esposto per lungo tempo a un ambiente privo di campo magnetico.
Sapevo che c’erano studi portati avanti dall’università di biologia di Torino a riguardo, in cui facevano crescere piante in assenza di campo magnetico (semplicemente costruendo una camera a cui imponevano un campo magnetico uguale e contrario a quello terrestre) per vedere se si avevano effetti sul genoma. Purtroppo ho perso un po’ i contatti con il professore in questione, e non so se gli studi siano andati avanti. Pero’ rimane una cosa che mi affascina molto…

Beh, credo che questo tipo di esperimento propoato possa dare alcune delle risposte!

Solo una parola: affascinante!

Sarà estremamente utile e interessante verificare tutte queste ipotesi sul campo.

Il fusto ligneo c’è se si tratta di una pianta arborea o arbustiva, dubito che venga sintetizzato dello xilema in una margherita, o sbaglio?

Non credo che vogliano far crescere un albero sulla Luna!?

non è per pignoleggiare, ma tutte le piante hanno un fusto con xilema.
Le piante hanno nel fusto la loro struttura portante; serva affinchè le foglie siano all’altezza e nella posizione più idonea.
In oltre il collegamento fra radici e foglie, mediante tutti i tessuti conduttori è dato dal fusto.

Io non metto in dubbio il fusto Pilgrim. Dicevo solo che piante in assenza di gravità ne hanno già cresciute nelle varie stazioni spaziali, e sulla terra usano i clinostati per simulare l’assenza di gravità con risultati piuttosto buoni.

… veramente rispndevo a

Lory62 che ci ha fatto una bella figura da ignorante!

ma dai!

sapessi quante sono le cose che devo ancora conoscere!!! :beer: