Ho trovato questi concept relativi ad uno Space Shuttle seconda fase,ma molto diversi da quelli già visti.Sembrerebbe uno Shuttle-II più semplificato rispetto al noto fase-2,con baia di carico tradizionale e booster e serbatoio invece del primo stadio automatizzato. Ma la cosa più sconvolgente è che la cabina è un veicolo autonomo,con piccole ali simili a quelle del veicolo madre,ed in grado di staccarsi dall’Orbiter ed eseguire un rientro in caso di emergenza portando in salvo tutti gli Astronauti.Il terzo concept mostra una configurazione Heavy lift con più booster ,che non so bene a cosa serva (payload molto pesanti?).Se questo materiale è autentico (sembrerebbe di si,perchè è della Frassanito) è un vero delitto che la NASA invece di sviluppare questo progetto si sia gettata nella follia del “Venture Star” mandando tutto a pu…professioniste dell’amore.Qualcuno sa dirmi di più su questo Shuttle (Archipeppe)?
Per un raffronto con il “phase-II” già noto si veda: http://www.forumastronautico.it/index.php?topic=1331
Conoscevo già questo studio di sviluppo dello Shuttle!
Sono un poco titubante sulla cabina completamente sganciabile.
Con la modifica della struttura e il potenziamento dei booster, hanno sicuramente incrementato la potenza, però essendo la cabina recuperabile e dotata di motori per il salvataggio dell’equipaggio, l’aggravio di peso porterebbe sicuramente ad avere ancora lo stesso peso x il carico utile.
Ifatti è logico pensare che la modifica dei booster sia dovuta a compensare l’aumento di peso dell’orbiter.
Se la NASA non ha deciso in merito a questo progetto, sicuramente la fase di sviluppo e la sua realizzazione avrebbero comportato più problemi che quelli che si incontrano realizzando un nuovo sistema di lancio.
Con questo concetto quanti membri di equipaggio avrebbe potuto portare? sempre 7?
Anche io conoscevo questo “concept” (francamente non mi sembra sia arrivato allo stadio di progetto).
Sembra risalire alla seconda metà degli anni '80, dopo l’incidente del Challenger. Il concept esposto sembra, in qualche misura, integrare il precedente Shuttle II con un radicale cambio configurativo, passando da TSTO a SSTO.
Si può notare qualche influsso “russo” sulla configurazione dei boosters a propellenti liquidi attorno all’ET (che sembra essere l’unico elemento davvero riutilizzato dell’originario progetto STS).
L’orbiter, lungi da essere ottenuto per modifica delle unità precedentemente costruite, doveva essere progettato e realizzato ex-novo, pur condividendo un’aria “di famiglia” con i precedenti Shuttle.
Probabilmente dev’essere stata questa considerazione a bloccare il progetto sul nascere, senza tener conto del fatto che il programma X30 “Orient Express” era già stato varato ed in piena fase di sviluppo.
P.S. Probabilmente è a questa versione di Shuttle quella a cui si sono ispirati i realizzatori del film “Armageddon”…