pochi giorni fa leggo che la iss ci costa circa 150 miliardi di dollari.
devo dire che sono rimasto basito!
si tratta di meta dell’incasso dello stato italiano nel 2006 (tasse).
una cifra pazzesca!
ho iniziato a dubitare della reale efficacia della stazione.
si, ok, sicuramente porterà come sempre dei benefici a lungo termine, ma il costo dell’impresa è veramente colossale!
(forse sono ancora scosso dalla cosa)
tantopiù che ho trovato anche dei dubbi sulla reale necessità dell’iss:
- dicevano che serviva per studiare le lunghe permanenze nello spazio, ma a parte i record della mir, i russi hanno gia 15 anni d’esperienza in materia!
- dicevano che avrebbe funzionato come base di “sosta” per missioni interplanetarie e pe r la luna, ma l’orbità e sopratutto la complessità delle manovre rendono antiefficace l’idea.
- dicevano che avrebbe avuto ricadute tecnologiche sulal vita quotidiana, ma sinceramente non conosco niente aldilà dei chip informatici ( che dubito dipendano il loro svilluppo dalle imprese spaziali) ricadere sulla vita quotidiana.
- dicevano che avrebbe avvicinato i popoli, ma le nazioni coinvolte erano gia “amiche” e sono rimasti fuori i paese emergenti e poco “importanti” a livello tecnico
che cosa è successo?
il prolungarsi della costruzione e come sempre i rincari in fase di costruzione hanno senza dubbio contribuito al crescere vertiginoso del costo.
e allora ho voluto fare 4 conti, ipotizzando ( non ho dati precisi alla mano) circa 50 lanci tra moduli e rifornimenti e consideranto lo sviluppo un costo integrato (compreso nel costo del lancio)…
be 3MLD di dollari mi sembra veramente troppo!
certamente ci saranno strutture a terra, centri di ricerca a terra e chissaquante altre diavolerie.
Amo questo settore che senza dubbio rappresenta il nostro futuro, ma qui mi viene proprio da stringere i pugni e pensare che davvero, potevamo fare ben altro con quel denaro.
e poi penso alla mir, e mi chiedo (sapendo quanto sono “tirchi” i russi) quanto sia costata, in proporzione quanto bena abbia fatto rispetto al costo e rispetto all’iss.
non c’era modo di fare una stazione più “umana” in termini di costi? ( che anche volendo ripartire in base alla partecipazione di ogni stato rappresentano cifre cmq grandi)
ragazzi, io mi affaccio “seriamente” sul setore da pochi mesi, qualcosa ho imparato, forse qualcosa mi sfugge, ma sfogliando le pagine del mensile speciale newton di questo mese non posso non pensare che è cambiato qualcosa nel modo di fare.
poi affiandoci al futuro vediamo sopratutto costellation…
come per il discorso dei veicoli di 4,5 generazione ( e gli indubbi benefici che hanno portato), un saturn riveduto al giorno d’oggi sarebbe una macchina fenomenale.
l’alleggerimento e le caratteristiche derivate dall’impiego di materiali odierni.
l’informatica sicuramente ben più leggera e capace!
la rivisitazione dei motori, rivedendo materiali e fuidodinamica…
credo che oggi rivedere un saturn, avrebbe portato ad avere una macchina delle performance di ares V ma ad un costo ben più abbordabile!
quando parlavo di ingegneri degli anni '60, non volevo certo offendere quelli attuali!
mi riferivo alla diversa visione e modo di affrontare i problemi.
i quegli anni un ingegnere nel cose della sua vita produttiva poteva vedere realizzati molti progetti a cui ha direttamente collaborato, oggi invece si e fortunati a vedere inizio e conclusione!
questo porta inevitabilmente ad un aumento della complessita del lavoro e magari alla perdita del “pensiero originale” e cosi via all’aumento di costi e complessita dei mezzi.
si fa poi troppo uso di tenologice “sovradimensionate” alla necessità… ( si è arrivati alla luna con “computer” ridicoli se rapportati a semplici calcolatrici odierne)
tante cose, tanti modi di fare del giorno d’oggi, probabilmente sono delle deviazioni del pensiero originale che le ha ideate ( un esempio su tutti lo shuttle, che doveva ideologicamente ridurre di 100 volte il costo dei lanci!) e malgrado il parziale o totale fallimento sono entrate nel modo di fare.
la ricerca, si e indirizata su alcuni settori tralasciandone altri di grande importanza ( uno su tutti la propulsione! ) e solo ioggi si vedono i primi timidi passi in nuove tecnologie che possono concretamente ridurre rischi e costi.
in conclusione, mi chiedo, come mai, i redenti progetti spaziali partono con un idea e si concludono con mezza ( se va bene) idea realizata e un esponenziale costo della base programmata!?
stiamo davvero andando bene o dovremmo un attimo sederci al tavolino e chiederci se: “e questo il modo? possiamo trovare un alternativa? conviene continuare le ricerche spaziali cosi o conviene trovare prima un modo di renderele più accessibili?”
e poi un ultima cosa poco pertinente ma sfiorata dall’iss: non stiamo isolando il resto del mondo non tecnologiamente “preparato”?