[2021-07-21] Proton-M | MLM Nauka

Sorvolo sulle fotografie riguardo lo smontaggio del vagone (operazione documentata nel video) e passo direttamente a quelle inerenti al sollevamento di Nauka.

Aperto completamente il vagone merci, ecco che si presenta Nauka ancora protetto da un telo e dalla sua carenatura per il trasporto. Che dire… imballaggio del modulo davvero eccezionale!

È il momento di sistemare i cavi della gru per il sollevamento di Nauka. In questa fase il modulo pesa almeno 15 tonnellate. Nei prossimi mesi, quando sarà pronto al lancio, il suo peso dovrebbe aggirarsi intorno alle 18-20 tonnellate, per poi aumentare di altre 4 a conclusione dell’installazione in orbita.

Eccolo sospeso a mezz’aria pronto per un “giro” sul carrello trasportatore (quello giallo sulla destra)

Se fossero stete in grado di parlare, chissà cosa avranno detto le carenature di Nauka quando l’hanno visto voltare l’angolo. Secondo me avranno esclamato una frase del tipo: «Guarda chi si rivede! :rofl:»

È arrivato a destinazione. Giù, anzi su, dal carrello e via verso la piattaforma di lavoro.

Visuale dall’alto dell’area di lavoro

https://www.roscosmos.ru/29057/

In queste due fotografie condivise dall’account Twitter di Dimitrij Rogozin ci fanno apprezzare Nauka privo di ogni copertura.

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Uno spaccato di Nauka in questo tweet

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Come procedono i lavori su Nauka? In attesa di un report fotografico dettagliato, gustatevi queste rare immagini di un modulo in allestimento. Alla fine una sorpresa, o meglio una consegna per un modulo speciale (Nauka) fatta dal “fratellino” di un aereo speciale.

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Cosa hanno scaricato dall’Antonov?

In occasione delle operazioni di scarico di Nauka, Roskosmos ci aveva avvisati che avrebbero avuto bisogno di circa 10 giorni per allestire e preparare l’area di lavoro nel Sito 254.

Ci eravamo lasciati con questa immagine, con Nauka appena arrivato al Sito 254, ancora protetto dalla sua carenatura per il trasporto.

La rimozione di quest’ultima avviene in due fasi: prima si sgancia la metà superiore, poi si trasla via la metà inferiore con un carrello a bracci provvisorio, sul quale era stato “appoggiato” Nauka. Chiaramente tutte le parti smontate vengono portate in un magazzino per essere riposte e conservate. Non si butta niente!

Tolte le carenature, si installano all’esterno del modulo gli anelli di supporto, così da sostenere il peso di Nauka sul banco (carrello) di lavoro definitivo. Nella prima e seconda immagine qui sotto possiamo apprezzare Nauka nella sua interezza (ancora privo di molte parti), mentre nella terza il modulo assume già delle sembianze simili a come eravamo abituati a vederlo al Centro Chruničev

È il turno dell’installazione delle telecamere esterne, delle strutture per le ricerche scientifiche esterne, le antenne e la protezione anti micrometeoriti.

Gli addetti, a che c’erano, hanno connesso i connettori all’unità di attracco attiva ibrida, se non sbaglio dovrebbe essere la parte che si aggancerà al modulo Zvezda. Ovviamente in queste fasi si esegue anche un controllo qualità, verificando che ogni singolo componente (interno ed esterno) sia al suo posto, funzionante e ben fissato.

Ma non è tutto qui! Si lavora all’installazione delle consuete protezioni rosse, i cosiddetti remove before flight, ma prima una bella pulita alla zona da coprire. Qui la pulizia è essenziale!

«Toc toc, c’è nessuno in casa?» Si può finalmente entrare e dare un’occhiata dentro. I pannelli che vedete dietro i due addetti sono provvisori (standard), per tanto andranno rimossi e sostituiti con quelli definitivi. Mi sembra inutile ricordare la parola magica, o meglio la regola da non dimenticarsi mai: ispeziona.

Nel caso in cui vi foste chiesti cosa fosse questa struttura sulla sinistra (nel video si vede meglio), è una camera bianca. Chi deve lavorare o accedere a Nauka, deve necessariamente passare da qui, poiché si riduce il rischio di contaminazione del modulo da agenti esterni (sporco e polvere). La camera bianca ha anche uno scopo secondario, ovvero quello di assicurare delle buone condizioni lavorative. Nel video si sono visti bene i condotti di ventilazione che portano aria fresca dentro il modulo e permettono il ricambio d’aria, vista l’impossibilità di aprire, banalmente. una finestra.

