installato l’ultimo strumento ottico (IPU - Internal Processing Unit) che permetterà alla sonda di effettuare autonomamente l’avvicinamento all’ asteroide Didymos.
con questa operazione si è conclusa la preparazione dei carichi utili a bordo di Hera e si procederà alla chiusura della sonda in vista del lancio.
Sorpresa!
Prima di arrivare su Dimorphos si farà una capatina su Deimos.
Questo profilo di missione completamente differente da quello di DART mette in evidenza quanto sia più difficile una missione di rendez-vous rispetto a un flyby. DART ha fatto semplicemente un flyby (o flycrash più precisamente per questo caso specifico) ed è stato a qualche decina di milioni di km dalla Terra, sempre.
Hera, invece, deve entrare in orbita attorno all’asteroide, quindi non solo devono coincidere le tre coordinate della posizione a un tempo specifico, ma anche le tre della velocità. Dal video pubblicato nell’articolo si vede la strada lunga che deve percorrere era per arrivare nello stesso stato, posizione e velocità, dell’asteroide target.