Ieri non lo avevo scritto, riavvolgo un attimo il nastro. Prima di lasciare la Città della Stelle per volare al Cosmodromo di Bajkonur, dopo la consueta riunione con la Commissione Interdipartimentale, gli equipaggi hanno visitato l’ufficio di Jurij Gagarin presso il Centro di Addestramento Cosmonauti a lui intitolato, dove hanno lasciato scritto un pensiero nel “famoso” registro. Successivamente si sono diretti alla statua di Gagarin presente nella Città delle Stelle e come tradizione vuole, hanno lasciato in omaggio dei garofani rossi.
Ieri, 25 marzo, si è riunita al Cosmodromo di Bajkonur la commissione tecnica che ha autorizzato il rifornimento dei gas e dei propellenti della Sojuz MS-16. Queste operazioni sono iniziate oggi, 26 marzo, e una volte concluse la navicella rifornita ritornerà al sito 254, dove proseguirà il suo allestimento in vista del lancio.
Ieri l’equipaggio principale della Sojuz MS-16 ha preso contatto per la prima volta con la loro navicella, dove ha avuto modo di prendere visione dei sistemi e della documentazione di bordo.
Inoltre hanno provato le loro tute Sokol, verificando che fossero della taglia giusta e che non ci fossero perdite. Poi, vestiti in configurazione lancio, si sono diretti nuovamente dalla Sojuz per controllare che i loro seggiolini fossero “comodi”, visto che dovranno passarci molte ore.
Per loro la giornata non è finita lì perché hanno studiato il programma di volo e visto l’inventario delle merci che arriveranno a breve sulla Stazione.
Oggi 26 marzo 2020 gli equipaggi si sono riuniti al Cosmonaut Hotel dove hanno partecipato alla tradizionale cerimonia delle bandiere, durante la quale vengono issate in cielo quelle delle nazioni partecipanti alla missione: Stati Uniti, Russia e Kazakhstan (la nazione che “ospita” il Cosmodromo di Bajkonur). Divisi in tre coppie da due, gli astronauti della NASA Chris Cassidy e Stephen Bowen hanno alzato la bandiera degli Stati Uniti mentre le coppie formate da Anatolij Ivanisin - Ivan Vagner e Sergej Ryzikov - Andrej Babkin hanno alzato rispettivamente quelle della Russia e del Kazakhstan.
A conclusione della cerimonia, l’equipaggio di riserva ha fatto una visita guidata in autobus della città di Bajkonur, i cui luoghi legati senza ombra di dubbio alla storia dell’esplorazione spaziale. Inoltre Roskosmos ci informa che a causa del Coronavirus, non è stata osservato il rito della deposizione dei fiori nei monumenti in onore di Jurij Gagarin e di Sergej Korolëv.
Dopo la cerimonia, il Comandante della Sojuz MS-16 ha avuto anche l’onore di svelare l’indicatore “Zero - G” che sarà presente dentro la navicella: un simpatico orsetto cosmonauta.
Questa mattina l’equipaggio principale e quello di riserva della Sojuz MS-16 hanno lasciato alcuni fiori rossi vicino all’albero piantato da Jurij Gagarin nel cosiddetto Viale dei cosmonauti, prima del suo breve ma storico volo. Il 27 marzo cade l’anniversario della morte del primo cosmonauta della storia, scomparso 52 anni fa in un incidente aereo insieme a Vladimir Serëgin.
Un tributo simile si è svolto anche alla Città delle Stelle, in Russia. Il corpo cosmonauti e il personale del Centro di Addestramento Cosmonauti Jurij Gagarin hanno posato altri fiori rossi sul monumento e all’ingresso della casa del cosmonauta.
In questo momento fa impressione come in Russia non venga tenuto in nessun conto alcune delle misure precauzionali che ormai fanno parte della nostra vita…
Capisco che gli astronauti siano già super-controllati ma tutto il resto del personale che li accompagna in queste immagini?
