Una ricorrenza poco nota!

Scrivo questo post per segnalare un anniversario della storia del volo che è passato completamente sotto silenzio. Ad agosto di quest’anno (il 5 o l’8, non si sa con certezza) è ricorso il terzo centenario del primo volo (documentato) di un piccolo aerostato (assolutamente senza equipaggio) effettuato dal gesuita brasiliano Bartolomeu de Gusmau a Lisbona, all’interno di una sala, in presenza del re del Portogallo e della corte. E’ stato il primo volo documentato della storia (sia pure di un piccolo aerostato senza equipaggio, ne umano e ne animale), anche se all’epoca non ha avuto seguito. Infatti padre Bartolomeu tentò, successivamente, una ascensione con equipaggio, sempre con un pallone riempito di aria calda, battezzato Passarola, che si risolse in un mezzo fallimento, infatti il pallone, partito dal castello di San Giorgio a Lisbona, invece di salire, fece una lunga discesa depositando il Gusmau, senza grossi danni, a circa 1 km di distanza. Questo insuccesso blocco ogni ulteriore sviluppo, fino al successo dei fratelli Montgolfier del 1783.

Grazie della segnalazione Lory62, non conoscevo questo capitolo della storia del volo.

Interessante!

La fallita ascensione del Passarola è al centro di una controversia storica fra il Brasile e la FAI, perché il Brasile e, anche, il Portogallo considerano l’impresa del Gusmau come il primo volo umano della storia, mentre il FAI, essendo l’ascensione fallita (visto che il pallone invece di salire era sceso), considera il primo volo umano della storia quello del 21 novembre del 1783, frutto dell’ingegno dei fratelli Montgolfier.

Della Passarola (che in portoghese significa grande uccello) non abbiamo nessun disegno originale e/o attendibile, ma solo un disegno frutto di pura fantasia. Da quel poco che si sa è probabile che fosse più simile alle attuali mongolfiere che al pallone dei Montgolfier, questo perché nel pallone dei fratelli francesi il fuoco era a terra mentre, probabilmente, nel Passarola il fuoco era realizzato con un braciere a bordo e questo, a mio avviso, può essere la causa del fallimento dell’impresa del Gusmau. Un fuoco acceso a bordo con un braciere non può di certo dare la stessa spinta ascensionale di un fuoco acceso a terra sotto il pallone. E’ vero che nelle mongolfiere moderne il fuoco è a bordo, ma un conto è la capacità calorifica di un bruciatore a propano e un conto è quella di un piccolo braciere.

Allego, per i curiosi, un disegno fantastico della Passarola (frutto evidentemente di pura fantasia)


Questo per la serie: ottima idea ma tecnologia insufficiente

Oltre alla tecnologia insufficiente si avevano all’epoca (probabilmente) anche delle conoscenze teoriche insufficienti. Non dimentichiamoci che il tentato volo del Gusmau avvenne all’inizio del XVIII secolo, mentre quello riuscito dei fratelli Montgolfier avvenne verso la fine del XVIII secolo. Un secolo, il XVIII, molto ricco di scoperte scientifiche, sopratutto nei campi della chimica e della fisica, che hanno sicuramente aiutato i Montgolfier!

Interessantissimo , non ne sapevo nulla !. la cosa più interessante però mi pare il fatto che questo tentativo pionieristico sia stato fatto non da un illuminista laico alle Voltaire ma da un prete gesuita vale a dire da un collega di colro che pochi decenni prima avevano condannato Galileo alla abiura!

Anche se consideriamo che si tratta di una lenta discesa, una planata si può dire che si tratta di un quasi volo, un esperimento riuscito a metà

Non è poi così strano come potrebbe sembrare, trattandosi appunto di un gesuita, un appartenente a un ordine che ha annoverato e annovera tra i suoi membri molti scienziati e ricercatori, basti pensare che la Specola Vaticana è affidata in gestione a degli astronomi gesuiti. Il suo penultimo direttore, padre George Coyne, è stato molto famoso per una sua serie di interventi a favore del Neodarwinismo, contro i fondamentalisti creazionisti, molto (troppo) in voga negli USA in questi ultimi anni!

