Come si (ri)crea un "Lunaporto" - presentazione ufficiale lavori al KSC

Dopo il settembre 2010, data limite per le missioni shuttle, il Kennedy Space Center si dovrà interamente riconvertire per poter dare adeguato supporto alle future missioni dei nuovi vettori Ares I e Ares V prima verso la ISS e poi verso la Luna.
I primi “vistosi” passi per la riconversione dovranno essere compiuti fra meno di due anni, quando il primo stadio dell’Ares I, composto da 5 segmenti simili a quelli utilizzati oggi per i SRB dello Shuttle, insieme ad un upper stage inerte compirà il primo volo suborbitale per testare le caratteristiche del lanciatore.
La costruzione del primo prototipo destinato a questo volo, l’Ares I-X è già iniziata al Glenn Research Center in Ohio, incluso un mockup della capsula che è in fase di costruzione al Langley Research Center in Virginia.
Per questo importante primo lancio verrà utilizzata la rampa 39B, la più a nord delle due. Anche se fino all’estate prossima la rampa dovrà essere operativa per poter supportare il possibile lancio della missione di soccorso verso Hubble dello Shuttle, i lavori per la sua conversione sono in procinto di iniziare.
Sarà per questo che la conversione durerà pochissimo, perchè molte strutture necessarie allo shuttle verranno demolite dopo l’ultimo possibile lancio ma tutte le altre verranno presto smantellate iniziando subito i lavori.
Per il “passaggio di consegne”, ovvero durante i primi lanci test, si sono studiati interventi che in pratica redono la rampa fruibile sia dallo Shuttle sia dall’Ares I-X.
Per prima cosa si rimuoverà la piattaforma mobile che ora è utilizzata come “cappuccio” all’ET degli Shuttle, rimpiazzandola con una piattaforma di accesso al lanciatore, vicino alla congiunzione del primo e secondo stadio. Per raggiungere il quinto segmento del primo stadio, in cui ci sarà la relativa avionica si utilizzerà un’estensione del braccio attualmente utilizzato per l’accesso allo Shuttle, si potrà anche utilizzare una piattaforma già realizzata per l’accesso allo Shuttle per la base di Vandenberg e mai utilizzata per la mai entrata in servizio base californiana.
Un’ultimo braccio sarà necessario per raggiungere il quarto segmento dove si trova il pin di innesco del vettore, che dovrà essere rimosso manualmente prima del lancio e che evita qualsiasi accensione dello stadio non controllata.
Per questa si userà un accesso già presente attualmente nella struttura rotante del pad che viene ora utilizzato per lo stesso scopo sui SRB dello Shuttle.
Un’altra modifica importante è il sollevamente di circa 30m dell’attuale antenna parafulmine che ora è troppo bassa per proteggere il nuovo lanciatore, intanto saranno costruite tre nuove torri parafulmine per una più adeguata protezione in vista dei lanci umani; torri la cui costruzione inizierà a breve.
Queste sono le tre modifiche più importanti da fare in vista del primo lancio, il tutto si sta organizzando nei minimi dettagli in modo da permettere una riconversione nell’arco di pochi mesi.
Sono però molte altre le strutture che dovranno essere riconvertite all’interno del KSC, a partire dal VAB e dalla prima High Bay che dovrà essere pronta, la numero 3.
All’interno di questa High Bay avverrà il montaggio dei primi vettori per i test e il primo in assoluto inizierà nel Gennaio 2009.
Ci sarà da modificare poi una mobile launch platform dello shuttle per poter accogliere il nuovo vettore.
E’ da rivedere anche la procedura di stacking dei segmenti del primo stadio, ora avviene aggiungendo alternativamente un segmento da un lato e poi uno dall’altro per evitare eccessivi sbilanciamenti di peso alla mobile launch platform, per il nuovo vettore si dovranno però impilare tutti i segmenti su un unico lato essendo unico lo stadio, e per provare la procedura, nella preparazione della prossima missione di ottobre dello Shuttle i segmenti verranno impilati prima tutti su un lato e poi tutti sull’altro.
In definitiva con l’entrata a regime del programma Constellation, la ripartizione delle High Bay sarà la seguente: la 3 per Ares I, la 1 per Ares V e la 2 e la 4 saranno utilizzate come magazzino e come area test per i componenti in previsione di assemblaggio.
Altro capitolo, i countdown dei lanci del programma Constellation verranno controllati dalla Firing Room 1 che è già in fase di ristrutturazione e approntamento, sono già state rimosse le vecchie postazioni per i lanci Shuttle ed è in corso il rifacimento della planimetria. I lavori dovranno essere conclusi per il prossimo autunno per poter supportare le simulazioni di countdown previste.
Il supporto ai lanci sarà decisamente integrato e automatizzato rispetto alla complessità che un lancio Shuttle prevede, oggi per ogni lancio dello Shuttle sono necessarie due Firing Room, una per gli ingegneri e l’altra per il management, con il nuovo programma invece la fase di decisione sarà molto più ristretta e integrata, richiedendo solo una Firing Room. Anche il personale necessario sarà drasticamente ridotto, passando a circa 50 persone che svolgeranno tutti i compiti all’interno della Firing Room.
Per quanto riguarda i componenti dei primi lanci, i segmenti riutilizzati da precedenti voli shuttle e destinati al primo Ares I-X arriveranno al KSC nell’Agosto 2008 via treno.
In particolare saranno quelli che erano stati precedentemente destinati alla STS-114 poi sostituiti dopo i guai all’ET. Le procedure prevedeno che la durata dei segmenti senza ulteriori interventi è di 5 anni dalla “colata” del combustibile, ma visto che la missione non sarà “manned” si potranno usare in completa sicurezza anche oltre i 5 anni previsti.
Gli altri componenti del vettore sono già al KSC, in particolare l’avionica che per questo primo lancio sarà strettamente derivata da quella dell’Atlas V, e l’ugello del primo stadio che sarà anch’esso mutuato da uno di quelli precedentemente previsti per la STS-114 e che è già all’Assembly and Refurbishment Facility.
Piccoli Thruster simili a quelli già utilizzati per la separazione dai SRB dello Shuttle verranno montati sulla sommità del primo stadio e serviranno a facilitare la separazione degli stadi. Altri potrebbero essere installati per imprimere una certa rotazione al primo stadio dopo la separazione.
Il sistema di aggancio dei SRB alla mobile launch platform verrà mantenuto identico e riapplicato all’unico stadio dell’Ares I.
I paracadute necessari per il recupero dello stadio sono in fase di assemblaggio al KSC, i test sono già in corso da mesi e il primo test del paracadute principale è previsto per il prossimo mese, con un test dell’intero sistema (pilotino, di rallentamento e tre paracaduti principali) previsto subito dopo.
I lanci di prova vengono eseguiti utilizzando dei C-130, degli elicotteri e dei C-17.
I paracadute saranno più grandi di quelli utilizzati attualmente dai SRB per sopperire all’aumento di massa di un ulteriore segmento, potranno però essere impacchettati nello stesso spazio utilizzato oggi.
Ci saranno poi un’ulteriore serie di modifiche previste dopo il termine delle missioni shuttle ma prima dell’inizio della fase operativa dell’Ares I. In particolare è prevista la costruzione di una nuova mobile launch platforms che avrà inclusa la torre di lancio, con design simile a quella dell’Apollo.
Verranno modificati anche i crewler attualmente utilizzati per poter trasportare anche l’Ares V, con interventi di potenziamento e irrobustimento.
Altro importante intervento sarà la demolizione della parte rotante e della parte fissa dei pad 39, stravolgendo completamente lo scenario attuale, in pratica lo spazio ora occupato dai pad sarà essenzialmente vuoto, e circondato solo dalle 3 torri parafulmine.
Altra importante novità sarà la quasi totale integrazione del vettore con la torre di lancio (appunto mobile) già all’interno del VAB, diminuendo drasticamente il tempo di permanenza all’esterno, tutte le connessioni e tutti i test saranno effettuati all’interno del VAB, e solo l’ultima e minima parte di approntamento al lancio sarà affettuata all’esterno.
I pad saranno divisi fra Ares I e V, con la 39B al primo e la 39A al secondo.
Da costruire interamente anche il nuovo sistema di fuga denominato a “montagne russe” per l’equipaggio, sostituendo l’attuale sistema a funi.
L’interno del VAB avrà anch’esso delle modifiche da effettuare, in particolare saranno aggiunte delle piattaforme per coprire tutti i livelli del vettore e in particolare l’assemblaggio dell’Ares I sarà estremamente più semplificato rispetto a quello attuale dei componenti dello Shuttle.
Intanto i lavori proseguono anche negli altri centri con l’inizio della costruzione, la settimana scorsa, del nuovo stand di prova pressurizzato dei J-2X allo Stennis Space Center.
Al Marshall Space Flight Center è a pieno regime lo sviluppo del nuovo propulsore J-2X, mentre al White Sands Test Facility in New Mexico avverranno i lanci di prova della torre di fuga del vettore, e al Glenn Research Center è in corso la modifica alla camera a vuoto più grande al mondo per i test sull’hardware spaziale.

