Una foto Amarcord

in questa Italia sempre più simile ad un paesaggio sognato da Stefano Benni nel suo libro “Elianto”, fa tanta tenerezza guardare questa foto:

Una grandissima partita a Scopone sull’aereo presideziale di Pertini con la coppa del mondo '82…

La mia è vecchiaia precose? O solo nostalgia della Italia VERA?

Ps: mi sto intrippando con la scopa con “scopa free for windows”…

la foto fa tenerezza, perche’ mi ricorda quando ero bambino.
Per il resto, credo fosse la stessa Italia di adesso, solo con meno possibilita’ di “accedere” alle notizie.
Tanto per dirne una in tema,anche allora si era appena usciti da uno scandalo scommesse nel calcio, le cui vicende sono state “dimenticate” da tutti subito dopo la vittoria ai mondiali…anzi, proprio in seguito a questa vittoria, ci fu una sorta di “amnistia” per tutti gli imputati nello scandalo, che furono praticamente riabilitati dalla giustizia (sportiva e non), solo sull’onda emotiva della vittoria…
Paolo Rossi passo’ in un mese, da sportivo corrotto (quale era), a eroe nazionale…
Non mi pare sia cambiato nulla rispetto ad oggi, purtroppo…

O nostalgia di un Italia che non e’ mai esistita?

Oggi si direbbe: calciatori prezzolati viaggiano gratis sull’aereo di stato del Presisdente della repubblica…
Non provo alcuna nostalgia per l’Italia di ieri, in quanto i guai di oggi derivano dalle Italie passate.
Domani qualcuni guarderà ad oggi con nostalgia e questo mi deprime. Spero ardentemente che il futuro mi smentisca.

Oyez, oyez…

Io quell’Italia me la ricordo bene.
Non so se era quella vera (per esempio ai tempi,molti dicevano che l’“Italia vera” a cui bisognava guardare e tornare era quella del Boom degli anni 50 e 60).
Di sicuro l’Italia del 1982 era un Paese che rinasceva e si risvegliava dopo la lunga tetra notte degli anni 70,dopo due lustri di terrorismo,violenza politica,sequestri di persona,criminalità scatenata nelle grandi città,paura,malessere.
In questo senso,come tutti i “Rinascimenti” era un periodo entusiasmante.
Credo che il tutto possa essere riassunto nei versi di una canzone (dell’anno dopo) di Sergio Caputo,“Un sabato Italiano”: “E sembra un sabato qualunque,un sabato Italiano,il peggio sembra essere passato,la notte è una variabile che ci porta via lontano”.
Oggi invece “il peggio” non è ancora passato.

Beh, la mia nostalgia e riferita almeno al fatto che a quei tempi nel condomino ci si conosceva tutti e ci si dava spesso una mano se possibile.
Oggi un buongiorno sbofonchiato nell’androne è già tanto.

Nostalgia dell’Italiano di allora, ecco, forse è più corretto.

Avevamo una macelleria, e quando i bambini uscivano da scuola, mio padre e i vari negozianti, gli davano un occhio fino alla fine della strada, passandoli in “consegna” ai negozianti successivi…
E se al bar della strada mi giocavo troppe 200 lire al flipper la propietaria mi sbatteva fuori a pedate minacciandomi di spifferare tutto a mio padre, senza pensare al suo tornaconto.

oggi ciascuno per cazzi suoi… almeno così mi pare.

E questa foto mi fa venire in mente quelle cose.

Poco dopo che fu scattata quella foto mi sa che Nespoli sarebbe partito per quella che Lupo Alberto chiama “Una ridente citta’ medioorientale…”

E tanto per tirarmi di mezzo il sottoscritto sarebbe partito per quel di Livorno (Accademia Navale). E confermo che come ha scritto Carmelo Pugliatti gli anni '80 furono uno dei migliori periodi dell’Italia come persone. Anche se ebbero comunque i loro “lati oscuri”.

secondo me è fisiologico che attraverso vari meccamismi psichici sui quali sarebbe lungo da
spiegare il cervello umano tenda ad idealizzare il passato specialmente quello vissuto di prima persona senza che ciò corrisponda sempre ad un effettiva analisi storico-scientifica
al fine di verificare se effettivamente un determinato periodo storico sia stato effettivamente migliore di quello attuale. oltretutto il fenomeno è molto soggettivo a seconda dell’ età del soggetto nel senso che alcuni potrebbero ritenere migliori gli anni 80 del secolo 20 ed altri
gli anni 70, 60, 50, 40 e così via.

Se uno si ricorda il passato, significa che e’ sopravvissuto, ergo e’ per certi parametri positivo.

La nostalgia - ha scritto Giuseppe Pontiggia - spesso si alimenta, più che di ricordi attendibili, di amnesie.

Ero giovane allora, ma ricordo che c’erano gli stessi problemi di oggi. Certo i quartieri ed i paesi erano più “uniti”, nel senso che ci si conosceva tutti bene o male, e questo creava una certa coesione, ma già allora nascevano i quartieri ed i paesi dormitorio. Quanto alla criminalità c’era anche prima, solo che prima il “ladro” era dei dintorni, poi è diventato un disperato alla ricerca di soldi per la dose, oggi è spesso un pendolare del furto o un bulletto senza freni…
Il terrorismo colpiva solo certe persone, era un affare tutto interno alla politica, una parentesi nella nostra storia enfatizzata ad arte.
Quanto alla politica, non è cambiata affatto. Leggete i giornali degli anni '50 e quelli di allora con quelli di oggi… non c’è differenza. Emergenze, criticità, tutte sempre dello stesso tipo.
Come detto da altri, i “bei tempi” sono quelli della gioventù, quando non hai una famiglia da mantenere e quando te ne freghi di tutto ma pensio solo a piazzare un pallone in una porta sgangherata, a farti la compagna di scuola e folleggiare in giro.
Non conosco nessuno da una certa età in poi che abbia dichiarato d’aver trascorso la gioventù in un epoca deprecabile.
La società è anche come noi la facciamo. Oggi ad esempio ci si fida di più di una frase in internet che di una parola dal vivo.