Un'altra grande occasione persa per l'astronautica italiana

Alla fine degli anni 80 un gruppo di planetologi italiani in cooperazione con Alenia propose la missione Piazzi, che avrebbe dovuto esplorare un asteroide “near Earth” capitalizzando l’esperienza italiana in fatto di astronomia degli asteroidi. La missione venne proposta all’ASI dove pero’ incontro’ parecchia opposizione (forse per il fatto che i planetologi italiani erano gia’ coinvolti nella missione Cassini) e quindi non se ne fece nulla.
Se a qualcuno interessa posso postare la pagina su Piazzi estratta dal 2o volume di Robotic Exploration of the Solar System (in inglese, pero’…)

Posta pure Paolo … visto che è stata un’altra occasione persa, credo che valga la pena discuterne quì e lasciare traccia all’interno del forum. :wink:

Ecco qua. Se poi qualcuno lo vuole tradurre in italiano faccia pure

Meanwhile in 1983 the Italian CNUCE (Centro Nazionale Universitario di Calcolo Elettronico, National University Center for Electronic Computation) had started a technical feasibility study of the small ECAM (Earth-Crossing Asteroid Mission) national probe, designed to be launched on the US Space Shuttle using a combination of the solid fueled IRIS (Italian Research Interim Stage) and Mage-1SB (the same engine used on Giotto) upper stages.
In 1986 the idea was brought back to life because of the interest of the Italian scientific community and space industry under the name Piazzi after Giuseppe Piazzi, the Italian astronomer who discovered the first asteroid Ceres in 1801. After the Challenger explosion, however, the mission had to be redesigned to fly on an expendable launcher such as the European Ariane IV family or the US Atlas II, again using the IRIS as the kick stage.
The baseline minimum scientific payload was to include four instruments: a multispectral camera; a reflectance spectrometer; an infrared radiometer and a radar altimeter. Other instruments were considered and possibly even a penetrator.
The spin stabilized probe, based on the experience of the SIRIO (Satellite Italiano per la Ricerca Industriale Operativa, Italian Satellite for Operational Industrial Research, “Sirio” meaning “Sirius” in Italian) experimental communication satellite, had a launch mass between 400 and 900 kg. No less than twenty-eight launch opportunities between 1996 and 2005 were identified, to eleven Amors and one Apollo, many of the target bodies presenting multiple oppportunities. All of the Aten asteroids turned out to be out of reach.
Backed by Aeritalia, the largest Italian aerospace company, by several astronomers, universities and national scientific institutes the Piazzi mission was proposed to the newly formed ASI (Agenzia Spaziale Italiana, Italian Space Agency) which considered for some time adoption for its scientific programme. However, possibly due to opposition from some part of the Italian scientific community, who saw Piazzi as a menace to existing programmes such as Cassini, it was not adopted.

Grazie Paolo. :wink:

Non è stata la sola, ovviamente.

Più recentemente ricordo il satellite GG (Galileo Galilei) fortemente voluto da Anna Nobili, e focalizzato (tra l’altro) allo studio del cosidetto “effetto Etvos”.

Nel 1998 la Prof.ssa Nobili fece una dettagliata presentazione al MARS su questo satellite scientifico, del quale non se ne è saputo più nulla…

Grazie Paolo per questi “inside looks” che ci regali! :smiley:
Cercherò di farne una traduzione decente il prima possibile. :stuck_out_tongue_winking_eye:

Non è stata la sola, ovviamente.

Più recentemente ricordo il satellite GG (Galileo Galilei) fortemente voluto da Anna Nobili, e focalizzato (tra l’altro) allo studio del cosidetto “effetto Etvos”.

Nel 1998 la Prof.ssa Nobili fece una dettagliata presentazione al MARS su questo satellite scientifico, del quale non se ne è saputo più nulla…

Archipeppe, ti riferisci a quel satellite per la misurazione accurata della costante di gravità G?! Perchè mi è capitato anche a me di asssistere ad una sua presentazione a riguardo nel 2003. Ho inoltre chiesto ad un dirigente in Alenia a che punto fosse il programma e, potrei anche sbagliarmi visto che era una domanda di un anno fa!, mi pare abbia detto che sia ancora in fase B o cmq in presentazione presso ESA. Non vorrei dire sciocchezze però! posso provare ad informarmi…

Archipeppe, ti riferisci a quel satellite per la misurazione accurata della costante di gravità G?! Perchè mi è capitato anche a me di asssistere ad una sua presentazione a riguardo nel 2003. Ho inoltre chiesto ad un dirigente in Alenia a che punto fosse il programma e, potrei anche sbagliarmi visto che era una domanda di un anno fa!, mi pare abbia detto che sia ancora in fase B o cmq in presentazione presso ESA. Non vorrei dire sciocchezze però! posso provare ad informarmi...

Che io sappia è stato cancellato. Si trattava di un satellite “drag-free”, satelliti in orbita intorno alla Terra dotati di un sistema di misura e compensazione della resistenza aerodinamica, cioè una tra quelle piattaforme concepite per consentire la sperimentazione in condizioni di picogravità (STEP, miniSTEP, GALILEO GALILEI).
L’ASI alla fine degli anni 90, valuto’ troppo costoso il satellite GG ed effettuo’ uno studio di fattibilità per poter sviluppare una piattaforma utile per esperimenti in pico-gravità di piccola durata: oltre che un valido dimostratore tecnologico e, al tempo stesso, un’opportunità unica di calibrazione per gli strumenti che dovevano volare a bordo dei satelliti “drag-free”.

Sto parlando di GiZero (a cui ho partecipato anche io) che era un programma tecnologico per la realizzazione di un apparato sperimentale per studi di micro/pico-gravità mediante l’utilizzo di palloni stratosferici (una sorta di doppio suppostone fatto cadere da una altezza di 40 Km).
La IRVIN era la società coinvolta nello sviluppo del sistema e della maggior parte dei sottosistemi.

Se però hai notizie diverse su GG…

Non mi sembra riguardasse l’utilizzo di palloni… purtroppo non sono mai riuscito a recuperare le dispense di quella presentazione, e devo contare su ricordi, ahimè, lontani…
era un vero e proprio satellite, che “competeva” con uno americano (scusate, sempre nebbia… chiedo aiuto a chi ne sa! :P) ma molto più semplice in termini di soluzione progettativa. Ricordo che il progetto curato dalla nobili prevedeva un elemento sensibile alla misurazione di G, che veniva protetto durante il lancio da bulloni esplosivi, e che il progetto americano prevedeva una temperatura di lavoro per l’elemento sensibile di parecchi gradi sotto lo zero. Un sistema molto più complesso di quello della Nobili, ma non ricordo granchè, scusate… :frowning: chiedo notizie da chi sa qualcosa… :slight_smile:
ciao a tutti!