Volano intorno a Venere passato e futuro della Città eterna

Alcune notizie di come è apparsa sui nostri giornali la notizia della sonda. Tanto per far vedere come sono “competenti” i nostri giornalisti! :?

di LUIGI M. LOMBARDI-SATRIANI e PAOLA ANTOLINI
L’UNDICI aprile scorso, Venus Express, la sonda dell’Agenzia Spaziale Europea (Esa), dopo 162 giorni di viaggio è entrata nell’orbita di Venere, offrendo spettacolari immagini inedite del pianeta gemello della Terra, il cui culto era particolarmente vivo a Roma e si celebrava appunto in aprile, come l’imminente Natale di Roma resta a testimoniare.
Ed è proprio il 21 aprile del 121 d.C., in occasione del Natale di Roma, che l’imperatore Adriano decide la costruzione del tempio di Venere e Roma, ancora oggi visibile nell’ex convento di Santa Francesca Romana, raggiungibile dal Clivio di Venere. Dedicato poi alla dea solo nel 135 d.C., a causa dell’imponenza e della lunghezza dei lavori, il tempio diviene il principale e più ampio luogo di culto della capitale.
In questa felice coincidenza tra scienza e patrimonio classico, Venus Express dimostra d’essere una missione d’eccellenza per l’Europa, per l’Italia e per Roma grazie allo studio di Venere, pianeta ancora misterioso, e della sua densa atmosfera, dove si è scoperto per la prima volta 30 anni fa cosa sia il cosiddetto “effetto serra”. Qui la visione scientifica affianca la potenza dei saperi tecnici e la velocità di realizzazione appena tre anni e mezzo è senza precedenti: Venus Express è la missione interplanetaria più veloce nella storia dell’esplorazione spaziale.
Su sette strumenti scientifici che la sonda trasporta, due quindi il 30 % del carico utile sono italiani, coordinati dall’Agenzia Spaziale Italiana (Asi), guidati dalle strutture scientifiche collocate a Roma. Si tratta di due strumenti straordinari attraverso il sondaggio verticale dell’atmosfera di Venere realizzato dal Psf dell’Istituto di Fisica dello Spazio Interplanetario di Roma, e grazie alla mappatura di tutti gli strati dell’atmosfera e della superficie venusiana operati dal VIRTIS dello Iasf-Cnr Roma che consentiranno di risolvere alcuni degli enigmi di Venere.
Soprattutto, questi esperimenti ci permetteranno di capire come l’astro più luminoso nel cielo dopo il Sole e la Luna, paragonato fin dall’antichità alla dea Venere per la sua bellezza, sia in realtà un vero disastro ecologico con un effetto serra mortale, un’atmosfera composta di gas nocivi ed una temperatura torrida al suolo di 470 gradi. E’ infatti qui, su Venere, che è stata elaborata per la prima volta l’espressione “effetto serra” dagli scienziati russi, quando nel 1977 le loro sonde Venere 9 e 10 sfiorarono il suolo venusiano solamente per qualche secondo, prima di liquefarsi a causa delle condizioni estreme che regnano sul pianeta.
Venus Express, operativa durante cinquecento giorni terrestri, equivalenti a circa due giorni venusiani, si trasformerà così in un formidabile laboratorio di studi, capace anche di aiutarci a comprendere cosa potrebbe succedere sul nostro pianeta a causa della combinazione tra effetto serra e cambiamenti climatici: al Polo Nord, ad esempio, dal 1978 ad oggi il ghiaccio si è ridotto del 35%.
Un tempo signora della vita e oggi regina dell’effetto serra, Venere sconcerta gli scienziati: non ci sono mari sul pianeta, ma montagne di lava e centinaia di giovani vulcani. I più antichi crateri hanno appena 500 milioni di anni, mentre l’età del pianeta, come quella della Terra, è di 4,6 miliardi di anni. Venere e Roma: nella Città eterna era adorata come signora della vita e del mare, dell’amore, della maternità, della gioia di vivere. Tanti i luoghi di culto a lei dedicati, dalla Venere Vincitrice alla Venere Ubbidiente. Cesare decide d’erigere nel 48 a.C. il tempio alla Venus Genitrix, la Venere Madre: di quel tempio restano visibili tre colonne corinzie nel Foro detto appunto di Cesare; tutto il mese d’aprile le era consacrato, mese in cui si commemora ancor oggi l’evento della nascita di Roma.
La sonda spaziale Venus Express e i suoi risultati scientifici non modificheranno la realtà simbolica elaborata nel tempo, che anzi continuerà sempre più a comunicarci suggestioni ed emozioni, dal momento che nessuna società può fare a meno di simboli, che costituiscono un’indispensabile rete di riferimenti, un ineludibile supporto dell’agire umano. Roma figlia di Venere è dunque l’antico e grazie a Venus Express Roma rilancia sia una nuova rivalutazione del nostro patrimonio classico, sia l’importanza della scienza come portatrice di futuro.