@fbadini è il momento di rispondere alla sua domanda. Nell’aeroporto vicino al Cosmodromo di Bajkonur è atterrato un magnifico Antonov An-124-100, l’aereo cargo da cui deriva l’Antonov An-224 Mrija progettato per portare sulla “schiena” il Buran. Scusatemi per questa parente aerospaziale e andiamo direttamente dentro la stiva.

In questa cassa trova posto il tassello per collegare Nauka al lanciatore Proton-M. Si è proprio lui: l’anello adattatore! Giusto per avere un’idea delle sue dimensioni, considerate che il diametro del secondo e terzo stadio del Proton-M è di 4.1 metri.

Le altre fotografie le trovate nel link qui sotto :arrow_down:
https://www.roscosmos.ru/29202/

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Grazie
Quando dicevano che il Proton era già a Baikonour giustamente si riferivano alla parte “standard”

Ho guardato anche il video ma non riesco a visualizzare questa parte. Il carrellino era già all’interno del fairing?
Dove appoggia il carrellino con Nauka mentre abbassano la metà inferiore del fairing e la traslano?

Si in effetti non è facile capirlo. Credo che la maggior parte del peso di Nauka sia sopportata dal cilindro rosso visibile in questa foto. Un po’ come succede con le Sojuz/Progress quando sono mette in orizzontale, poco prima del loro inserimento nella carenatura. Se ci fai caso non c’è nessun sostegno sotto.

Forse le sequenze al minuto 0:45 ti saranno utili, anche se non viene mostrato tutto il processo.

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Lancio fissato per il 20 aprile.

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Nessun aggiornamento da Roskosmos sul fronte Nauka, ma qualche passo in avanti c’è stato. Visivamente il modulo sembra più coperto se lo si confronta con le foto precedentemente pubblicate. Credo che la maggior parte dei lavori si stiano svolgendo all’interno, inoltre possiamo notare la presenza del grande anello adattatore bianco. Per facilitarvi l’individuazione, si trova tra le impalcature gialle e la Sojuz sospesa a mezz’aria e per occupare meno spazio è stato girato su un fianco.

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Oggi, 10 ottobre 2020, i cosmonauti Oleg Novickij e Pjotr Dubrov hanno avuto un colloquio di due ore con gli specialisti di RKK Energija. Oggetto della discussione il modulo Nauka che arriverà alla Stazione proprio nel periodo in cui i due cosmonauti sopra menzionati saranno a bordo.

La conoscenza del nuovo modulo parte dall’interno e con la guida dello specialista di Energija sono stati messi al corrente riguardo la disposizione delle attrezzature e l’organizzazione degli spazi. La loro visita è stata preziosa, perché hanno fornito indicazioni utili per vivere e abitare in sicurezza dentro Nauka appena sarà in orbita.

Infine l’ispezione esterna che ci permette anche a noi di valutare i progressi. Si nota che è ancora un cantiere a cielo aperto, eppure il lancio è tra soli 6 mesi. Da qui ad aprile Oleg Novickij e Pjotr Dubrov avranno altre lezioni su Nauka, in modo da essere pronti al suo arrivo.

Per concludere una foto artistica scattata dall’anello adattatore che sara utilizzato per unire Nauka (e la sua carenatura) allo stadio superiore del lanciatore Proton-M

https://www.roscosmos.ru/29389/

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Oggi (14 ottobre) al lancio della Sojuz MS-17 era presente anche Dimitrij Rogozin, il Direttore Generale di Roskosmos. A quanto pare ha fatto una capatina al Sito 254 per vedere a che punto sono i lavori sul modulo Nauka. Riassumo brevemente il suo tweet in russo :arrow_down:

Al momento nella fase di collaudo NON sono stati riscontrati imprevisti di alcun tipo, il ché significa che stanno rispettando la tabella di marcia per il lancio ad aprile 2021, sempre se tutto filerà liscio :crossed_fingers:, puntualizza Rogozin! Inoltre a breve (non viene specificato esattamente quando) arriveranno al Cosmodromo gli specialisti dell’Agenzia Spaziale Europea per installare il manipolatore europeo ERA (European Robotic Arm).

