Ma anche se F9 e FH fossero piu’ avanti (cosa da verificare ma plausibile per motivi tecnici, migliore riusabilita’, non utilizzo del rognoso idrogeno, vantaggio temporale) mi sembra evidente la volonta’ degli enti governativi USA di tenersi almeno un doppio fornitore per ogni funzione essenziale.
Quindi c’e’ spazio per altri in ogni caso.
Il dubbio e’ che siano eventualmente in troppi a spartirsi quello spazio.
Sisi hai ragione te
Mi ero confuso. Per EELV phase 2 potranno competere in 4. Anche SpX. Però come dici correttamente tu alla fine solo 2 rimarranno a competere per i contratti.
According to Tory Bruno (CEO ULA), l’Atlas V diventerà in questi prossimi 2 anni un benchmark per i nuovi sistemi che andranno a essere utilizzati sul Vulcan, in maniera che questi sistemi siano già flightproven al primo lancio del Vulcan. Oltre ai già menzionati GEM-63 che debutteranno quest’estate, si parla di usare i PLF del Vulcan (Tra l’altro sembra che ULA voglia recuperarli e sta lavorando a proposito con RUAG), l’avionica e software nuovo del Vulcan, l’Avionica per il nuovo Centaur, i nuovi motori RL-10CX e altro…
Si avvicinano le giornate importanti per il futuro degli EELV USA. Per l’Air Force non c’è più tempo da perdere. Ad Aprile i vari contractors sono chiamati a portare le loro opzioni sul tavolo in risposta ai requirements dell AF.
I competitor sono Space X, ULA, NGIS, Blue Origin. Di 4 solo 2 ne verranno scelti. I vincitori riceveranno un premio per l’FY 2020 con i lanci che devono iniziare per l’FY 2022. Chi rimane fuori dovrà aspettare il 2024.
Si accettano scommesse:
In ULA, SpaceX
Out NGIS, BO
Motivo: gli “in” hanno bisogno di soldi per sviluppare (anche SpX si…anzi…forse più degli altri)
Gli “out” sono già …out. NGIS probabilmente mollerà e BO da un lato è in ritardo (e può aspettare il 2024) dall’altro ha meno bisogno di soldi per andare avanti
E’ nato un piccolo Vulcan! Inizia la produzione per i pannelli per gli stadi del nuovo vettore ULA
Inoltre in questo mese entrante NGIS accenderà il suo “sigaro” CASTOR 600 per sprigionare la furia dei nuovi castor nel deserto dello Utah. I vettori next gen iniziano a essere reali.
Per dovere della precisione specifico che NGIS farà una combo ad Aprile. Il primo test sarà del secondo test fire del GEM-63 che lo qualificherà per il volo. Avverà i primi giorni di aprile.
Più in la invece sempre ad Aprile in un giorno ancora non precisato ci sarà il firing del CASTOR 600. Qui lo possiamo vedere in assemblaggio al promontorio Utah della NGIS. Oltre 24 metri di pura furia solida.
Vulcan interessante, e farà la forza come al solito sulla coppia Rl-10 e l’incredibile Isp di 462, OmegA sembra in stile Vega però con un Rl-10C come upperstage (non sono comparabili come payload, ma come struttura sfruttano entrambi Srb al lancio, New Glenn bisogna vedere come se la caveranno con il ritorno su questa fantomatica piattaforma in movimento. Vedremo come procederanno.
Un dubbio che ho: le ASDS di SpaceX sono unmanned. Anche in caso di atterraggio fallito, anche con impatto ad alta velocita’, non muore nessuno.
Questa invece sembra essere una nave abitata. E il primo stadio del New Glenn e’ molto piu’ grande. Forse all’atterraggio sara’ comunque telecomandata senza nessuno a bordo, anche se derivata da una nave usata?
si pensa che sia una nave telecomandata, con opzione di essere manned dopo l’atteraggio. Ovviamente il ponte di comando esiste, perchè è una nave convertita e non nuova. Rimane comunque l’incertezza. BO rilascia notizie con il contagocce.
Stasera alle 21 ore italiane streaming da parte di NGIS del test fire del GEM 63. Il test certificherà il booster per i voli dell Atlas V e sarà un altra milestone verso l’accensione dell allungato GEM 63XL
Test nominale ed effettuato con successo! Il GEM-63 dovrebbe ora essere certificato per il volo sull Atlas V. Ottimo passo in avanti verso l’accensione del primo GEM-63XL prevista a ottobre.
Il motore per upper stage di Vulcan e Omega (e anche SLS…) ha appena concluso un intensa batteria di test. Si tratta del motore RL-10C-X. L’ultima incarnazione del celebre motore americano si fregia come detto nel main post di un ampio uso di parti 3D in componenti critiche come la camera di combustione. Queste parti hanno dato riscontri positivi durante test fire lunghi 3 volte il tempo medio di uso durante una missione reale. AJR inoltre ha pubblicato che intende abbattare i costi di un 25-35% e la velocità di manifattura tra il 35 e il 50%. http://www.rocket.com/article/3-d-printed-rl10c-x-prototype-rocket-engine-soars-through-initial-round-testing