Apollo e Space Shuttle hanno rallentato l'evoluzione astronautica?

Il titolo è volutamente provocatorio (nel giornalismo di oggi va tanto di moda), ma lasciate che spiego il contesto.
Prima del 1961, von Braun & C. proponeva di realizzare una Space Shuttle (ve lo ricordate il missilone conico nero con due grandi ali, icona di tutta la fantascienza degli anni '50?) che doveva volare verso una stazione orbitante toroidale, la famosa “ruota di bicicletta” (perché ruotando attorno al pignone centrale doveva ricreare la forza di gravità con la forza centrifuga)? Da lì poi si partiva verso la Luna e dintorni. Questo appariva come la logica strategia per la colonizzazione dello spazio.

Nel 1961, il Presidente Kennedy ufficializza l’avvio del Programma Apollo che porterà un pugno di uomini sulla Luna.
A quel tempo si volava con le capsule Mercury (tralascio i sovietici, che quello è un mondo a parte) e certamente non si poteva pensare seriamente di spedire uomini sulla Luna con quelle.
Le tecnologie e le conoscenze per realizzare il volo lunare in parte c’erano, ma andavano sviluppate di più, ed in parte erano da realizzare. Dopo 7 anni il Programma Apollo è pronto ma l’incidente dell’AS 204 comporta lo slittamento di un anno dei voli, così si arriva al 1968, con l’Apollo 7 e la 8 che anticipa il volo lunare. Fin qui non scrivo niente di nuovo e lo sapete tutti, forse anche meglio di me. Sapete anche che mentre l’Apollo 11 si apprestava a raggiungere la Luna, la mannaia presidenziale dei tagli alla spesa pubblica USA si stava abbattendo sul Programma Apollo e, per non lasciare la NASA solo con l’esplorazione spaziale, qualcuno s’inventò l’industrializzazione dello spazio, che necessitava di un habitat permanete in orbita bassa raggiungibile da un veicolo più economico di quelli esistenti: la Space Shuttle, realizzata sulle specifiche dei militari, che a quei tempi scalpitavano per avere un avamposto orbitale, ma da realizzare con le tecnologie già consolidate con Apollo.
Passata la febbre lunare gli USA tornano nello spazio solo quattro volte: tre per lo Skylab e l’ultima con l’inutile Apollo-Soyuz, mentre la Russia, abbandonato da tempo il programma Lunare fallimentare, ha iniziato un programma più proficuo di laboratori spaziali.
Nel 1981 la NASA lancia la prima navetta spaziale, ma già il Governo taglia i fondi impedendo l’evoluzione della Space Shuttle e di fatto bloccando molti progetti della NASA mentre crescevano spropositatamente le spese militari spaziali. Alla fine la Space Shuttle servì per fare cose che potevano essere fatte con veicoli più economici e solo dal 2000, vent’anni dopo, per mettere in orbita alcuni componenti della ISS, quindi finalmente utilizzata per il suo scopo originale.
Fin qui credo di non essere andato troppo fuori dalle righe della storia dell’astronautica.

La storia ci ricorda che i militari americani avevano avviato il Progetto Dyna Soar per una piccola navetta destinata ad una stazione spaziale militare. Dal momento che ai tempi militari e civili lavoravano a stretto contatto, la collaborazione sarebbe stata inevitabile. Il Dyna Soar si sarebbe evoluto così come la tecnologia delle stazioni spaziali.
La posizione dell’umanità in orbita bassa si sarebbe consolidata e con quella tecnologia si sarebbe poi, volendo, andati sulla Luna. Inutile dire quanti programmi di esplorazione spaziale automatica si sarebbero potuti realizzare con largo anticipo. Da qui, il passaggio allo spazio commerciale come si tenta di fare oggi, sarebbe stato anticipato.
Oggi saremmo incollati agli schermi del cellulare a guardare in diretta la missione Orion X che sbarca per la prima volta sulla Luna, o forse l’avremmo vista negli anni '80-'90 ed oggi penseremmo seriamente a Marte.

