Una telecamera riprendera' la discesa di Curiosity

Nell’agosto del 2012, il grosso rover Curiosity tocchera’ il suolo marziano dopo una discesa che appare davvero fantascientifica. Chiuso dentro la capsula costituita dal guscio posteriore e dallo scudo termico, il mezzo entrera’ nell’atmosfera a 125 km di altitudine, con una velocita’ di circa 5,8 km/sec… Dopo circa 4 minuti si apriranno i paracadute, a circa 10mila metri di altezza, ed ad una velocita’ ridotta a meno di 500 metri al secondo. Altri 28 secondi e lo scudo termico si stacchera’ (7mila metri di altitudine). Siamo ora a 160 metri al secondo di velocita’ di discesa. A meno di duemila metri di altitudine, il guscio posteriore si stacca, portandosi dietro i paracadute: ora il compito di frenare il vascello ricade sugli otto retrorazzi a potenza regolabile. A 20 metri di altitudine, solo 4 razzi rimangono in funzione, tenendo sospesa in aria la piattaforma dalla quale viene calato a terra il rover per mezzo di funi di nylon. Appena si ha conferma del contatto, la piattaforma si allontana con un ultimo getto dei propulsori.

La NASA ha installato sulla parte inferiore del rover una speciale telecamera (Mars Descent Imager, o MARDI), che consentira’ di seguire “in soggettiva” lo svolgersi di questi eventi, che verranno registrati, a circa 4 frames al secondo e con una risoluzione di 1600x1200 pixels, sulla memoria flash dell’apparecchio.

A questo punto, pero’, scienziati ed appassionati dovranno armarsi di pazienza. Oltre al tempo materiale necessario per superare i 250 milioni di km di distanza, infatti, occorrera’ trovare il momento giusto per inserire le immagini nell’enorme mole di dati che affluira’ da Marte per il tramite dei due orbiters, che saranno in posizione idonea per ricevere e trasmettere per un tempo limitato ogni giorno.

Pertanto, si procedera’ per gradi, cominciando con una serie di “thumbnails” della ripresa, con poche immagini a piena risoluzione. Successivamente verrano trasmessi i fotogrammi completi. Questo potrebbe richiedere giorni, se non settimane.

Il MARDI ha una notevole importanza scientifica. Innanzi tutto, consentira’ agli esperti di valutare immediatamente e da vicino il sito di atterraggio, senza attendere il sorvolo da parte degli orbiters. In seguito, permettera’ di tracciare con precisione i movimenti del rover, o anche di realizzare mappe geologiche. Il suo impiego verra’ deciso giorno per giorno in base alle disponibilita’ di energia ed ai tempi della missione.

MARDI e’ stato sviluppato dalla Malin Space Science Systems, e consegnato nel 2008, quando ancora pareva possibile un lancio nel corso del 2009. La medesima ditta ha prodotto la Mast Camera ed il Mars Hand Lens Imager, con i quali MARDI condivide alcuni tratti progettuali, tra cui i rivelatori di elettroni.

Nelle foto (credit: NASA/JPL-Caltech/Malin Space Science Systems), una raffigurazione del MARDI, una foto scattata dallo stesso apparecchio durtante i test di calibrazione (fuoco a circa 7 metri; la roccia leggermente sfocata e’ a 70 cm dall’obiettivo, ovvero alla distanza del suolo marziano dalla telecamera), ed infine una tabella riassuntiva delle fasi della discesa di Curiosity.

fonte: NASA - JPL


Ormai la scienza supera la fantascienza.

Notevole dimostrazione tecnologica questo rover, in tutte le sue sfaccettature … non vedo l’ora di vederlo in azione!

Ma almeno hanno pensato ad un sistema anti insabbiamento? con quelle ruotine potrebbe risuccedere la stessa cosa di non mi ricordo quale dei due Spirit o Opportunity. Io avrei pensato a qualcosa come 4 pistoncini idraulici ai lati che come nei camion che scaricano materiale riescono a sollevare il proprio peso staccando le ruote da terra oppure ad una piatta metallica sotto la pancia con un meccanismo che la fà scendere fino a toccare terra sollevandola per poi posizionarla un pò avanti e un pò a sinistra o destra in modo da non far corrispondere i solchi con le ruotine. Che ne pensate?

Ecco un bel video riassuntivo della missione :ok_hand:

Potrà sembrare anche fantascienza ma se si vuole superare il Constellation e puntare sulla via asteroidi-Marte con i fatti e non con le chiacchiere allora Curiosity " deve " atterrare in quel modo . Ve lo immaginate la base lunare pensata da Bigelow in versione marziana ? Bisogna far scendere su Marte oggetti che nella migliore delle ipotesi pesano 10-15 tonnellate . Con i soli retrorazzi ci vuole un mare di combustibile , i i paracadute da soli non sarebbero sufficienti e poi c’è il pericolo che un modulo cada a dieci chilometri di distanza dal secondo e poi sono cavoli per assemblarli . Una soluzione combinata paracadute-scudo termico-retrorazzi mi sembra l’unica soluzione e prima la si testa e la si studia dettagliatamente meglio è

Concordo in pieno, è bene testare questo tip di landing, potrebbe tornare utile in futuro

Speravo che studiassero qualcosa del genere per avere un reportage di questo inusuale landing, ma temevo che la cosa fosse considerata una complicazione che non valesse lo candela.