Credits: NASA

Credits: NASA

Credits: NASA

Credit: Justin Ray/Spaceflight Now

Credits: NASA

Quindi possiamo dire che la missione di Nespoli sarà anche uno dei primissimi passi di Constellation… bello!

Non arriveremo ai tempi record di un lancio Soyuz, ma questo mi sembra un bel passo avanti.

Grazie albyz per il bel lavoro di traduzione, personalmente sono molto contento di assistere alla nascita di questo programma, non vedo l’ora di ammirare qualche vettore in rampa.

Grazie Albyz per lo sforzo di farci comprendere tutto del programma Constellation… :smiley:
Tanto non cambio la mia opinione in proposito… :stuck_out_tongue_winking_eye: :wink:

Mi associo a Fabio per notare uno dei pochi fattori positivi che noto in questa notizia… la riduzione del tempo trascorso all’esterno da parte di un Ares-I rispetto allo Shuttle… :smiley:/

Quoto al 100% quanto detto da Fabio. Non vedo l’ora di vedere l’Ares I-X in rampa, magari assieme a uno shuttle sull’altra! :smiley:/
Sarà strano doversi riabituare a vedere i pad 39 A e B senza FSS e RSS: tornerà a essere come ai tempi dell’Apollo :grin:

Ares/Orion, sembra che si stia facendo MOLTO sul serio.
Forza NASA! :smiley:

Perfetto .

Chissà…

In ogni caso sarà eccitante!

Aldilà del fatto che l’avvio dei lavori alle infrastrutture rappresenta senz’altro un momento tangibile nell’avvio di un programma spaziale, e quindi ne garantisce la prosecuzione non posso far altro che continuare ad escrare la discutibile abitudine americana, mutuata dai tedeschi, ad assemblare “in verticale” i propri vettori (pilotati o meno che siano), in contrapposizione al molto più pratico ed efficace sistema russo di assemblaggio “in orizzontale”.

Sarebbe stato più opportuno, proprio perché la NASA ha deciso di tornare alle capsule, l’abbandono del sistema finora utilizzato che implica GRANDI infrastrutture (pensate al VAB) nonché l’assurdo spostamento di TUTTA la rampa di lancio fino al PAD (come l’Apollo).
Il sistema orizzontale avrebbe potuto utilizzare il grosso hangar realizzato per l’X33 e mai usato nonché l’apertura di un paio di nuovi siti verso il mare.

Ma questo la NASA non se lo poteva permettere sopratutto per motivi di immagine, dato che l’Orion è stato sbandierato come un successore diretto dello Shuttle (come direbbe Totò “ma mi faccia il piacere…”) sin dal primo momento si è pensato al riutilizzo (??) delle infrastrutture esistenti e vecchie di 40 e passa anni (a sua volta lo Shuttle aveva riutilizzato quanto lasciato dall’Apollo).
Proprio per ribadire la somiglianza con l’Apollo si è scelto di continaure una filosofia di assemblaggio costosa, e lenta (nonstante l’Orion possa trascorrere meno tempo sul PAD rispetto allo Shuttle che rasenta il ridicolo in tal senso).

Mi chiedo se i costi di trasformazione non superino quelli di realizzazione ex-novo.
Forse sono uno dei pochi a chiederselo, i più resteranno “abbagliati” da queste “nuove” infrastrutture che probabilmente è proprio quello che vogliono alla NASA…

P.S. Lo so che questo mio post polemico susciterà l’immediata risposta di Albyz a difesa del sistema di assemblaggio verticale per partito preso. Perdonatemi ma nessuno riuscirà a convincermi che questo modo molto discutibile di assemblare e lanciare un vettore sia meglio rispetto a quello utilizzato dai russi che hanno un esperienza cinquantennale (tra poco ricorre l’anniversario dello Sputnik) in materia con lanci effettuati nell’arco delle 24 ore con condizioni di tempo spesso proibitive (il Kazakhistan NON E’ la Florida). Sbaglio?

Ormai mi sono rassegnato a essere considerato da qualcuno il solito ingenuo abbagliato… ma mi piacerebbe vedere qualche numero a supporto di questa tesi… cosa che non ho mai visto… e se da una parte vedo numeri e dall’altra solo parole… sarà deformazione professionale ma propendo per la prima…

Per il resto leggo le tue obiezioni ma visto che non prendo come oro colato le parole di nessuno ti domando: Come pensi sia possibile alzare da orizzontale a verticale un vettore di 94 metri (l’R-7 ne misura 46…)?
Non ho poi capito quale facility intendi con “hangar per l’x-33”… hai pensato anche come collegare questa possibile facility orizzontale alla rampa di lancio per poter trasportare Ares I e V con qualche cosa che deve essere costruito?
E’ vero che questo implica grandi infrastrutture (già costruite per altro) ma non è che se sdrai i vettori si guadagni molto spazio… a quali strutture penseresti di affidare l’assemblaggio dell’Ares V?
Io che rimango abbagliato dalle slide della NASA mi sono anche chiesto cosa mancherebbe al tuo scenario, e ho trovato che ci sarebbe da costruire un’enorme infrastruttura orizzontale per poter accogliere i due vettori e poterli assemblare, un nuovo sistema di collegamento fra questi e la rampa, un nuovo sistema di trasporto fra questi e la rampa e un sistema di sollevamento dei vettori (stiamo sempre parlando dei 109m dell’Ares V non dei 46m dell’R-7), e il tutto per quale vantaggio?
Mi sembrano le solite parole di “anti-propaganda” che non si basano su nulla se non sul fatto che il Constellation NON può avere nulla di giusto qualsiasi sia la scelta… (quali sarebbero i costi maggiori dell’assemblaggio verticale?! Tutti i vettori americani ed europei di qualsiasi società sono assemblati in questo modo, ma sono proprio così tutti rimbambiti?!), certe esternazioni non si leggono nemmeno sui forum dei più incalliti anti-cevetuttoquellochelanasafa americani…
Come fai a dire che sia più conveniente rivoluzionare tutto il KSC, demolendo strutture come il VAB, i crawler, le rampe, gli hangar e ricostruire tutto completamente nuovo in orizzontale piuttosto che tenere infrastrutture già esistenti e funzionanti? e per quale motivo si dovrebbe fare tutto ciò?!

Il trasporto verso la rampa non è che una fase che uscirebbe rivoluzionata da una scelta del genere…

Credo che la parte più importante sia stata e rimanga l’assemblaggio, è quello il lato a mio avviso più importante e che si dovrebbe analizzare meglio.

Senza voler fare polemiche sterili, che mi sembra già di aver scritto prima, cito due dati (con i numeri tanto cari ad Albyz).
I russi hanno assemblato, trasportato orizzontalmente (su rotaia) ed eretto sulla rampa almeno due grossi vettori (Heavy Lift):

  1. Razzo quadristadio N1, lunghezza totale al lancio 105 metri, diametro al lancio 17 metri.
  2. Razzo Energia (con o senza Buran), altezza totale al lancio 56 metri, diametro al lancio 20 metri.
    Bastano?

Il motivo per cambiare sistema??
Semplicemente quella sicurezza tanto, e giustamente, inseguita dagli americani col programma Orion.

Vorrei ricordare a tutti che, aldilà delle sue innegabili manchevolezze progettuali, due disastri spaziali (con la morte di 14 astronauti) sono da imputarsi direttamente alla prolungata permanenza sul PAD degli Shuttle Challenger e Columbia.
Se i due Shuttle non fossero stati trattenuti sui PAD per un mese ed oltre il primo non avrebbe avuto il cedimento di uno degli O-Ring dell’SRB e l’altro non avrebbe avuto il bordo d’attacco della semiala sinistra sfondato da un blocco di ghiaccio staccatosi dal rivestimento dell’ET.

Un ultima osservazione di carattere personale, io non mi ritengo un anti-NASA. Appartengo sicuramente a quella schiera di appassionati che si rifiuta di accettare acriticamente un programma tanto contestato, sopratutto in patria (basta leggere i commenti che spesso appaiono sul forum di nasaspaceflight.com) come quello avviato dal progetto Constellation.

Mi ritengo un estimatore delle missioni NASA, sopratutto quelle storiche (basta leggere i miei post dedicati alla Gemini o all’Apollo o vedere la presentazione sullo Shuttle dello scorso Astronauticon), senza contare le missioni automatiche (vero punto di forza della NASA attuale), naturalmente sono un sostenitore (anche per motivi professionali) del programma ISS.

Quanto al VAB non mi sogno nemmeno di demolirlo rimane un grande monumento all’ingegno umano ed al programma Apollo.

Mentre attendo il nome della facility in grado di ospitare Ares I e Ares V contemporaneamente al suo interno, mi preme sottolineare che non solo TUTTI i lanciatori americani ed europei vengono assemblati in verticale ma persino quelli indiani e cinesi!
Con questo non voglio assolutamente dire che il sistema russo sia sconveniente, perchè se lo continuano ad utilizzare avranno i loro buoni motivi, ma da qui a dire che lo stacking orizzontale sia la decisione decisamente migliore e insindacabilmente da prediligere e i vantaggi tali da giustificare una completa demolizione e ricostruzione delle infrastrutture… ce ne corre e parecchio… non penso che tutto il mondo sia completamente fuori di testa…
La giustificazione che mi dai relativa alla sicurezza è ininfluente visto che dipende dal tempo di permanenza all’esterno e non è in nessun modo legata al tipo di stacking, tant’è vero che nel modo scelto i tempi vengono decisamente ridotti (ma l’Apollo e tutto il passato aerospaziale americano erano così mal ridotti visto che si è sempre utilizzato questo metodo?!) e che nessuno dei paesi sopra citati ha mai avuto problemi legati alla permanenza all’esterno come conseguenza dello stacking, sicurezza che dipende dal tipo di strutture adoperate (coperture, rampe mobili…) e dal livello di integrazione (velocità e numero dei controlli pre lancio, integrazione con la rampa già prima dell’uscita dal sito di assemblaggio) e non da come si assembla un vettore… (ma se lo si assemblasse in orizzontale l’integrazione con la rampa deve essere fatta per forza all’esterno… tutto questo vantaggio quindi dov’è?)
Questo è un altro indizio che mi fa propendere per la critica insipida e ad ogni costo anche quando i motivi criticabili sono pari a zero…

T.T. d’ufficio :slight_smile:

Paolo Amoroso

Per quel che mi riguarda sono sempre stato contrario al sistema di lancio verticale, e non solo in quanto applicato al programma Orion, ma più in generale.
Per quello che riguarda le motivazioni sono molteplici:

  1. Il sistema di lancio verticale è stato, stato storicamente parlando, “inventato” dai tedeschi per la precisione dal gruppo di Oberth (proprio sul set del film “La donna sulla Luna” di Fritz Lang), successivamente è stato “esportato” negli USA dal von Braun ed i suoi alla fine della II Guerra Mondiale (del resto già Goddard lanciava in verticale). Tutte le altre nazioni, eccetto l’URSS, hanno scelto di accodarsi agli americani per il sistema di assemblaggio ed erezione con alcuni distinguo, come l’ESA che usa un sistema misto basato sull’assemblaggio in verticale ed il trasporto su rotaia al sito di lancio del solo vettore.

  2. Il sistema di lancio in verticale è particolarmente oneroso dal punto di vista delle infrastrutture, gli edifici devono essere degli autentici grattacieli (il VAB è il palazzo con la maggiore cubatura utile al mondo), lo spostamento dell’intera rampa di lancio (una vera follia attuata all’epoca dell’Apollo) rende necessario la realizzazione di strade speciali nonché l’utilizzo di giganteschi crawler. Di contro il sistema orizzontale necessita di edifici grossi ma bassi, come dei capannoni, di rotaie ferroviarie e locomotive per il trasporto del vettore alla rampa.

Una piccola digressione da architetto: il costo di edifici verticali rispetto a quelli orizzontali, a parità di cubatura, è decisamente più elevato per ragioni strutturali. Un grattacielo, più è alto, più deve fronteggiare dei carichi di raffica che si incrementano in maniera lineare con la sua altezza, di contro più un edificio è basso e largo più è economico e resistente da un punto di vista statico.

  1. Il sistema di lancio in verticale richiede tempi di trasporto e permanenza sul PAD decisamente più lunghi rispetto a quelli del sistema orizzontale. I russi, in genere, fanno TUTTO prima di portare il razzo sulla rampa. Una volta sul PAD il razzo viene rifornito, gli vengono effettuati i controlli finali, sale l’equipaggio e si lancia.
    Giusto un esempio i russi portarono il complesso Buran/Energia sulla rampa il 23 ottobre del 1988 per un lancio previsto il 29 ottobre (appena 6 giorni dopo), il lancio poi abortì per un problema minore (in ogni caso è poi avvenuto il 15 novembre), quando mai gli americani sono stati in grado di lanciare lo Shuttle appena 6 giorni dopo la sua messa sul PAD???

  2. Un’ultima riflessione: per l’Ares V la NASA avrebbe anche potuto sfruttare metodologie ed infrastrutture dello Shuttle dato che si tratta di un vettore unmnanned in qualche modo assimilabile allo Shuttle-C, ma per l’Ares I avrebbero anche potuto realizzare delle infrastrutture ad-hoc dato che si tratta comunque di un sistema “custom”, torno a ripeterlo l’incremento in termini di sicurezza sarebbe stato sensibile mentre comuque la modifica delle vecchie installazioni richiede degli investimenti cospicui.

In questo caso siamo di fronte non tanto in una pecca del progetto Orion quanto ad un modo di pensare, se lo Shuttle fosse stato assemblato in orizzontale come il Buran (ed abbiamo visto che è possibile) o come avrebbe dovuto esserlo l’X33 (guarda caso…) pensate che ci sarebbero stati due disastri spaziali?? Forse, ma forse no ed avremmo 14 astronauti in più ed in questo margine (anche piccolo) che sta la differenza fra i due sistemi.

Tutto il tuo discorso sugli edifici è validissmo… se solo si partisse da zero… ma visto che uno già esiste e l’altro no… i costi sulle infrastrutture sono decisamente a sfavore dello stacking orizzontale…

Si, perchè se i tempi di approntamento della missione fossero rimasti gli stessi non sarebbe cambiato nulla… lo shuttle rimane all’esterno perchè è trasportato sul crewler o perchè richiede una miriade di controlli prelancio? e gli stessi controlli non ci sarebbero se fosse trasportato in orizzontale e sarebbe rimasto meno fuori? i tempi di permanenza all’esterno sono dettati dai controlli e dalle procedure da eseguire in rampa, non da come lo si trasporta… lo stacking e la permanenza in rampa sono due cose completamente slegate… i russi sono stati capaci di far rimanere il meno possibile il razzo all’esterno, ma non è assolutamente grazie allo stacking orizzontale… è grazie a tutti i controlli e alle pochissime procedure da svolgere sulla rampa, perchè assemblando in orizzontale si dovrebbero ridurre i tempi di permanenza? Atlas V, Delta IV, Ariane 5 e l’elenco è lungo sono tutti assemblati in verticale e tutti stanno all’esterno per pochissime ore… non capisco perchè un mezzo trasportato orizzontale debba essere più veloce di uno trasportato in verticale… i controlli pre lancio saranno sempre quelli no? e sono quelli a dettare la velocità del lancio e non il trasporto…

Vi scongiuro, possiamo evitare di trasformare in una discussione-fiume pro/contro Constellation ogni thread che parla di Ares/Orion ?
Perdonate la schiettezza, io forse sono fin troppo refrattario a questo genere di “polemiche” (grazie al cielo domina ancora in me la passione pura per l’esplorazione spaziale), ma mi sembra che ci stiamo avvicinando ogni volta di più a batti e ribatti di tipo “calcistico” (per carità, sempre nel rispetto delle opinioni di ognuno e con la massima educazione, questo si…).

Scusate lo sfogo, Fabio.

Quoto… non ne posso più che ogni singola notizia che metto (cercando di non inserire nessun giudizio personale ma riportando le dichiarazioni o i comunicati) venga presa di mira per le solite esternazioni anti-tutto che si rivelano ogni volta sempre meno fondate (a tirarmi su il morale c’è da dire che ci sono anche i forum “stranieri” in cui le polemiche sono sempre le stesse e finiscono sempre in una bolla di sapone… per mancanza di dati a supporto…)

Perdonatemi, ma qui la polemica non è anti-Orion (e l’ho pure scritto) quanto nei confronti di una filosofia di lancio.
Ognuno, credo, abbia il diritto di esprimere le proprie opinioni giuste o sbagliate che siano.

Quanto alla validità di quello che sostengo, e di cui ho scritto, basta osservare le differenze dei due sistemi. Non mi sembra che le critiche da me espresse siano “anti-tutto” anzi. Per quanto riguarda la fondatezza del sistema di lancio orizzontale basta leggere i rate di successi che i russi hanno al lancio, includendo anche i sistemi unmanned, i quali sono sicuramente dipendenti dal vettore impiegato ma anche dal tipo di filosofia operativa.
Credo che questo sia innegabile.

Altrimenti corriamo il rischio di ritrovarci in un Forum in cui le notizie vengono passate, accettate con tanti “oohh” “ok” ecc senza nessuna possibilità di esprimere una critica, come in questo caso, basata su fatti oggettivi.

Senza offesa Albyz ma dov’è che questa specifica critica, o altre espresse in passato, si sarebbe risolta in una “bolla di sapone”?
Ritengo questa tua affermazione pesante ed immotivata.

Per quanto i dati a supporto ne puoi avere quanti ne vuoi confrontando le caratteristiche tecniche dei vettori russi e quelli americani, come da me riportati in un precedente post.
Ritengo questo atteggiamento poco costruttivo, nessuno qui ti attacca in quanto sei tu a dire certe cose, quanto perché non si è d’accordo sulle cose dette a prescidere.

Se Albyz si sente colpito in prima persona da questo tipo di confronto, personalmente mi spiace, ma ritengo che la partecipazione attiva e costruttiva in un Forum, quale che sia, possa e debba passare per il confronto, serrato ma civile, tra idee e punti di vista.
Viceversa il rischio è quello di non avere più il servizio offerto da Albyz con le sue notizie, utilissime per carità, o peggio di non poter criticare le stesse pena l’immediato risentimento del moderatore.

Questo non gioverebbe a nessuno.

Non è riferita a questa discussione l’anti-tutto, ma a tutte le notizie sul programma in cui immancabilmente ogni volta c’è un’obiezione in cui si dice che la scelta fatta è da scellerati e da incompetenti e immancabilmente si porta una possibile scelta alternativa che sarebbe la panacea di ogni male, qualsiasi sia l’argomento… (in ambito Constellation). Se ci fossero obiezioni su alcuni punti e su altri approvazioni non me ne avrei sicuramente a male, sarebbe normalissimo ma quando inesorabilmente in TUTTE le scelte c’è una critica e una gara a inventarsi cose che non funzionano/funzioneranno facendo passare tutti per incompetenti allora c’è qualche cosa che non va…

Per quanto riguarda la fondatezza del sistema di lancio orizzontale basta leggere i rate di successi che i russi hanno al lancio, includendo anche i sistemi unmanned, i quali sono sicuramente dipendenti dal vettore impiegato ma anche dal tipo di filosofia operativa. Credo che questo sia innegabile.

Certamente che è innegabile, ma questo non ha nulla a che vedere con il tipo di stacking e trasporto, oggetto della critica, in quanto non mi pare che vettori come lo Zenith siano quei gran fulmini di guerra o che vettori come il Long March cinese, l’Atlas V o il Delta IV americani, o l’Ariane 5 europeo siano da buttare perchè il loro stacking sia verticale… e che i loro successi e/o insuccessi dipendano in qualche lontanissima maniera dal tipo di montaggio…
Tutti i vantaggi che mi hai detto sono decisamente indipendenti dal tipo di assemblaggio, verticale o orizzontale, a partire dal tempo di permanenza all’esterno che sarebbe veramente il medesimo per entrambi i trasporti, alle infrastrutture, ai costi e all’affidabilità… hai qualche notizia di incedente dovuto al montaggio verticale o orizzontale? io non ne ho mai sentiti…
per cui continuo a non vedere il motivo per cui si sia scatenato questo ennesimo putiferio ad una notizia che onestamente non aveva praticamente nulla di strano o di scellerato… tutto qui…

Senza offesa Albyz ma dov'è che questa specifica critica, o altre espresse in passato, si sarebbe risolta in una "bolla di sapone"? Ritengo questa tua affermazione pesante ed immotivata.

Se leggi bene era riferito ai forum americani in cui ad ogni notizia scoppia sempre un putiferio… che poi dopo qualche giorno, solitamente alla notizia successiva, si abbandona per concentrarsi a criticare la scelta più recente tralasciando quella vecchia come fosse senza importanza… se il problema evidenziato fosse reale non si lascerebbe campato in aria…

Stemperiamo un poco la tensione ragazzi.

Penso che qui le opinioni dei due “contendenti” siano chiare, e ciascuna ha i suoi punti di forza.

Personalmente sono della stessa opinione di Archipeppe, considerato anche, se ricordate, che nelle prime “impressioni artistiche” del progetto shuttle, visibili anche sul volume di Jenkins, molte operazioni di load/unload del carico utile erano immaginate in orizzontale, in hangar quasi aeronautici. E non a caso…
Infatti una delle fasi più ardite ma anche più incomprensibili della configurazione shuttle è il caricamento del carico utile in verticale e in rampa.

Siamo d’accordo, anzi, d’accordissimo che la costruzione di nuove infrastrutture ha un suo costo, ma forse al prezzo di due crawler si comprerebbe tutto un capannone, e un paio di locomotori diesel :stuck_out_tongue_winking_eye:

Comunque, tanto per offrire uno spunto di riflessione sulla maggior sicurezza (imho) dello stacking orizzontale, pensate se a un operaio USA scappa di mano una chiave del 20 mentre sta in cima allo stacking degli SRB.
Legge di Murphy vuole che il benedetto pezzo d’acciaio possa beccare quasi sicuramente, in caduta, o la schiuma dell’ET, o una mattonella dell’orbiter, o un pannello delle ali, con conseguente stop, ispezioni, raggi X, e forse, punti in testa al poveraccio che passava lì sotto.

Attenzione, non è una critica impertinente.
Dico solo che una certo disincanto nelle analisi è un bene: il fatto che gli americani o gli europei facciano lo stacking dei loro vettori in verticale per motivi di know how originario, non lo rende più sicuro di quello che fanno i russi.

Infine, un invito da amico di entrambi, Albyz e Archipeppe: accettate di discutere animatamente senza farne una questione personale. Ok? :slight_smile: