In questo articolo di SFN viene illustrato un nuovo programma ESA (a sviluppo pubblico/privato) per lo studio e la realizzazione di satelliti da usare in GEO che siano spinti e controllati interamente da propulsione elettrica.
L’obiettivo è quello di ridurre la massa dei satelliti o di aumentarne il payload disponibile diminuendo la massa dei carburanti necessari nella vita operativa.
Nell’articolo non se ne fa cenno, ma credo che questa potrebbe essere una buona strada per eliminare la tossica idrazina che attualmente viene utilizzata nei satelliti, soprattutto per quanta riguarda la logistica a terra pre-volo.
Il problema dell’idrazina non è la tossicità, ma la massa. La pericolosità è certo un costo aggiuntivo, ma rispetto al costo del kg in GEO… bazzecole. E per raggiungere la GEO e garantire 15 anni di servizio ce ne va tanta.