Non so se hai una fonte ufficiale per queste affermazioni o se si tratta di una tua (legittimissima) opinione.
Io non credo che le cose stiano così e penso che mandare Samantha Cristoforetti e Matthias Maurer in Cina ad addestrarsi con gli astronauti di quel paese sia stata una precisa scelta di avvicinamento. E meno male, almeno qui nel mondo spaziale sarebbe bello evitare divisioni in blocchi…
Parlo a titolo personale.
Certo è che del modulo italiano per la stazione cinese non si è più avuta notizia, successivamente l’Italia ha ottenuto grossi contratti per Artemis.
Ora non voglio suonare come un complottista, e una rondine non fa primavera… Però la mia sensazione è che NASA abbia pesantemente coinvolto ASI (ed ESA) in termini di commesse, per evitare che le aziende nazionali europee si affaccino al “mercato” cinese.
Certo se giochiamo sul piano delle agenzie spaziali nazionali le cose possono cambiare.
Io non ho informazioni per dire nulla, per cui mi abbandoni a speculazioni. Guardando a come ASI si è mossa da sempre, pur essendo fortemente impegnata in ESA questo non ha mai rappresentato una limitazione a cercare accordi bilaterali paralleli. Ad esempio lo sproporzionato tempo astronauta che abbiamo goduto sulla ISS rispetto alla Germania o alla Francia (che in esa mettono molti più soldi) deriva da contratti paralleli presi dall’Italia tramite ESA e tramite accordo diretto.
Secondo me non possiamo escludere che l’Italia decida di aprirsi un po’ anche a oriente, o che astronauti europei volino su missioni cinesi nei prossimi 10 anni.
Dipende anche da quale ruolo gli USA sceglieranno di ricoprire sul piano internazionale nei prossimi anni. Gli accordi NASA - altri partner fanno parte di quel soft power Al quale gli USA hanno decisamente rinunciato negli ultimi 4 anni…
Forse Alenia è stata contattata per la prima volta prima del 2015. Tra Hu e Xi (i presidenti che si sono successi a cavallo del 2012) la Cina è cambiata tantissimo. In particolare, per quanto riguarda il settore aerospaziale, esso è stato incluso nel grande programma cinese che si chiama Made in China 2025. In sostanza, tutte le infrastrutture hi-tech dal 2025 si fanno in Cina, e dal 2015 al 2025 c’è il periodo di transizione dove si cerca di cerare i presupposti per questo progetto.
Quindi difficilmente si vedrà un habitat cinese made in Europe, ma d’altro canto sono apertissimi a tutte le collaborazioni internazionali, anche con gli USA, se vogliono loro. Nelle sonde viaggia molta tecnologia europea, con strumenti scientifici fatti dai loro colleghi europei, c’era addirittura il logo ESA nella missione Tianwen-1, una punta di diamante nell’aerospazio cinese.
Per la base lunare sono aperti a qualunque partnership, e come diceva Marco, c’è già da qualche anno scambio di personale tra Europa e Cina nei training, con nostri la e loro qua.
L’ESA ha quindi già il piede in due scarpe.
Poi mi sento di fare una precisazione, gli Artemis Accords non è un trattato tra agenzie spaziali, ma tra nazioni, o almeno questo ho capito. I presidenti delle agenzie relative possono essere delegati alla firma del trattato. Quindi formalmente l’ESA non potrà mai farne parte, credo (e qui ripeto che l’ESA e l’Ue sono cose diverse).
In realtà si tratta di accordi tra agenzie spaziali e non tra nazioni.
A parte il ribadire l’impegno per un uso pacifico dello spazio, prevedono delle “safety zones” sulla Luna dove un’agenzia possa condurre il proprio lavoro (inclusa l’estrazione mineraria) senza “l’interferenza” delle altre agenzie firmatarie.
I detrattori vi vedono i presupposti di una “lottizzazione” dei giacimenti minerari della Luna (e più generalmente extra terrestri) gestita dagli USA.
Devo dire che, a mio avviso, si tratta di preocuppazioni esagerate, o perlomeno premature.
Lo sfruttamento delle risorse e i relativi diritti di proprietà potrebbe essere un potenziale motivo di conflitto, ma, direi, non prima degli anni '30, e a prescindere da detti accordi
Del resto i cinesi contestano più la forma che la sostanza.
Contestano cioè il fatto che la NASA abbia questo ruolo “regolatore” e pensano ad un accordo tra nazioni in ambito ONU piuttosto che un accordo tra agenzie spaziali …
Non so se questo punto di vista e’ condivisibile, ma se come ritiene l’autore Artemis ha anche la natura di accordo bilaterale tra partner destinato in qualche modo a vincolare legalmente lo sfruttamento dello spazio nel futuro, si capisce fino a che punto Artemis sia un animale diverso da Constellation.
A dire il vero se leggi il testo postato all’inizio da @mattodeg risulta evidente IMHO che sia un accordo tra stati.
After October 13, 2020, any State seeking to become a Signatory to these Accords may submit its signature to the Government of the United States for addition to this text.
E se guardi le firme ci sono quelli capi di Agenzie spaziali ma anche di ministri per le ragioni dette sopra da @Vespiacic
Esatto, è un accordo tra Nazioni, il cui promotore sono stati gli USA. Leggendo bene gli Accordi però non c’è alcun riferimento ad uno supremazia americana, se non la richiesta di depositare la firma presso Washington, in quanto capitale dello stato promotore. Le remore russe derivano solo dal fatto che gli USA si siano presentati con gli accordi già scritti, ma di fatto ci sarà sempre un dialogo tra i firmatari per discutere delle safety zones e fare in modo che non sorgono problemi.
Di fatto potrebbe si può considerare come un qualsiasi accordo tra Nazioni, la cosa che fa “scalpore” è il fatto che riguardi la Luna e il suo sfruttamento, una fattispecie che si pensava di poter risolvere in ambito ONU, il quale, finora, non ha ancora espresso un parere, favorevole o contrario, sulla questione. Non so quanto una delibera ONU posso soppiantare e rendere inefficace un accordo tra Stati, ma sarà questione da dibattere quando e se verrà espresso unparere.
L’ONU fa da “tavolo comune”, non può decidere o deliberare cose, se non con il voto degli stati membri (e alcuni hanno diritto di veto assoluto btw).
È proprio il fatto di aver presentato un articolato fatto in casa scavalcando altri canali diplomatici più neutri il “peccato originale”. A parti invertite (cioè la Russia che arriva con le fotocopie degli Accords già fatte, firma qui) gli USA avrebbero arricciato il naso allo stesso modo.
Quelle istituzioni internazionali oggi tanto vituperate stanno lì per tante ragioni, tra cui offrire un campo neutro per la diplomazia.
Si tratta di accordi tra la NASA e le altre agenzie.
Gli accordi sono ovviamente controfirmati dal governo (nel caso italiano li ha controfirmati Fra caro)
Ma non hanno valore di trattati internazionali
Non si tratta di trattati internazionali, ma di accordi tra agenzie spaziali (controfirmati, per carità)
Non sono trattati internazionali (che andrebbero ratificati dal parlamento)
Sì indubbiamente è forte il richiamo al programma Artemis, quindi esclusivamente mode in USA.
Su questo lo so, e potrebbe essere il motivo che ho spinto gli USA a farsi carico di tutta l’iniziativa. Sia per motivi politici (“America First”), sia anche numericamente altavolo ONU, in quanto Russia e Cina hanno, tanto quanto gli USA, il potere di veto, che avrebbe o ritardato la stesura degli accordi oppure uno formulazione non in linea con quanto voluto in America.