Alternative alla Luna?

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Scusate cosa sono le ISRU ? Non ho voglia di cercare con google e voglio testare il potenziale divulgativo del forum :stuck_out_tongue_winking_eye:

In Situ Resource Utilization - Utilizzazione di risorse del posto. In pratica ottenere ossigeno, idrogeno e magari metano per i motori direttamente sulla superficie del pianeta/luna.

Sarebbe l’ideale, o forse una scelta obbligata? Per utilizzare un mezzo a questo scopo bisogna pensare ad uno scudo interamente riutilizzabile, è vero che l’atmosfera marziana offre molta meno resistenza e la gravità è minore, ma ci sarabbe da utilizzare il mezzo che sottoponga lo scudo alle minori sollecitazioni possibili e forse in questo caso potrebbe essere la scelta ideale con maggiore superficie portante…
Stiamo sognando troppo? forse… ma si campa anche di quello…

Mi mancava questo acronimo :stuck_out_tongue_winking_eye:

Sono stato assente per un po’ e leggo solo ora questo post. Credo che non bisogna sottovalutare quello che sta succedendo negli USA. Si tratta quasi di un ammutinamento (naturalmente non generale) rispetto alla VSE di Bush, con conseguenze catastrofiche. Aspettiamo di sentire il parere di Griffin al riguardo.
Certo è che gli USA non riescono a trovare un obiettivo comune su cui lavorare, penso all’infinità di veicoli X che dovevano sostiuire lo Shuttle e che sono miseramente falliti inciampando in problemi monetari o tecnologici. Adesso il sostituto dell’STS rischia di nascere non sapendo come verrà utilizzato (Luna, punti lagrangiani, asteroidi?). Spero che questa notizia si riveli poi una bolla di spone, ma sono molto preoccupato.

Beh non è così “drastica” la cosa… la Vision rimane sempre la strada maestra che si sta seguendo, questo per ora è un gruppo di “addetti ai lavori” che ha proposto questo scenario… ma da qui ad avere un ribaltone ce ne passa ancora un bel po’, come è successo per il prolungamento della vita degli shuttle, o il DIRECT di qualche tempo fa…
Non è pensabile e neanche auspicabile che all’interno di un paese (qui non si parla solo di NASA) ci siano opinioni tutte uguali… ma la strada che si seguirà sarà solamente una… e detta in tutta sincerità questo è proprio il concept che, a mio parere, risulterebbe meno utile e auspicabile…

Mi azzardo anch’io a dire la mia!

Se da un lato la base lunare permanente ci permetterebbe di testare le tecnologie relative al riciclo, dall’altro non consentirebbe comunque di provare la validità dei tanti progetti di In Situ Resources Utilization pensati per Marte e per la sua atmosfera. Ritengo che se da un lato la Luna può rappresentare un buon banco di prova dall’altro essa deve essere solo un punto di partenza. Una missione di lunga durata su Marte ha requisiti di gran lunga più severi. Scegliere la Luna come primo obiettivo rischia di farci fossilizzare su di essa; se invece ci concentrassimo subito su Marte, la Luna sarebbe un’immediata conseguenza. Mi piace pensare in grande…

In ogni caso, le idee per le tecnologie ISRU cominciano a spuntare come funghi, penso soltanto al ciclo Sabatier e a varie metodologie per la produzione di idrogeno, ossigeno, acqua e anche di metano da utilizzare come propellente.

Per quanto riguarda gli asteroidi, li ritengo anch’io un inutile spreco di tempo ed energie.

In ogni caso, ci sono un sacco di studi sia della NASA che dell’ESA; quest’ultima, addirittura, pensava ad una missione mordi e fuggi (unatrentina di giorni sulla superficie di Marte) interamente con propulsione chimica, mentre gli americani ci hanno dato dentro con idee molto più complesse e fiche!!! In ogni qual modo, ritengo che un passo fondamentale sia sviluppare questa benedetta propulsione nucleare o un qualsiasi altro propulsore che ci permetta di superare di gran lunga le caratteristiche di quelli odierni!

Comunque, io personalmente tifo per Marte!!!

Scusatemi, ma il CEV allo stato attuale non è dotato di una schermatura adeguata contro i raggi cosmici, senza la quale , una volta fuori dalla protezione del campo magnetico terrestre, un astronauta si prenderebbe una dose di circa 80 REM all’anno, con conseguenze gravissime per la sua salute, senza contare che al primo flare solare ci lascerebbe le penne in poche ore.
Non per fare il guastafeste, ma purtroppo, fino a quando non si risolve adeguatamente il problema della schermatura,il CEV potrà essere utilizzato solo per brevi viaggi tra la LEO e l’orbita lunare.

L’argomento è svicserato in questo topic

http://www.forumastronautico.it/index.php?topic=2600.0

Un saluto
Quaoar

Beh è quello il suo compito… fare al massimo LEO-LLO… non si andrà mica su marte all’interno del CEV…
L’ipotesi di un utilizzo in questo scenario, sicuramente richiederà almeno un modulo della nave interplanetaria con una schermatura a prova di flare.
Ma già la schermatura di Orion sarà in grado di proteggere adeguatamente gli astronauti per missioni di alcuni giorni in condizioni normali (sarà in ogni caso molto più protettivo dell’Apollo) ed eventi eccezionali fino ad una certa soglia.

Per quatro sia controintuitivo, è peggio avere una schermatura "leggera"piuttosto che nessuna schermatura, perché genera una pioggia di radiazioni secondarie che fanno addirittura più danni della radiazione primaria.
Anche senza scermatura, in un viaggio di due settimane, in assenza di flare, non ci sono grossi danni: gli astronauti sperimantano quei flash, ogni volta che alcuni gruppi di neuroni della retina vengono distrutti, ma alla fine se ne perde solo una piccola percentuale. L’unico rischio potrebbe essere semmai una cataratta precoce.
In un’eventuale missione su Marte, che con una nave a razzi chimici che viaggia per orbite di Hohmann dovrebbe durare almeno 19 mesi. Dato che i pesi d’uno scudo passivo sarebbero del tutto spropositati (2-3 tonnellate d’acqua o polietilene/mq di superficie del modulo abitato) si dovrebbe dotare la nave d’uno scudo magnetico da 20 Tesla (valore calcolato da Eugene Parker per deflettere i protoni da un GeV), utilizzando spire superconduttive, magari raffreddate dallo stesso propellente criogenico LH2 o LCH3. Il sistema peserebbe in tutto 9 tonnellate, peso accettabile per una nave di 50-100 tonnellate adatta alla navigazione orbita-orbita, e potrebbe anche essere utilizzato per generare una gravità di un g mediante levitazione diamagnetica.
Sono tuttavia necassari degli studi per valutare eventuali danni biologici causati dall’esposizine prolungata a campi magnetici di questa intensità.

Un saluto
Quaoar

Si ok, ma alla fine, come valore assoluto la schermatura di Orion sarà decisamente migliore di quella Apollo. Avrà uno scudo da 2g/cm2.

Consiglio la lettura delle pagine 107-113 dell’ESAS, in cui si spiegano i parametri utilizzati per la definizione del rischio radiazioni e le relative protezioni per le missioni future.

La schermatura è proporzionata al tipo di missione per cui è stato concepito, ovvero crociere lunari di un paio di settimane. In questo breve periodo, i danni da raggi cosmici galattici (protoni da 2 GeV e oltre) sono trascurabili, mentre è sempre possibile un flare solare (protoni da 200 MeV) che verrebbe senz’altro attenuato dai 2g/cm2 di schermatura.
La strategia comunque sembra quella giusta: prima mettere le radici sulla Luna per poi utilizzare i materiali lunari per habitat orbitanti da cui mettere in cantiere le missioni future.

Un saluto
Quaoar

Infatti, il CEV più di questo non dovrà fare per cui è più che sufficiente un tipo di protezione come questo, ricordandoci anche che oggi le previsioni solari possono avere una buona approssimazione nei primi giorni, e il CEV avrà sempre un “safe heaven” raggiungibile a 5 giorni…