Se al posto d’andare sulla Luna si fosse investito nella Space Shuttle, dal momento che le tecnologie erano le stesse, l’impatto tecnico, scientifico, economico e sociale sarebbe stato lo stesso dell’Apollo, ma i tempi di sviluppo e penso anche i costi sarebbero stati molto diversi da oggi. Si sarebbe speso anche molto denaro in meno. Basti pensare alla doppia spesa degli USA per Apollo-Orion ed il ventennio sprecato della Space Shuttle.

Ovviamente questo è tutto un se. Se questo, se quello. Però dovrebbe servirci a riflettere per non commettere gli stessi errori nel futuro.

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No.non hanno rallentato nulla.
Nel senso che Apollo e STS sono figli della guerra fredda,e rispondono a motivazioni geopolitiche.
In un ipotetico continuum temporale in cui la guerra fredda non fosse mai esistita (assenza della II guerra mondiale,e sopratutto assenza della I guerra mondiale motore primo di tutti i conflitti,caldi e freddi, avvenuti nel XX ed in questo scampo di XXI secolo),sarebbe mancata la spinta principale per mettere in moto la conquista dello spazio.
Probabilmente oggi,nel 2018 avremmo satelliti in orbita e qualche tipo di recente (non più di vent’anni) presenza umana nello spazio sul modello del programma spaziale Cinese (quindi voli sperimentali,le prime EVA,qualche piccolo laboratorio).

Perché scrivi " inutile Apollo-Soyuz"? A parte permettere l’integrazione di diverse tecnologie costruttive, ha avuto un importante significato di pacificazione fra nazioni.

Ares Cosmos, posso capire il senso di frustrazione che provi ma non credo che Apollo e, soprattutto Space Shuttle, abbiano rallentato l’evoluzione dell’astronautica. Penso invece che sia stato la corsa spaziale iniziale data da Sputnik e Vostok con Gagarin a spingere l’astronautica verso i razzi piuttosto che verso un approccio più ‘aeronautico’ (nel senso di evoluzioni sempre più spinte di aerorazzi tipo X-15) che, forse dico forse, ci avrebbe portato ad un’esplorazione umana dello spazio maggiormente sostenibile e senza i ‘balzi’ ai quali abbiamo assistito. Non a caso infatti il tipo di approccio aeronautico allo spazio sta nuovamente tornando d’attualità in questi ultimi decenni.

Facciamo un altra ipotesi controfattuale,partendo da dati storici.
Il Presidente Eisenhower,che pure fondò la NASA,era contrario a grandi spese per il programma spaziale,e riteneva che andare sulla luna fosse una stravagante sciocchezza.
Il suo Vice,Nixon, una volta eletto Presidente si trovò ad incassare il successo di Apollo (il suo nome è sulle targhe di Apollo 11 ed Apollo 17 lasciate sulla luna),ma personalmente (come purtroppo ben sappiamo) era piuttosto tiepido circa il programma spaziale,e prima di decidere di dare il via allo Space Shuttle (principalmente per creare posti di lavoro in collegi elettorali importanti) valutò,assieme ad altre,persino l’ipotesi di chiudere il capitolo dell’esplorazione umana.

Ipotizziamo che nel novembre 1960 la piccolissima percentuale che fece vincere Kennedy alle elezioni,avesse premiato Nixon, e che questi fosse divenuto allora Presidente degli Stati Uniti.
Ipotizziamo anche che il volo di Gagarin abbia avuto dei ritardi dovuti a problemi tecnici,o che la NASA non abbia dato retta a Von Braun che prima di lanciare Shepard voleva un ulteriore test del Redstone.
Dunque,Nixon è alla Casa Bianca ed Alan Shepard è il primo uomo nello spazio (sia pure in un volo suborbitale).
In realtà,secondo me sarebbe stata sufficente la prima condizione,ma per sovramercato ipotizziamo anche la seconda.
Il Presidente Nixon rigetta la proposta di chi consiglia di mandare un uomo sulla luna (ed essendo il suo Vice Presidente Cabot Lodge,manca l’azione lobbystica in favore al programma lunare esercitata dal Vice Presidente di Kennedy, Lyndon Johnson).
Dunque,tutto rimane come stabilito nel 1960; Dopo i voli Mercury,nel 1965 partirà l’Apollo (che performerà più o meno gli stessi obiettivi raggiunti nel corso del progetto Gemini,cioè,voli di due settimane,EVA,rendez vous,docking con un veicolo bersaglio).
Poi,nel 1968-69 sarà lanciato un laboratorio orbitale derivato dal Saturn IB,e tra il 1970 ed il 71 una versione della capsula Apollo compirà un volo intorno alla luna con equipaggio a bordo.
Con un altro Segretario alla Difesa al posto di McNamara,il programma Dyna Soar forse poteva anche non essere cancellato (questo punto è controverso).
In questo caso avremmo avuto voli sperimentali dell’X-20 in orbita tra il 1967 ed i primi anni 70 in una sorta di programma congiunto USAF-NASA parallelo.

Andiamo adesso alla domanda di Ares: questo scenario poteva accelerare o imprimere una direzione maggiormente virtuosa alla storia dell’Astronautica.
Risposta:
Non lo sappiamo.

Le varianti in uno scenario del genere sono sono molteplici…per esempio, Nixon avrebbe o non avrebbe coinvolto gli Stati Uniti in un intervento militare diretto in Vietnam,come fece Johnson nel 1965 ?
Secondo molti analisti e storici ci sono buone probabilità che Nixon avrebbe evitato l’escalation…l’uomo non era un santo,ma era molto più accorto dei suoi predecessori Democratici in politica estera,e forse avrebbe evitato una partecipazione diretta di truppe Americane.
Se ciò fosse avvenuto le ricadute sulla storia politica e sociale (ed anche economica) degli Stati Uniti e del mondo sarebbero state notevoli.
Notevoli anche le ricadute dell’assenza dei grandi programmi di spesa sociale,chiamati “Grande Società” voluti da Lyndon Johnson.
Nè Kennedy,nè tantomeno un eventuale Presidente Nixon avevano in mente nulla del genere (al massimo qualche programma limitato).
Vietnam e Grande Società misero a durissima prova l’economia Americana ed influirono sul ridimensionamento delle spese per lo spazio…cosa sarebbe accaduto in assenza di questi due pozzi di spesa senza fondo?
Non lo sappiamo; probabilmente in ogni caso non avremmo avuto grandi risorse destinate allo spazio , ma è possibile che con un economia piùsolida e prospera alcuni progetti sarebbero stati ben finanziati (per esempio i laboratori orbitali Saturn 1B e forse Saturn V).
Altra variabile: E’ possibile che in assenza del programma lunare Americano i Russi avrebbero avuto tutto il tempo per spedire uno o due Cosmonauti intorno alla luna tra l 1968 ed il 1970 precedendo gli Americani.
Cosa sarebbe accaduto?
Quali reazioni avrebbe suscitato negli USA un goal del genere da parte dei Russi.
Nel 1968,dopo 16 anni di Amministrazioni Repubblicane (presumibilmente Nixon sarebbe stato rieletto anche nel 1964),il nuovo Presidente sarebbe stato un Democratico.
John F. Kennedy quasi certamento no,a causa del suo stato di salute (il morbo di Addison),e suo fratello Robert forse non avrebbe avuto una notorietà tale per provarci nel 68 (magari avrebbe avuto la sua occasione negli anni 80).
Forse Hubert Humphrey sarebbe stato eletto,ma in ogni caso è possibile che un nuovo inquilino Democratico della Casa Bianca avrebbe potuto dare una risposta più ambiziosa al successo circumlunare Sovietico.
Sarebbe partita la corsa alla luna dieci anni più tardi?
Con che architettura,usando l’Apollo o un altro veicolo?
Il Dyna Soar avrebbe potuto evolversi o servire da primo step per una navetta in grado di servire le stazioni orbitali?

Sarebbe stata una storia dello spazio tutta diversa,ma non possiamo dire se l’evoluzione dell’astronautica ne sarebbe stata rallentata o accelerata.

Una missione molto importante per i russi, che hanno toccato con mano il gap tecnico e logistico che avevano con gli USA, per il resto una missione di pura propaganda.

X Maxi e Carmelo.
Se quel giorno del’ 61 Kennedy avesse annunciato la costruzione di un portentoso veicolo tuttofare per poi realizzare una base orbitale per studi scientifici e per necessità militari (Freedom! ),pensate che lo avrebbero fischiato? Lui in realtà propose la Luna che era anche più assurdo.
Quindi, nel’ 61 si avvia il programma Space Shuttle, nel 67 il primo volo, Skylab in concomitanza con Saljiut 1. Una bella competizione. Luna per gli anni 80-90, ma nel frattempo Shuttle 2.3? Anticipo dei programmi di privatizzazione dello spazio.
Cosa di quanto sopra non è in linea con la Guerra Fredda?

Estremamente improbabile.
Un piccolo ferry spaziale era stato suggerito da varie aziende (ma la NASA non aveva mai recepito le proposte),e il Dyna Soar era in pieno sviluppo.
Ma l 'idea di rispondere ai Russi con una sorta di grande Ferry multiruolo stile quello ideato da Von Braun negli anni 50,o tipo, lo Space Shuttle,o come il BFR non è MAI stata sul tappeto.
Le ipotesi al vaglio di Kennedy nel 1961 erano due:
Sbarco di un Americano sulla luna,
o costruzione di una stazione orbitale (servita dallApollo e forse,ma solo in un secondo tempo, da un piccolo spazioplano).
La seconda ipotesi venne scartata perchè secondo Kennedy ed i suoi consiglieri non catturava abbastanza l’immaginazione del popolo Americano e del resto dell’umanità.
Ricordiamo che il goal era politico e propagandistico,lo stesso JFK dichiarò all’amministratore della NASA che “non era particolarmente interessato allo spazio in quanto tale” (la battuta è registrata su nastro).
Altro motivo per cui non fu scelta la stazione è perchè si temeva (non a torto) che i Russi,sfidati su questo terreno, sarebbero stati in grado di arrivare per primi.

Carmelo, continui a ricordarmi il “come è stato”. Il mio commento spassionato è: chissenefrega.

La riflessione è diversa. Come cambia lo scenario mettendo Shuttle al posto di Apollo? Frutto della stessa tecnologia, quasi una decina d’anni di sviluppo.
Nella realtà mentre avevi Apollo in corso avviavi Shuttle che avresti dovuto mettere prima.
Nella finzione avevi Shuttle ed avviavi “Skylab”.
Nella realtà hai avuto Shuttle ed intanto avviavi il nulla. Freedom? Con comodo. Molto comodo. Poi la chiami Alpha perché dentro ci hai messo l’ESA ed il Giappone. Poi ISS perché ci hai aggiunto anche la Russia. Dunque, 12/04/1981 primo lancio del Columbia, 1999 lancio del primo modulo di ISS. Complimenti. C’è voluto meno per andare sulla Luna che per fare la stazione spaziale… e per fortuna che i russi avevano il Mir mezzo assemblato nel frattempo.
Si può quindi parlare di tempo, mezzi e soldi buttati?
Apollo è stata una bella avventura. L’impatto sul mondo della tecnologia, e non solo, è stato enorme. La Shuttle ha fatto sognare la mia generazione nell’attesa spasmodica di vedere finalmente una stazione spaziale quando mi sono spuntati i capelli bianchi. Risultati scientifici tanti, ma quanti sarebbero stati se gli USA avessero avuto una stazione spaziale efficiente già prima?
Quanti esperimenti si potevano fare su “Skylab” se fosse stato disponibile prima e più a lungo (e mi riferisco alle missioni Shuttle di non più di 15 giorni)?
Qualcuno poi poteva dire: ma le tecnologie le abbiamo, con un poco in più andiamo anche sulla Luna. Non come oggi per andare su Marte.

Nostalgico? E di cosa?
Arrabbiato? No. La storia è andata come è andata. Non potevo e non posso farci nulla.
Non ho alcun potere per influire su certe decisioni.

Però sul tavolo ci sono 10-20 anni che ballano. Tempo perso. Quanto costa il tempo perso?
Oggi che si contabilizza tutto, persino il tempo che impiego alla toilette, quel decennio che balla quanto costa?

