Amur, il nuovo lanciatore riutilizzabile russo

Beh, SpaceX non ha i Mil Mi 26 che recuperarano i booster.

4 Mi Piace

Non è lo stesso. Falcon 9 usa RP-1. I russi vogliono usare metano

Vero, sto guardando troppo starship :+1:

Semplicemente i russi vogliono fare un passo e mezzo, per così dire, riproducendo la configurazione di F9 unita però alla soluzione propulsiva di SS.
Il che è intelligente, piuttosto che ricopiare “sic et simpliciter” F9 si portano avanti almeno per il discorso propellenti.

6 Mi Piace

Interessante la tua disanima :+1:

Rivedere una versione modernizzata dell’Energia in versione completamente riutilizzabile (Energia II) sarebbe stato secondo me molto più interessante, e i booster Block A sarebbero potuti essere la base di un veicolo parzialmente riutilizzabile come l’Amur oltre che, per l’appunto, essere il punto di partenza per un vettore pesante più grande.
Capisco che i progetti di Energia sono ormai desueti e sarebbero probabilmente dovuti partire da zero, ma lo stesso vale per questa versione dell’Amur. Mi sembra solo che abbiano intrapreso queste decisioni di design per rischiare il minimo possibile, ovvero mi sembra che abbiano fatto un ragionamento del tipo “Se lo hanno fatto loro lo possiamo fare anche noi”, che non è un ragionamento del tutto nuovo per il programma spaziale Russo ora e Sovietico in precedenza.

4 Mi Piace

Il punto è che a volte è più facile progettare ex-novo che riprogettare oppure tentare di riprodurre cose del passato.
La stessa domanda potrebbe essere posta alla NASA: perché non ha riattivato la produzione di Saturn V?
Alla fine degli anni '60 del secolo scorso erano state progettate diverse versioni avanzate eppure non è stato più possibile.
Se la NASA è riuscita a tirare fuori lo SLS dallo Shuttle è stato perché questo era ancora in servizio quando è partito lo sviluppo dello Ares V/SLS.

Quanto all’Energia, effettivamente i boosters erano recuperabili e riutilizzabili.
I quattro boosters a propellenti liquidi (Lox/RP-1) formeranno alla fine il primo stadio del razzo Zenit, avevano una serie di paracadute e di zampe di atterraggio estraibili (ospitate in quei pad di colore grigio che si vedono all’esterno) con una batteria di razzi di atterraggio (come la Soyuz) che ne avrebbero attutito l’impatto con il terreno.

Sia pure in maniera alquanto macchinosa, i quattro boosters di Energia, sarebbero atterrati e non ammarati, pertanto avrebbero avuto meno problemi nell’essere recuperati e riadattati per i voli successivi.

4 Mi Piace

Giusto per chiarire il concetto, vi allego un disegno originale (di fonte RSC Energia) che illustra in dettaglio uno dei booster di Energia, denominati “Blok A”.

Nella parte in basso si può leggere il testo in russo che dice “Blok A dopo l’atterraggio” e si vedono distintamente le zampe estese ed il pod di razzi frenanti (un dettaglio grafico, il booster è anche annerito per l’azione aerodinamica durante il rientro così come appare il primo stadio di Falcon 9).

E di seguito anche il diagramma del profilo di volo e rientro dei 4 “Blok A” (dal sito www.buran-energia.com):

11 Mi Piace

Wow, grazie per queste informazioni! Ma nei due unici lanci di Energia (di cui il primo fallì l’inserzione in orbita) furono recuperati i booster?

Che io sappia no.

Era previsto che fossero recuperati in una successiva fase operativa del vettore (i primi due lanci erano di prova) che non arrivò mai per la dissoluzione dell’URSS e la susseguente cancellazione del Buran.

Peccato.

1 Mi Piace

Per la serie “se ne impara sempre una” ho appena scoperto il Polyus (ovviamente siano OT, se se nevuole parlare meglio iniziare un topic consono - cercando negli archivi del forum non ci sono topic dedicati ma pare che girino certe scansioni, chissà se esistono ancora… :slight_smile: )!

Se ne vogliamo parlare possiamo tranquillamente farlo, ma ti invito ad aprire un thread apposito così non “inquiniamo” questo dedicato ad Amur.

1 Mi Piace

Sembra che ai russi sia passata. Il direttore esecutivo di Roscosmos ha detto che il design concetturale del vettore sarà pronto a settmbre e sarà in grado di portare 12 tonnellate se in versione non riutilizzabile e 10,5 se riutilizzabile.

Qui l’articolo di Tass.

3 Mi Piace

Quindi atterra sempre sulla terraferma, anche se su piazzole molto downrange? La Russia ha un territorio immenso ma se hanno bisogno di piazzole preparate ne devono predisporre piu’ di una e questo potrebbe vincolare un po’ le traiettorie e le missioni.

D’altronde se lo riportano indietro con un elicotterone Mil Mi-26 i tempi di recupero e per liberare la piazzolala si accorciano drasticamente, in teoria potrebbero gestire una frequenza di lanci piu’ elevata rispetto alle droneship.

Il mercato potrebbe essere soprattutto quello delle costellazioni concorrenti di SpaceX che sono ancora orfane di un vettore adatto alternativo, proprio di queste dimensioni. Piu’ grande renderebbe difficile coprire i vari piani orbitali con meno lanci , soprattutto in caso di costellazioni non numerosissime e evitando tempi biblici per cambiare piano.

Almeno nel concept, la X sulla piattaforma di atterraggio l’avrei evitata! :grin: :grin:

3 Mi Piace

Il 2021-04-23T22:00:00Z si è svolto un test su un test tank di Amur, non andato secondo i piani. Non si è ferito nessuno, ma dopo un abort al secondo caricamento lo svuotamento dei serbatoi non è stato effettuato in modo corretto, sono state perse tutte le connessioni con il veicolo e la pressione ha raggiunto i 7.7 bar. Le pompe hanno successivamente preso fuoco e mentre lo staff evacuava, l’incendio è stato spento.

Le motivazioni sono da ricercare nel cortocircuito di due cavi vicino alla valvola, i quali hanno causato l’incendio. L’attivazione del sistema antincendio è stata nominale ma dell’acqua congelata all’interno della valvola ha causato l’aumento della pressione. 5 minuti dopo è ripartita la procedura di rifornimento dei serbatoi e solo l’attivazione del sistema di sicurezza ha impedito un’esplosione.

13 Mi Piace

Qual è la fonte di queste informazioni, visto che è un account Twitter ufficioso? :thinking:

Non l’ho trovata nemmeno io e l’ho cercata, ma per avere dei dettagli così precisi deve essere uscito qualche report e/o articolo che magari non ha ricevuto una grossa enfasi mediatica da noi.

Mi pare strano. I russi non sono in genere così aperti sui loro incidenti… E che esista un report dopo una settimana…

1 Mi Piace

Un account twitter, di cui non conosco l’affidabilità (sembra che lavori all’interno di Roscosmos e che i vari account più “famosi” come Katia abbiano confermato le sue informazioni) ha dato un aggiornamento su Amur, che verrà chiamato Soyuz-LNG (o Amur-7 una volta finito, non ho capito). Pare ci sia stato un cambio di materiale, ora in fibra di carbonio, per cui sarà necessario un secondo sebratoio di test. Le gambe di atterraggio dovrebbero essere più simili a quelle di un Falcon 9. Il payload massimo dovrebbe essere aumentato da 12.5 a 13.6 tonnellate e sarà disponibile una doppia configurazione dei fairing: allungata e normale. La perdita in termini di riutilizzabilità è di 2 tonnellate, mentre uno stesso primo stadio nella fase iniziale dei voli (se mai ci saranno) potrà compiere 10 missioni, nel corso del tempo l’obiettivo è portarlo a 100. Già che ci sono vogliono anche riutilizzare il secondo stadio.

Parere personale: più si va avanti a leggere più le cose si fanno sempre più difficili (non che sia sbagliato farle eh), ma leggendo qui ho dedotto che i fondi in Russia scarseggino e che di progetti (come per americani, europei, indiani, cinesi e pinguini) ne siano stati fatti ma pochi siano stati realizzati (e ha anche senso imbastire uno studio di fattibilità prima di costruire senza cognizione di causa). In ogni caso, non vorrei aprire l’ennesima discussione sulla situazione astronautica russa.

9 Mi Piace