[0901-GEN] Progetto manned made in Japan

Beh,francamente non credo si possa parlare di “moda” in un campo come questo.
Semplicemente si è scoperto sulla propia pelle che gli spazioplani sono macchine complicate,poco sicure (rispetto alle capsule) e ciò che conta per niente economiche;e questo,visto che un accesso economico allo spazio era stata la loro prima ragion d’essere è stato il fattore decisivo.
Lo Shuttle ha mantenuto pochissime delle sue promesse (numero di voli l’anno,sostituzione di ogni vettore Americano per il lancio di satelliti e sonde,introiti come lanciatore per il mercato privato,mezzo per recuperare satelliti in avaria,economicità del sistema STS) ed ha anche ucciso due equipaggi.
Il Buran è considerato uno degli imputati nell’aver mandato a picco l’economia Sovietica negli anni 80.
Hermes è aumentato esponenzialmente in complessità e costi,ed alla fine si è scoperto che sarebbe stato un mezzo insicuro,destinato ad effettuare pochi voli, e senza un ruolo ben preciso.
Tutti gli altri progetti di spazioplani si sono arenati,vedi X-38 e X-33,per motivi di sicurezza,opportunità e difficoltà tecnologiche difficilmente sormontabili ( a proposito dell’X-33,durante la conferenza stampa con cui si annunciò l’annullamento del progetto:

“Abbiamo ottenuto un incredibile bagaglio di conoscenze da questi programmi sperimentali, ma una delle cose che abbiamo appreso è che la nostra tecnologia non è ancora avanzata al punto che possiamo sviluppare con successo una navetta riutilizzabile che migliori in maniera significativa la sicurezza, l’affidabilità e i costi di esercizio”).

Insomma,non è certo per moda si si è deciso per un ritorno alle capsule.
Si è preso atto che allo stato attuale della tecnologia è più sicuro per la vita degli astronauti ed economicamente più conveniente un mezzo balistico a perdere (o parzialmente recuperabile) che manutenzionare e rimettere sulla rampa di lancio una navetta.
Inoltre le capsule consentono un utilizzo sia in LEO sia oltre,prestazione questa che nessuno spazioplano sarebbe in grado di dare.

Il senso è che per quello che può trasportare e fare è assolutamente in linea con tutti gli altri mezzi analoghi… continuo a non capire su quali basi si faccia questa considerazione sul peso… se poi si parla di prestazioni direi che la complessità del sistema (un sistema in più è abbastanza per dire che è più o meno complesso di un’altra capsula? bah…) è assolutamente non giudicabile da due disegni e un unico dato… o tutto il resto è inutile (e non lo è…) o i dati che ci sono sono assolutamente insufficienti per giudicare e fare certe considerazioni…

Il maggior volume abitativo e di payload? Se fossi colui che deve "sganciare" i soldi, a questo punto proporrei, veramente, di utilizzare un TKS aggiornato (17500 Kg mass in orbit, 3 crew size e 40mq di volume abitabile) che perlomeno è già progettato, parzialmente operativo, e testato...! (scusa il momentaneo OT!)

Ancora con questo TKS?!
TKS che non è progettato oggi, assolutamente non operativo e senza vettore, 3 di equipaggio invece di 4, impossibilità di trasportare rack sulla ISS, più pesante e vecchio di 30 anni… direi un affarone per un Paese che vuole costruire basi solide per supportare un avamposto con un proprio accesso allo spazio…

Per quanto riguarda il paragone con l'Orion... beh... abbiamo un 16500 kg, 4 crew size, solo LEO, con "carrucole" per riposizionamento, vs un 21000/25000 kg 6/4 crew size, OLO + LLO, senza criticità di messa in operatività (tra l'altro con "filosofia costruttiva" collaudata e di successo); in effetti non c'è paragone... e si badi che lo scrivente non è un sostenitore dell'Orion!!

Ma che senso ha paragonare due mezzi assolutamente di categorie differenti?! Se uno viene a dirti che la tua macchina è una carretta in confronto ad una formula 1 che peso gli dai?! Io nessuno… per cui se proprio vuoi fare paragoni basandoti sui due dati in croce disponibili almeno fallo con mezzi della stessa classe (ATV manned, CSTS, Dragon…), no?

Per fare valutazioni di merito sui vari sistemi in progettazione sarebbe molto utile avere come base di partenza
il costo complessivo per lo sviluppo,messa in opera ecc.dei mezzi,in modo da poter valutare a parità di costo le prestazioni di ognuno.
Ma mi rendo conto che reperire il dato delle spese necessarie è difficile.

Su questo concordo.
Tra l’altro se i vertici dell’Agenzia nipponica hanno portato avanti gli studi di fattibilità, sicuramente avranno fatto i dovuti calcoli e considerazioni con mezzi e capacità (e conoscenze) ben superiori alle nostre…

Detto questo, è anche vero che, nella scelta di un mezzo spaziale non intervengono solo fattori tecnici e di fattibilità, ma anche (e a volte principalmente) scelte, diciamo, “filosofiche” o addirittura “politiche”;
e quì, anche il semplice appassionato, seppur privo delle specifiche competenze tecniche, può azzardarsi a dare dei “giudizi”, anche “a pelle” sulla validità (in totale) del sistema scelto.

L’ STS, a questo proposito, rappresenta un esempio emblematico;
un sistema ideato dalle più grandi menti NASA, scelto su basi apparentemente plausibili e indiscutibili, progettato e realizzato in maniera impeccabile, perfettamente funzionante “alla prima”, che però, alla prova del tempo (nemmeno molto), si è rivelato uno dei più colossali errori di “concetto” mai fatti…
Sicuramente ci sarà stato un “nicola1269” che, 35 anni or sono, avrà espresso qualche perplessità sullo Shuttle…

L’esempio emblematico contrario invece è quello della Shenzou cinese, che tecnicamente sembra una “ciofeca” (e magari lo è pure), ma rappresenta la “filosofia”, la “strategia” giusta e darà risultati sorprendenti (e questa non è un opinione personale…).

Tutto questo “pistolotto” per ribadire che a me (e non solo), questo progetto giap. non piace, e comunque non mi convince assolutamente, al di là della sua fattibilità o meno.
Tutto quì…

Non concordo con questo giudizio, ma dato che è personale mi limito a non condividerlo.

Sicuramente ci sarà stato un "nicola1269" che, 35 anni or sono, avrà espresso qualche perplessità sullo Shuttle...

Sicuramente, come ci saranno stati in qualsiasi altro progetto spaziale… quando le cose vanno male c’è sempre qualcuno che dice “io l’avevo detto”… solo che quando vanno bene gli individui in questione spariscono…

L'esempio emblematico contrario invece è quello della Shenzou cinese, che tecnicamente sembra una "ciofeca" (e magari lo è pure), ma rappresenta la "filosofia", la "strategia" giusta e darà risultati sorprendenti (e questa non è un opinione personale...).

E i “nicola1269” in questione di questo programma oggi cosa direbbero?
Anche questa è comunque un’opinione personale, condivisibile o no non importa…

Tutto questo "pistolotto" per ribadire che a me (e non solo), questo progetto giap. non piace, e comunque non mi convince assolutamente, al di là della sua fattibilità o meno. Tutto quì...

Nulla in contrario… non riesco comunque a concepire come si possa giudicare in maniera così netta un programma spaziale da due disegni e il numero di passeggeri senza conoscere null’altro… bah…

Al di la del concetto di filosofia costruttiva di cui parlate (e comunque questo mezzo giapponese è molto più vicino ad una soyuz che ad orion: modolo propulsivo, modulo abitativo e capsula di rientro…), io penso che gli ingegneri che la progettano lo fanno con cognizione di causa, valutando gli obbiettivi, i costi e i mezzi a loro dipsosizione, una navetta nasce sempre dal compromesso di queste tre.

A me invece non dispiace.
L’unica cosa a lasciarmi un pò perplesso è il sistema di rotazione della capsula per l’aggancio al modulo orbitale.
Per carità,la soluzione scelta potrebbe rivelarsi una geniale alzata di ingegno.
Ma l’intelaiatura viene espulsa dopo la rotazione,o solo al momento del rientro? e come,bulloni esplosivi?
Non sono troppo vicini a capsula e modulo di servizio?
Esiste un sistema di back up in caso questi non funzionassero o funzionassero parzialmente?
Continuo a ritenere che la scelta migliore sarebbe una partnership Euro-Giapponese per la costruzione di un comune mezzo manned balistico,magari in grado di andare anche oltre il LEO.
Questo progetto ad esempio potrebbe essere un buon punto di partenza.

Non è un giudizio che ho dato io…

Dubito che chi ha giudicato lo shuttle come “uno dei più colossali errori di “concetto” mai fatti” possa averne mai analizzato a fondo la storia, le capacità e la tecnica che ne hanno permesso la realizzazione e le imprese tecnologiche e aerospaziali che ne sono conseguite…

E’ proprio questo l’aspetto del sistema che mi lascia perplesso.
Si pensi solo al peso di questo marchingegno (tutto payload in meno), per non parlare dell’affidabilità… considerando che parliamo di un veicolo manned!

L’alternativa è un sistema doppio di docking, con controllo e sistemi di assetto e guida sdoppiati su entrambi i moduli… e non è banale… dato che l’HTV non ha sistemi di docking automatico e nemmeno questo presumibilmente… non è che ci siano altre strade…

Beh,io non mi preoccuperei del peso,dipende dai materiali ed inoltre la struttura mi sembra leggera.
Concordo sul fatto che questo sistema a “carrucola” possa invece essere più comodo e sicuro di un docking stile quello Apollo col modulo di aggancio nella missione ASTP.
Mi piacerebbe però approfondire il meccanismo,specialmente per quel che riguarda l’esplulsione del sistema.

Supponiamo questi scenari di volo con il veicolo testato e operativo:

Il sistema di riposizionamento funziona, ruota il complesso RM/SM e lo fa agganciare;
tutto OK.

Il sistema di riposizionamento non funziona per niente;
si provvede a sganciare il complesso RM e SM e si fa rientrare quanto prima l’equipaggio (che sicuramente non terrebbe un piacevole ricordo della missione).

Il sistema di riposizionamento si attiva, fa ruotare il complesso RM/SM e poi… si blocca!
Non vorrei, in quel caso, essere uno dei membri dell’equipaggio… :fearful:

A parte l’ultima considerazione che non porta nulla alla discussione, ok.

Il sistema di riposizionamento si attiva, fa ruotare il complesso RM/SM e poi... si blocca! Non vorrei, in quel caso, essere uno dei membri dell'equipaggio... :fearful:

E cosa cambia dall’esempio precedente, non deve forse separarsi in egual modo da tale meccanismo?
E la Soyuz non deve forse separarsi anch’essa dal SM?
Il meccanismo di rotazione una volta effettuato l’aggancio potrebbe anche non servire più a nulla, e la separazione avverrebbe nella maniera più tradizionale possibile che oggi conosciamo, non credo neanche serva un sistema molto resistente per compiere tale manovra per cui potrebbe anche essere progettato con un carico di rottura adeguato ad essere del tutto sicuro anche in caso di rientro “off nominal” (come del resto avviene con la Soyuz)… continuo a non vedere particolari svantaggi (con le informazioni che oggi sappiamo) in tale sistema…

Giusto;
aspettiamo di vedere le specifiche del sistema di riposizionamento (sempre che rimanga).
Non è improbabile che, se il sistema risultasse “smart”, io possa cambiare la mia attuale opinione personale riguardo questo sistema, che peraltro, avendo una vaga similitudine con il sistema Soyuz (una volta posizionato) non mi dispiace particolarmente.

Quindi,da quanto ho capito tu ritieni che la sequenza più probabile sia:
Rotazione
Aggancio al modulo
Espulsione del meccanismo di rotazione una volta effettuato l’aggancio?

Pensi inoltre che il tunnel di collegamento tra capsula di rientro e modulo orbitale dovrebbe essere estensibile per facilitare la manovra di rotazione e riposizionamento?

Originariamente questo sistema meccanico era stato preso in considerazione per congiungere CSM ed LM. Il sistema era stato quasi immediatamente scartato a causa della suo complicazione e del suo peso aggiuntivo…

Magari senza espulsione, basta solo che si sganci da esso, comunque in linea di massima si.

Pensi inoltre che il tunnel di collegamento tra capsula di rientro e modulo orbitale dovrebbe essere estensibile per facilitare la manovra di rotazione e riposizionamento?

Credo possa bastare che il complesso con modulo di rientro e servizio possa scorrere per un piccolo tratto sulle guide dopo che ha effettuato la rotazione, mi pare il meccanismo più semplice da pensare… ma sono solo supposizioni.

Questa non la sapevo…

Alla luce dell’informazione riportata da Archipeppe, direi che la scelta non è così scontata e le perplessità sono abbastanza giustificate a prescindere dalla qualità del progetto del riposizionatore…

Bisognerebbe sapere come avrebbe dovuto essere quello dell’Apollo… anche se non capisco come siano assimilabili visto il profilo di missione radicalmente diverso… per l’Apollo immagino avrebbe dovuto essere collegato e scollegato almeno 3 volte…
Peppe hai altre informazioni o immagini? Perchè detta così non è molto “descrittiva”… almeno per capire a cosa lo stiamo paragonando…

Non vedo comunque il nesso fra un sistema scartato 40 anni fa e uno che sicuramente è diverso viste le diverse necessità e compiti progettato oggi…