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In una recente dichiarazione di René Pischel, responsabile di ESA Moscow Office, ha riferito all’agenzia di stampa russa TASS che gli specialisti di ESA e di Airbus Defence & Space sono arrivati il 22 ottobre al Cosmodromo di Bajkonur. All’indomani si sono subito messi al lavoro e, coadiuvati dagli specialisti di RKK Energija, hanno iniziato la prima tranche di operazioni necessarie per preparare al lancio il braccio robotico europeo (ERA). Essi resteranno al cosmodromo fino a metà novembre, prima di far torno a casa, tuttavia René Pischel ha precisato che questo è soltanto la prima trasferta kazaka degli specialisti di ESA e di Airbus. Infatti più avanti, nel corso delle settimane e dei mesi, ritorneranno più volte a Bajkonur via via che il lancio di Nauka si avvicina.

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La mia vicinanza ai tecnici ESA che hanno dovuto riprendere in mano un progetto dopo 15 anni di attesa…

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Dov’è ERA ora? (:joy: No pun intended).
Ancora in ESTEC?

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@PherosNike da qualche parte in quel di Bajkonur dal mese di marzo/aprile di quest’anno. Non ci sono foto che testimoniano la sua presenza al cosmodromo, ma fino a qualche giorno fa si doveva ancora trovare nella sua scatola.

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Fino al 3 novembre, data in cui è stato rilasciato questo nuovo comunicato di Roskosmos, il modulo Nauka è stato sottoposto a 306 dei 754 prove di collaudo previste, ovvero il 40% del totale. Il tutto si sta svolgendo secondo programma, con gli specialisti che lavorano 24 ore su 24 su più turni. Di recente è stato verificato il corretto funzionamento di diversi sistemi e sottosistemi come ad esempio le antenne Kurs-A e Kurs-P, la sonda di attracco, l’apertura dei portelli, sensori vari, etc.

Non vorrei sbagliarmi, ma mi par di aver letto da qualche parte che a gennaio (o comunque prima del lancio) sarà effettuata una prova di assemblaggio tra Nauka e il modulo nodale Pričal.

Fonte: Roskosmos

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Intanto a Città delle Stelle, presso l’idro-laboratorio del Centro di Addestramento Cosmonauti Jurij Gagarin, Oleg Noviskij e Petr Dudrov si sono esercitati nell’esecuzione delle EVA russe #51 e #52. I due cosmonauti si troveranno sulla Stazione Spaziale Internazionale quando verrà lanciato il modulo Nauka e si occuperanno della sua complessa e lunga installazione. In particolar modo queste due uscite riguardano il braccio robotico europeo ERA, che dovrà essere ricollocato dalla posizione “di lancio” a quella definitiva.



Fonte: Roskosmos

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Vi suggerisco di vedere questo breve ma interessante video di 10 minuti su Nauka, che mette in risalto anche alcune prospettive e opportunità future. Lo so è interamente in russo, per questo vi consiglio di attivare i sottotitoli tradotti nella versione browser di YouTube. Riassumo brevemente i punti salienti che in parte già conosciamo:

  1. Nauka può essere considerato come un nuovo punto di partenza per quel che riguarda la Stazione Spaziale Internazionale e non solo, poiché porta con sé novità che non erano presenti negli altri moduli del segmento russo. E’ in grado di generare più ossigeno del fabbisogno del segmento russo e che quindi può essere condiviso con altri moduli, possiede un sistema del recupero dell’acqua che lo rende indipendente dal resto della Stazione, ma anche circa 30 armadietti (rack) per le attrezzature scientifiche.

  2. Nauka è stato progettato per essere utilizzato dai cosmonauti come airlock (camera d’equilibrio) per le attività extraveicolari. Lo si evince dal fatto che la parte terminale del modulo (per capirci quella rivolta verso la Terra) può essere isolata dal resto del modulo grazie alla presenza di boccaporto.

  3. Il portello inferiore (nadir) di Nauka è dotato dello standard di attracco Androgynous Peripheral Attach System (APAS) compatibile, cito parola per parola, con il sistema di aggancio delle navette statunitensi ed eventualmente anche cinesi. Chissà mai ci sia un’intesa con quest’ultimi! Nel video non viene specificato, suppongo e presumo che almeno uno dei boccaporti del modulo nodale Prical sarà provvisto del sistema APAS.

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Si va a luglio?

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