This return to flight mission for Capella Space carries Sequoia - a 100 kg class radar imaging microsatellite that will be positioned in a 45-degree inclination. This mid-inclination allows to give customers immediate access to rapid coverage of important regions, including the Middle East, Korea, Japan, Europe, South East Asia, Africa, and the U.S. Like all of Capella satellites, Sequoia will be able to see through clouds and in the dark and detect sub-0.5 meter changes on Earth’s surface. When fully deployed, Capella’s satellite constellation will offer hourly coverage of every point on Earth.
The name of the mission is a nod to the infamous advertisement campaign for “I Can’t Believe It’s Not Butter.”
Come già modificato nel titolo, il partner del Return to flight sarà Capella Space, che lancerà il satellite Sequoia.
Capella è un’azienda fondata nel 2016 che ha come scopo fornire dati precisi e veloci della Terra.
Sequoia è microsatellite di 100 kg e sarà inserito in un’orbita inclinata di 45 gradi, che permetterà ai clienti di Capella di avere copertura rapida di alcune regioni importanti, quali il Medio Oriente, Corea, Giappone Europa, sud-est asiatico, Africa e USA. Come tutti i satelliti di Capella, sarà in grado di vedere attraveroso le nuvole e nel buio, oltre che rilevare modifiche sulla superficie di 50 centimetri. Quando la costellazione sarà completata si avrà copertura ogni ora di tutti i punti della Terra.
Come per ogni missione di RL, il nome I can’t believe it’s not optical è in riferimento alla tecnologia SAR, che sorpassa i limiti di quella ottica in uso su altri satelliti commerciali. Il SAR permette di vedere attraverso le nuvole, di notte e in tutte le condizioni meteo. Interessante notare che il nome era stato scelto già a giugno e si è basato su una campagna pubblicitaria americana“I Can’t Believe It’s Not Butter.” L’azienda prende il lavoro molto seriamente, ma non si prendono in considerazione così seriamente tra di loro.
La finestra di lancio sarà di due settimane e si aprirà il August 25, 2020
Qui abbiamo il tweet di Rocket Lab, in cui si evidenzia la patch, come al solito elegante, moderna e accattivante. Oramai anche l’occhio vuole la sua parte.
E dal sito dedicato alla missione apprendo che anche gli electron hanno dei seriali, con molta fantasia chiamati come il nome della missione. Vedremo come cambierà la situazione con il recupero e il primo riutilizzo di un Electron.