Acqua sulla Luna!

Quì c’è un articolo sulla produzione di celle solari dalla regolite:

http://www.asi.org/adb/02/08/solar-cell-production.html

Io però volevo chiedere se l’impianto di liquefazione di idrogeno e ossigeno posto sul fondo del cratere sempre inombra, sia oppure no più semplice di un omologo a temperatura ambiente. Questo mi sembra molto importante per utilizzare un qualsiasi lander sulla Luna.

Che stai già un pezzo avanti è tutto da dimostrare, in particolare in rapporto a quanti pannelli devi costruire e a quanto ti costa in termini di peso tutto il macchinario per fabbricarli.
Considerando il peso che hanno i pannelli e quanto incida il silicio in questo peso, non so quanto valga la pena farli là (con tutte le complicazioni del caso)… che poi è quello che diceva Pilgrim

Biduum, dimentichi che sulla Luna c’è un’altra risorsa molto importante che è il VUOTO, col quale molte tecnologie fisiche-chimiche che sulla Terra sarebbero proibitive, sulla Luna sono facilitate!

A proposito dell’impianto di liquefazione di idrogeno e ossigeno da porre nel cratere sempre in ombra, ho chiesto in giro ed in effetti il sistema lunare sarebbe molto più semplice: Ad ogni passaggio nel ciclo compressione-raffreddamento-espansione-separazione del liquido-riscaldamento del gas che resta, si forma una quantità maggiore di liquido e quindi serve un numero minore di passaggi, un lavoro di compressione minore dell’idrogeno e un compressore più piccolo.


Sicuramente alcune lavorazioni in ambiente vuoto ci guadagnano, ma per altre devi ricreare l’ambiente terrestre.
Comunque questo non cambia quanto detto, tutto bello e idealmente interessante ma bisogna verificare all’atto pratico cosa “conviene” (inteso in ogni aspetto ma quello economico credo sia preponderante) poichè come detto il peso delle attrezzature di costruzione è notevolmente maggiore di quello dei pannelli completi e portare peso sulla superficie lunare è il problema principale, nonchè il costo principale

Hai centrato il punto caro Rudy, una cosa è descrivere a grandi linee una tecnologia per ottenere qualcosa (in questo caso acqua sulla Luna) un’altra è realizzarla per davvero.

I costi di R&D sono difficilmente prevedibili, ed è questo un nodo spinoso della ricerca - di qualsiasi ricerca. Un conto è dire “oggi possiamo far questo” un altro è presentarsi con il prodotto finito sottobraccio (idelmente) e dire “costa tanto”.

Sognare è lecito, condire i sogni di belle parole pure, ma realizzare davvero le cose costa sudore (e talvolta anche sangue).