Salve a tutti.
Qualcuno ha idea a quale società appartenesse il personale responsabile del cablaggio dell’ultimo stadio dove si è verificato il problema ? Forse Avio ?
Salve a tutti.
Qualcuno ha idea a quale società appartenesse il personale responsabile del cablaggio dell’ultimo stadio dove si è verificato il problema ? Forse Avio ?
Non vorrei dire cavolate ma credo che AVUM venga sviluppato da una società ucraino-spagnola.
si esatto, come viene anche citato nell’articolo di Astronautinews, nel secondo “paragrafo” a circa metà.
Non vorrei scatenare un flame di OT ma al momento le prospettive per Vega-C e per Ariane 6 sono molto ESA, molto governative, molto militari europee, molto per R&D europeo…
Un po’ come per i russi che giocoforza stanno diminuendo i voli e concentrandosi su payload nazionali o di aree geopolitiche di influenza russa
Il mercato vero (nel senso dove vi è competizione pura su costo/qualità) sta virando sempre più su SpaceX e sui cinesi
Quindi non vedo un problema per Vega se non che lo aveva già e questo lo aggrava un poco, ma continueremo a lanciare Vega (magari qualche volta in meno)
In realtà, da quello che mi sembra di ricordare, una società ucraina fornisce solo il motore principale a combustibile liquido, l’Airbus spagnola fornisce il payload adapter, ma chi è responsabile dell’integrazione del tutto e dei restanti componenti, e quindi anche del cablaggio, dovrebbe essere proprio Avio. Per esempio le taniche del combustibile liquido fatte in fibra di carbonio dovrebbero essere prodotte da Avio.
Detto questo, credo poco e mi sembra davvero strano che si sia potuto commettere un errore così banale come l’inversione dei cavi, per me c’è ben altro dietro …
Non è necessariamente così.
Che ci piaccia o meno l’errore umano esiste, e si combina a procedure non perfette (e non lo sono mai, in senso letterale) e a scelte progettuali non a prova di errore (come due spinotti meccanicamente compatibili ma che non andrebbero mai scambiati tra loro). A questo aggiungiamo la mancanza o la mala applicazione di corretti controlli di qualità.
Dalla mia piccola esperienza in operazioni ti posso assicurare che non serve scomodare il benaltrismo.
A posteriori sembra tutto ovvio, ma per arrivare a questo sfortunato evento abbiamo già la concomitanza di almeno quattro fattori. Sottraine anche solo uno e le probabilità di errore diminuiscono molto.
Aspettiamo le conclusioni della commissione di inchiesta e evitiamo complottismo che su questo forum ha vita breve
Non è per essere complottisti, ma l’ipotesi del sabotaggio era ricorrente nel fallimento del lancio VV15, quindi non può essere escluso neanche adesso.
Quello che meraviglia me e molte altre persone che discutono di questo lancio, è come sia stato possibile, non tanto che i cavi siano stati invertiti (l’errore può capitare), ma di come non sia emerso da procedure di verifica e test pre lancio.
Premesso che concordo con @marcozambi sul dire che c’è un errore di design di fondo: i due connettori non dovrebbero essere invertibili ed esistono diverse soluzioni per evitarlo (forma, codice colore, lunghezza cavo)
Detto questo, l’errore può anche capitare (fretta, pressione, turni di notte, festivi) ma il doppio controllo, operatore e qualità, dovrebbe scongiurare questi avvenimenti.
Eppure anche due/tre controlli a volte non bastano quando c’è una deadline stringente ed una pressione del management a chiudere le attività…
Richiamando la Legge di Murphy, se qualcosa può andare storto, lo farà. Quindi chi progetta e chi gestisce i programmi deve agire consapevolmente al fatto che qualcuno sbaglierà.
Il CEO di Avio sui risultati preliminari dell’indagine. (nulla di nuovo mi pare)
Edit.
Seconda parte.
Se pero’ pensano di essere “parati” e di potersi quindi permettere di sbagliare piu’ spesso e di non essere competitivi tanto hanno i clienti assicurati, ebbene sono proprio queste le cose che distruggono la cultura di una azienda o di un gruppo.
Invece Vega, e le tecnologie che lo rendono possibile, a me sembrano molto buoni e molto utilizzabili per sviluppi futuri anche nel nuovo contesto. Parliamo probabilmente di alcuni dei migliori stadi solidi oggi su piazza, e se devi fare stadi spendibili ma prodotti in massa, altro modo di abbattere i costi dove la piena riutilizzabilita’ e’ difficile, questo e’ un know how prezioso.
Quindi personalmente mi scoccerebbe se buttassero in parte questo alle ortiche o se ci fosse un “calo di tensione” considerato che finora mi pare abbiano lavorato molto bene.
Non credo si sentano parati
Sicuramente sistemeranno
Ma non sarà questo incidente che precluderà un mercato smallsat ad Arianespace
Era già precluso
Non pensò che gli spagnoli siano contenti e non basta l’assicurazione, quindi sistemeranno
Altro articolo sull’argomento.
https://twitter.com/AuerSusan/status/1330566634101202947?s=20
La traduzione inglese sul paragrafo dedicato a ESA e contractor.
Back to Avio one more time. VV17 was the first rocket from the third production lot. This phase change also went hand in hand with the takeover of essential control elements by the manufacturer. The control on the part of the ESA has been reduced in order to save costs. With this in mind, Avio took on a whole series of technical functions itself, especially for the largely subcontracted Avum upper level. The subcontractors previously used for this service seemed too expensive for the company. In addition, other - cheaper, but much less experienced - subcontractors were built into the manufacturing process.
Segnalo:
Abbiamo un po’ di pubblicazioni in merito al fallimento di Vega V17
Innanzitutto c’è stato un incontro tra il Sottosegretario alla Presidenza al Consiglio Riccardo Fraccaro, che ha la delega allo spazio, e il Ministro dell’Economia francese, Bruno le Maire, che ha un’analoga carica. In sostanza assicurano il supporto dei due paesi ai programmi Vega e Ariane 6
http://www.governo.it/it/articolo/settore-dello-spazio-dichiarazione-congiunta-italia-francia/15781
Invece AVIO ha rilasciato una nuova presentazione per gli investitori in merito al fallimento. Riguardo alle cause fisiche non c’è nulla di nuovo, semmai una stima che i lavori della commissione d’inchiesta termineranno verso il 15 dicembre e che il lavoro agli altri programmi continua.
Il resto della presentazione è una serie di confronti con i ratei di fallimento di altri razzi contemporanei, che vogliono mostrare come la performance di Vega sia in linea con quella di altri lanciatori
Onestamente i confronti non reggono. Sinceramente mi pare un modo di interpretare i dati per ritagliare i grafici al meglio per presentare un fallimento con un successo.
Ad esempio, qual’è il fallimento dell’Atlas V a cui si riferiscono? Non mi pare abbia mai fallito una missione. Il GLSV ha avuto 3 fallimenti, non 5, le altre due si riferiscono a inserimenti in orbita a quota inferiore, ma la missione è stata poi dichiarata un successo. Che poi a volerla dire tutta GSLV Mk II ha mancato solo il volo inaugurale perché non avevano esperienza con l’upper stage nuovo. H2 si riferisce a questo? Un solo fallimento, non 3.
E inoltre la maggior parte dei fallimenti sono ai primi voli, o quando si inserisce qualche tecnologia nuova, non quando il razzo ha ormai incatenato una lunga serie di successi. Quel report mi sembra abbastanza inconsistente con i dati reali.
E un’ultima cosa, citano come fonte https://www.spacelaunchreport.com/log2020.html#rate, ma omettono di dire che hanno incluso anche il volo suborbitale di Vega, cosa che la fonte non utilizza. La percentuale di fallimento con i criteri usati dalla fonte sale a 12,5% in questo caso, non è più 11,8%.
Concordo, un documento a tratti veramente discutibile.
Come l’operazione arance + mele a pagina 9, sommando i lanci di 2 diversi vettori spacex o, a pagina 10, il tempo passato tra incidente e rtf che guardacaso è dovuto a covid esattamente dal valore medio.
Il problema è che gli investitori non si bevono tutto, specialmente chi decide di investire in settori del genere. Operazioni come questa, imho, fanno solo perdere in credibilità.
Nella puntata di L’Italia tra le stelle su Focus TV di giovedì scorso, è stata mostrata la fabbrica dei Vega di Avio. In particolare si sono soffermati sul quarto stadio.
Suppongo che le immagini siano state girate prima dell’incidente.
I risultati dell’inchiesta.
https://twitter.com/Arianespace/status/1339845380473843712?s=20
More precisely, the IEC concludes that the VV17 cause of failure is not attributable to a flaw in the qualification of the design but to the wrong routing and connection of the control lanes of the electro-mechanical actuators of the AVUM upper stage Thrust Vector Control (TVC) system, inverting steering commands and causing trajectory degradation leading to the loss of the vehicle. The detailed series of causes are described as (i) a misleading integration procedure causing (ii) an inversion of electrical connections, not detected through (iii) the different control steps and tests executed between the integration of the AVUM upper stage and the final acceptance of the launcher due to some inconsistencies between specific requirements and prescribed controls.
Il primo sostantivo che mi viene in mente è “negligenza”
Strano, ma può capitare.
Di solito, nell’industria delle automazioni, tutti i cavi dei sensori e/o attuatori vengono preventivamente etichettati, e nonostante questo spesso vengono invertiti.
Di solito però nel test funzionale vengono fuori queste anomalie, a meno che non siano talmente “ambigue” da venir fuori solo durante le reali condizioni di utilizzo.
Sicuramente dovranno rivedere/integrare le procedure di test e debug.