Non ho idea se siano pesanti o meno, né quali siano a parte quelli ovvi perché visibili come i meccanismi di aggancio al core centrale.
Ma per pura logica se ce ne sono a disposizione senza modifiche, perché spendere soldi e tempo in un retrofitting?
Potrei sbagliarmi di brutto eh, sia chiaro.
Vero, però il tempo per verificare i risultati dello static fire? Certo che ormai dovrebbero avere una pratica tale che magari non ci perdono molto tempo…
Sembra che non si farà uno static fire. Di solito il KSC fornisce indicazioni su possibili test, ma in questo caso nessuna conferma è ancora arrivata; a supporto di questa tesi il fatto che sia un lancio interno a SpaceX e soprattutto che il booster ha già volato.
A proposito di questo tweet, Chris B di NSF sottolinea come quest’ultimo venga solitamente postato dopo uno static fire con esito positivo. Rimane quindi non ancora confermata, ma sempre più probabile, la notizia circa il non eseguire lo static fire, secondo il “mantra”: missione interna, booster flight proven. E aggiungo io, magari possibilità di recuperare qualche giorno per poter lanciare più satelliti, dal momento che passano almeno 24/48 ore dallo static fire al lancio. Possono sembrare pochi ma già con 10 lanci si tratta di circa un mese/un mese e mezzo risparmiato, ovvero altri 60 Starlink in azione.
Non saprei dove pubblicarlo, ma merita di essere condiviso. Lo squadrone deputato alle previsioni meteo per i lanci è composto da sole donne! Go girls!
Non voglio dire che quello non sia il motivo, anzi è sicuramente un buon motivo, ma la mia teoria è che l’adattatore per i satelliti piazzati sopra sia una piastra delle stesse dimensioni di un satellite Starlink normale, su cui sono montanti i satelliti aggiuntivi e che prende proprio il posto di un satellite normale.
In questo modo le sbarre che trattengono i satelliti e il sistema di rilascio in generale potrebbero non aver subito alcuna modifica sostanziale.