E’ il solido più leggero che si conosca. Il suo peso è di poco superiore a quello dell’aria, e gli scienziati l’hanno paragonato ad un pezzo di nebbia miracolosamente rappreso. Si chiama Aerogel, e la Nasa l’ha usato nella Stardust, una delle sue ultime missioni spaziali che ha mandato in orbita un satellite per raccogliere la minuscola polvere che le comete lasciano dietro di sé ad una velocità di 6 km al secondo. Grazie all’elevatissima porosità del gel, alla sua strabiliante capacità isolante, la polvere cosmica ha trovato un letto confortevole in cui posarsi, pronta ad essere analizzata dai laboratori americani.
Una nuova conquista della scienza? No, perché l’Aerogel è nato prima della Seconda guerra mondiale dalle ricerche dello scienziato Steven Kistler, che nel 1931 riuscì ad eliminare la maggior parte dei liquidi presenti all’intero di un gel al silice, senza distruggere la catena molecolare che teneva in piedi la struttura.
Costituito al 99% di aria, ha una trasparenza che rasenta l’invisibilità, e le particelle della Comet Wild 2 che sono rimaste intrappolate nella sostanza, seppure microscopiche, sono visibili a occhio nudo. Sembra che stringere tra le dita un pezzettino di questo materiale dia una sensazione mai provata prima, come se vista e tatto improvvisamente si scollegassero per la sua quasi assenza di peso. E su E-bay sono in vendita dei piccoli campioni per i curiosi, il cui prezzo oscilla tra i 30 e i 50 dollari.
Ma le “superlative potenzialità” dell’Aerogel, come le ha definite Donald Brownlee, astronomo della missione Stardust, non finiscono qui. Le sue proprietà isolanti hanno attirato anche una serie di imprese commerciali dando vita alla Aspen Aerogel, che solo nell’ultimo anno ha investito nelle ricerche su questo materiale la cifra di 50 milioni di dollari. Il risultato? Un rivestimento per tute e giacche indossate dagli astronauti della Nasa: una sfoglia di 3mm di questo gel è capace di isolare il corpo umano da temperature inferiori ai 50 gradi centigradi. Cosa che ha fatto diventare la Aspen il fornitore ufficiale degli indumenti della nazionale di sci canadese, e di alcuni corpi speciali delle forze armate americane. Assicurandosi come testimonial ufficiale Sean Burch, vincitore nel 2004 dell’annuale maratona che si svolge al Polo Nord.
Le commesse da parte di compagnie aeree civili e militari per ottenere pannelli isolanti per aerei ed elicotteri non si sono fatte attendere, presto seguite da quelle di molte società che gestiscono piattaforme petrolifere sparse per il mondo. Scopo: isolare i condotti sottomarini che trasportano l’oro nero dalle gelide temperature subacquee. La Aspen però non è l’unica società a commercializzare prodotti a base di Aerogel: la svedese Airglass, in una lotta all’ultimo brevetto, sta realizzando dei pannelli isolanti destinati a pareti e finestre. A settantacinque anni dalla scoperta insomma, il gel sta vivendo la sua seconda giovinezza.