Aspetti finanziari degli esperimenti sulla ISS

Chiedo, magari possiamo andare su un thread dedicato. Queste risorse extra immagino non vengano bonificate da nessuna parte, nel senso che non c’è un trasferimento effettivo di denaro da qualche parte. Si sa solo che un’ora di crew time corrisponde a 120k$ (minchia, perdonate il francesismo). Però c’è un budget per ogni missione? Si rendiconta da qualche parte?

Spero di essermi spiegato.

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Su questo ti so rispondere abbastanza io, visto che la gestione dei progetti complessi è ormai standardizzata. Ogni astronauta avrà sicuramente il suo tempo gestito da qualche project manager che lo organizzerà in billable (esperimenti) e non billable (dormire, mangiare). Al tempo billable viene assegnato un valore che è quello menzionato da Buzz. Questo valore non è a caso, tiene conto di quanto costano le risorse a terra per gestire un astronauta (e sicuro ha un 100% di ricarico o più, ma su questo lasciamo stare).
Questo tempo billable lo devono scaricare su qualcuno, su chi gestisce l’esperimento, agenzia farmaceutica o ente scientifico che sia.
Il compito del project manager è far quadrare tempi, costi e qualità del lavoro. Si organizza un lavoro in varie unità, WBS, si pianifica le attività in modo da contare anche rischi e opportunità.
Queste WBS billate al cliente, chiunque esso sia, spesso vengono contabilizzate in un calderone di finanziamenti che vanno avanti indietro, soprattutto in questi caso che ci sono in ballo soprattutto finanziamenti pubblici (anche se i clienti sono privati spesso).
A fine anno si tirano le somme e si girano i soldi a chi di dovere o si mettono in conto per l’anno prossimo.

Quindi i soldi girano veramente, solo che la contabilità non è precisa, funziona molto a stime a priori che migliori sono, meglio fanno girare la baracca.

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Non proprio, si sostituiscono due astronauti con altri due (parlondi crew 9). Quindi Butch e Suni dovranno fare esperimenti che erano stati preparati per Cardman e Wilson.

No, per la ISS non è così, non girano soldi. Ogni International partner contribuisce al programma per una certa percentuale, e ha diritto ad usare risorse secondo quella percentuale. Questo significa crew time, ma anche massa di upload e download, spazio per lo stowage, potenza elettrica, etc. Queste risorse sono state concordate negli accordi CSOC.

Se per un certo motivo un IP usa risorse in più o in meno, si fanno accordi specifici di volta in volta. Per esempio capita spesso che NASA “regali” ad ESA del crew time, se ne abbiamo bisogno per qualcosa di urgente e se loro ne hanno disponibile.

Altre volte invece, si fanno dei veri e propri accordi di baratto (barter agreements), in cui un’agenzia mette a disposizione qualcosa e l’altra mette a disposizione qualcos’altro. Per esempio per un certa attività in cui più agenzie sono interessate, magari NASA mette a disposizione spazio per lo stowage e magari del crew time, mentre ESA mette a disposizione il supporto ingegneristico e la responsabilità delle operazioni e delle anomalie. Ogni cosa viene accuratamente valutata, e si chiude l’accordo sempre in pari. E alla fine di ogni incremento si fanno i conti precisi e si documenta tutto.

Ovvero non c’è mai trasferimento di soldi tra gli International Partners.

Nel caso di CFT, fino ad oggi NASA ha messo a disposizione gratuitamente il crew time aggiuntivo di Butch e Suni. Da quando inizia crew 9 però, questo crew time non sarà più aggiuntivo, visto che si torna a 4 astronauti USOS. E per gli OBT aggiuntivi, sarà da discutere se NASA “regalerà” il crew time ad ESA, JAXA e CSA, o se invece gli altri IP dovranno fare tutte le attività entro i limiti usuali. Non ci sono regole valide in assoluto, ogni volta si discute e si negozia ad hoc. Probabilmente dipenderà da quanto sarà critico il crew time, ovvero se ci saranno più cose da fare che tempo a disposizione o viceversa.

PS: questo non è lavoro da project manager, ma da Mission (Increment) Manager. È proprio parte di quello che faccio io con le mie controparti, ma in questo caso lo fanno i miei due colleghi assegnati a Expedition 71 e 72 (io ho fatto il 70 e la mia prossima missione sara Axiom 4, in cui tutte queste clse funzioneranno diversamente, essendo una missione privata).

È difficile da spiegare in poche righe. Proverò a fare una panoramica su questo lavoro in una conferenza che farò a Savona il 16 ottobre, se qualcuno vuole venire :wink:

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Quindi se la Pfizer fa un esperimento con un astronauta, installare un box in un rack, non paga neanche un dollaro di tasca sua?

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Questa domanda rende il discorso ancora più complesso (e stiamo andando moooolto OT :slight_smile: )
Nel mio post sopra parlavo del rapporto tra le varie agenzie International Partners. La tua domanda invece riguarda il rapporto tra le agenzie e gli stakeholders privati.

Nella maggior parte dei casi non c’è un flusso di denaro dal privato verso l’agenzia, di solito il flusso di denaro è al contrario. Se il privato ha interesse a fare attività sulla ISS, di solito le agenzie si fanno pagare in altro modo, ovvero ancora una volta con baratti. Per fare un esempio: non credo che Axiom abbia pagato un dollaro a NASA per avere accesso alla ISS, credo che paghino in altro modo (con il crew time del comandante, che fa attività per NASA, con risorse di upload e download, e forse anche con qualcos’altro).

Prima di tutto un chiarimento: non sono sicuro al 100% di quello che sto per scrivere, perché non ho mai visto i contratti direttamente. Sono abbastanza sicuro per l’Europa ed ESA, un po’ meno per NASA.

Riguardo agli esperimenti, bisogna dividere in due categorie:

  1. ci sono gli esperimenti sponsorizzati da un’agenzia, in cui il privato sviluppa l’esperimento ma l’agenzia lo sponsorizza, ovvero non gli fa pagare il crew time e le risorse per upload e download, gli mette a disposizione tutto il lavoro di integrazione, e in alcuni casi gli paga anche qualcosa. Questi sono la maggioranza degli esperimenti.
  2. ci sono gli esperimenti di tipo commerciale. In questo caso, c’è un partner commerciale che interagisce con l’agenzia, come da sopra, e poi questo partner commerciale vende un servizio ad un’azienda o una università. Pfizer non va da sola sulla ISS, ma passa attraverso questi partner commerciali, pagando loro. E questi partner commerciali nella maggior parte dei casi non pagano l’agenzia, ma di nuovo hanno accordi di baratto, come per esempio fare alcuni esperimenti per conto dell’agenzia, a gratis, in cambio dell’accesso alla ISS per gli altri esperimenti privati.

Quindi in generale, per lo meno nella maggior parte dei casi, non c’è flusso di denaro tra le agenzie o da un privato verso l’agenzia. C’è invece ovviamente un flusso di denaro dall’agenzia verso il privato, per l’implementazione di progetti.

In Europa, i partners commerciali sono ICE Cubes (Space Application Services) e Bartolomeo (Airbus). In USA il partner principale è l’ISS National Laboratory, che integra tutti (credo) gli altri partners commerciali.

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(Ho scorporato in un nuovo thread così possiamo analizzare per bene tutte le questioni, super interessanti)

Buzz se posso chiedere: qual’è il razionale di un sistema così barocco?

Il denario è nato proprio per superare i limiti del baratto :slight_smile:

Ciao
Francesco

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Hai ragione, ma devi considerare le complicazioni legali di un’azienda privata che paga un ente statale, o di un ente statale europeo che paga un ente statale americano.

Il fine ultimo delle agenzie spaziali è quello di finanziare e sviluppare l’industria spaziale dei propri paesi, ed è per questo che è normale il flusso di denaro dall’agenzia verso le industrie, attraverso contratti e gare di appalto. Ed è anche per questo che le agenzie supportano queste aziende nei loro progetti commerciali, senza farsi pagare. Però d’altronde non gli si può dare un servizio gratis, perché sennò l’ente statale starebbe avvantaggiando un’azienda privata, e quindi si trova questa soluzione intermedia del baratto: non ti chiedo una lira, però tu mi dai qualcosa gratis in cambio di quello che io dò gratis a te.

Le motivazioni sono diverse ma simili quando si parla del rapporto tra agenzie: ESA ha un budget stabilito dalla conferenza dei ministri dei paesi membri, e quel budget deve tornare ai paesi membri in forma di contratti. Sarebbe legalmente complicato se ESA usasse quel budget Europeo per finanziare l’agenzia spaziale americana, russa o giapponese. E lo stesso vale per NASA, che riceve i fondi dal congresso e li deve spendere in USA.

E quindi quando c’è uno scambio di beni, si torna al baratto. E nota che il baratto viene accuratamente controllato perché bisogna essere sicuri al 100% che sia alla pari, altrimenti qualche pubblico cittadino potrebbe insinuare che ESA sta usnado i suoi soldi per agevolare NASA o viceversa. Quindi anche in un programma enorme come la ISS, si rendicontano servizi del valore di poche migliaia di euro :slight_smile:

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mi sfugge la differenza, sono sempre giri di valori. Tra privati sarebbe un’elusione

Non sono un esperto di finanza o legale, ma credo che renda le cose un po’ più facili

Grazie della spiegazione: in effetti pensavo a qualcosa di simile. Sono “trucchi” contabili che permettono una apparente maggiore libertà di manovrà.

Ciao
Francesco

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Più che altro va letto nell’ottica della ricerca scientifica.
È interesse di tutti che si facciano esperimenti che possano non avere un immediato ritorno economico.
Della Nasa Esa, che giustificano gli investimenti mettendo a disposizione il laboratorio ISS e tutta l’infrastruttura logistica;
Delle aziende private, che possono permettersi investimenti altrimenti insostenibili;
Degli Stati, unici finanziatori, che alimentano lo sviluppo tecnico-scientifico ed economico delle loro economie.

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Non c’e’ solo il valore in denaro, e’ una divisione di compiti che permette di coltivare e mantenere know how e capacita’ produttiva nelle varie realta’, oltre che avere backup. I beni e i servizi che si scambiano sono il contrario delle commodity, ci sono dentro tanti valori e obiettivi strategici e di sistema su piu’ dimensioni che non si possono sintetizzare con un prezzo monodimensionale.

Magari un domani ci saranno soggetti che offrono consumabili o posti letto in LEO ad un prezzo definito da un mercato che per il compratore sono equivalenti, non proprio concorrenza perfetta ma oligopolio, ma oggi decisamente non e’ cosi’. Ovviamente il prezzo puo’ esserci, come i passaggi Soyutz, ma non e’ l’unico aspetto della questione, e’ una delle tante cose di cui tengono conto gli attori.