Brand sulla ISS

Scrivo per sapere la vostra opinione riguardo ai brand sulla ISS.
Fra Lavazza e ISSpresso e AS10 menzionati (non quanti altri ce ne siano), mi preoccupa la via alla commercializzazione, non tanto per il brand in sé ma per l’eccellenza.

Non so quali fonti voi abbiate già trovato su AS10, in ogni caso ho trovato anche un po’ di siti sulla scia del multi-level marketing, sebbene concordo sulle ricerche dei nutrimenti, sono tutte cose integrabili direttamente nell’alimentazione, bacche e noci le triti o frulli un po’ con qualsiasi cosa, oppure anche mangiate fresche, noci sgusciate non fanno briciole e bacche come goji berries essicati posso durare per lungo tempo mantenendo un buon gusto.

A mio parere avrebbe più senso far passare a tutti la dipendenza da caffe e bevande eccitanti invece che spendere soldi e risorse creative per portarglielo sù, che sebbene sia un bell’esercizio mentale mi pare un po’ uno spreco, e non so quando positivamente possa influire sulla produttività e cicli del sonno.

Ricordiamo che la ISS non è soltanto un centro di ricerca scientifica di base ma è stata realizzata anche per offrirne l’accesso al mondo del business. L’ESA ha un ufficio che si occupa della commercializzazione e dell’accesso industriale per la ISS.

Nel particolare, Lavazza non è certo la prima azineda a mettere il proprio logo su un equipaggiamento (e tra l’altro mi sembra di capire che il FM di ISSpresso non avrà il logo).
Per fare un esempio, in Columbus c’è almeno un logo Ferrari. Ricordo che Vittori e Nespoli fecero una conferenza in diretta con Montezemolo in cui parlavano di come Ferrari (e quindi il gruppo FIAT) avesse collaborato a costruire alcuni degli strumenti scientifici nel laboratorio Europeo.

Attenzione, la dieta e lo stretto bisogno fisico non sono necessariamente collegati, non ci si può dimenticare dell’effetto psicologico. La dieta ad esempio deve essere variegata per il benessere degli astronauti, perchè a tutti gli esseri umani piace non mangiare ogni giorno la stessa cosa.
Non credo proprio che ISSpresso sia stato sviluppato per dare un eccitante all’equipaggio (avrebbero potuto prendere pillole di caffeina o altro per quello), ma piuttosto come strumento per rendere il luogo di lavoro dell’equipaggio quanto più simile ai luoghi di lavoro in cui sono cresciuti sulla Terra e dare quindi un effetto benefico dal punto di vista psicologico

Grazie non lo sapevo, mi sorprende che le ultime news siano del 2008.

Aspetta io non ho parlato di dieta e neppure di mangiare sempre le stesse cose, ho suggerito di integrare i nutrimenti che la ricerca suggeriva fra i migliori per la prevenzione dei danni contro le radiazione nei loro pasti. Sono decisamente in linea sul fatto che debba essere diversificata e piacevole, e a mio parere oltre a mettere l’attenzione sul meglio delle strumentazioni lo si può mettere anche sul meglio che s’introduce nel proprio corpo, il concetto di un benefico effetto psicologico di una pausa caffè o attendere prosciutto è veramente molto lontano dal mio stile di vita, e potrei capirlo su altre cose mi piacciono quindi credo che vada estremamente personalizzato sugli astronauti a bordo a prescindere da stereotipi, se poi le due cose coincidano potrei anche capirlo, anche se non lo supporto. Trovo che ci possano essere altri modi per stimolare aggregazione e benessere psicologico, e lo dico nel senso che cambierei le cose sia in terra che in cielo.

Riguardo ai loghi se mettessero un Fiverr ‘Sono un astronauta e posso mandarti una foto con me volante sulla ISS e il tuo logo come desktop di un computer’, aprirebbero sicuramente nuove fonti di finanziamento. :wink:

Leggendo il titolo del topic aveva pensato a…Vance Brand!

Per la cronaca, la bevanda NASA AS10 è una bufala: http://spaceref.com/news/viewnews.html?id=1654

L’abbinamento astronauta-antirughe mi suonava un po’, come dire, troppo commerciale. Non è l’invecchiamento esteriore ad essere preoccupante, ma piuttosto quello a livello osseo; l’aspetto della pelle non è detto che rispecchi lo stato di salute degli organi interni.

Sì, ne ero convinta, un multi-level su una bevanda del genere è comune, che la produca NASA era dubbio.

Concordo felottina, in ogni caso integrare antiossidanti fa sempre bene! :smiley:

Astra, purtroppo nelle selezioni degli astronauti ancora non si specifica che non devono fumare, essere astemi e non avere dipendenza da caffè. Io sarei messo male per la mia dipendenza dal cioccolato… :slight_smile:
Non credo che esistano studi che mettono in correlazione, per esempio, gli incidenti stradali con l’uso della caffeina.
Io stesso non consumo caffè, in questo sono un italiano atipico, ma un italiano tipico, non subirebbe alterazioni dal consumo di caffè nello spazio se è abituato ad assumerlo da tempo. Credo.
A me si che fa effetto. Ne bevo una tazzina al mattino ed alle 3 di notte ho un’insonnia da maledizione.
Immagino poi che l’invio di caffè sia stato comunque concordato con i medici che seguono gli astronauti.

Dipende dalla sensibilità individuale alle sostanze, a me la caffeina fa un baffo, sono sempre morta di sonno :wink:
Nespoli nel suo libro è a favore anche di un possibile moderato consumo di alcool ai pasti, per aumentare il benessere psicologico a bordo, rispetto alle abitudini di ciascuno. Consideriamo che vivono già parecchie altre privazioni-pensiamo anche alla fera sentimentale/sessuale. Non poter fare un bagno o due passi quando ti girano un po’…per me gli astronauti sono super soprattutto dal punto di vista psicologico.

Noi italiani abbiamo una cultura diversa nei confronti dell’alcol, per via dell’abitudine di avere il vino a tavola, che probabilmente influenza anche Nespoli. E per noi non ci sarebbe niente di male se vedessimo un astronauta a bordo bere un sorso di vino a pranzo.
Ho un cugino che ha lavorato per anni come ufficiale su navi da crociera in USA, mi diceva sempre che nella mensa a bordo gli unici autorizzati a bere a tavola erano gli italiani, perché noi beviamo per il gusto della bevanda e non per ubriacarci (quindi beviamo un bicchiere di vino e basta), mentre gli altri quando bevono non sanno limitarsi.

Per gli USA la cultura è completamente diversa, lo si vede benissimo dalle serie TV, dove un ragazzo che beve una birra è mostrato come se fosse un alcolizzato… e di conseguenza credo sia giusto dal loro punto di vista impedire che gli astronauti bevano alcolici sulla ISS, per l’impatto mediatico che avrebbe se una cosa del genere fosse mostrata al pubblico.
Ma al contrario, gli americani bevono litri di caffè, stanno sempre con la tazza in mano. E quindi credo sia normale che anche questo si rifletta sugli astronauti :slight_smile:

confermo gli americani sembrano tanto vicini ma per certe cose sono lontanissimi
nei loro catering lavorativi , dove sono loro che pagano e gestiscono ,l’alcol è bandito
poi escono alla sera e si sfasciano di qualsiasi
da questo loop non ne escono ,incredibile

Esatto Buzz, è una problematica culturale. Italia, Francia vivono una cultura “bagnata” dove si beve ai pasti, altri paesi demonizzano l’alcool, ma quando bevono lo fanno per sballare. Il problema dell’alcool è la possibilità della dipendenza, molto più insidiosa e pericolosa per sè e per gli altri di quella che dà la nicotina.

Sono d’accordo per certi versi, in parte mi pare un po’ una forzatura come andare a fare un viaggio in India e cercare sempre una pizzeria per i pasti, ovviamente sulla ISS la cultura locale non esiste e la si è creata, e proprio perché la si crea e si è osservati internazionalmente si ha l’opportunità di avere un impatto mediatico positivo e cambiare anche qualche tradizione (che francamente è anche una cosa che ho in mente da fare da tempo), il cambiamento è una delle cose più impegnative a livello cerebrale in ogni caso abbiamo abbastanza plasticità da renderlo possibile e loro hanno già cotanta visibilità che è un peccato perdere tale occasione.

L’importante è che venga personalizzata sull’astronauta a bordo, come veniva menzionato senza andare OT ci sono altri piaceri per cui ci sono già abbastanza maniglie, forse troppe telecamere, perché possano venir soddisfatti (a discapito dell’astronauta ovviamente), altro che vino e caffè, d’altronde anche per quello gli italiani sono conosciuti. Da qui al 2025 in ogni caso si dovrebbe fare, magari mandando sù una coppia, è per la scienza! :slight_smile:

Ti offri volontaria con Luca? :stuck_out_tongue:

per la scienza non serve una coppia da mandare su
per la scienza basterebbe che diventi coppia su
a tal prposito chissà se c’è una certa policy già concordata per la ISS

Astra, questo threaqd mi ha fatto riflettere molto, ma poi mi sono venute in mente le parole del capitano K. Janeway: “piu’ si e’ lontani da casa, tanto piu’ dobbiamo aderire ai nostri principi”.

Gli astronauti hanno il diritto/dovere di cercare di rendere lo spazio normale. Adesso abbiamo questa misera presenza umana in orbita bassa, e sono quasi tutti impiegati governativi con grande esperienza di piloti militari. L’obbiettivo dovrebbe essere di mandare persone in orbita che non hanno nessun background e che si sono preparati in modo minimo: scienziati, ingegneri, turisti, famiglie, bambini. Perche’ dovrebbe mancare il caffe’, il succo di Kale, le sigarette, l’alcol? Io penso che uno dei traguardi fondamentali sara’ quando saremo in grado di cucinare la pizza in orbita. Gli ingredienti per una pizza marinara si trasportano e stoccano molto facilmente: farina ad alto glutine, acqua il piu’ dura possibile(*), sale, lievito (liofilizzato), olio di oliva, qualche lattina di pomodoro S. Marzano, origano secco. Qualche difficolta’ potrebbe darla solo l’aglio che deve essere mantenuto fresco, ma se si possono garantire rifornimenti ogni mese, anche quello non dovrebbe essere un problema.
L’ingegnerizzazione del forno necessario alla cottura sarebbe molto interessante. Ancora di piu’ forse la macchina impastatrice, sarebbe interessantissimo vederne una lavorare in orbita…

(*) che acqua viene mandata agli astronauti sulla ISS? Qualcuno ha a disposizione un’analisi?

Ah, questo è facile. L’acqua arriva da Torino, https://www.astronautinews.it/2013/10/20/lacqua-degli-astronauti-continuera-ad-essere-made-in-torino/
I russi hanno l’acqua che vuoi tu :wink:

Ahhhhhhhhhhhhhhhhh non lo sapevo ahahahahah
Vado subiot a vedere il datasheet dell’acqua di Torino, dovrebbero averlo online no?

Penso di sì, ma non l’ho mai cercato.