Aereo razzo Cattaneo-Magni

Questo libretto datato 1969 mi e’ arrivato oggi da ebay. Mi interessava piu’ che altro per il discreto numero di pagine dedicate all’aereo razzo Cattaneo-Magni “RR”

Questo libretto datato 1969 mi e' arrivato oggi da ebay. Mi interessava piu' che altro per il discreto numero di pagine dedicate all'aereo razzo Cattaneo-Magni "RR"

Eccheddidce di bello…il libretto? :smiley:

Il periodo a cavallo tra la metà degli anni '60 e la metà degli anni '70 ha visto la comparsa di un’ottima editoria aeronautica con testi specializzati e monografie (come non citare il pregevolissimo volume sul Piaggio P108B di Gianfranco Garello ed edito da Bizzarri??) come questa.

Spero che Paolo ci posti qualche scansione delle pagine dedicate al velivolo razzo di Cattaneo…

Eccovi qualche scansione. Per lo piu’ sono immagini a me gia’ note
Per i signori della SIAE vorrei ricordare che per la legge italiana i diritti d’autore sulle fotografie “non artistiche” scadono al ventesimo anno dalla loro prima pubblicazione, quindi vedano di non scassare…
Riguardo all’aereo-razzo di Cattaneo una cosa che nessun testo a me noto spiega e’ la composizione del propellente solido dei razzi. Qualcuno cita semplicemente il cloro, che di per se non vuol dire nulla, visto che il cloro e’ un gas a temperatura e pressione ambiente. Probabilmente si riferisce a qualche composto clorato, ma quale?

Alcune delle foto compaiono anche nel secondo volume (dei quattro che compongono l’opera) “Ali Italiane”.

Il trittico è interessante in quanto, per me, inedito…

Interessante,è davvero un peccato che l’Italia nn riesca a esprimere del tutto (o quasi per niente) le idee brillanti che alcune delle nostre “menti” hanno,per mancanza di “soldi” e spesso per la miopia della nostra classe politica.
NB:E’ un discorso generale che nn si riferisce specificatamente all’aereo-razzo di Cattaneo.

Interessante,è davvero un peccato che l'Italia nn riesca a esprimere del tutto (o quasi per niente) le idee brillanti che alcune delle nostre "menti" hanno,per mancanza di "soldi" e spesso per la miopia della nostra classe politica. NB:E' un discorso generale che nn si riferisce specificatamente all'aereo-razzo di Cattaneo.

Il discorso di applica perfettamente a Cattaneo, che realizzo’ il suo prototipo esclusivamente con fondi propri.
Qualcuno ha scritto che se gli studi fossero stati finanziati dallo stato, forse l’Italia avrebbe avuto i suoi intercettori a razzo “alla Me 163” durante la guerra mondiale. A parte che penso che sia stato meglio cosi’, non credo che sarebbe successo a meno che non si investisse pesantemente sulla ricerca sui razzi a propellente liquido, perche’ dopotutto i razzi di Cattaneo erano fondamentalmente solo un’evoluzione dei razzi pirotecnici o dei razzi d’artiglieria dell’800 stile Congreve ed Hale.

Un caso analogo è quello del motoreattore Caproni-Campini CC1, trattato anche in altri post di questo Forum, realizzato per iniziativa privata e fatto volare in un clima di generale scetticismo, da parte delle istituzioni (fatte salve le ovvie ragioni di propaganda), se non di aperta ostilità.

Difficilmente la Regia Aeronautica, che era un’aviazione “sportiva” a caccia di record prestigiosi ma molto (troppo) conservatrice da un punto di vista operativo, avrebbe acconsetito a sviluppare aerei a razzo o a reazione.

Solo lo scorrere degli eventi mostrò, soprattutto con i tedeschi, che era possibile anzi indispensabile equipaggiarsi con mezzi tecnologicamente all’avanguardia. Quando si riconobbe il valore di questi mezzi era ormai troppo tardi per rimediare.