Vi allego la riproduzione di un dipinto che raffigura padre Bartolomeu (dipinto, come il disegno precedente, scaricato da wikipedia edizione in portoghese, da dove si possono trarre, conoscendo il portoghese, altre ulteriori informazioni su questo sconosciuto pioniere del volo)


E’ l’eterno problema di molte dispute storiche, non essendo la storia una scienza “esatta” molti fatti (ovviamente di quelli dubbi che possono essere letti in modi diversi) sono interpretati in un modo o in un altro, a seconda delle inclinazioni e delle convinzioni degli storici!

In questo caso si può considerare un volo oppure no, dipende dal punto di vista!

E’ un po’ come il famoso bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto!

Vi allego alcuni altri interessanti disegni e dipinti che ho trovato su internet.

Nel primo vi è riprodotto l’esperimento effettuato dentro a una sala in presenza del re e della corte,

nel secondo come era il piccolo aerostato che fu fatto volare in quella occasione e

nel terzo vi è raffigurata una possibile forma dell’aerostato confrontata con il disegno di fantasia realizzato in quegli anni


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Padre Bartolomeu de Gusmau da noi è un illustre sconosciuto, ma nei paesi di lingua portoghese è piuttosto famoso, al punto che col suo nome sono stati battezzati aerei, aeroporti.

Oltre a questi riconoscimenti, direi naturali, in Portogallo è stata coniata (nel 2007), in suo onore, una moneta commemorativa da 8 euro ed è stato pubblicato nel 1982 il romanzo “Memoriale del convento”, scritto dal premio Nobel portoghese José Saramago, in cui padre Bartolomeu è uno dei protagonisti principali.


Vi riporto tre interessanti testimonianze dell’epoca sugli esperimenti condotti da padre Bartolomeu. Le ho trovate in Wikipedia edizione francese e (almeno per ora) ve le riporto in francese. Sono veramente molto interessanti e meritevoli di essere riportate.

Bartolomeu Lourenço fut incontestablement un précurseur de l’aérostation. Cinq témoignages[réf. souhaitée], découverts successivement en 1843, 1868, 1898, 1913 et 1934, ne laissent aucun doute à ce sujet. Ils procèdent du Cardinal Michelangelo Conti, Nonce Apostolique à Lisbonne de 1697 a 1710 et en 1721 élu Pape sous le nom d’Innocent XIII, de deux membres de l’Académie Royale du Portugal, Francisco Leitão Ferreira et José Soares da Silva, du diplomat José da Cunha Brochado et du chroniqueur portugais Salvador Antonio Ferreira.

Antonio Ferreira a écrit[réf. souhaitée] :

« Le 3 août 1709 le Père Bartholomeu Lourenço, brésilien, commença une expérience de son appareil à voler. À cet effet il s’établit dans la salle qui est au-dessous de la Salle des Ambassades [du Palais Royal de Lisbonne], mais son essai échoua parce que son appareil, dés le début, prit feu. Le 5 de même mois le même Père apporta un demi-globe de bois mince. Il y avait dedans un autre globe de papier épais. Il alluma au fond de l’appareil une écuelle où il y avait du feu. Le ballon monta plus de 20 palmes, et comme le feu était bien allumé, le foyer incendia le papier, pendat la montée. Et de demi-globe resta par terre sans monter parce que l’expérience échoua. Et comme le globe allait atteindre le plafond de la salle, deux laquais de la Maiseon Royale accoururent avec des bâtons pour empecher un désastre éventuel. Sa Majesté assista à tout cela avec sa cour et plusieurs autres personnes. Le jeudi 3 octobre, le Père Bartholomeu do Quental (Bartholomeu Lorenço veux je dire) effectua une autre expèrience dans le pont de la Maison d’Inde, avec sa machine à voler. Celle-ci, après avoir montè à une hauteur assez considérable tomba par terre, sans conséquences. »