Avrei capito se mi aveste fatto notare che forse non sarebbe cambiato nulla. Mi avete fatto notare si sarebbe avuto un lungo periodo di Dyna Soar e stazioncine, eppure i militari scalpitavano e scalpitano, insieme agli scienziati che hanno addirittura avuto la ISS (e senza i kennediani proclami al Congresso)!. Forse dopo un lungo periodo di laboratori spaziali lo scenario politico attuale avrebbe visto la ISS negli stessi tempi di oggi, visto che gli anni '80 sono stati anni di stagnazione astronautica per via dei tagli che la NASA ha subito, anche se avesse avuto una Shuttle più modesta. Però forse avremmo avuto una spinta al privato in anticipo. Il privato non continuerebbe a proporre capsule ma già una navetta, un Dream Chaser, forse anche più evoluto. E sappiamo tutti che la formula navetta è la formula vincente. I veicoli a perdere sono e saranno sempre un espediente temporaneo, ma se vuoi lo spazio, lo devi dominare con qualcosa che va e torna come un aereo di linea, o quasi. Potevamo averlo?
Io direi di si.
Ma non lo abbiamo.
Amen.

Non sono d’accordo su questo punto. La mia domanda è: perché mai?
Il mio punto di vista è che il mezzo si sceglie/progetta in funzione della missione da compiere, e una capsula può essere senza dubbio progettata per essere riutilizzabile.
Perché un mini-shuttle sarebbe meglio di una capsula, se non stiamo parlando di un mini-shuttle SSTO (che ad oggi è pura fantascienza e non potrà essere mai “mini”)?
Se ci serve un mezzo per, diciamo, trasportare astronauti da e per una stazione spaziale in orbita bassa, per quale motivo un mini shuttle sarebbe migliore di una capsula? In che modo la complessità aggiunta al veicolo dalla presenza dalle ali sarebbe ripagata rispetto ad una capsula moderna con un buon fattore Lift/Drag?
Non lo chiedo perché credo di sapere necessariamente la risposta, al contrario, ma voglio discostarmi da un ragionamento che vede in un mezzo alato l’incarnazione assoluta del mezzo spaziale evoluto.
Se non vi è la necessità di poter aggiungere “downrange” in fase di rientro del mezzo spaziale (come per esempio ne ha necessità un mezzo militare come l’X-37), avere un minispazioplano invece di una capsula secondo me non semplifica necessariamente le operazioni.

Forse mi sbaglio, ma in questo genere di discussioni il confine tra fantascienza/wishfulthinking/rimpianto e realtà si confonde sempre molto.
Non è affatto detto che si debba seguire a prescindere un percorso evolutivo dei veicoli spaziali che va da capsula a spazioplano, anche se al nostro “palato” di appassionati (anche al mio beninteso) sembra molto più… figo.

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Immagino che l’argomento capsula vs navetta sia già stato affrontato in altri post, con fautori e detrattori.
Però,non è paradossale che non si è riusciti a rendere riutilizzabili le capsule, ma quei bestioni delle navette si? Per logica doveva essere il contrario.
Una capsula costa meno della vecchia navetta, ma nessuno si è provato a pensare ad una navetta più piccola, più gestibile. In tempi recenti abbiamo solo il Dream Chaser, che per altro resta un dream. E comunque, se sono aggiornato, le nuove capsule sono recuperabili ma solo fino ad un determinato numero di voli (e non tutta la capsula). Alla fine si buttano anche queste.
D’altra parte abbiamo programmi spaziali minimi, quindi veicoli minimi con fondi minimi.

Comunque quando vedrò il lancio della prima Dragon, Starliner o Orion con equipaggio, io sarò lì a fare il tifo calcistico. Non li guarderò partire dicendo “tsè, ancora con le capsule vanno su”.

Questo post vuole essere un punto di riflessione pensando a cosa sarebbe accaduto se Shuttle fosse stato fatto prima di Apollo. Non necessariamente nei modi e nei termini con cui sono poi stati realizzati nella realtà. Quindi la domanda resta: Apollo e Shuttle hanno rallentato lo sviluppo dell’astronautica? Se fossero invertiti? Se si passava da un Gemini/Dyna Soar o equivalenti seguiti da Skylab? Quali obiettivi spaziali si sarebbero raggiunti prima?
Infine, se di rallentamenti si può parlare, quanto sono costati?

In effetti hai ragione, il mio post era parzialmente OT.

P.S. Ma come mai il font dei tuoi post cambia costantemente di tipo e dimensioni? Se incolli da Word, usa CTRL+SHIFT+V altrimenti porta dentro un sacco di formattazione inutile che divento matto a convertire nel nuovo forum :wink:

Ares,come cambierebbe lo scenario se il Congresso degli Stati Uniti approvasse domani un budget per la NASA tre volte superiore a quello destinato al programma Apollo?
Come cambierebbe lo scenario se domani l’ESA decidesse di costruire un suo BFR e destinasse a questa impresa il 5% del bilancio Europeo?

Ci sono degli interrogativi possibili o verosimili, e ci sono delle domande che si basano su delle situazioni impossibili.

Un programma spaziale dei primi anni 60 basato sulla costruzione di uno Space Shuttle non esiste,non c’è,non è mai stato pensato,non è mai stato neppure lontanamente ipotizzato,non c’erano le condizioni,non rientrava neanche lontanamente negli obiettivi che si prefiggevano,nessuno lo ha mai proposto.
La tua domanda equivale a chedere," e se invece di mandare un uomo sulla luna Kennedy avesse deciso di dimostrare la potenza dell’America spianando le montagne rocciose" ?

Se invece ti riferisci ad un piccolo ferry,qualcosa del genere:

O del genere:

Certo che è stato pensato.
Nei primi anni 60,la Boeing,la Martin Marietta,la McDonnell hanno proposto questi piccoli veicoli alla NASA,ma questa non era interessata alla cosa.
Tra l’altro,nel 1961 l’Amministratore della NASA James E. Webb,propose timidamente al Presidente Kennedy di aggiungere anche altri obiettivi oltre all’uomo sulla luna,e Kennedy rispose “non sono particolarmente interessato allo spazio in quanto tale” .

Ma la colpa non è stata dell’uomo sulla luna: anche prima che Kennedy indicasse questo obiettivo,nessuno spazioplano era previsto a breve.
La stazione spaziale sarebbe stata servita da capsule Apollo.

C’era il Dyna Soar X-20,è vero, ma questo veicolo sarebbe stato operativo solo intorno al 1966-67,e le sue missioni erano paragonabili ai voli sperimentali dell’X-15.
Tutti prevedevano che un piccolo ferry per servire le stazioni sarebbe stato prima o poi costruito,ma solo negli anni 70.

Sarà che io vedo una GRANDE differenza fra lo sbattere il ‘sedere’ in mezzo ad un deserto oppure rischiare di affondare nell’Oceano piuttosto che atterrare comodamente su una pista e scendere da una scaletta come in aeroporto… E questa è solo la prima delle semplificazioni alle operazioni di uno spazioplano rispetto ad una capsula che mi sono venute in mente. Comunque, e chiudo qui, sono d’accordo con Marco, queste considerazioni ed elucubrazioni non portano a nulla, abbiamo quello che abbiamo e non quello che ci sarebbe piaciuto avere (magari dopo aver visto un bel film di fantascienza uscito nel 1968…) e dobbiamo, per forza, farcelo piacere, altrimenti meglio seguire 22 umani in pantaloncini corti che rincorrono una palla o qualche altra amena passione.

Assolutamente, la differenza è grande davvero. Se parliamo di cosa mi “piacerebbe”, è un conto, ma se devo seguire criteri più obiettivi, allora non posso non rimanere convinto che dovrebbe essere la missione a definire il design del mezzo e non vice versa, e che una capsula, nella sua pochissima eleganza, può cadere “dolcemente” su acqua, terra e… sulla pista di un aeroporto :wink:

E così la pensava,intorno al 1966,anche chi lavorava al programma sperimentale sui lifting bodies alla base di Edwards.
Questo bel disegno ( trovato da Archipeppe) sviluppa appunto in chiave umoristica lo stesso concetto:

E questa è solo la prima delle semplificazioni alle operazioni di uno spazioplano rispetto ad una capsula che mi sono venute in mente. Comunque, e chiudo qui, sono d'accordo con Marco, queste considerazioni ed elucubrazioni non portano a nulla, abbiamo quello che abbiamo e non quello che ci sarebbe piaciuto avere (magari dopo aver visto un bel film di fantascienza uscito nel 1968...)

A proposito di film del 1968-69,avete tutti presenti “Marooned” (“Abbandonati nello Spazio”)?
Nella novella originale,uscita nel 1964, i mezzi spaziali Americani erano una capsula Mercury in avaria ed una capsula Gemini al salvataggio.
Nel film girato a fine 1968 ed uscito nel 69, una capsula Apollo in avaria veniva raggiunta da un piccolo astroplano.

Ma quest’ultimo da dove saltava fuori?
Era un invenzione degli sceneggiatori,e dei modellisti che lavorarono al film?
No.
Ecco un concept della Martin del 1964 circa,con cui si proponeva alla NASA un piccolo astroplano (lo stesso del film) da usare anche per il soccorso a mezzi spaziali in avaria. Si tratta di un veicolo quasi identico a quello mostrato in “Marooned” quattro anni più tardi:

Come si diceva prima,la Martin,la Boeing la McDonnell,la Convair,proposero questi piccoli Astroplani alla NASA a più riprese…qui il concept di uno di questi veicoli impegnato in una missione di riparazione ad un satellite:

Ecco altri concept; si tratta di veicoli più o meno della taglia di un Dream Chaser:

Come si diceva la NASA non fu mai interessata: fin dal 1960 pensava di utilizzare la capsula Apollo (che inizialmente doveva essere sopratutto un veicolo orbitale),ed in seguito valutò di impiegare come mezzo logistico per i laboratori orbitali la capsula Gemini (si veda il progetto MORL).
Anche l’USAF,a cui queste grandi aziende aerospaziali indirizzavano le loro proposte non era interessata: fino al 1963 avevano l’X-20 Dyna Soar,e poi furono concentrati su MOL e Gemini-B.

Ma per amore di ipotesi facciamo finta che nel 1961 un Presidente degli Stati Uniti,con l’appoggio del Congresso, avesse imposto alla NASA di concentrarsi sulla costruzione di uno di questi mezzi a servizio di un laboratorio orbitale.
Cosa sarebbe accaduto?
Innanzitutto realisticamente nessuno di questi veicoli sarebbe stato pronto prima del 1969-70 al più presto.
Il programma Dyna Soar era iniziato nel 1959, e nel 1963 il primo volo era atteso non prima del 1967.
Ci sarebbe stato in ogni caso un decennio da “riempire”,e di certo non si poteva prolungare il programma Mercury fino al 1969.
Probabilmente,con l’Astroplano al posto dell’Apollo,il ruolo di programma intermedio sarebbe stato ricoperto da un “Mercury Mark II”,cioè dal Gemini.
Dopo di che,ammesso che si fosse andati avanti col progetto di un veicolo destinato a ricoprire i ruoli che una capsula Gemini di seconda generazione poteva ricoprire nello stesso modo,e più economicamente, nel 1970 avremmo avuto il volo inaugurale del piccolo Astroplano.
E’ pensabile che la stazione spaziale sarebbe stata lanciata con un razzo Titan III,visto che senza l’Apollo la famiglia dei vettori Saturno non avrebbe avuto necessità di esistere.
Sarebbe stata dunque una stazione sul tipo del MOL,magari destinata ad accogliere fino a tre equipaggi per poi essere sostituita da un altro esemplare.
Così,negli anni 70,invece di quattro sbarchi lunari e di una grande stazione orbitale,lo Skylab (per tacere dell’ASTP),avremmo avuto un piccolo astroplano a servizio di una piccola stazione.
Successivamente immagino che avrebbero pensato di costruire un veicolo un pò più grande (ma non grande quanto lo Space Shuttle),e una stazione un pò più grande,tipo la MIR,da assemblare con due o tre lanci del Titan III.
Questo sarebbe stato il programma spaziale umano principale degli Stati Uniti negli anni 80 e forse anche nei 90.

Sinceramente quindi,non mi sento di rispondere in maniera affermativa alla domanda iniziale di Ares.
Non vedo come puntare su un ferry,anzichè sull’Apollo avrebbe potuto accelerare la conquista umana dello spazio.
Nel migliore dei casi sarebbe rimasto tutto uguale,ma con sei sbarchi lunari in meno.