Discorso analogo andrebbe fatto per l’assenza di portaerei nella Regia Marina durante la guerra, fu il frutto di una miopia politica, unita al conservatorismo della Marina (che non fu solo vittima ma anche co-artefice della mancanza di portaerei nella nostra flotta) ed alla aperta ostilità della Regia Aeronautica che pretendeva, e di fatto otteneva, di avere il controllo di tutto (o quasi) ciò che volava in Italia.

Ma torniamo per un attimo al post iniziale di Paolo inerente l’aerorazzo di Cattaneo.
Sapete per quale motivo l’aveva chiamato con l’acronimo RR ??

RR stava per Radio-Razzo…

Dunque, in base alle interviste rilasciate (nell’occasione della presentazione al pubblico del velivolo) agli organi di stampa, il nome di Radio-Razzo stava ad indicare che, nelle originarie previsioni del suo ideatore, esso avrebbe dovuto dar luogo a quello che verrebbe oggi comunemente definito un “drone” o UAV (da Unmanned Aerial Vehicle) o, ancora, RPV (da Remotely Piloted Vehicle) e cioè un velivolo senza pilota controllato a distanza mediante impulsi radio, capace di essere usato anche in campo militare come “siluro aereo”.
Questa possibilità non dette tuttavia luogo ad alcun tipo di applicazione pratica.

Ma torniamo per un attimo al post iniziale di Paolo inerente l'aerorazzo di Cattaneo. Sapete per quale motivo l'aveva chiamato con l'acronimo RR ??

RR stava per Radio-Razzo…

Dunque, in base alle interviste rilasciate (nell’occasione della presentazione al pubblico del velivolo) agli organi di stampa, il nome di Radio-Razzo stava ad indicare che, nelle originarie previsioni del suo ideatore, esso avrebbe dovuto dar luogo a quello che verrebbe oggi comunemente definito un “drone” o UAV (da Unmanned Aerial Vehicle) o, ancora, RPV (da Remotely Piloted Vehicle) e cioè un velivolo senza pilota controllato a distanza mediante impulsi radio, capace di essere usato anche in campo militare come “siluro aereo”.
Questa possibilità non dette tuttavia luogo ad alcun tipo di applicazione pratica.

Interessante… posso chiederti di citare una fonte per questa affermazione?

Interessante.. posso chiederti di citare una fonte per questa affermazione?

Mi sembra di averla trovata su un “Ali d’Italia” degli anni 30 in cui c’era la cronaca dell’avvenimento. L’avevo anche fotocopiata, ma valla a ritrovare… Comunque mi sembra ci sia un riferimento anche nel mitico articolo su “oltre il cielo” a firma di Fenoglio, che era molto interessato all’evento in quanto lo ripete’ con razzi a polvere, rovinando addosso ad un albero.

Interessante.. posso chiederti di citare una fonte per questa affermazione?

:wink: Certo.
Ho letto il tutto sull’ottimo libro “La propulsione a reazione in Italia dalle origini al 1943”, di Giuseppe Ciampaglia.
Un testo UNICO nel suo genere.

Tra l’altro, all’epoca, l’Italia (grazie anche a personaggi del calibro di Marconi) era all’avanguardia nel campo delle radiotrasmissioni.

Basti pensare che durante la II Guerra Mondiale, la Regia Aeronautica riusci a collaudare, nelle fasi finali (almeno per l’Italia) del conflitto, una versione radioguidata del noto bombardiere Savoia Marchetti SM 79.

Tale velivolo, imbottito di esplosivo, doveva decollare grazie ad un pilota che si sarebbe lanciato con il paracadute subito dopo. Una volta in volo un altro SM 79 avrebbe assunto il controllo del “drone” per scagliarlo contro le navi nemiche, in maniera non dissimile rispetto alle bombe teleguidate tedesche (ad esempio la Fitz-X) o rispetto ad altri concetti operativi quali il “Mistel” sempre tedesco (che però non era radioguidato).

