Utilizzo della ISS

Qualcuno mi aiuta a capire quali sono le innovazioni dovute alla ISS e applicabili sulla Terra? So che alcuni pensano che fondamentalmente la ISS sia inutile, altri invece la pensano nel modo contrario…

Perché la stazione spaziale dovrebbe essere considerata un successo solo se le ricerche che vi si svolgono occupano costantemente le prime pagine dei giornali o producono ricadute tecnologiche?

E` istruttivo visitare la biblioteca di un istituto di ricerca o di un’università e dare un’occhiata alla mole di pubblicazioni stipate sugli scaffali. Quanti dei risultati ottenuti meritavano l’attenzione costante dei media? Quali sono utili? Che significa “utile”? Con quali criteri valutiamo l’utilità del lavoro svolto? In quanti casi i risultati non si sono rivelati quelli attesi? C’era modo di prevederlo prima di svolgere la ricerca?

Ciò che manca nel caso della stazione spaziale è un’idea chiara della quantità e qualità del lavoro svolto.

Paolo Amoroso

Come detto è veramente difficile capire cosa sia o non sia utile… forse un’idea te la puoi fare visitando questo link, con gli esperimenti svolti o in svolgimento sulla ISS:
http://www.nasa.gov/mission_pages/station/science/experiments/List.html
oppure gli stessi esperimenti divisi per Expedition:
http://www.nasa.gov/mission_pages/station/science/experiments/Expedition.html

Oppure questo link che raccoglie tutte le pubblicazioni scientifiche relative alle attività svolte sulla ISS:
http://www.nasa.gov/mission_pages/station/science/experiments/Publications.html

Oppure con un intento più divulgativo il sito con gli spinoff relativi alla ISS:
http://www.sti.nasa.gov/tto/
http://www.sti.nasa.gov/tto/ISSspin.html

Non posso che quotare appieno quanto esprime il buon Amoroso.

La gente pensa, erroneamente, che l’unica ricerca scientifica valida è quella che conquista le prime pagine dei giornali (ma quando mai??) oppure i titoli di testa dei TG.

Concordo! Infatti ho aperto questo topic proprio perchè non sono riuscito a trovare molte notizie a riguardo! Poi soprattutto mi interessava il trasferimento tecnologico dalla ISS alla Terra…

Se vuoi approfondire gli spinoff scaricati i volumi degli ultimi anni in pdf sul link che ti ho messo, ci sono tutte le ricadute, ma se ti interessano solo quella derivanti dalla ISS le puoi smistare leggendo :wink:

Il solo valutare gli effetti derivanti dal restare nello spazio per lunghi periodi di tempo, IMHO, vale tutta l’impresa.

E il fatto che non sia l’unica scienza fatta a bordo rende la stazione un grande successo :slight_smile:

Oltre a ciò che dice Capt. Archer, non dimentichiamoci che la ISS è stata/è/sarà un importantissimo banco di prova per la costruzione, l’assemblaggio e il mantenimento di grandi strutture extra-terrestri, come ipotetiche basi lunari (o oltre). Si potrebbe paragonarlo per certi versi ai velivoli della serie X che, benché magari non abbiano avuto effettivo utilizzo, rappresentano una grossissima fonte di dati e quindi un’opportunità di acquisizione di conoscenze su nuove tecnologie.
Poi, con il completamento della ISS, il passaggio a 6 membri di equipaggio, avranno modo di dedicarsi molto di più agli esperimenti scientifici.

Condivido in pieno l’opinione di ArTaX; la più grande ricaduta dell’ISS sarà l’esperienza maturata a bordo per quanto riguarda la capacità di sopravvivere nello spazio e compiere attività sia a bordo che extra-veicolari. Senza questo bagaglio sarebbe impossibile costruire una base sulla Luna e soprattutto organizzare una spedizione marziana.

La gente comune pensa che i frutti della scienza si trasformano subito in prodotti di largo copnsumo. Invece molte scoperte si trasformano in nuove applicazioni industriali che nessuno vedrà mai.
Come a dire, esploro la Luna solo se trovo un giacimento d’oro.
e’ una visione troppo fumettisticoholliwoodiana quella che ha la gente, per altro mancano anche pubblicazioni scientifiche più divulgative. Non c’è uno sforzo da parte del mondo della scienza di divulgare. E questo non è buono.

Concordo in pieno.
OT: Purtroppo il mondo della scienza è veramente TROPPO chiuso. Non è pensabile che la gente si interessi ad esso se non c’è un concreto primo passo dall’altra parte. Addolcire le questioni più spigolose, stimolare la curiosità delle persone, far nascere dubbi e domande, credo siano inscindibili dal “fare scienza”.
Ciò non toglie che bisogna essere un minimo interessati alla questione.
Aridaje con l’estremismo… :facepunch: :x :flushed:
:stuck_out_tongue:

Non c'è uno sforzo da parte del mondo della scienza di divulgare.

La scienza non ha lo scopo di divulgare, ma, appunto, di fare scienza.

C’e’ una “classe” (Paolo Amoroso, passami il termine) apposita di persone che fanno questo lavoro, e per le loro possibilita’ lo fanno molto bene.
Ma l’offerta senza la domanda…e’ difficile da apprezzare a volte…

Se vogliamo trovare un bridge “istituzionale” tra la scienza e il pubblico, sarebbe il mondo dell’istruzione. Allora si che sono d’accordo a vedere dei problemi, con l’impronta troppo umanistica della scuola italiana.

Completamente d’accordo con Archer!!!
Io ho fatto il Liceo Scientifico ma lo spazio per le materie scientifiche messe insieme era inferiore allo spazio per quelle umanistiche, senza considerare materie sulla cui utilità ci sarebbe da discutere.
La conoscenza umanistica è considerata in generale superiore a quella scientifica, basti pensare al fatto che molti, tra le persone comuni, ammettono e quasi si vantano di non sapere nulla di matematica o fisica, mentre se uno non conosce chi ha scritto “Il Decamerone” viene bollato come ignorante…

Boccaccio? (niente google!) ;D

L’attuale indirizzo scolastico è stato varato ben negli anni venti da Giovanni Gentile. Inizialmente era escluso dall’università chiunque non avesse fatto il liceo classico :disappointed:. Paghiamo ancora oggi grazie a codesta riforma lo scotto di avere una scuola più improntata all’umanistica invece che scientifica. Nessun astronauta ha una laurea solo in lettere.

Lo spazio per le materie umanisiche è adeguato, sono fondamentali.

Semmai è poco quello delle materie scietifiche. Mi spiace ma per fornire una educazione
perfetta dovrebbero essere almeno quanto quelle umanistiche.

Purtroppo in Italia quello che si sa fare bene (anche tra i ragazzi studenti, almeno per un buon 80%)
è lamentarsi quando si dovrebbe invece lavorare e impegnarsi.

Come fai a insegnare matematica se il 90% della classe rema contro?

:angry: :angry: :angry: :angry: :offtopicplus:

Se lo spazio per le materie umanistiche è adeguato, ma a discapito di quelle scientifiche, come fai a dare a queste più spazio? Potrai togliere qualche materia inutile (tipo religione, che potrebbe essere inglobata da filosofia), ma si recuperano poche ore. Fare più ore alla settimana? Già ne facevo parecchie, rimanendo dalle 8 di mattina all’una e mezza sin dalla I superiore (indirizzo Brocca).
Per me (ma è un’opinione personale), visto che è un liceo Scientifico, bisognerebbe prediligere le materie scientifiche, anche a discapito di quelle umanistiche (comunque importanti, ma assegnando meno ore settimanali), sennò cosa servirebbe avere una scelta tra Classico e Scientifico?

Inoltre, come al solito, è un cane che si morde la coda: se la matematica è trattata come una bestia nera sin dalle elementari e medie, è chiaro che l’interesse per queste materie non migliorerà.

