Annunciato un nuovo laboratorio Russo in volo autonomo dal 2015

Anatoly Perminov ha ufficializzato oggi un progetto avviato già dal 2006 quando la TsSKB Progress di Samara si è aggiudicata la costruzione del nuovo modulo OKA-T.
OKA-T è qualche cosa di completamente nuovo all’interno del programma della ISS in quanto si tratta di un modulo costruito per volare in maniera completamente autonoma per gran parte del tempo e agganciare la ISS periodicamente solo per essere riconfigurato con nuovi esperimenti e ricerce scientifiche.
Per minimizzare infatti i disturbi gravitazionali presenti, seppur in maniera estremamente ridotta sulla ISS, il modulo volerà per mesi in modalità completamente di “free-flight” e disabitato, senza alcuna correzzione dell’orbita in modo da mantenere un livello di disturbo, per effettuare ricerche scientifiche, oggi irrealizzabile nei laboratori della ISS, arrivando a disturbi inferiori al milionesimo di G.
Il modulo, da circa 8ton, aggancerà la ISS periodicamente per poter essere riconfigurato con l’installazione al suo interno di nuovi esperimenti e all’esterno di campioni da esporre allo spazio, gli esperimenti effettuati, una volta reimbarcati sulla ISS potranno quindi essere riportati a terra.
I settori di ricerca che potranno giovare maggiormente di tale nuova opportunità, oggi impensabile, sono i materiali compositi, le lege speciali, gli agenti biologici e la micro/nano-elettronica.
La vita operativa ipotizzata è di circa 5 anni durante i quali ripeterà tali cicli di lavoro diverse volte e ne sono attualmente programmati un paio con lanci differiti di circa 3 anni.


Non male l’idea, in questi caso la ISS verrebbe usata effettivamente come harbour … al solito, bisognerà vedere se effettivamente il progetto andrà oltre la fase di studio… materializzandosi nella realtà, vedremo :wink:

che bela quest’immagine dela iss come punto di riferimento nell’orbita terrestre…

spazioporto del cielo!!!

non mi dispiacerebbe veder evolvere la stazione senza mai cessare di esistere, ma semmai vedendo nel tempo sostituiti i vari moduli per diventiare sempre più LA stazione internazionale, punto d’accesso-logistico dello spazio.

Interessante, stai a vedere che quando l aISS non sarà più operativa i russi metteranno in orbita una loro stazione spaziale, tipo MIR, per continuare a studiare lo spazio e senza doverl adividere con gli USA. Se poi questo mini laboratorio funziona, allora potrebbero anche pensare di fare tutto in automatico, dall’aggancio di Progress per il trasporto degli esperimenti alle Soyuz automatiche per il recupero. Se ci pensiamo bene, uno o due bracci robotici comendati da terra potrebbero sostituire egregiamente l’equipaggio umano. sarebbe un risparmio di costi notevole.
Andando o.t., penso che il telelavoro spaziale possa essere una delle chiavi di successo per il futuro dell’astronautica.

Interessante come sviluppo della ISS…
Ma sarei cauto con il telelavoro, la presenza in loco umana anche se dispendiosa è, a parer mio, insostituibile!
Gli imprevisti e le procedure “non immaginate” ci possono sempre essere e senza presenza umana si butterebbe semplicement tutto

Molto interessante!
Una cosa non mi è chiara: durante il free flight ci sarà qualcuno a bordo o i payload saranno manovrati interamente da terra?

Mi sembra di aver capito che durante il free flight sarà disabitato…

Non vorrei dire una fesseria ma se la ISS mantiene la stessa faccia o lato verso la terra significa che deve ruotare su se stessa con un periodo pari a quello orbitale:forse l’accellerazione prevelente è quella centrifuga (soprattutto agli estremi della stazione) piuttosto che quella determinata dalla massa della stazione.
Il modulo russo forse non avrà l’esigenza di ruotare su se stesso.

La forza centrifuga non c’entra nulla.
La ISS, così come tutti i veicoli spaziali in orbita intorno alla Terra, risente di due effetti microgravitazionali (ossia nell’ordine dei milli-g):

  1. “Residual g”, ossia la resistenza aerodinamica passiva dovuta alla presenza di molecole di ossigeno libero in alta atmosfera che interferiscono con il moto del veicolo causandone, appunto, un disturbo (ed è funzione della forma del veicolo stesso, la ISS con i suoi grandi pannelli solari e radiatori è particolarmente soggetta a quest’effetto).

  2. “g-Jitter” che rappresenta la sommatoria di tutti quei microdisturbi, in genere vibrazioni ad alte e basse frequenze, dovute sia all’azione degli apparati di bordo, sia a quella dei motori (primari, thrusters, ecc.) che a manovre orbitali come il docking, o semplicemente al fatto che un veicolo deve mantenere un certo assetto (su tre assi o spinnato lungo l’asse principale di inerzia)

Quindi la soluzione migliore sarebbe quella di avere un veicolo “drifted” cioé alla “deriva” in balia delle stesse componenti microgravitazionali senza che queste siano compensate o contrastate. Tipicamente questa è la modalità di volo delle capsule russe Foton.

Grazie per la spiegazione Peppe!
Quindi è quello che cercano di ricreare i russi con questo laboratorio che, a quanto ho capito, sarà lasciato libero di “derivare” non dovendo mantenere in vita gli astronauti e solo occasionalmente “dockerà” con la ISS?

A quanto pare sembra di si.
In effetti, se ho capito bene, questo nuovo laboratorio sarebbe una specie di “super Foton”.

In ogni caso sono molti anni che sento parlare, e vedo proposte (alcune delle quali fatte anche qui in Telespazio Napoli, quando era ancora MARS) riguardo laboratori “free flying” semi-indipendenti dalla ISS.

Speriamo bene, vorrei ricordare a tutti che la ISS è nata proprio come laboratorio spaziale in grado di condurre esperienze in microgravità con un buon livello di "pulizia"della stessa (nell’ordine dei dieci alla meno cinque g).

Scusami Peppe tu parli di disturbi dell’ordine di dieci alla meno 5 G sulla ISS, a quanto dice Albyz (che credo riporti la documentazione ufficiale) qui “dovrebbero garantire” disturbi inferiori al milionesimo di G, quindi un certo miglioramento nelle condizioni ci sarebbe o sbaglio?

Qui c’era un’altro riassunto della questione, purtroppo per ora senza immagini…
http://www.forumastronautico.it/index.php?topic=5592.msg50730#msg50730

In base a quello che ho letto su internet, OKA-T dovrebbe essere una modifica di una capsula Foton-M equipaggiata con il Kurs ed il sistema di attracco russo (quindi una specie di “ibrido” tra una Foton ed una Soyuz), quindi dovrebbe essere in grado di rientrare autonomamente a terra una volta terminata la missione (o le missioni dato che può agganciarsi più volte alla ISS). Ed è coerente con la stima di peso intorno alle 7 tonnellate (il che la renderebbe compatibile con un razzo Soyuz-U).

Sempre su internet ho letto che l’obiettivo dell’OKA-T è quello di ottenere un livello di microgravità pari a 10 alla meno 7 g, traetene un pò voi le conclusioni…

Certo le vibrazioni sono una fattore di disturbo.
Per l’accelerazione centrifuga ho appena fatto un piccolo calcolo:il periodo orbitale della ISS è di 92 minuti che corrisponde ad una velocità angolare omega=2PI/(9260)=1.14*10e-3 (rad/s)

Mettiamo che la stazione sia lunga…75 m (?);allora a(accelerazione)=omega^2r=1.2910e-6 * (75/2)=4.8710e-5 (m/ss) alla estremità della stazione che quindi risulta essere 20 volte inferiore al dato da te riportato di soglia di accettabilità di disturbo di 10e-5 * g.

…e quindi la forza centrifuga effettivamente non c’entra un accidente!

Sulla base delle informazioni disponibili ad oggi, ed in attesa di ulteriori dettagli tecnici e magari di qualche immagine, mi sono divertito a “ricostruire” l’aspetto che potrebbe avere l’OKA-T (in puro stile “Aerospazio Mese” di un quarto di secolo fa, quando i lettori tentavano di ricostruire l’aspetto dei nuovi velivoli sovietici).

Vedremo se ci ho visto giusto…

O meglio vorrei farlo ma non riesco ad allegare più le immagini.
Chiedo aiuto a Marco o ad Alberto, ragazzi come mai non si possono più allegare immagini nei post???

Eh no ragazzi!
Lasciate postare le immagini a Peppe… devo continuare la collezione!

Peppe, per piacere, puoi riportare il problema a postare le immagini nel thread relativo ai lavori in corso, se no è sicuro Che mi dimentico quando arrivo a casa… :slight_smile:

penso Che sia relativo al problema Che ha amoroso a vedere gli allegati.

Interessante quella discussione. Poi tra l’altro molto carino anche il sito http://pims.grc.nasa.gov/pims_iss_index.html sempre segnalato da albyz, con lo storico di tutte le vibrazioni registrate sulla ISS.

Per curiosità sono andato a cercare un giorno con un docking di uno shuttle: il 2 giugno 2008 alle 18:03 UTC il Discovery si agganciava alla Stazione, e il grafico delle vibrazioni in effetti registra un picco

Clicca qui per il grafico

Scusate la domanda forse banale: ma se una volta che si stacca è disabitato, ha senso farlo attaccare alla stazione?

Voglio dire: ha senso spendere tutto quello che si spende per rendere un modulo manned (rispetto a un satellite la differenza di sottosistemi è immensa) e per passare tutte le review di safety necessarie per poter entrare nella zona di volo ISS e addirittura effettuare un docking, se poi la vita operativa (in cui si fanno gli esperimenti) è pilotata interamente da terra? Perchè non fare semplicemente un satellite?