Ho appena ritirato il libro. L’impressione è decisamente buona…
Per inciso; il libraio mi ha confermato che il libro è già in ristampa. Buona notizia, no??
Ho appena ritirato il libro. L’impressione è decisamente buona…
Per inciso; il libraio mi ha confermato che il libro è già in ristampa. Buona notizia, no??
Io l’ho preso, la settimana scorsa, e sfogliandolo mi sembra veramente interessante. Penso di leggerlo con calma in vacanza.
ho già il posto in libreria
Davvero un bel libro e un ottima traduzione.
in 2 giorni ho divorato 1/3 del libro e già a questo punto mi sento di consigliarlo.
lo stile è davvero molto diretto e coinvolgente e riesce bene a rendere l’idea sia di quegli anni,sia del come sia stato possibile per Cunningham ottenere un successo professionale davvero invidiabile
L’ho finito ieri. Lo consiglio a tutti, anche se le traduzione (o forse la revisione della stessa) alle volte zoppica un po’. Ma e’ un difetto trascurabile. E’ sicuramente uno dei libri piu’ interessanti sull’epoca spaziale, soprattutto perche’ racconta gli eventi ‘dal di dentro’. Di numerose notizie e/o anneddoti non avevo mai sentito prima. Un po’ ripetitivo in certe parti, ma d’altronde ha 600 pagine. Ripeto, consigliabilissimo
Mi è piaciuto molto, anche la bella prefazione di Caprara
L’ho letto circa un mesetto fa.
Il racconto dei giochini e delle cordate per l’assegnazione delle missioni (che in parte già si sapeva) lascia l’amaro in bocca,ma spiega certe folgoranti carriere.
Umane e comprensibili le motivazioni alla base della scelta di diventare Astronauti:fama,soldi,carriera,sesso.
Certo il me stesso ragazzino che tanti anni fa si appassionò alla conquista dello spazio , sarebbe stato un pò deluso dall’assenza di voci come “curiosità scientifica”,“spirito di esplorazione”,ma in fondo è logico così: se queste motivazioni fossero state al primo posto gente come Carpenter o Schweickart avrebbero compiuto tre o quattro missioni.
Resto sempre sbalordito dai giudizi su Eliott See come pilota: se era così schiappa come diavolo ha fatto a diventare pilota collaudatore ed a passare la selezione come Astronauta?
Altra cosa che non finirà mai di stupirmi è quanto poco (per non dire quasi niente) venga citato nelle varie biografie John Young.
Ha avuto la carriera più strepitosa di tutte,è rimasto alla NASA dal 1962 alle soglie del duemila,e tutti al massimo gli dedicano due righe (la Fallaci ad esempio neanche lo nomina).
Mah!
Anch’io l’ho letto circa un mese fa, ma non e’ ho ricavato un’impressione cosi’ negativa, dal punto di vista umano. E’ ben vero che non e’ corretto mitizzare troppo delle persone che, pur eccezionali nel loro ambito, possono esserlo meno in altri. Pero’ non trovo giusto nemmeno denigrare troppo… per esempio non credo proprio, neanche leggendo il libro, che le motivazioni fondamentali fossero quelle.
Soldi? quarda cos’e’ successo a Scott…
Fama? quanti oggi saprebbero per esempio dire chi e’ Duke?
Carriera? nessuno e’ certo morto di fame, ma non mi sembra che le carriere alla Nasa fossero eclatanti.
Sesso? sinceramente questa e’ la motivazione meno credibile… chi sarebbe disposto a mettersi in punta a un coso alto piu’ di cento metri pieno di robaccia altamente esplosiva solo per qualche *****ata?
Concordo invece in pieno per Young. Secondo me e’ L’Astronauta Nasa per eccellenza. Ha volato due volte verso la Luna, una volta ci e’ sceso da comandante. E’ l’unico (se non sbaglio) che ha volato su tre diversi sistemi spaziali (Gemini, Apollo e Shuttle).
In effetti anche Cunningam non ne ha parlato granche’
Il punto è questo;
nessuno nè parla mai granchè,e la cosa,visto che stiamo parlando dell’astronauta che ha avuto la carriera più incredibile è (dal mio punto di vista) parecchio strana.
Rischiando l’OT, Mike Mullane ha un parere particolare di Young come capo degli astronauti, all’inizio dell’era dello Space Shuttle.
cioe?..
Ne abbiamo già parlato.
A Mullane Young non piaceva,e temo con ragione dal suo punto di vista.
John Young è stato un Astronauta eccezionale,devoto al programma al 100% e sempre in costante allenamento.
Un gran lavoratore,anche se un pò pignolo (riempiva tutti di memo con appunti,promemoria,domande tecniche,suggerimenti; Deke Slayton li chiamava i “Youngogrammi”).
Tuttavia come capo dell’ufficio Astronauti si rivelò pessimo e totalmente nelle mani di George Abbey,il potentissimo direttore del Johnson Space Center.
Young prendeva ordini da Abbey su tutto,in particolare sull’assegnamento dei voli,in cambio gli venivano assegnate missioni storiche (STS-1, STS-9,STS-61J ,prevista per l’agosto 1986 per portare nello spazio il telescopio spaziale Hubble, e che venne cancellata in seguito alla tragedia Challenger).
Mullane dice che Young era sfuggente (sempre in allenamento per volare e poco in ufficio),debole,e che i “ragazzi” non si sentivano abbastanza protetti da lui.
Alla fine quando Young si dimise dall’ufficio tra gli Astronauti ci furono brindisi ,e questo nonostante che dopo l’esplosione del Challenger Young avesse tirato fuori le unghie e criticato aspramente le decisioni del management (ciò gli alienò il gruppo di potere,e per questo non volò mai più nello spazio).
Circa il periodo 1962-1973 mentre sappiamo tutto di Conrad,Armstrong,Stafford,Borman,ecc,ecc non c’è molto materiale su John Young.
I pochi riferimenti dicono che fosse piuttosto freddo di carattere,ma con una sorta di straordinario,gelido,senso dell’umorismo (Robert Crippen ha detto che se avesse segnato tutte le battute di Young durante l’addestramento per STS-1,avrebbe potuto scrivere un libro).
Nella classifica di valutazione segreta redatta nel 1963 risulta esattamente a metà.
Assegnato per una serie di circostanze favorevoli al primo volo Gemini ,lega molto col suo comandante Gus Grissom.
Da notare che Gus è un carattere forte,e per questo motivo è stato necessario sostituire il pilota precedentemente a lui assegnato per la missione,Frank Borman.
Con Young invece Grissom va d’accordissimo.
Nel suo libro di memorie Mike Collins ricorda che in quel periodo John Young era diventato un alter ego di Grissom,assumendone persino gli atteggiamenti.
Wally Schirra (altro carattere forte) il comandante di riserva,lo spinge a compiere la gag del panino (mangiare un vero panino imbottito in orbita).
Sembra divertente,ma la NASA è furiosa.
Per un momento la carriera di Young sembra andare a rotoli,ma Wally e
Gus che fanno parte del gruppo di potere mettono tutto a posto:John il ragazzo ubbidiente ha trovato degli sponsor molto influenti.
Viene assegnato a Gemini 10 (con Collins).
Durante il rendez vous con l’Agena spreca molto carburante,ma la cosa che avrebbe stroncato molte carriere gli viene perdonata.
A partire dall’equipaggio di riserva di Apollo 2 (poi Apollo 7) entra a far parte della squadra di Stafford,altro esponente del gruppo che conta e può.
Young compie un ottimo lavoro come riserva CMP di Apollo 7 e come CMP di Apollo 10.
Viene nominato Comandante di riserva di Apollo 13,e per poco non finisce lui su quella navicella,quando alla NASA valutano se sia meglio sostituire tutto il primo equipaggio o soltanto il CMP a causa della rosolia di Mattingly.
Infine Young va sulla luna con Apollo 16 nell’Aprile del 1972.
Poco prima ha divorziato e sposato una segretaria del centro di Houston con la quale intratteneva da diversi anni una relazione,
Fino a due anni prima la cosa avrebbe distrutto la sua carriera,ma ormai sono gli anni 70 e queste cose non fanno più scandalo.
Per poco John Young non torna sulla luna con Apollo 17,di cui è Comandante di riserva,quando Cernan subisce un infortunio rivelatosi poi senza conseguenze.
Nel 1974 Alan Shepard ,che è succeduto a Deke Slayton (tornato operativo e assegnato a ASTP) come capo degli Astronauti,lascia l’incarico.
Si offre Pete Conrad,ma a Houston decidono che sarebbe un capo troppo forte (“non vogliamo un altro Deke Slayton”),così viene scelto John Young.
Nel 1976 quando tutti si aspettano che Joe Engle e Richard Truly vengano selezionati come primo equipaggio di STS-1 (anzi la nomina è già stata fatta in modo ufficioso) la NASA comunica che per la storica missione sono stati scelti John W.Young e Robert Crippen.
ok, grazie del dettagliato resoconto
Sarebbe necessario fare un distinguo tra il Young astronauta ed il Young capo degli astronauti, e’ vero che entrambi appartengono alla stessa persona (e personalita’) ma e’ pur vero che una stessa persona in ruoli diversi si comporta in maniera diversa.
Usando un esempio “calcistico” (cosa strana per me che non sono nemmeno tifoso): non sempre un ottimo calciatore diviene un buon allenatore, e questo e’ proprio il caso di Young…
Ciao a tutti, sto leggendo in questi giorni “I ragazzi della Luna” scritto da Cunningham (Apollo 7).
Non un capolavoro, ma per me parecchio interessante, perchè parla dell’ambiente all’interno della Nasa, delle “faide” e di come vivevano gli astronauti soprattutto del 3° gruppo nei confronti degli dei dal primo e i maestri del secondo.
Cordialmente,
JS
Recensito anche qui: http://www.forumastronautico.it/index.php?topic=11046.0
Mannaggia! Scusatemi, l’avevo cercato ma probabilmente assai male… (come cunningham)
Scusate ancora,
Saluti
JS
Appena acquistato online, spero arrivi presto e spero parli del famoso “ammutinamento” di apollo 7
Vado anch’io OT parlando di Young:
Spesso si legge che per un astronauta di quel periodo il comando contasse più della missione, mi sembra di ricordare per esempio di aver letto che McDivitt rinunciò ad una missione lunare in quanto non avrebbe avuto il comando.
Ecco, mi sono sempre chiesto come un astronauta come Young che era stato il primo non dei primi 7 a volare, addirittura in una missione storica come la prima Gemini manned, e avesse già sperimentato il comando in Gemini 10 avesse potuto accettare tranquillamente un ruolo non di comandante in Apollo 10 lasciandolo a Stafford… forse il carattere non eccessivamente forte di Young è la spiegazione.
Leggendo molti libri dell’epoca molti dettagli diventano molto più chiari sui destini degli astronauti dei primi 3 gruppi.
Il reale problema alla fine non era solo del comando o meno della missione,quanto piuttosto il non poter arrivare per primi e,soprattutto per i piloti che volarono nei primi voli apollo,l’idea di dover ricominciare da capo il giro come backup e come equipaggio principale,con annessi i gravosi carichi di lavoro.
McDivitt,quasi unanimamente riconosciuto come il miglior astronauta del corpo,pare prese la decisione di abbandonare il ruolo da astronauta attivo al termine della missione di Apollo 9,dicendosi esauso del lavoro(era un gran perfezionista e un gran lavoratore)che aveva portato al gran successo della missione,all’epoca cruciale per portare avanti il sogno di Kennedy e per quello precedente,in cui tanto aveva contribuito quando era equipaggio di riserva dell’Apollo 204. Per lui la prospettiva di uno sbarco sulla Luna comportava diventare equipaggio di riserva di Apollo 12 e volare probabilmente col 15 assieme a Scott,indi altri 2 anni di lavoro intenso,diventò invece per lui allettante diventare il manager del progamma Apollo,facendo valere li tutto ciò che aveva acquisito durante l’esperienza come astronauta attivo,tanto che pare che in pochi conoscessero bene i dettagli dell’INTERO apparato Apollo meglio di lui,ruolo questo che lo poneva sullo stesso livello di Slayton e Shepard.
Lo stesso accadde a Stafford,uno degli astronauti più in vista del programma,che non essendo più in linea per uno sbarco imminente e pensando,come molti,nell’impossibilità di comandare 2 missioni Apollo,abbandonò salvo essere ripescato per ASTP.
L’unica eccezione avvenne per l’equipaggio di Apollo 8,preso in considerazione per essere sostituito col volo di Apollo 11,ma per gli stessi motivi(stanchezza,poco tempo a disposizione,troppo lavoro e per i problemi di sas)Borman rifiutò,spezzando,come fecero poi McDivitt e Stafford,gli equipaggi e lasciando gli altri astronauti al loro destino.
A quanto ne so,dopo la tragedia di Apollo 1,decisero di fare le cose al meglio e,come capitano di riserva di Schirra,venne scelto il suo compagno di volo,molto in vista e molto stimato,nonchè il miglior pilota dell’intero gruppo,Tom Stafford cui fu data la possibilità di scegliere personalmente il suo equipaggio e scelse ovviamente gli uomini migliori;essere i backup di quella missione avrebbe comportato per loro essere in linea per una missione lunare,che sarebbe stata molto appetibile.
Da pilota collaudatore penso che Young valutò molto appagante la prospettiva di essere con tutta probabilità il primo a volare verso la luna e testare gli apparati in quella situazione:i fatti non andarono proprio così,ma fu il primo a collaudare l’intera “missione lunare”,a pilotare in solitaria l’Apollo in orbita lunare e a provare le delicate tecniche di aggancio;considerando che all’epoca,per le prime missioni,Slayton sceglieva come CMP i piloti più esperti e capaci,abbastanza da appagare l’ego di qualsiasi pilota collaudatore.
Inoltre essere scelti da Stafford voleva dire entrare nella cerchia giusta…
Per molti figure come Young e Lovell sono viste come la massima espressione dell’astronauta e vi è la considerazione che,avendo volato tanto,fossero anche il top,ma per quanto fossero in ogni caso piloti e astronauti sopra la media,nella realtà hanno beneficiato del loro duro lavoro,della loro voglia di continuare a volare nello spazio e di tante particolari contingenze,ma la realtà è che la considerazione che venne loro data era,in una scala gerarchica,in una posizione media e,come nel caso di Lovell,di ottimi tappabuchi od ottimi backup,seri lavoratori.
Tuttavia i piloti che vantavano la maggior considerazione,quali McDivitt,Borman,Stafford,mai misero piede sul suolo lunare…anche se appagarono loro stessi volando in “prime” storiche e ottenendo discreto successo nelle loro avventure post astronauti