Quoto Artax, è impensabile aggiungere più ore ancora ai piani di studio solo per compensare una disparità così accentuata.
Semplicemente basterebbe insegnare materie umanistiche in indirizzi umanistici e materie scientifiche in indirizzi scientifici.
Entrambi non sarebbero ovviamente a compartimenti stagni qualche ora sicuramente ci sarebbe in entrambi dell’altro campo, ma che senso ha fare un liceo scientifico come quelli attuali con uno sproposito di ore come latino, arte, letteratura, storia, filosofia, religione… tuttalpiù non mi pare in un classico ci siano quello sproposito di ore scientifiche… anzi…
E personalmente non ho frequentato un liceo scientifico, ma un ITI per cui non ho mai affrontato materie quali Latino, arte e filosofia, e se devo essere sincero ora che studio ancora non ne sento la mancanza o l’occasione sprecata nel non averle fatte, per cui penso che se qualcuno volesse scegliere un liceo scientifico perchè interessato alla carriera scientifica presumo non sia così una tragedia sorvolare su materie come queste e magari approfondire su altre realmente scientifiche… poi uno è sempre libero di studiarsele da se… E se proprio devo essere sincero materie come filosofia o latino non riesco proprio a capire dove potranno mai essere utili ad un ragazzo che intende proseguire per una carriera scientifica, e ancor più con il numero di ore che attualmente vengono destinate a queste discipline…

Neanche a farlo apposta l’ANSA dà questa magnifica :^o notizia: :frowning:
http://www.ansa.it/opencms/export/site/visualizza_fdg.html_41952244.html

Capt Archer ha scritto:

La scienza non ha lo scopo di divulgare, ma, appunto, di fare scienza.

Bhè non sono molto daccordo su questo…secondo me la Scienza dovrebbe anche occuparsi di fare divulgazione, di appassionare le nuove leve per avere le future generazioni di scienziati e studiosi. Capisco che possa portare via tempo, ma relegare la divulgazione solo ai giornalisti è un po’ poco, soprattutto tenuto conto del fatto che la maggioranza di questi non sono particolarmente competenti in materie scientifiche e per cui scrivono articoli anche con vistosi errori. Lo Scienziato dovrebbe essere desideroso di appassionare la gente al suo lavoro, di fargli capire perchè è importante ciò che sta facendo e perchè è necessario che continui a lavorarci sopra. COsì come vediamo spesso che gli astronauti fanno conferenze in sale gremite di bambini e adolescenti (chi è che non vorrebbe fare l’astronauta dopo simili conferenze…), anche gli scienziati dovrebbero dedicarsi di più al grande pubblico. Un grande pubblico sensibilizzato sulle tematiche scientifiche, sarà poi quello che premerà sulla classe politica per dare maggiori fondi alla ricerca, etc…

conta poi anche il ruolo dei media…ieri sera ho visto un pezzettino di una trasmissione in cui si metteva in discussione il fatto che in televisione si trasmettono troppi film riguardo alla mafia, trasformando i mafiosi in eroi. Ecco che allora stavo pensando come sarebbe decisamente più istruttivo trasmettere documentari di stampo scientifico o tecnologico…e invece niente, preferiamo continuare a vedere la solita isola degli stupidi, o la storia del mafioso tal dei tali, etc…

Per quanto riguarda poi lo studio delle materie umanistiche a scuole superiori, la penso come Albyz: la scienza e tecnica alle scuole tecniche, le scienze umanistiche alle scuole umanistiche. Io ho studiato da geometra, e anche se le ore di italiano erano tuttosommato poche (parlo per gli ultimi 3 anni) la mole di roba da studiare era veramente tanta, superiore a certe altre materie tecniche. Per carità l’italiano è importante, così come la conoscenza degli autori della nostra letteratura, ma non esageriamo!!! mi ricordo che nel biennio delle superiori la mia prof di italiano mi diceva che per studiare ingegneria era necessario conoscere il latino, e che per questo secondo lei chi voleva andare all’università doveva studiare al liceo classico!!! :scream: :scream: :scream: Ma per favore!!! In tutti sti anni di università l’unica lingua al di fuori dell’italiano che mi è servita è stata l’inglese!!!

vabbè concludo qua il mio intervento che sono già andato troppo in :offtopicplus: