Voto di Laurea: quanto può incidere per il mondo del lavoro?

Salve ragazzi so che tutto ciò e sopratutto la risposta può sempre anche alquanto scontata ma volevo anche sentire dei vostri pareri, idee e magari esperienze. Quanto la media dei voti o per lo meno il voto di Laurea può incidere nell’entrare nel mondo del lavoro? In questo caso nel settore spaziale? E’ qualcosa di “fondamentale” avere un voto alto/top o magari spesso si considera anche l’idee, progetti che un ragazzo ha, a prescindere dalla rendita Universitaria?
Illuminatemi :smiley:

Non riuscirò mai a farmi passare l’avversione per la locuzione “mondo del lavoro”. Non sono sicuro del perché, ma mi da l’orticaria.

IMHO postando una domanda del genere, legittima per carità, rischi solo di confonderti le idee, raccogliendo discorsi “di principio” ed esperienze personali totalmente avulse dal contesto, e magari incomparabili con la tua situazione.

E non è ben chiaro cosa te ne potresti fare di quei “data point”. Hai 19 anni e hai appena iniziato. Vuoi essere “spronato” a dare il 100%? Vuoi avere una giustificazione per sentirti tranquillo ad accettare il 18 di analisi?

Io non ci darei tanto pensiero. Se dai un’occhiata agli altri post della sezione puoi trovare persone che dietro a questioni del genere, e domande abbastanza innocenti si sono avvolte su loro stesse fino ad un livello direi “patologico”.
Risparmiati la fatica. La vita poi va come gli pare lo stesso.

No ma magari ci penserei due volte prima di rifiutare un voto, eventualmente. Volevo solo sapere di altre esperienze e pareri. Tutto qui.

@Micheal: Spero di non avviare nessuna spirale!

Il voto e’ importante ma non fondamentale, e in parte dipende da cosa vuoi fare. Come ha detto Micheal molto dipende dalle esperienze personali, dalle occasioni che gli sono poste nella vita e dalla tua situazione al momento.
Parte della crescita di una persona e’ capire le proprie forze, i propri obiettivi, capire se si poteva fare di piu’ e se ne vale la pena fare di piu’.

Se proprio vuoi numeri, dal 100 al 110, che io sappia, non c’e’ nessuna differenza. Sotto il 100 alcune aziende (solo una che io sappia) non assume in determinate posizioni. E ti posso fare decine di esempi di persone sotto il 100 che sono state assunte in aziende del settore aerospaziali, che guadagnano piu’ di altri che han preso di piu’, che fan lavori interessanti e via dicendo.
L’unica cosa su cui il voto puo’ essere piu’ influente e’ se tu decidi di fare il dottorato, in quanto parte del punteggio dipende dalla valutazione dei titoli e, generalmente, chi fa domanda e’ gente molto in gamba. Ma anche qui vengono valutati anche altri aspetti oltre al voto.

Quando c’era il risultato il voto di un esame su cui non ero contento, le domande che mi facevo erano: posso fare di piu’? Ho voglia e tempo per ri-studiare questo esame? Se rifacessi questo esame quale sarebbe la probabilita’ di non passarlo?

Quindi mi farei piu’ queste domande che pensare al voto di laurea che ha un impatto basso al primo impiego e nullo ad un eventuale secondo impiego.

Ciao Giancastro,

Concordo abbastanza con Micene84. Ti consiglio di mettere l’attenzione oltre che ai numeri alle competenze che puoi acquisire (sia prettamente scientifiche che sociali) durante questi anni universitari, sei lì per imparare i voti alti saranno inevitabili se ci metti passione e curiosità in quello che stai studiando, se non capisci chiedi ai tuoi insegnanti che son pagati anche per quello, se non sei soddisfatto chiedi a Google. Potrà essere che incontrerai professori di vario tipo e esami organizzati bene o non organizzati per nulla, in ogni caso il tuo bagaglio personale sarà aumentato. Quando puoi pianifica dall’inizio del corso e capisci da subito la modalità d’esame, se punti ai voti alti devi capire pure il professore stesso.

Costruisci le tue competenze teoriche e arricchiscile con programmi universitari (e non solo) disponibili nella direzione che intendi perseguire e che si chiarirà mettendo l’attenzione su che più ti fa piacere studiare. Sicuramente questo tipo di prontezza nei concetti teorici e esperienze ti saranno utili nel mondo del lavoro e in strutture scientifiche di un certo livello.

Buono studio e buon divertimento :slight_smile:

Per esperienza personale, il 95% delle aziende guardano per prima cosa quanti anni hai (che significa quanti anni ci hai messo a laurearti) e poi, forse, guardano anche il voto di laurea.
Poi ci sono alcune aziende (ad esempio Accenture, per lo meno fino a qualche anno fa) che neanche prendono in considerazione chi non ha almeno 105, ma sono una minoranza.

Con questo non voglio dire di accettare ogni voto che viene (io qualche esame l’ho rifiutato, e nessuno vuole laurearsi con 18 di media), ma di valutare l’impatto che questo rifiuto può avere sul tuo procedere… e per il resto datti da fare e vai agli esami preparato, e vedrai che non ti capiterà troppo spesso di doverti porre il problema perchè i voti saranno buoni :slight_smile:

Ciao,
anche io faccio ing. aerospaziale e sono al terzo anno e proprio l’altro giorno un professore ci ha fatto vedere una proiezione su un numero (ovviamente limitato) di laureati della nostra facoltà (Pisa) e devo dire che c’erano tante lodi che non aveva trovato ancora lavoro perchè magari per laurearsi c’aveva messo 2 anni in più e dei 98 (e anche meno) che avevano già un bel lavoro fisso perchè laureati in pari.
Quindi come vedi le opportunità di lavoro non vanno solo in base al voto di laurea (ah la proiezione era sul voto della specialistica e no sul voto della triennale), anche perchè il colloquio di lavoro poi ha anche una parte psicoattitudinale in cui devi esprimere perchè vuoi lavorare per quell’azienda e cose di questo genere.
Spero di essere stato chiaro ciao!

Io e mia moglie abbiamo una notevole esperienza nella selezione del personale (piu’ lei che io…) e posso dirti senz’altro che, come accennava qualcuno, il selezionatore guarda molto la durata degli studi. Se vai fuori corso, sei “giustificato” solo se nel frattempo hai lavorato (cosa estremamente apprezzata). Secondariamente, si guarda l’ateneo di provenienza (e non vado avanti nel discorso, ci siamo capiti…;)). Il voto finale in se’ e’ un plus, ma non e’ determinante. Personalmente, fra un 96 in corso e un 110 lode di 34 anni non avrei alcun dubbio, a parita’ di ogni altra cosa.

Quoto 100%. Rifiutare per poi trascinarsi degli esami e rimanere indietro è davvero poco furbo. Allo stesso tempo, finire gli esami in tempo ma con la media del 20 non fa piacere a nessuno. Io in più di una occasione ho accettato “così me lo tolgo” o “così ne preparo un altro” e francamente me ne sono quasi sempre pentito.

Nel mondo del lavoro tutto dipende da cosa farai: indicativamente dal 100 in su fa poca differenza, dal 95 al 100 dipende dai settori, voti particolarmente bassi in genere non sono un buon biglietto da visita (ma anche in questo caso, non è detto che la cosa sia un problema) anche solo perchè balzano all’occhio in CV.