Architettura Lunare e studi su avamposto permanente

Alla luce delle ultime discussioni passa anche la voglia di fare segnalazioni come questa, tanto sarà probabilmente l’ennesimo thread di polemica e flare… ma mi piace sperare che qualcuno ne colga realmente il senso e abbia sincera voglia di appassionarsi a quanto si sta realizzando cercando di capire sempre più, approfittando di quale straordinaria fortuna sia avere documenti come questi a disposizione di TUTTI.
Segnalo il seguente documento, sottolineando se ce ne fosse il caso che non si tratta di una bibbia in cui tutti i dati sono pubblicati, non si tratta di un foglio con immagini incollate solo per farsi pubblicità e non si tratta di tutto quello fatto in 5 anni… semplicemente è un documento in cui si espone quello che si sta facendo, e la direzione intrapresa per lo sviluppo di questi oggetti… tutto qui…

Documento decisamente interessante!!! :clap:

Non ti preoccupare, sono sicuro che questo pdf farà venire l’acquolina in bocca a tutti :wink:

Mi ci vorranno dei giorni per leggere tutto il documento, ma dalle foto si vedono soluzioni interessanti, alcune, mai viste. Io comunque ho sempre immaginato soluzioni semi/interrate per i moduli abitativi per avere una protezione da radiazioni e temperature, ma probabilmente ne avrete discusso in qualche altro thread.

L’approccio oggi favorito per la protezione dalle radiazioni è quello di uno scudo ad acqua (sia per il rover che per l’hab), più versatile e “bi-funzionale” (è ottimo anche come pozzo di calore per il mantenimento termico).
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Ah, ok, grazie. Non sono riuscito a capire però lo spessore che dovrebbe avere. Ma utilizzare che so… polvere lunare nelle intercapedini non funzionerebbe? L’acqua pesa e presumo bisogna portarla dalla terra.

Penso che sarebbe abbastanza complesso prendere la polvere lunare e metterla nelle intercapedini… Sembra immediato ma non so quanto lo sarebbe effettivamente… L’acqua funge anche da isolante termico.

Come detto sarebbe più complicato inserire la polvere lunare (in fin dei conti un solido) che l’acqua (un liquido) :wink:
Ci vuole più manualità, poi l’acqua fa anche da isolante!
Per il peso credo che si era parlato di produzione in loco come recupero da altri sistemi…ma non ne sono sicuro :flushed:

Ho letto il paper e l’ho trovato molto interessante.
Gli spunti sono molti, e le cose di maggior rilievo sono quelle relative alla mobilità sul suolo lunare (ad esempio il sistema ATHLETE mi ha letteralmente conquistato).
Altra cosa interessante è il concetto di riutilizzo modulare dei pannelli solari di Orion come unità di produzione energetica per i moduli di superficie.

Per quanto riguarda l’architettura della base lunare non ci sono molte soprese, nel senso che è abbastanza ortodossa.
Ma in questa fase non era lecito, e nemmeno realistico, aspettarsi grosse rivoluzioni.
Dato l’ambiente selenico e la conformazione del suolo lunare non c’erano davvero molte alternative ai moduli cilindrici interrati.

Contrariamente al documento sulla missione marziana, si vede che l’architettura lunare è stata esplorata in dettaglio e che è stata affrontata una vera e propria fase di progettazione di dettaglio con uno studio accurato dell’architettura logistica sul suolo lunare (ed è forse la prima volta in tanti anni che mi capita di imbattermi in uno studio così articolato, in genere i paper sugli avamposti lunari o sono troppo minimali o tendono al grandioso, e quindi all’inverosimile).

Finalmente mi sono imbattuto in un aspetto del programma Constellation che si discosta abbastanza radicalmente da AAP e derivati e mantiene un livello di innovazione adeguato ai tempi, speriamo che gli americani riescano ad implementarlo così come l’hanno presentato.

A quanto pare per ora gli studi prevedono un massimo di 180 giorni di permanenza sul suolo lunare, raggiunta la capacità logistica per permettere agli equipaggi di lavorare al meglio…

Anche io giudico estremamente interessante (anche se forse obbligato…) l’approccio modulare sia del sistema EPS di generazione di potenza, sia dei moduli abitativi e logistici… Penso che questa scelta sia anche conseguente degli anni di esperienze con le architetture modulari delle stazioni spaziali…

Spero che i finanziamenti possano confermare queste architetture…

Non ho ancora letto il paper, lo farò a breve. Nel frattempo:

L’acqua è il miglior schermo che ci sia. Questo perchè per schermare le radiazioni ci vogliono atomi/molecole piccoli… La cosa migliore sarebbe usare idrogeno liquido quindi, ma capisci anche tu che è improponibile. L’acqua è l’elemento al contempo più ricco di atomi di idrogeno e più stabile e semplice da mantenere.
In più, vale quello che ha scritto AJ…

Si, per le radiazioni è vero. Ma per eventuali micro-meteoriti non sarebbe più efficace usare polvere lunare? Poi, a prescindere del materiale usato molto dipende dallo spessore dello schermo. Uno schermo di polvere lo puoi fare spesso quanto vuoi, per quello ad acqua dipende da quanto ne hai a disposizione.

Verissimo. Pero’ a parità di effetto schermante, uno schermo ad acqua sarebbe molto meno spesso di uno con la regolite…

Ho letto il documento finalmente, e devo dire che ho molti dubbi su alcune soluzioni che propongono (non so se i miei dubbi loro li hanno presi in considerazione o meno). Forse tutte queste mie perplessità hanno già una risposta, se qualcuno la sa sarei lieto di discuterne:

  1. Dicono che Altair avrà, in configurazione “Sortie” un airlock per entrare/uscire dall’ascent module. Nella configurazione outpost invece l’airlock non ci sarà. Che vuol dire? Che si portano su le tute tutte impolverate? Senza airlock vedo anche difficile un sistema di eliminazione delle polveri…

  2. Per gli “hard shell” habitats parlano di radiation shelter per gli SPE ad acqua, e negli schemi si vede chiaramente che questo water wall sarà solo in parte del modulo. In più gli inflatable elements sembrano privi di SPE Shelter. Questo lascia pensare a un sistema per prevedere gli SPE, non solo non dicono come intendono farlo, ma neanche lo accennano…

  3. Che tipo di shelter ha il pressurized compartment del pressurized rover? Il documento dice testualmente “With the built-in radiation shelter and facilitationof quick ingress, the SPR provides a safe haven for EVA crews”, ma non dice di cosa si tratta… Sarebbe uno schermo ad acqua? E con uno schermo ad acqua nel pressurized compartment riescono a stare nei 2900 kg? Forse mi sbaglio, ma le masse che propongono mi sembrano un po’ fantascienza…

  4. Dicono che il pressurized rover ha un requisito di 15 minuti per uscire in EVA. Poi quando parlano delle tute dicono che funzioneranno a 4.3 psi. E il prebreathing? Che fanno, tengono il pressurized rover a 4.3 psi? Questo significherebbe concentrazioni di ossigeno piuttosto alte, con conseguente bisogno di ricertificare tutti i materiali spaziali esistenti, visto che il limite alla concentrazione dell’ossigeno al momento mi sembra sia al 30%…
    Probabilmente il PCC dell’SPR non sarà a 4.3 psi, ma a qualcosa intorno ai 10 psi. Questo lo renderebbe più fattibile, ma comporterebbe un prebreathing di almeno 30 minuti. Quindi il requisito dei 15 minuti va a farsi friggere.
    Un commento senza polemica: sono anni che parlano di cambiare le EMU perchè non vanno bene, parlano di tute nuove, parlano di eliminare il problema del campout e del prebreathing, e poi le nuove tute le progettano per funzionare a 4.3 psi? La cosa mi lascia quanto meno perplesso…

PS anti-polemica: ciò non toglie che il documento dimostri che ci stiano lavorando molto, e che non sono in tanti oltre a NASA ad avere già delle architetture a questo livello di dettaglio. Però mi sembra che ci sia ancora molto da lavorare per risolvere questioni storicamente mai risolte…

23 pagine son troppe da leggere al lavoro ma gia’ dall’abstract: “have developed an initial set of lunar surface buildup SCENARIOS” and associated polar OUTPOST ARCHITECTURES" si capisce che siamo a livello di definizione di architetture e non di descrizione di configurazioni congelate. Poi “These buildup scenarios provide a POINT OF DEPARTURE for future trades and assessments of alternative architectures and surface elements” dimostra che stanno lavorando ad una possibile soluzione al problema, un bell’esempio di “Cosa facciamo? Innanzitutto analizziamo piu soluzioni possibili e valutiamone I pro ed I contro”. Mi piace.

Per rispondere brevemente alle tue domande:

  1. Il problema airlock e’ legato al problema delle tute. Ancora non c’e’ una tuta da superficie specifica quindi non esiste una EVA strategy di baseline. si tengono conservativi analizzando un po’ tutto… Ma se e’ vero che non c’e’ l’airlock alla base, si pone il problema della manutenzione delle tute che non e’ banale in caso di permanenza prolungata.
    No, non si portano su le tute. l’airlock non torna su con l’ascent. lasciano giu le tute sporche e mettono quelle da IVA.

2-3) Secondo quanto dichiarano altrove lo shelter e’ ad acqua, solo sul tetto e funge anche da termal control.
No, non lo hanno considerato per il resto del Rover (altrimenti non ci starebbero in quella massa ridicola che hanno ipotizzato). Il problema e’ duplice sia perche’ non sono schermati moltissimo contro i SPE sia perche’ non sono protetti dalla componente neutronica di radiazione riflessa dalla superficie. Inoltre ha dei vetri enormi (per di piu’ curvi: mai ne usati ne testati nello spazio) che non schermano praticamente nulla e non hanno considerato degli shutter protettivi. Per questo dicevo in precedenza che e’ un giocattolo (ma senza polemica o per screditare nessuno. si stanno semplicemente concentrando su altri aspetti del rover). Solo i requisiti di contenimento della pressione e di power da soli portano ad un rover che pesa piu di quello da loro stimato (e lo sanno, li mettono loro i requisiti…). Per ora infatti si stanno concentrando soprattutto sulla mobility e sulle funzionalita’. E’ molto interessante vedere come usano la parte “wheeled” per molti scopi aumentando non solo la robustezza del rover (pagandola in un leggero incremento di massa) ma anche quello dell’architettura.
E questa modularita’ gli permette in qualche modo di concentrarsi sulle funzionalita’ da garantire senza doversi troppo preoccupare (per ora) di una stima precisa delle masse.

  1. Completamente daccordo.

Cmq lo leggero’ attentamente stasera. alcuni moduli sono simili a IHAB :beer:

Si, per il supporto all’avamposto Altair non sarà provvisto di airlock ed è considerato accettabile lo “sporco” provocato da una sola entrata-uscita dal mezzo (in una missione sortie le passeggiate saranno molte nell’arco dei 14 giorni e le vestizioni-svestizioni rischierebbero realmente di saturare di polvere l’ambiente pressurizzato). E siccome la tuta per LEVA sarà anche quella per IVA, una sarà sicuramente portata indietro ogni volta.

2) Per gli "hard shell" habitats parlano di radiation shelter per gli SPE ad acqua, e negli schemi si vede chiaramente che questo water wall sarà solo in parte del modulo. In più gli inflatable elements sembrano privi di SPE Shelter. Questo lascia pensare a un sistema per prevedere gli SPE, non solo non dicono come intendono farlo, ma neanche lo accennano...

L’idea è quella di realizzare una ambiente in cui rifuguarsi in caso di eventi altamente energetici senza schermare e dimensionare l’intera struttura per eventi comunque rari.

3) Che tipo di shelter ha il pressurized compartment del pressurized rover? Il documento dice testualmente "With the built-in radiation shelter and facilitationof quick ingress, the SPR provides a safe haven for EVA crews", ma non dice di cosa si tratta... Sarebbe uno schermo ad acqua? E con uno schermo ad acqua nel pressurized compartment riescono a stare nei 2900 kg? Forse mi sbaglio, ma le masse che propongono mi sembrano un po' fantascienza...

Si, il rover pressurizzato dovendo supportare anche spedizioni di lunga durata avrà uno scudo ad acqua (normalmente ghiacciata) che servirà anche (con il radiatore) per la regolazione termica. L’acqua presumo sia “immagazzinata” all’arrivo sulla Luna… non credo sia necessario portarsela da terra…

4) Dicono che il pressurized rover ha un requisito di 15 minuti per uscire in EVA. Poi quando parlano delle tute dicono che funzioneranno a 4.3 psi. E il prebreathing? Che fanno, tengono il pressurized rover a 4.3 psi?

[…]
Probabilmente il PCC dell’SPR non sarà a 4.3 psi, ma a qualcosa intorno ai 10 psi. Questo lo renderebbe più fattibile, ma comporterebbe un prebreathing di almeno 30 minuti. Quindi il requisito dei 15 minuti va a farsi friggere.

Il rover è pressurizzato ad 8psi e 32% di O2 e la tuta può operare già a quella pressione.

Un commento senza polemica: sono anni che parlano di cambiare le EMU perchè non vanno bene, parlano di tute nuove, parlano di eliminare il problema del campout e del prebreathing, e poi le nuove tute le progettano per funzionare a 4.3 psi? La cosa mi lascia quanto meno perplesso...

Vedi sopra, la tuta opera a 8psi :wink:

Falso, lo schermo ad acqua è su tutta la superficie esterna e non solo sulla parte superiore. Inoltre all’interno il rover è diviso in due compartimenti e questo permette di isolare parte dell’ambiente in caso di problemi e/o tempeste solari violente.

Ma quindi nell’airlock ci sarà un sistema per eliminare la polevere? E a cos’altro serve l’airlock? (scusate l’ignoranza, ma siccome nell’Apollo non c’era mi chiedo a cosa possa servire) :ambulance:

E siccome la tuta per LEVA sarà anche quella per IVA, una sarà sicuramente portata indietro ogni volta.

-Non ho capito bene il senso della frase, portare indietro dove?
-Che cos’è un’IVA? so che significa Intra Vehicular Activity, ma praticamente non so in cosa consiste
-Quindi quante saranno queste tute? 1 per tutte cose (lancio, EVA, IVA, atterraggio)?

No, o meglio non direttamente, nel suo utilizzo e lasciando le tute in questa zona sarà minore la quantità di polvere portata nel modulo pressurizzato/ascent vehicle. Nelle missioni sortie gli astronauti avranno solo Altair come base per cui entreranno e usciranno molto spesso, con il risultato di trasportare all’interno grandi quantità di regolite, nelle missioni verso l’avamposto invece le uscite saranno in numero molto ridotto, perchè una volta arrivati verranno utilizzati i moduli abitativi per vivere e solo al momento della partenza si reintrerà nell’ascent vehicle, in questo modo la contaminazione sarà mantenuta entro limiti accettabili anche senza airlock.

-Non ho capito bene il senso della frase, portare indietro dove? -Che cos'è un'IVA? so che significa Intra Vehicular Activity, ma praticamente non so in cosa consiste

Credo che la domanda precedente fosse riferita al dubbio sulla necessità di dover portare via dalla Luna ogni volta una tuta, bene, questo avverrà in ogni caso perchè la tuta per le passeggiate lunari (LEVA) sarà la medesima che proteggerà gli astronauti dai rischi del viaggio di ritorno e rientro (IVA) nonchè da eventuali passeggiate lungo il tragitto (EVA).

-Quindi quate saranno queste tute? 1 per tutte cose (lancio, EVA, IVA, atterraggio)?

Esatto, la medesima in diverse configurazioni.

Ma quindi nelle missioni sortie le tute dovranno essere pulite? Si usa l’airlock per evitare di inpolverare l’AM ma se poi le tute dovranno essere indossate per l’atterraggio (o eventuali EVA) dovranno comunque essere pulite, no?
E i letti verranno sistemati dove, nell’AM?

Intanto grazie albyz per le risposte.

Le tute per le uscite avranno un “overgarnment” che comunque verrà rimosso per il rientro, in ogni caso si, saranno probabilmente le stesse.
I letti (o forse amache) si, saranno nell’AM.