è possibile che siano stati tutti tamponati e che viste le distanze russe tutti quanti siano in isolamento a decine di km dalla persona non controllata più vicina
Giusto per togliere ogni dubbio così evitiamo di andare off-topic. A proposito se è necessario continuare il discorso conviene farlo nella discussione apposita.
Recuperiamo gli arretrati… Il Primo aprile gli addetti hanno ispezionato e preparato la Sojuz nell’edificio 254 per il “matrimonio” con il suo fairing. Prima di fare ciò hanno verificato che tutta la documentazione fosse in regola e che non ci fosse nemmeno un granello di polvere all’interno della carenatura. Nella seconda foto si possono ben vedere gli addetti “armati” di lampadine portatili e aspirapolvere.
Una volta aperti i bracci della piattaforma di lavoro, la Sojuz è stata delicatamente messa in orizzontale, pronta e in linea per essere coperta (e protetta) dalla carenatura.
Come accade in questi casi, la Sojuz è ben salta alla piattaforma di lavoro, per tanto è il carrello con sopra il fairing ad avvicinarsi centimetro dopo centimetro, fino a coprire interamente la navicella.
Il 3 aprile equipaggio principale e quello di riserva hanno controllato con i loro occhi quanto fatto dagli addetti del Cosmodromo di Bajkonur. Inoltre questa è una delle ultime occasioni prima del lancio per sapere esattamente dove si trova ogni singolo bene presente nei due moduli della Sojuz. Eccoli qui in posa avanti all’ingresso della loro navicella.
Apro una piccola parentesi: ricordo che in un documentario in inglese di Roskosmos il cosmonauta Sergej Volkov definì la lingua di metallo rossa tra il portello dei fairing e quello superiore della Sojuz come il tappeto rosso nelle hall degli hotel (minuto 7:40 del video).
Mentre l’equipaggio di riserva attende quello principale che esce dalla navicella, ne approfittano per fare uno sguardo più da vicino a questa straordinaria macchina volante. Secondo voi, cosa ha attirato l’attenzione di Sergej Ryzkov?
Dopo la visita dei due equipaggi la “testa” completa del lanciatore (formata dalla Sojuz, carenatura e anello adattatore) è stata trasportata al Sito 31, dove sarà unita con i tre stadi del lanciatore Sojuz 2.1a, al debutto per quanto riguarda le missioni umane.
Prima di iniziare le operazioni di assemblaggio si è svolta la consueta riunione della commissione tecnica che ha dato il suo consenso.
Si parte subito col tirare fuori dalla sua cassa il Sistema per l’aborto del lancio (LAS) e la rimozione delle protezioni metalliche nella parte superiore del terzo stadio.
Una volta preparato il tutto è il momento di imbullonare il terzo stadio con l’anello adattatore della Sojuz. Come spesso accade quando si devono avvicinare grandi parti e serve precisione, il lavoro viene svolto rigorosamente a mano(vella); ok pessima battuta ma va bene così . Minuto 0:24 del video
Come potete notare da quest’ultima foto, il razzo è finalmente completo ed è già pronto per il suo (breve) viaggio verso la piattaforma di lancio 31/6, fissato per il 6 aprile quando mancano 3 giorni al lancio.
Puntualmente alle 07:00 di Bajkonur, il convoglio ferroviario con sopra l’intero lanciatore Sojuz 2.1a ha fatto capolino al portone del Sito 31. Il viaggio verso la rampa 31/6 è molto più breve rispetto a quando i razzi partono dalla rampa 1/5.
Giunto a destinazione gli addetti hanno sganciato le varie condutture di ventilazione e sostegni, in modo da iniziare le operazioni per posizionare il razzo in verticale, al centro della piattaforma e sopra al parafiamma.
Oramai lo sapete: l’equipaggio principale non assiste mai alle attività di questa giornata, giusto per scaramanzia. Al loro posto troviamo Andrej Babkin, Sergej Ryzkov e Stephen Bowen