2001 Odissea dei Font?

Vi segnalo un articolo che ho trovato interessante per molti apetti!
I font adottati nel film 2001 odissea nello spazio!

http://typesetinthefuture.com/2001-a-space-odyssey/

La cura maniacale dei dettagli così ben delineata nell’articolo, è una ulteriore testimonianza dei fattori che hanno trasformato questo film in un vero culto. Un capolavoro che non manco di rigustarmi di tanto in tanto. Grazie della segnalazione.

Grazie della segnalazione. Finisco di leggerlo, apro il forum e…forse non è poi di così poco interesse :smiley:

Se da un lato comprendo usare le O per gli zeri di 2001/2OO1 (mi piace l’effetto spaziatura fissa)…mi chiedo che livello di maniacale attenzione serva per cambiare una singola M da Futura a Gill Sans in “FILM”, alla fine del film.

Probabilmente il genio si nasconde anche in queste cose. Mi chiedo se una persona digiuna di tipografia “percepisca” qualcosa da queste scelte.

Fantastico. Letto di un fiato… mi sa che stasera mi riguardo (almeno un pezzo di) 2001. Anzi, 2OO1 :wink:

Probabilmente si, il font conta molto in pubblicità e in particolare in…tutto!
Quel font ispira (ispirava) molto futuro e probabilmente le scelte sono anche di perfezionamento per la resa grafica. Sinceramente me ne accorgo quando, essendo attento anche alla fotografia della parola “FILM” vedo che qualcosa non è come me la immagino.
Poi credo che ognuno abbia la sua sensibilità personale più o meno spiccata ma probabilmente un titolo di film di guerra con farfalline, rosa e vagamente rimandante a dei pony arcobaleno non sarebbe il massimo.

Io per esempio non avevo percepito niente di tutto ciò, ero troppo “distratto” dal film per notare quelle cose :smiley:

No, certo, ma c’è una differenza tra scegliere Futura invece di Comic Sans, e cambiare una singola lettera con un font tutto sommato della stessa categoria.
Per me la differenza della M era invisibile. Ma se dici che la cogli, ci credo :wink:

Non so dirti di Dave, ma ho amici con molta esperienza di grafica e li ho visti riconoscere vari font con un’occhiata e accorgersi che in un numero di telefono avevo usato due font diversi (perché un font molto figo mi faceva un 4 pressochè illeggibile)… ognuno ha la usa specializzazione :slight_smile:

Dico che lui la coglie (è questo che conta) :smiley:
Comunque se guardi i due font la differenza è molto evidente:
In Gill Sans le stanghette sono verticali mentre in futura sono oblique (e non mi piacciono per nulla).
Secondo me la differenza è facilmente percepibile anche perchè la larghezza delle lettere è inferiore rispetto a quella della M.

Mi hanno appena fatto notare: l’autore del post non capisce qual’è la differenza tra il sistema A e il sistema B nella toilette… si vede che non è molto esperto di toilette spaziali :stuck_out_tongue_winking_eye:

Ci si può avvicinare a riconoscere e praticare il buon design, con gli strumenti giusti. Io ho trovato molto utile questo libro.

Fantastico, una cura maniacale per i dettagli!
Se prima 2001era IL film di sf (e non solo) ora e’ IL FILM.

Era un “futuro” esteticamente molto più piacevole di quanto sia poi avvenuto nella realtà.

Diciamo che già la ISS è costata a sufficienza e le agenzie non hanno pensato di spendere qualche soldo in più per pagare dei grafici che scegliessero i font di ogni singola etichetta o adesivo a bordo :wink:

Beh,bastava copiare quelli di “2001”. :ok_hand:

Scherzi a parte,a proposito di grafica,ho scoperto una storia molto interessante.

Come molti sanno,nel 1973,sotto l’amministrazione Nixon, partì un programma federale chiamato “Federal Graphics Improvement Program of the National Endowment for the Arts”,che si proponeva di svecchiare tutti i loghi delle Agenzie Federali Americane.
Nell’ambito di questo programma i designer Richard Danne e Bruce Blackburn disegnarono il nuovo logo della NASA:

Fu anche approntato un manuale sull’utilizzo del logo sui veicoli,gli edifici,gli aerei,le astronavi,ecc dell’ente spaziale Americano.

http://www.thisisdisplay.org/features/the_nasa_design_program

Il protocollo era molto severo,il vecchio e glorioso emblema della NASA (affettuosamente chiamato “meatball”,ossia “polpetta”) non doveva essere più usato.