A dire il vero, per come l’avevo pensata io, avrei montato una telecamerina HD (con un frame rate superiore a 4fps) sul crane puntandola verso il basso, così da vedere anche il rover in atterraggio (e non in soggettiva).
Un memoria a parte, sempre sul crane (per non disturbare la telemetria del rover piuttosto impegnata in quei momenti), avrebbe salvato il tutto, per poi tramettere i dati al rover in un secondo momento, e quindi dal rover agli orbiter.

Però non sono un ingegnere e sono sicuro che ci siano 1000 motivi per chi una cosa del genere non sia fattibile.

Beh “ruotine” non direi proprio

Le ruote sono studiate per funzionare come un cingolo

Magari usano le riprese per realizzare un videogioco in soggettiva… :stuck_out_tongue_winking_eye:

Però questo avrebbe obbligato a complicare l’elettronica del crane con sistemi di trasmissione etc., forse non lo hanno fatto per quello…

Però questo avrebbe obbligato a complicare l’elettronica del crane con sistemi di trasmissione etc., forse non lo hanno fatto per quello…
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E poi penso che il crane si impatti in maniera distruttiva sul suolo di Marte dopo pochi secondi sganciato il rover…magari non c’è proprio il tempo di trasmettere i dati.

Sì, per questo pensavo di boxare il tutto tipo in una scatola nera e la trasmissione sarebbe stata successiva.
Però ovvio: complicazioni inutili solo per girare una sequenza da film. Ogni tanto vaneggio anche io. :slight_smile:

Riguardo a questo si è già parlato e straparlato, ma sinceramente la cosa non è chiara.
La ruota risulta essere un pezzo unico di alluminio anodizzato, quindi di per sè rigida.
Le fotografie indicano che essa non cede nel punto d’appoggio, come sarebbe logico in caso di ruota elastica, nemmeno quando appoggia su piccoli spigoli, inficiando la trazione.
A questo punto bisognerebbe rivedere la definizione di cingolo…

Comunque sia la possibilità di insabbiamento è remota, sia per le enormi (se comparate a quelle dei due MER) dimensioni delle ruote, sia per l’esperienza ormai accumulata sulla comprensione dei terreni e sulla guida di questi robot.

Wow! Comunque il sistema di landing avrà portato sicuramente a un risparmio di massa, ma nella sua complessità inevitabilmente riduce di parecchio l’affidabilità del sistema. Se devvero riescono a portare a termine con successo un sistema del genere, chapeau!

ma se quel giorno ci fosse forte vento?

e quel sistema di triturazione miscelamento filtraggio, studio… accipicchia che “fantasia”, ma non è un pò troppo esposto alle intemperie? cioè, non si rischia di contaminare il campione?

e poi quei vetrini, mi pare di capire siano mono uso, quanti ce ne sono? no, perchè un rover con rtg penso vivrà a lungo e se non si vuole rischiare di rimanere a corto di materiali da laboratorio dovranno aver pensa a qualche sistema di rigenerazione, pulizia…

in fine, ma non sarebbe conveniente, lasciare un satellite per telecomunicazioni in orbita geostazionaria sul luogo dell’atterraggio… si avrebbe un flusso continuo che potrebbe poi esser rinviato all’orbiter e quindi alla terra, sfruttndo magari un pò più di banda

Riguardo al satellite in orbita geostazionaria marziana dubito che sia un “parcheggio” facilmente effettuabile, inoltre esso servirebbe esclusivamente un ristretto cono sotto di sè, in barba alla filosofia di backup che si sta tenendo con i satelliti marziani: man mano che si manda un orbiter, lo si attrezza ed adibisce a relay rover/terra, pensando anche ai futuri rover/lander, vista la longevità degli orbiter rispetto ai vari lander, bisogna ottimizzare quello che si manda su, rendendolo multiruolo. Ciòdetto, un’orbita geostazionaria servirebbe egregiamente il MSL, ma renderebbe inutile l’orbiter appena esso smettesse di funzionare, a meno di nuove missioni nella stessa area (cosa oltremodo improba)…
Odyssey insegna…

e comunque credo che un satellite in orbita Geostazionaria marziana sarebbe del tutto inutile, avrebbe un uplink/downlink costante con il rover… ma marte “gira” anche lui sul suo asse e avrebbe come conseguenza un ridotto periodo di comunicazione con la Terra…purtroppo le comunicazioni radio viaggiano ancora il “line of sight”

L’atmosfera di Marte è molto più rarefatta di quella terrestre. Di conseguenza anche la forza del vento è altrettanto inferiore. Non credo quindi che possa rappresentare un problema.

Il MARDI è esattamente la stessa telecamera che venne montata su Phoenix.
Non venne poi utilizzata per paura di impegnare i processori dei computer di bordo già molto occupati con un atterraggio completamente automatico.