Amur, il nuovo lanciatore riutilizzabile russo

Un account twitter, di cui non conosco l’affidabilità (sembra che lavori all’interno di Roscosmos e che i vari account più “famosi” come Katia abbiano confermato le sue informazioni) ha dato un aggiornamento su Amur, che verrà chiamato Soyuz-LNG (o Amur-7 una volta finito, non ho capito). Pare ci sia stato un cambio di materiale, ora in fibra di carbonio, per cui sarà necessario un secondo sebratoio di test. Le gambe di atterraggio dovrebbero essere più simili a quelle di un Falcon 9. Il payload massimo dovrebbe essere aumentato da 12.5 a 13.6 tonnellate e sarà disponibile una doppia configurazione dei fairing: allungata e normale. La perdita in termini di riutilizzabilità è di 2 tonnellate, mentre uno stesso primo stadio nella fase iniziale dei voli (se mai ci saranno) potrà compiere 10 missioni, nel corso del tempo l’obiettivo è portarlo a 100. Già che ci sono vogliono anche riutilizzare il secondo stadio.

Parere personale: più si va avanti a leggere più le cose si fanno sempre più difficili (non che sia sbagliato farle eh), ma leggendo qui ho dedotto che i fondi in Russia scarseggino e che di progetti (come per americani, europei, indiani, cinesi e pinguini) ne siano stati fatti ma pochi siano stati realizzati (e ha anche senso imbastire uno studio di fattibilità prima di costruire senza cognizione di causa). In ogni caso, non vorrei aprire l’ennesima discussione sulla situazione astronautica russa.

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