Salve a tutti
Solo alcune cose sui pionieri dell’astronautica italiana . Alla biblioteca nazionale di Firenze segnalo un libro del 1925 di un certo Marchesi D. D. dal titolo “ Geidrovolante : Macchina a propulsione diretta per volare Come fa il razzo senza motore, senza elica, senza ali “ . Un libro dal titolo simile ma senza la parola “ razzo “ fu scritto dallo stesso autore nel 1917 . Non ho ancora avuto la possibilità di leggerlo ma mi sembra una proposta per un qualcosa di simile all’aereo razzo di Cattaneo . Poi vorrei segnalare che nel libro “ Appunti inediti di Fisica teorica “ di Erasmo Recami e Salvatore Esposito , contenente gran parte degli scritti inediti di Ettore Majorana , è riportato un lavoro dello stesso Majorana che può essere messo in relazione con il moto dei satelliti artificiali .
Riguarda l’effetto di una forza perturbatrice sul moto di un oggetto che percorre un’orbita per effetto di un campo gravitazionale .,. Il caso può descrivere l’effetto dell’interazione tra pianeti nel sistema solare ma può corrispondere esattamente alla situazione di un satellite artificiale quando si voglia considerare l’effetto di fattori come la resistenza dell’aria oppure la non sfericità della Terra .
Considerate che il lavoro risale al 1928 e che all’epoca erano gia usciti i libri di Oberth e di Valier , inoltre Majorana che all’epoca era ancora studente è sempre stato descritto dai biografi e dai parenti come un appassionato anche di astronomia . Invece suo fratello Luciano stava prendendo una specializzazione in costruzioni aeronautiche essendo ingegnere civile .
Come ultima cosa : quando ero studente liceale ( fine anni 70 ) sentii riferire da una mia docente che viveva nella città di Terni di una leggenda metropolitana che circolava in quella città secondo la quale un ingegnere che lavorava alle locali acciaierie aveva progettato un missile simile alla V2 negli anni della guerra . Allora non diedi peso a ciò anche perché la professoressa non era delle persone più affidabili ma ora mi chiedo : Può questa voce avere qualcosa a che fare con il razzo di Stefanini ? Può questa voce avere avuto qualche influenza sulla decisione degli Alleati di bombardare pesantemente Terni ( colpita 96 volte ! )
Un caro saluto da artemiit

Ci sarebbe da fare una ricerca approfondita dalle parti di Terni, allora…
Stefanini e’ un cognome comune da quelle parti?
Riguardo i bombardamenti ritengo piu’ ovvio che il target fossero semplicemente le acciaierie e magari la centrale idroelettrica delle Marmore (se esisteva a quei tempi).

Ciao Artemiit innanzitutto benvenuto fra noi. :slight_smile:

Per quanto riguarda Stefanini può anche essere probabile il riferimento della tua professoressa, certo nei libri postati da ZioStefo (che rigranzio di nuovo) più che di progetto, al massimo, si può parlare di una vaga idea non priva di una serie di ingenuità.
Per il discorso dei bombardamenti, come pure scrive ZioStefo, l’obiettivo dei bombardieri alleati erano senz’ombra di dubbio le acciaierie.
E’ fuori discussione che l’Italia abbia avuto un programma missilistico, dato che le armi “segrete” della Regia Aeronautica al massimo si limitavano a velivoli teleguidati (come l’A.R.) e non a razzi.
Altresì è da escludere qualsiasi coinvolgimento italiano nel programma di produzione delle A4/V2.

[-X In Italia si fabbricavano parti (componenti delle turbopompe) dei motori razzo delle V2/A4 nelle tunnel factories dell’Alto Garda, nelle Officine Aeronautiche Caproni e Fiat.

Ciao Artemit, è forse questo il titolo del libro ??

MARCHESI D. D. : GEIDROVOLANTE. Apparecchio d’aviazione senza elica e senza piani. Deduzioni teoriche ed esperimenti fatti con piccoli apparecchi. . Rocca S Casciano, 1917

Si parla ampiamente del geidrovolante anche sul bellissimo libro “La propulsione a reazione in Italia dalle origini al 1943”, di Ciampaglia Giuseppe.

Orpolina (come direbbe un mio caro amico)!!! :scream: :scream:

Questa non la sapevo proprio…grazie per la segnalazione Luigi.
Hai qualche dettaglio in più??

Ricordo di aver letto un articolo intitolato proprio Tunnel factories su qualche vecchio numero dell’autorevole rivista Volare.
:kissing_heart: Stasera sfoglio e controllo se è presente qualche notizia supplementare.