Come portare uomini su Marte.... versione 5.0

Dal sito nasawatch.com, il link ad una interessante presentazione portata al recente “LEAG ( http://www.lpi.usra.edu/meetings/leag2007/presentations ) Workshop on Enabling Exploration”.
File PDF dal titolo “From the Moon to Mars: The Things We Most Need to Learn at the Moon to Support the Subsequent Human Exploration of Mars”.
Al link fornito sono presenti anche tante altri interessantissimi documenti.

Scaricato e visto, grazie Admin.

Devo però confessare che lo trovo scandalosamente privo di contenuti, soprattuto considerando che mi aspetterei (in tema) qualcosa di meglio di una quindicina di slides con le solite fotografie trite e ritrite (pure in bassa risoluzione).
La descrizione dello “scenario” è quanto meno di massima (ma molto di massima) e sconsolatamente semplicistica ove questa presentazione sia destinata ad un pubblico specializzato, se poi è per i lettori di Focus va benissimo.

Inoltre, ancora una volta, in questo pseudoscenario non viene presa in considerazione la propulsione nucleare di nessun tipo. Affidandosi ad un numero rilevante di lanci di Ares V e propulsione chimica si ottengono tempi di missione a dir poco drammatici (e poco realistici) con un 180/550/180 giorni tra andata/permanenza/ritorno.

Non vorrei sembrare polemico (si lo so, lo sono), ma se la NASA intende andare su Marte a botta di presentazioni di questo tipo ho la sensazione che non farà molta strada… :frowning:

Non soò proprio dire quanto possa essere attendibile, comunque sia è sempre una cosa buona da leggere!

:kissing_heart: sarà ma a me queste diapositive non dicono nulla: in fin dei conti non c’è scritto nulla di concreto :angry:
Quanto tempo ci tocchera ancora aspettare prima che si progetti qualcosa che aprira veramente la strada alla esplorazione ( lol sento un impulso irresistibile a scrivere colonizzazione, vabbe) di marte?

Come non quotare… Ares V viene e verrà presentato come futuro vettore per Marte, ma non credo che si pensi seriamente a basare un viaggio interplanetario umano su un vettore non nucleare…

Ricordo a tutti che questa, come altre presentazioni, sono sempre accompagnate da commenti del relatore, che sfortunatamente non sono presenti sul sito.
Per ora hanno Ares 5, che al momento è quanto di meglio passa la casa, visti anche i fondi a disposizione.

Questa presetazione è in effetti stata mostrata ad un pubblico di specialisti, e probabilmente è quanto di meglio possano realizzare oggi gli amici NASA che si occupano del futuro programma manned verso Marte.

Come dire, se per cena dobbiamo accontentarci due patate e una carota, quel che si può fare è tagliare gli ingredienti con forme fantasiose, cioè tirar fuori il meglio da quel che si ha a disposizione.

L’adagio che mi viene in mente è “No bucks, no buck rogers” (grana poca, lassù non si gioca).
Leggasi: con questi soldi si resta a terra. :frowning:

possibile che al momento la Nasa abbia solo questo progetto per Marte? anche facendo una ricerca più accurata nel loro sito? Se così fosse (incredibile!) allora le attuali idee dell’ ESA e anche dell’ ASI, circa future missioni marziane, son avanti almeno di 1/2 secolo.

Il problema non è tanto una questione di idee (che in fondo non costano nulla) quanto di volontà politica e quindi di soldi. Bush figlio, così come il padre a suo tempo, ha tirato fuori dal cappello a cilindro questa idea della missione su Marte. Come al solito gli americani sono partiti in pompa magna con una montagna e si sono ritrovati con un topolino (cosa che succede, in campo spaziale, sistematicamente da almeno 25 anni), a volte nemmeno con quello.

Il punto è che alla sbandierata volontà politica, di facciata, non corrispondono reali investimenti per portare davvero l’Uomo (o meglio l’americano) su Marte. La NASA deve farcela con il suo budget, o poco più, quanto gli investimenti necessari dovrebbero essere di almeno un ordine di grandezza superiori.
In questo scenario, davvero sconsolante, è ovvio che non è possibile andare oltre queste presentazioni (che lasciano il tempo che trovano) basate su quello che alla NASA hanno disponibile (o che avranno disponibile a breve).

Ancora una volta lo scenario presentato, per le ragioni viste sopra, manca completamente di qualsiasi riferimento a “cicli di trasporto” Terra-Marte-Terra, e di qualsiasi infrastruttura logistica (ad es. una o più stazioni spaziali), come la letteratura in materia (da von Braun a Zubrin) bene illustra.
In tal senso le missioni marziane della NASA, aldilà dei tempi assurdi stimati (dato il mancato utilizzo di propulsione nucleare), sono una serie di “single shot” inanellati uno dietro l’altro come perle in una collana.

In pratica la stessa filosofia che ha condotto il programma Apollo alla sua prematura fine, e la stessa filosofia che condanna (in partenza) il programma lunare Constellation.

Quoto Archie, anche se sono convinto che il senso di questo pdf non fosse “cosa ci servirebbe ma non possiamo permetterci”, quanto “cosa possiamo fare coi soldi che abbiamo”. Certo, la filosofia dei “single shots” non può essere vincente sul lungo termine, ma per lo meno è un punto di partenza, sicuramente meno utopistico di una colossale infrastruttura che allo stato attuale costerebbe ben di più di quanto i budget consentano.
Ci vorrebbe un immenso colpo di fortuna, come la scoperta di giganteschi giacimenti di petrolio su Marte (:scream:), allora si vedrebbero razzi decollare dalla Terra quotidianamente… :bi:… perdonatemi la facezia :wink:
Certo, rimane sempre la domanda: che fine hanno fatto Rubbia e il suo motore ad Americio? Costa così tanto dargli un’occhiata e provare a fare qualche modello? O gli americani si vergognano ad andare su Marte col made in Italy?

Tempo fa mi hanno regalato questo libro:

http://www.amazon.com/Case-Mars-Robert-Zubrin/dp/0684835509/ref=pd_bbs_sr_1?ie=UTF8&s=books&qid=1196250293&sr=8-1

Non ho idea di quanto verosimili siano le cose dette da Zubrin, ma vedendo quanto e’ difficile mandare un pezzo di hardware su Marte, non oso immaginare la complessita’ di un sistema capace di portare fleshware sul pianeta rosso. Ovvio che i piani che si trovano sono solo campati in aria! Ed un conto e’ scrivere un libro, ed un altro e’ produrre un rapporto per una agenzia spaziale. Li c’e’ un limite alle castronate che uno puo’ dire :wink:

Paolo

In effetti era esattamente quello che volevo dire…

Oppure che gli americani si vergognano di andare su Marte con quello che hanno GIA’ sviluppato e pagato (vedi NERVA)???
Tutto questo senza scomodare il Prof. Rubbia e la sua ottima idea (che come tutte le buone idee è stata lasciata, in primis dal nostro beneamato Stato, a languire).

Vado un po’ controcorrente…
A volte sinceramente mi chiedo, avrebbe un qualche senso costruire un insediamento stabile su Marte del tipo di quelli in progetto per la Luna? O meglio, avrebbe senso un progetto di questo tipo negli anni 30 di questo secolo?
Concordo pienamente su quello che dite ma, visto che si vorrebbe andare su Marte in quegli anni sarà veramente possibile poi mantenere una colonia stabile da subito? Non è che la storia, prima sortite e poi stabilmente, sia veramente necessaria?
Da quel che si può vedere oggi in giro è abbastanza inverosimile, a mio parere, se le date verranno rispettate, che si andrà su Marte con qualche cosa che non sia a propulsione chimica tradizionale.
Vero anche che se si vuole andare su Marte in tempi decenti ci si debba andare con quello che oggi è allo studio… per cui mi chiedo è meglio attendere 30-40 anni per andarci e rimanerci in pianta stabile o in 20 anni con sortite simil Apollo?
A mio parere andarci in 20 anni, per rimanerci è impossibile allo stato attuale dei progetti, sia per l’enormità del progetto da realizzare con i mezzi attuali sia tecnologici che finanziari…
Certo si corre il rischio di “assuefare” la gente a Marte con missioni brevi per poi non riuscire a riottenere la dovuta attenzione quando sarà ora di starci permanentemente… tutta storia già vista… ma onestamente non so cosa sia meglio… :?

Il problema sta tutto qui.
Se si desidera, perché questa è la volontà politica, realmente stabilirsi su Marte (anche solo “stile Antartide”) bisogna farlo con mezzi ed infrastrutture che vanno ben oltre quanto finora illustrato dalla NASA.
Se invece si vuole puntare su una, o due, missioni a “colpo singolo” perché questo è quello che realmente si vuole, e su può ottenere, va pure bene, basta però dirlo subito e chiaro.

Se questa è la volontà, allora si possono prevedere missioni “sprint” (si fa per dire…) anche con propulsori chimici della durata di 180-15-180 giorni (andata/permanenza/ritorno) senza ricorrere ad habitat, ISRU o altro con costi e tempi decisamente minori e magari con un forte supporto/affiancamento della componente robotica.

A questo punto vedrei con maggior favore uno scenario puramente “esplorativo” (anche se di breve-brevissima durata) nel medio termine che non piani di semi-permanenza completamente campati (è proprio il caso di dirlo) in aria…

finì in mano a Israele che cominciò a sperimentarlo fino a che la quota del suo bilancio statale destinata alla ricerca scientifica glielo permise.

mi trovo pienamente daccordo con quanto detto finora; però è anche vero che andare lì per 15 giorni in stile missioni apollo con una tecnologia (razzi chimici) ormai del tutto conosciuta (quindi senza sperimentare nulla di innovativo) sarebbe un vero spreco di soldi. A mio parere meglio una base permanente sulla Luna che una missione lampo (e inutile) su Marte.

Inutile dire che concordo con Maverick al 110%.
Il problema della NASA di oggi è che, allo stato attuale, non riusciranno a fare ne l’una ne l’altro.
Se va bene faranno una replica di una missione J del programma Apollo (con qualche caratteristica migliorata) e poi scopriranno che non hanno abbastanza soldi per andare su Marte.
Il problema dell’impostazione dello scenario Constellation è che anche la semplice implementazione di un piccolo avamposto sulla Luna (per non parlare di una vera base permanente) appare problematica per i limiti insiti nell’impostazione di base del progetto.

Se va bene, si potrebbe vedere qualcosa di simile alla base LESA (nata come avamposto lunare negli studi AAP da cui è uscito fuori sostanzialmente il solo Skylab) solo con 30 anni di ritardo.

Con tutta probabilita’ in 15 giorni su Marte si sarebbero potuti ottenere gli stessi risultati di piu’ di tre anni di missione MER. Certamente a costi ben diversi, ma non direi che 15 giorni su Marte sarebbero una missione inutile.

Paolo

Concordo, e non sottovaluterei “a priori” la possibilità di eseguire SOLO missioni sortite.
Marte non è la Luna dove una base sarebbe un trampolino di lancio per studiare non solo la Luna ma anche la Terra e l’universo. Se si andasse su Marte si andrebbe per studiare Marte… che è un intero pianeta e realizzare una base fissa penso sia molto più vincolante (forse però più conveniente) di effettuare molte missioni sparse per l’intero pianeta con la possibilità di analizzare l’enorme varietà di ambienti presenti sul Pianeta Rosso…
Non penso sia giusto considerare le missioni di esplorazione di livello inferiore alla costruzione di una base permanente, questo penso sia un retaggio che ci è venuto dall’Apollo e dalla Luna, per certi versi non confrontabili direttamente con lo scenario marziano proprio per i motivi suddetti…
Pensare a tante missioni sparse vorrebbe dire avere la possibilità di moltiplicare i luoghi visitabili sull’intera superficie del pianeta… e non solo intorno alla base permanente che precluderebbe automaticamente gran parte del pianeta.

C’e’ una grossa differenza tra Marte e la Luna pero’. Seppure molto rarefatta, Marte ha una atmosfera (circa 1/100 della pressione a livello del mare). Tanto per dare un’idea e’ a livello della pressione che c’e’ sulla Terra ad una quota di circa 40,000 piedi. Mentre sulla Luna per spostarti da un luogo all’altro sei costretto ad usare mezzi di superfice (escludendo veicoli con motori a combustibile solido/liquido) su Marte non e’ impensabile utilizzare aerostati e/o velivoli. Quindi in una missione Marziana mirata ad una zona precisa gli eventuali esploratori potrebbero muoversi anche di parecchie centinaia se non migliaia di Km.

Paolo

Vero, però non penso sia una cosa fattibile almeno “da subito”… se già è mezza-fantascienza andare su Marte… volare su Marte è ancora uno scalino oltre… penso comunque che l’intero pianeta non sia così facilmente esplorabile…
Non conosco la situazione eolica e la circolazione dei venti su Marte, ma se è simile a quella terrestre si è anche abbastanza vincolati con le zone visitabili…