Una nuova analisi dei dati di Phoenix rende più arido il clima di Marte.

Si è conclusa, con la pubblicazione nella rivista Geophysical Research Letters, e sul sito dell’Imperial College London una analisi particolareggiata di dati della sonda Phoenix.

Il risultato di queste analisi suggeriscono che la superficie di Marte sia stato arido per un periodo superiore a 600 milioni d’anni. Lo stesso team Ipotizza che il periodo caldo umido si stato breve circa 5000 anni e comunque molto prossimi alla formazione del pianeta rosso.

Il Dr. T. Pike, del Dipartimento di Ingegneria Elettrica ed Elettronica presso l’Imperial College di Londra, autore principale dello studio pubblicato, spiega che partendo dalle immagini satellitari e le immagini delle sonde e rover hanno dimostrato che il suolo di Marte è uniforme in tutto il pianeta, il che suggerisce che i risultati dell’analisi in oggetto possa applicarsi a tutta la superficie del pianeta. Ciò implica che l’acqua liquida è stata presente per troppo poco tempo per la poter permettere lo sviluppo di vita su Marte. In oltre a discapito dell’abbondanza di ghiaccio presente nelle regioni polari , Marte sta vivendo un periodo estremamente arido che potrebbe essere iniziato da centinaia di milioni di anni.

Durante la missione del lander Phoenix, il Dr Pike e il suo gruppo di ricerca, costituito una delle 24 squadre in base al controllo della missione presso l’Università di Arizona, negli Stati Uniti, hanno analizzato campioni di terreno scavato dal braccio robotizzato, utilizzando un microscopio ottico ed elettronico per produrre immagini 3D della superficie di particelle piccole come 100 micron di diametro.

Dalla fine della missione, il team ha catalogato le dimensioni delle particelle individuali di capire di più sulla storia del suolo marziano. Nello studio, i ricercatori hanno cercato le microscopiche particelle di argilla che presenti nel terreno. Tali particelle sono un importante marker di contatto tra l’acqua liquida e il terreno, formando una popolazione distinta nel terreno. Il team non ha trovato nessun marcatore del genere. Si è in oltre calcolato che, anche se le poche particelle trovate in questo intervallo di grandezza siano d’argilla, rappresentano comunque meno dello 0,1 per cento della quota totale del suolo nei campioni. Sulla Terra le argille possono arrivare ad essere il 50 percento o più del contenuto suolo, tale discrepanza sarebbe l’indice di un periodo molto lungo di siccità su Marte.

Ancora confrontando il materiale frammentatosi attorno i crateri d’impatto della Terra, Luna e Marte il gruppo di ricerca ha trovato molte analogie fra i terreni lunari e marziani, indice di mancanza d’umidità del suolo.

Questa ricerca ha ricevuto il sostegno della UK Science and Technology Facilities Council; the Danish Research Agency; the Wolfermann-Nageli Foundation, Switzerland; the Space Center at EPFL, Switzerland; the Swiss National Science Foundation; and the National Aeronautics and Space Administration

Notizie che stroncano un po’ la speranza ma comunque interessanti :ok_hand: