Netflix ha in arrivo (settembre 2020) una serie TV su una missione umana verso Marte con Hilary Swank.
Il trailer ha spoiler relativi alla parte “umana” della missione. Non c’è tantissimo per giudicare quanto sia tecnicamente realistico il resto.
Netflix ha in arrivo (settembre 2020) una serie TV su una missione umana verso Marte con Hilary Swank.
Il trailer ha spoiler relativi alla parte “umana” della missione. Non c’è tantissimo per giudicare quanto sia tecnicamente realistico il resto.
Si, ma sto vizio della fascia LED nel casco niente. Duro a morire.
Per la Swank un ritorno in orbita (e oltre) dopo essere stata co-pilota dello Shuttle nel film “The Core” del 2003.
Ne abbiamo di sicuro già parlato in passato. Per me ha senso. Vuoi vedere chi parla, vuoi vedere le espressioni…
Non è un documentario e francamente è l’ultima cosa che correggerei.
Sono riuscito a vedere solo meta’ della prima puntata e mi e’ passata la voglia di continuare.
Voi cosa ne pensate?
Non sono l’unico a pensarla cosi’ … commenti negativi anche su Fantascienza.com
Arrivato alla fine della seconda puntata… i miei due cents (e ricordo a tutti l’esistenza del tag [spoiler]
.
Purtroppo la serie si basa sull’assunto che gli astronauti siano un gruppo disomogeneo di personalità, afflitte da gravi problemi familiari e di personalità che li avrebbero dovuti far escludere al primo step della selezione.
Va bene giocare col drama, ma quella qui rappresentata è una caricatura (brutta) dell’astronautica e degli astronauti.
Sono convinto che la fiction non debba essere realizzata con le modalità di un documentario, e che una certa sospensione dell’incredulità sia necessaria (sono tanti gli svarioni tecnici da perdonare, ma amen).
Ma astronauti che al primo problema si ammutinano, la mancanza assoluta di qualsiasi procedura con la soluzione dei problemi affidata a gesti assurdi e improvvisati sono una forzatura dura da digerire.
Nota finale la totale mancanza di vera fiducia tra partner internazionali, con rappresentanti dei vari paesi che parlano di nascosto nelle rispettive lingue, con una maleducazione e diffidenza che non sarebbe mai tollerata come presupposto ad un viaggio triennale verso Marte.
Peccato, occasione persa. Lo guarderò perché sono malato di mio ma tutto l’equipaggio, scrittori della serie compresa, sono da far tornare a terra di corsa.
6 messaggi sono stati spostati in un nuovo Argomento: Considerazioni sulle serie di fantascienza moderne
Restando a questo prodotto,
per lo meno quanto poco sono riuscito a vederne prima di nausearmi, mi ha “sconcertato” come si possa pensare di basare la storia di un viaggio triennale su Marte, mettendo insieme un capo spedizione con gravi problemi famigliari e un paio di serpi pronte a far le scarpe al suddetto alla prima occasione, quando il minimo comune denominatore dovrebbe essere un equipaggio ben affiatato e sereno, oltre che competente, come dimostrano le molteplici sperimentazioni e ricerche in merito, nonche’ le evidenze maturate, se non erro, sulla Mir.
Mi pare che cadi nell’errore in cui il promo di Away ha voluto farti cadere
Qui il viaggio su Marte è quasi irrilevante ai fini della scemeggiatura… pardon, sceneggiatura dove Marte ha il solo ruolo di attirare un certo tipo di pubblico (così come l’attrice famosa ma forse in declino); “reggono” la trama solo una collezione di cliché* eterogenei che in questo conteso la regia ha potuto inanellarne in quantità inusitata solo per il gusto di esibirli senza nessuna pretesa di realismo.
Se lo spettatore è abissalmente a digiuno di astronautica dopo la visione di Away lo sarà se possibile ancor di più; ma appunto mai fu più lontana dalla mente di chi ha realizzato quest’opera di fare anticipazione di un futuro possibile, è un dramma, magari sciattissimo, che solo per accidente pare avere contenuti (fanta)scientifici.
(e le “serpi” che citi sono tali solo per il compiacimento del pubblico che le vedrà convertirsi nelle successive puntate al “giusto” sentire che al pubblico vien suggerito subito)
Mi ha un po’ stupito la quantità di volte che viene messa in mezzo la religione…
“Colpa” mia … ho smesso troppo presto di guardarlo!
Ho visto la prima, e letto i vostri spoiler. Continuerò a guardarlo. È visivamente molto carino.
Ma la gigantesca base lunare ha UNA persona a bordo?
Lo guarderò perché sono malato di mio
Viste le prime due puntate ero arrivato alla stessa conclusione … ma poi dopo aver faticato tantissimo per vedere la terza mi sono rassegnato, è una cosa veramente inguardabile.
Riesco per passione a digerire, e anche godermi, qualsiasi cosa a tema spazio spaziando dalle produzioni più attente alla realtà e alla scienza arrivando alle americanate tipo Armageddon o alla fantascienza sia essa anche B movie.
Ma questa serie è veramente intollerabile.
Intollerabile perchè è brutta e noiosa. I personaggi sono delle caricature imbarazzanti, la parte drammatica è ad un livello talmente basso e basilare che non riuscirebbe a coinvolgere un sasso (al massimo infastidisce), la parte romantica è un tristissimo cliché politically correct per accontentare tutti, la parte scientifica e tecnica come già detto non c’è …
Per quanto mi riguarda, visto che sono malato, si salvano solo le scene in CGI (ma a me piacciono a priori e quindi…), ecco, se qualcuno facesse un montaggio di solo quelle eliminando tutta la parte della storia sarebbe già una cosa
Ok, da molti dei vostri commenti probabilmente la parte più interessante della serie è questo “dietro le quinte” al JSC e con Jessica Meir a fare da “tutor” a Hilary Swank :
Per me hai ragione da vendere!
Ho visto la prima puntata ieri sera e per ora non mi ha deluso ed è quello che mi aspettavo.
Attendo di vedere il resto.
Ecco i miei “cincènfrànc” (come dicevano i miei nonni).
Apparte le solite tute e caschi di cui mi lamento sempre e che ormai non influiscono più sul mio giudizio, la storia è plausibile e, come fortunatamente succede da qualche anno, gli sceneggiatori hanno letto e riletto i libri degli 'stronauti.
Il personaggio della figlia mi ricorda mooolto la figlia teenager di Scott Kelly e le sue sofferenze durante l’anno nello spazio del padre.
Quindi pollice su
E del razzo che fa’ le fiamme mentre riparte dalla luna, ne vogliamo parlare? È drama e fantascienza , senza pretese di essere realistico al 100%. Per me può andare, arrivato alla seconda puntata, vediamo il resto. Ha il pregio di farmi chiedere dalla mia compagna curiosità su quello che vede!
Purtroppo il consumatore vuole così -.-’’
La parte brutta è che a parte una cerchia ristretta (appassionati di spazio/immersioni), nessuno pensa che sia una cosa stupida. Ed ecco che vengono costruite automobili col tachimetro bianco/blu non dimmerabile, schermi tv 15’’ appena sotto il parabrezza, head-up display usati su parabrezza sporchi e magari con la sigaretta in mano…
Abbiamo corsi di laurea su come si disegna un cruscotto e come si illumina una strumentazione, eppure nel 2020 ci siamo convinti che si guida meglio con una pila puntata in faccia.
Tornando alla tv. ultimamente mi sono guardato Battlestar Galactica (fondamentale) e sto macinando The Expanse.
Entrambi usano caschi autoaccecanti.
A parte questo, il primo è a livello “pietra miliare”.
Nel secondo, ci sono navi che viaggiano con razzi costantemente accesi, senza avere serbatoi di alcun tipo. Bastava inventarsi una propulsione immaginaria qualsiasi, ma loro volevano “il motore dello shuttle con la fiamma blu” e navette che non somigliassero ad una bombola del gas. Ps.: dimenticavo le accelerazioni da dozzine di G gestite con un paradenti e un iniezione.
Battlestar Galactica del 2004 lo fa per “rispetto” dell’originale Battlestar Galactica del 1978
Forse allora, già dimenticato l’Apollo e non ancora nato lo Shuttle, il pubblico sentiva meno la misura del realismo di una cosa così
Una volta anche la capacità tecnica di fare effetti speciali era molto minore in un confronto tra le due si vede bene, ma Away mi par che usi scenografie scartate già negli anni '50