Gli Astronauti odiarono fin dall’inizio il nuovo logo,iniziandolo a chiamare “the worm” (“il verme”…e questo la dice lunga).
Nel 1980-81 John Young iniziò a portare “non ufficialmente” il vecchio meatball sul suo giubbotto di volo e sulla flightsuit che indossava quando volava col T-38.
L’esempio di Young fu subito imitato da altri Astronauti,ma l’odiato verme continuava ad essere l’unico emblema ufficiale autorizzato sulle tute a pressione e su i flightsuit da usare in volo.
Un tentativo per rendere meno indigesto il verme fu compiuto a partire da STS-2.
Engle e Truly sfoggiarono sulle loro tute di volo per i T-38 una versione esteticamente migliorata,più grande,con le lettere bianche su un fondo azzurro uguale a quello della tuta.
Ma a bordo dello Shuttle il worm rimase quello ufficiale,rosso su fondo bianco.

Ma la lotta contro l’odioso invertebrato proseguiva sotterranea ed implacabile, e STS-8,lanciata nell’estate del 1983,fu l’ultima in cui il vermiciattolo la fece da protagonista.
A partire da STS-9,guidata non a caso da John Young,il “meatball”,la vecchia,cara e amatissima insegna tornò trionfalmente sulle tute di volo,sia pure insieme al vermaccio.
Infine,nel 1992 la vittoria definitiva.
Con gran giubilo del corpo Astronauti il verme fu definitivamente ritirato,e la polpetta tornò a regnare incontrastata,grazie all’allora amministratore della NASA Dan Goldin,che iniziò anche un implacabile opera di erasione del detestatissimo ex logo da ogni propietà della NASA (l’unico posto dove non potè toglierlo,fu dalla fiancata del telescopio Hubble).
Danne e Blackburn,i padri del “worm” commentarono sconsolati che la loro creatura era un esempio di graphic design moderno,razionale e raffinato,mentre il “meatball” era goffo e sgraziato…può anche essere,ma una cosa i due non avevano calcolato,che quel goffo logo aveva accompagnato i giorni più gloriosi della NASA ed era rimasto nel cuore di tutti,specie di coloro i quali sono i veri protagonisti del programma spaziale: gli Astronauti.

Io, noto incompetente grafico, al punto da essere chiamato “cieco” dai colleghi della grafica nel mio vecchio lavoro, sono un estimatore del Worm. Per quanto introdotto negli anni 70, mi ricorda gli anni 80 e atmosfere alla “Wargames” (il film).

Poi se non attacca, ok il meatball. Ma a me piaceva tanto :wink:

Per me il verme resta indissolubilmente legato al ricordo di STS-1, mentre la polpetta la lego più alla Luna.
Quindi, non essendo ancora nato nel '69, ma avendo ancora negli occhi il primo atterraggio del Columbia ammirato dalla nostra TV in bianco e nero quell’Aprile del 1981…sì, il vermone sarà anche bruttino, ma quanti ricordi!!

Già,devo confessare che il “verme” non dispiaceva nemmeno a me,specie se giocato in vari colori su vari sfondi (per esempio mi piaceva tantissimo bianco su blù.

Però la "polpetta"sono i gloriosi anni 60,i giorni del Mercury,del Gemini,dell’Apollo.
La “polpetta” è la NASA.
Il “verme”,al di là del suo indubbio valore estetico,mi fa pensare ai tempi della micragna,ad un programma Shuttle che stentava non poco a partire,al gap tra ASTP (i cui Astronauti furono i primi a portare la nuova insegna) e STS-1,e a momenti importanti,ma non esaltanti come i “vecchi tempi”.

Quì un interessante articolo sul “Nasa worm” e sui suoi creatori,che mette ben in luce l’ostilità esistente all’interno dell’agenzia nei confronti del “verme”:

http://www.thisisdisplay.org/features/the_nasa_design_program/