Le 16 août 1709, le cardinal Conti écrit au secrétaire d’état du Vatican[réf. souhaitée] :

« L’individu qui, comme on l’a déjà raconté, prétend construire un appareil pour voler, a réalisé, ces derniers jours, deux essais avec sa machine en présence du Roi, ayant fait un globe sphérique léger. Comme, cependant, la force impulsive ou attractive semble procéder de certains fluides, ces derniers prirent feu et l’appareil brûla sans s’elever du sol. La seconde fois il brûla aussi, après avoir monté à une hauteur de due canne (4 metres). L’individu en question ayant à coeur démontrer la réalité de son invention est en train de faire un autre appareil plus grand que celui-ci. »

La Princesse Isabel Cristina, épouse de Charles III d’Espagne, très intéressée par la nouvelle invention, raconte, dans une lettre du 2 juillet 1709, les nouveautés à sa mère, Cristina Luísa D’Oettingen, Duchesse de Brunswick[réf. souhaitée] :

« Je me souhaiterais seulement un seul jour aupres de Votre Altesse. Que j’aurais de choses à Luy dire! La Reine de Portugal ma feit la proposition de venir la trouvé sitôt qu’un navire volant serai fait, étant a Lisbonne un homme qui se vante de pouvoir faire qui passe par l’air. Se cette invention réussit, je viandrais toutes les semaines un jour trouver Votre Altesse. Ce seroit un charmant moyens et tres aggréable pour moi, mais je doute fort qu’il réussira dans son entreprise. »

Trovo che sia notevole che siano riportate su Wikipedia francese, tenendo oltrettutto conto di quanto i francesi siano orgogliosi delle loro invenzioni e dei loro inventori (tra cui si annoverano sicuramente i fratelli Montgolfier)

Voglio meravigliare ulteriormente artemiit, parlando un po’ di un predecessore italiano di padre Bartolomeu, un altro gesuita, il padre Francesco Lana de Terzi, originario della Franciacorta, che nel 1670 pubblicò a Brescia un saggio, in cui proponeva la realizzazione di una nave aerea, in grado di galleggiare nell’aria, grazie alla spinta di Archimede (lo stesso principio che è alla base dei palloni aerostatici). Solo che il suo progetto era tecnicamente irrealizzabile, perché lui proponeva che la sua nave galleggiasse grazie alla spinta realizzata da quattro sfere di rame, al cui interno fosse fatto il vuoto, rendendole così, sufficientemente, leggere da far galleggiare la nave aerea. Con le nostre attuali conoscenze è facile intuire che le sfere, per non essere schiacciate, avrebbero dovuto essere tanto robuste (e quindi tanto pesanti) da annullare il vantaggio dell’alleggerimento, dovuto allo svuotamento dell’aria in esse contenuta.

Altre notizie su questo pioniere del volo (che pur sbagliando, come tecnologia, era concettualmente sulla strada giusta) li potete trovare sul sito http://www.aerostati.it/pionieri.htm (da cui ho tratto le immagini allegate) e su la solita insostituibile wikipedia (questa volta nella versione italiana)


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al volo così per sorridere
Voyager dedica oggi un servizio al Padre Bartolomeu de Gusmau (che legga messer G. il Forum per allestire il suo palinsesto?) :slight_smile:

Leggo l’ultimo messaggio di pilgrim1 solo ora: ha già fatto il servizio o non ancora?

Era ovviamente il primo servizio!!!

Leggendo questa interessantissima nota è stupefacente l’ingegno umano come possa “volare” alto; anche se poi non supportato dalla tecnica.

Aveva sviluppato un principio simile alla vescica natatoria dei pesci…

Grazie, mi risparmio di sorbirmi la trasmissione e cambio canale. :ok_hand:

Bravo! anche perchè Lory62 è stato molto poiù brillante ed esaustivo.