Cassini, la missione che vivrà per sempre

Della differenza nei momenti di sparizione del segnale nelle diverse bande parla Emily Lakdawalla nel [url=http://www.planetary.org/blogs/emily-lakdawalla/2017/0915-cassini-the-dying-of-the-light.html]suo resoconto del briefing[7url].

Fantastica Emily, sempre sul pezzo. " For that reason, it’s not over." Davvero.

Briefing post missione.

Il nostro articolo che vivrà per sempre: https://www.astronautinews.it/2017/09/16/cassini-la-missione-che-vivra-per-sempre/

@Lupin
Nell’articolo si parla di ora locale di Saturno. Esiste uno standard per la definizione dell’ora saturniana?Inoltre immagino si intenda un orario locale rispetto ad un meridiano convenzionalmente riconosciuto.

Bellissimo articolo! Complimenti!

Complimenti per l’articolo, molto ben scritto … peccato solo per Cassini.

Grazie. Sì, purtroppo la fine di una missione ventennale come quella di Cassini-Huygens non può che lasciare un vuoto, anche emotivo: io davvero quasi ogni giorno guardavo le foto, le elaboravo. Insomma, si percepisce una mancanza, ora.

Se posso risponderti io, al de-briefing dicono che la disintegrazione della Cassini dev’essere avvenuta una quarantina di secondi dopo la perdita definitiva di segnale (cioè quello in banda S), quindi circa alle 10:33 UTC.
Secondo i file del JPL, in quell’istante la sonda si trovava ad una latitudine di 9 gradi e ad una longitudine di -54 gradi (e ad una quota di 976 km).
Il Sole si trovava ad una longitudine di -36,4 gradi e quello è il meridiano in cui è mezzogiorno locale.
L’orario locale solare è semplicemente dato da 12 + (-54 - (-36,4))/15, per cui la disintegrazione della Cassini (facendo i calcoli esatti) è avvenuta alle 10:49:46 di tempo locale (solare) di Saturno.

Bell articolo.
Grazie Cassini

@CristiaPi

Non ho capito la divisione per 15. Sono le ore del giorno di Saturno?

@Mark Watney
E’ il fattore di conversione da gradi a ore: 360 gradi = 24 ore, 360 / 24 = 15.

Articolo ricco, scritto benissimo e con passione, complimenti.

Io che ho seguito la fine di Cassini “in diretta” qua a Roma da una sala ASI con degli esperti che ci hanno lavorato (!) e che hanno raccontato ai presenti la sonda per 2 ore, ritengo il tuo articolo molto più esplicativo e rappresentativo. Non sapevo la storia delle macchine fotografiche che non sarebbero state utilizzate nelle ultime fasi. Anzi, ieri tutto il pubblico dell’ASI credeva di vedere delle immagini ravvicinate degli ultimi istanti, e pure io, anche se intuivo che non si sarebbe visto molto conoscendo i tempi di download-dati interplanetario. Speravo che prima di morire, la sonda sarebbe riuscita a spedire una/due immagini grezze a bassa risoluzione.

@Argonauta, peccato si per Cassini, ma pensa che senza il suo suicidio, ora non avremmo i 22 passaggi che ci hanno regalato foto e dati davvero spettacolari e rilevanti. Sempre come spiegato dall’articolo, e anche a questo non avevo pensato. Quindi su, sù :grin:

Grazie per i complimenti. Io ho seguito on line, ma via JPL e Planetary Society, per lo più. Le informazioni relative alla mancanza di immagini sono state date nei giorni precedenti nelle varie Q&A sessions, dove questa era appunto una delle domande più gettonate. Cassini ci ha messo 4-5 ore per completare il downlink delle immagini eseguite la sera prima del tuffo finale, pertanto, come scrivevo, oltre al problema della velocità non ci sarebbe più stato tempo materiale per la trasmissione. Gli altri dati, meno “voluminosi”, sono stati trasferiti con successo e in pratica Cassini ha fatto tutto, ma proprio tutto quello che le era stato richiesto di fare.

Non c’era davvero proprio altra soluzione per Cassini, a meno di eliminare il vincolo della planetary protection: in quel caso ci sarebbe stato margine per una navigazione prolungata tra le lune di Saturno forse ancora per qualche mese, forse un anno o due al massimo. La NASA aveva comunque fatto il conto che di scienza non ne sarebbe venuta fuori di più di quanta già procurata sino ad ora e il costo della missione sarebbe aumentato per un ritorno quasi nullo. E’ stata una fine onorevole e grandiosa, a mio avviso e la scelta è stata saggia. Certo, l’emozione e i sentimenti per la perdita di quello che erano diventato il nostro “occhio su Saturno” è un’altra cosa. Quelli rimangono :cry:

Eh ma non devi contare 24 ore: se non sbaglio il giorno di Saturno è di circa dieci ore e mezza.

Il periodo di rotazione non c’entra. La formula va bene per qualunque sfera o ellissoide che ruota intorno all’asse verticale; la puoi usare per qualunque corpo celeste (che non sia il Sole, ovviamente).
Volendo, uno potrebbe scrivere che il tempo locale è 180 + (-54) - (-36,4) gradi, ma esprimere un orario in gradi è decisamente inusuale, allora lo vogliamo esprimere in ore, minuti e secondi, come siamo abituati.
Un orario espresso in ore va da 0 a 23,999… ore, mentre una longitudine espressa in gradi (sessagesimali) va da 0 a 359,999…
Siccome il tempo locale non è altro che 12 ore più la distanza tra il meridiano fondamentale e la longitudine del Sole visto dal centro del corpo celeste (Saturno, nel nostro caso), quei 17,6 gradi di distanza tra il meridiano fondamentale di Saturno e il meridiano sul quale sta transitando il Sole li dobbiamo esprimere in ore. Se un angolo giro (360 gradi) equivale a 24 ore, a quanto equivalgono 17,6 gradi? A 17,6 / 360 * 24 ore.

Se noi fossimo stati abituati ad esprimere la durata di un giorno con un numero che va da 0 a 99,999…, il fattore di conversione tra gradi e ore sarebbe stato 360 / 100. Il numero 15 è semplicemente un fattore di conversione che non ha niente a che vedere con il periodo di rotazione del pianeta.

Sono stato spiegato? :smiley:

Grazie Massimo per il tuo enciclopedico articolo.
Resterà per sempre una perla di AstronautiNEWS!

Grazie a te, Luca e ad Astronautinews per l’opportunità di scriverlo. Spero di poterne scrivere ancora altri su Cassini, chissà.

Ora ho capito.Gentilissimo :slight_smile: