Artemis Accords

Il diritto di veto, che sappia, esiste soltanto al Consiglio di Sicurezza, che non é la sede per questo tipo di accordi.

Trattandosi di accordi dove comunque le agenzie spaziali hanno un ruolo, mi chiedo dove sia l’ESA, che é l’unica Agenzia su basi plurinazionale.
Per questo presumo si tratta di accordi fra stati.

Proprio perché è un’agenzia internazionale, le sue decisioni sono più lente. Vengono prese dal consiglio dell’ESA che è composto da 22 paesi (non mi ricordo quando sarà la sua prossima riunione)
Le altre agenzie spaziali sono nazionali e le loro decisioni vengono ratificate dai governi di appartenenza.
Gli accordi tra nazioni, che prendono il nome di trattati internazionali, vengono invece presi dai governi e ratificati dai parlamenti (in alcuni paesi vanno anche sottoposti a referendum)
Nessun parlamento ha ratificato gli accordi Artemis, che rimangono accordi tra agenzie spaziali.
Si tratta di accordi importanti, di cui però non bisogna esagerare l’importanza :grin:

Non per aprire una polemica (su un particolare che non è poi così vitale) :beers: ma l’argomento della ratifica parlamentare non mi pare cogente, dal momento che, per esempio e se non sbaglio, il nostro ordinamento non la richiede su tutti i trattati internazionali (un potere di ratifica compete anche al Presidente della Repubblica).

Posso chiederti se ci sono altre evidenze testuali (o pareri autorevoli) su cui basi la tua convinzione? A me, leggendo il testo, pare chiaro che le agenzie spaziali sono chiamate in causa solo in quanto espressione degli stati firmatari. Ad esempio dove dice:

The principles set out in these Accords are intended to apply to civil space activities conducted
by the civil space agencies of each Signatory.

A me pare chiaro che se le agenzie spaziali sono di ciascun firmatario, il firmatario non è l’agenzia spaziale… :thinking:

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Concordo che la discussione è assolutamente accademica.
Ma se una cosa non passa dal parlamento non è una legge e vincola solo i firmatari (le agenzie spaziali, se vedi il manifesto)
Per capirci: se un’azienda privata italiana (tipo SpaceX) decidesse di fare attività mineraria sulla Luna ad un passo da una base NASA non potrebbe essere perseguita a termini di legge (e questi accordi non la riguardano)
A maggior ragione se detta società fosse cinese.
Questo al momento non è un problema reale e non lo sarà per almeno i prossimi 10 anni.
Questo non toglie che prima o poi il problema si porrà (e potrà essere risolto solo da trattati internazionali veri)

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Anche l’Ucraina ha firmato gli Accordi.

Precedentemente l’umanità ha avuto grossi problemi per la gestione di questo genere di accordi… :roll_eyes:

NASA e Ministero della Scienza, Tecnologia e Innovazione brasiliani hanno siglato un accordo il 2020-12-13T23:00:00Z nel quale la nazione sudamericana (la prima) comunica la sua intenzione a partecipare agli Accordi. Il Brasile potrebbe fornire supporto ad un rover lunare, oltre che nelle attività di indagine e scientifiche.

Una volta che entreranno negli accordi, gli Stati aderenti saranno 10. Nel primo post un riassunto con le tempistiche di adesione.


Fonte: NASA - Brazil and USA signed a joint statement of intent.

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NASA e UNOOSA, l’Ufficio delle Nazioni Unite per lo Spazio Esterno, hanno firmato 2020-12-16T23:00:00Z un memorandum d’intesa impegnandosi nella cooperazione nei campi della scienza e della tecnologia allo scopo di garantire un uso pacifico dello spazio, oltre che investire nella comunicazione riguardo alle ricadute che la ricerca spaziale ha nella vita quotidiana.

Attraverso questa cooperazione, UNOOSA e la NASA svilupperanno modi per sfruttare il programma Artemis come parte dell’iniziativa dell’UNOOSA Access to Space for All, che offre opportunità ai ricercatori e alle istituzioni internazionali di paretecipare al programma.


Fonte: NASA - NASA and UNOOSA sign a memorandum of unerstanding.

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La notizia circolava da un po’, ma ora è ufficial: la Corea del Sud ha ratificato gli Accordi, diventando così la decima nazione a farne parte e la prima sotto l’Amministrazione Biden-Harris.

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A ruota segue anche la Nuova Zelanda, che diventa così l’undicesimo paese a sottoscrivere gli Accordi.

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Dopo qualche mese il Brasile entra ufficialmente negli Accordi.

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In occasione della 72a edizione del Congresso astronautico internazionale (IAC) a Dubai la Polonia ha sottoscritto gli Artemis Accords, diventando così la tredicesima nazione a credere e volere un’esplorazione sostenibile. La firma è avvenuta il 26 ottobre alla presenza di Pamela Melroy (vice amministratore della NASA) e Grzegorz Wrochna presidente dell’agenzia spaziale polacca (POLSA), che ha così commentato l’annuncio:

https://twitter.com/NASAArtemis/status/1453005157227241475?s=20

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La notizia ha avuto scarsa risonanza mediatica, quest’estate anche la piccola Isola di Man ha deciso si sostenere gli Artemis Accord. L’annuncio è stato diffuso il 27 luglio 2021 con un comunicato pubblicato sulla pagina istituzionale del governo mannese che riporta le parole del ministro capo Howard Quayle:

Fonte: The official Isle of Man Government website

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E molto opportunamente le aziende che opereranno nello spazio potranno porre la loro sede legale sull’isola di Man, dove sono assenti l’imposta sui redditi di capitale, l’imposta di successione, l’imposta sulle società o le imposte di bollo.

Ovviamente non potevamo aspettarci niente di diverso e forse non e’ neanche cosi’ sbagliato, forse e’ l’unico modo per dare copertura legale allo sfruttamento economico dello spazio da parte dei privati, ambiente extraterritoriale che piu’ extra non si puo’.

Comunque non mi strappo i capelli, vuol dire che c’e’ la remota possibilita’ che si inizi a fare sul serio.

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Il Messico ha firmato gli accordi.

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Anche la Romania si è unita.

Ricordo che al primo post c’è un riassunto degli accordi e una tabella con i vari ingressi.

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Non mi pare di averlo visto nel primo post, ma anche Israele ha firmato…

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Hai ragione, sono andato a controllare e l’ho aggiunta.

Di seguito il comunicato di NASA.

https://www.nasa.gov/feature/israel-signs-artemis-accords

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New entry tra le nazioni firmatarie degli Artemis Accord. Il Regno del Bahrein si aggiunge, infatti, ai 17 stati che hanno sottoscritto gli accordi istituiti il 13 ottobre 2020. L’adesione del piccolo stato del Golfo Persico è avvenuta il 2022-03-01T23:00:00Z per mezzo della firma di Mohamed Al Aseeri, amministratore delegato del Bahrain National Space Science Agency.

Per il Bahrein si tratta un altro passo importante dopo la proficua collaborazione internazionale per il CubeSat Light-1. Il nano-satellite bahreinita è stato messo in orbita dalla Stazione Spaziale Internazionale lo scorso 2022-02-02T23:00:00Z al cui progetto hanno lavorato le agenzie spaziali del Bahrein, Giappone ed Emirati Arabi Uniti. Prezioso l’apporto di due università di Abu Dhabi, la Khalifa University e la New York University Abu Dhabi (NYUAD).

Questa collaborazione ha aperto le porte al “nostro tricolore” grazie al coinvolgimento di Adriano Di Giovanni, di Francesco Arneodo e azienda lucchese AGE Scientific SRL. Membro del Centro delle particelle e della fisica platenaria di NYUAD, Di Giovanni è stato responsabile del payload di missione, mentre il gruppo di lavoro capitanato da Francesco Arneodo (professore presso NYUAD) si è occupato del satellite, dalla sua nascita alla sua certificazione al volo.

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