Come tornare sulla luna con il Falcon Heavy? Ce lo dice Zubrin

Penso che il problema principale per cui una stazione made in Bigelow non sia giá in orbita e operativa sia soprattutto per la mancanza del mezzo di trasporto. Credo che Bigelow la tecnologia l’abbia giá. Il problema é:

come ci arriviamo?

Nella mia opinione quando le capsule di Spaxe X e Boeing saranno operative e con qualche viaggio sulla ISS alle spalle, si apriranno nuovi scenari anche per Bigelow.
In questo momento invece, con i mezzi di trasporto in ritardo e non ancora operativi, quale sarebbe la necessitá di mettere in orbita un laboratorio che non si ha la possibilità di raggiungere?

Forse é meglio lavorarci su, migliorarlo, magari con un budget ridotto, per poi, nel momento in cui il mezzo di trasporto é operativo (a oggi ancora non sappiamo quando), metterci un budget maggiore ed portare avanti il progetto in modo più rapido.

By Regulus

Comunque per tornare in “fretta” sulla Luna usando il Falcon Heavy, si potrebbe per prima cosa mandare uno o due moduli (gonfiabili o tradizionali) in orbita lunare che sarebbero in moduli abitativi, poi si potrebbe lanciare il LEM che attracca su questa stazione(si dovrebbe progettare/costruire però…) e poi si lanciano gli astornauti con la Dragon V2 opportunamente modificata,certo ci sarebbe il problema delle radiazioni se la missione fosse di alcune settimane/mesi.

Prendo atto. Raccomanderei di non confondere Bigelow con Bezos, e faccio notare che Bigelow (che per inciso si occupa di spazio per “hobby”, il suo core business e’ edilizio) ha 3 elementi in orbita da tempo, per scopo testing: Genesis I e II e BEAM.
Well, presumo che il futuro lo scopriremo solo vivendo. Non mi rimane molto di cui discutere a questo punto, perche’ di fatti ve ne sono ben pochi (per ora).
Purtroppo anche questo thread obbedisce allo schema classico di tante altre discussioni: dibattito del fatto iniziale => scivolamento rapido verso il compianto amareggiato della golden age => whatiffing dal TRL < 0.
Peccato.

Devo dire che mi trovo completamente a mio agio nell’ottimistico realismo prospettato da Marco.
L’astronautica mi sembra stia vivendo un periodo di cambiamenti tecnologici rapidissimi, come non si vedevano dal programma Apollo e Constellation. E la cosa più importante è che è proprio lo scenario economico/organizzativo imho il driver di questi cambiamenti.
Il mio punto di riferimento al momento resta il moon village prospettato da ESA. Il progetto di Zubrin mi pare un interessante esercizio intellettuale sulle potenzialità oggi a disposizione, ma privo di quella prospettiva di permanenza di cui un moderno programma lunare avrebbe bisogno.

Continuo inoltre ad immaginare l’assemblaggio ed il rifornimento di veicoli pesanti in LEO come un passo essenziale all’espansione umana nello spazio, e future stazioni orbitali ed droni operai avranno un ruolo chiave.

Come ho già avuto occasione di scrivere in un altro topic, credo che mai come in questo momento siamo indiscutibilmente nel punto più prossimo alla realizzazione di quello Spazio “attivo” che viene immaginato ormai da decenni.

Mai come in questi ultimi tempi si sono messe in moto le componenti private, ed anche la tecnologia ha fatto notevoli balzi in questi ultimi 5-7 anni, e non parlo certo solo di SpaceX.

E’ fuori discussione che di strada ce ne sia da fare ancora, prima di vedere miniere sulla Luna o hotels con decine di camere in orbita … ma mi pare che i primi passi concreti per questo li stiamo già facendo …

Si è vero,spesso c’è la tendenza a giocare al commissario tecnico della Nazionale proponendo gli schemi di gioco più svariati,anche assemblando “giocatori” che non c’entrano nulla l’uno con l’altro.
Io la chiamo Astronautica del Bar dello Sport,e ne siamo caduti vittime quasi tutti.

Però io torno a ripetere che la proposta di Zubrin ,al di là della specifica realizzabilità,è uno spunto che dovrebbe portare ad interrogarci se approcci intermedi e più flessibili,che da un lato tengano conto realisticamente del budget a disposizione,dall’altro dei mezzi (“pubblici” e privati) disponibili,non siano preferibili a programmi molto più ambiziosi,ma difficilmente sostenibili e comunque spalmati su una timeline tanto lunga quanto pericolosa.

Non mi pare un dibatito da poco,nè un compianto nostalgico (anzi,esattamente il contrario).

Dopo tre pagine intervengo con una domanda: come e quando il falconsh sarà manned-rated?

pilgrim1 quando alla Space X servirà un Falcon Heavy human-rated non prima di allora, essa è un azienda che deve fare soldi allo stato attuale un FH human manned non avrebbe molti utilizzi.

La risposta alla tua domanda e’ semplice e sempre la stessa da svariati anni: la policy di NASA e’ determinata dalla Presidenza e votata (e finanziata) dal Congresso USA, quindi e’ e rimane una questione piu’ politica che tecnica. Ad oggi Trump non e’ stato nemmeno in grado di far confermare l’amministratore che dovrebbe fare enforcement di quelle policy ed il facente funzioni si e’ dimesso…

Zubrin, persona validissima con un solido background tecnico, come altri “idealisti” dell’esplorazione spaziale svolge l’importate ruolo di pungolo, anche se col passare degli anni c’e’ sempre meno di innovativo nelle sue visioni. Per innovativo intendo idee o elementi cui nessuno nel settore aveva pensato, e che siano diverse da quanto gia’ visto in decine di progetti e scenari dei dipartimenti Hueman Spaceflight e Future Development di NASA.

Insomma, personalmente non ho altro da aggiungere in questa discussione.

come dice un antico proverbio dell’ Oklahoma:

oppure:

“Un popolo senza storia è come il vento sull’erba dove cresce bufalo.
(Proverbio dei Sioux)”

Nostalgico? no.

Sono solo un frequentatore del Bar dello Sport dell’Astronautica. So bene che i cilindri di O’Neal sono ancora fantascienza pura, non sono una vecchia spugna piena di grappa Apollo.
Vedo i progressi tecnici. Space-X fino a non molto tempo fa pareva impossibile, e non solo. Mi auguro che da tutti questi progressi ne nasca finalmente una strategia.
Che si capisca cosa vogliamo fare da grandi, perché siamo grandi, non siamo più i bimbetti delle Mercury.

E un grande si costruisce un suo percorso o quantomeno imposta una direzione, che poi può cambiare con gli eventi.

Dai, la costruzione della prima astronave terrestre possiamo decisamente considerarla una novità.
Prima di arrivare in Canada i vichinghi hanno pur dovuto costruire e perfezionare i Drakkar.