Come tornare sulla luna con il Falcon Heavy? Ce lo dice Zubrin

Si,ma i privati fanno pubblicità o esprimono una visionarietà più o meno sincera ma legittima.
SLS e i faraonici obiettivi spalmati su tempi luuuuuunghissimi (così lunghi che non arriveranno mai) sono il programma attuale della NASA,non uno spot.
Guardate,qui non si tratta di rimpiangere il passato ed bei tempi dell’astronautica anni 60; propio perchè quel passato non tornerà mai più,sarebbe forse meglio concentrarsi su obiettivi pragmatici,architetture più semplici e sostenibili.
In questo senso la provocazione di Zubrin è interessante,

Bigelow e Blue Origin stanno lavorando in quella direzione, cioe' mini laboratori spaziali magari serviti da team di astronauti professionisti privati in grado di fornire a prezzi relativamente concorrenziali le condizioni di microgravita' prolungata oggi possibili solo sulla ISS.. Questa e' una direttrice concreta che abbiamo davanti. Sarebbe bello avere piu' amici del forum discutere e seguire *queste* vicende piuttosto che consumarsi gli occhi sui libri di storia dell'astronautica. Che va benissimo ed e' appassionantissima (dovreste vedere la mia biblioteca personale in merito, non ho piu' un centimetro di posto a casa) ma e' *il passato*.

Parliamo spesso di questi argomenti , comunque una stazione spaziale in orbita lunare costerebbe più o meno come la ISS quindi non c’entra nulla il glorioso passato degli anni 60 che non tornerà mai più. Bigelow,Blue Origin,Space X e gli altri privati possono abbassare i costi ma fino a un certo punto ma non si arriva da 100 a 1.

Beh, allora vediamola positivamente. Tyson nell’articolo linkato da Marco dice che le grandi imprese sono state compiute sotto il profilo della guerra, per la venerazione di qualcosa o qualcuno, o per l’immediato ritorno economico…
Beh… non abbiamo avuto grandi guerre!! Meglio così allora :grin:

Grossa come la ISS…o anche appena più piccola.
Ma se pensi ai moduli di Bigelow, i costi sono più ridimensionati . Sarebbe una situazione nuova , con una iSS dismessa, (e un nuovo progetto da fare insieme …internazionale), con una serie di basi in Leo. Come diceva marco , c’è fame di stazioni spaziali (e si hai ragione…ne avevamo già parlato Moon…in altro 3ad) … c’è la fila per andarci sopra con progetti. Servono e c’è mercato per altre stazioni orbitanti , e assieme a quelle poi l’indotto dei vettori ecc ecc. Non più una stazione grossa , ma tante piccole, a scopo scientifico sia pubblico che privato. In Leo eh.
Per la verità servirebbero anche più attori, non solo Bigelow o thales, … per creare mercato servono più attori. I costi poi si abbassano.

Mi rimane invece da capire anche se sbavo alla idea … di più laboratori sulla luna. Una cittadella della scienza . Il villaggio di worner …
Ai privati la prima situazione, e inizialmente a chi più c’è…meglio è, per la luna. Quel progetto internazionale fa fare insieme …

@carmelo … marco …
Una domanda… Ma SLS si dice…non si può annullare perché da lavoro alle aziende ecc ecc. È i lavoratori poi sarebbero in crisi… si perderebbe consenso elettorale…
Ma … Dietro SLS c’è Boeing orbital e rocketdyne.
Cioè… mica Delle PMI … oltretutto le prime due stanno costruendo i loro vettori e hanno un presenza importante sul mercato…
Non voglio essere frainteso . Per me SLS non è in competizione con gli altri vettori almeno adesso. È di una categoria sopra…

Ma guarda, anche il Saturno V dava lavoro e voti,ed era un miracolo della tecnologia che PORTAVA l’uomo sulla luna,e LANCIAVA grandi laboratori,non un razzo ancora in costruzione che forse porterà una capsula Orion in un volo circumlunare,realisticamente nel 2024 o 25,e poi boh.
Cancellare il Saturno V è stata una follia,eppure l’hanno fatto.
Altri posti di lavoro sono stati creati con lo Space Shuttle (che poi,questa fu una delle principali motivazioni di quel progetto).
Ora,qui non si tratterebbe di chiudere bottega,ma di cercare un percorso più realistico,raggiungibile in tempi accettabilmente rapidi e che consenta di massimizzare le (poche) risorse a disposizione.
Tra l’altro,essendo certamente i privati coinvolti nell’impresa,questa avrebbe ricadute positive nel settore,consentirebbe la nascita di nuove tecnologie e di nuovi posti di lavoro.
Dire:abbiamo sbagliato,cambiamo direzione" non è disonorevole.
Si sperava che questo cambio di marcia avrebbe potuto farlo Trump; in realtà abbiamo capito che non è in grado,o non è interessato o non ha gli strumenti (del resto è l’uomo che disse che la conquista dello spazio era una cosa fantastica,ma era più importante aggiustare i chiusini).
Ripeto,non si tratterebbe di sognare gli anni 60,solo di rimodulare il programma di exploration in senso più “minimalista”,vedendo cosa si riesce a fare con il budget che si ha,massimizzando i risultati in una sinergia pubblico-privato-partner internazionali.
Lo scenario tracciato da Zubrin è semplicemente un invito a cambiare mentalità ed un modello di ciò cui si potrebbe pensare (non per forza un architettura da realizzare effettivamente in quel modo).
E’ un discorso insensato?
Sennò mettiamoci comodi ed aspettiamo che un giorno Godot,vestito da Astronauta,si presenti alla rampa di lancio di SLS per un costosissimo “travel to nowhere”.
Chissà,magari nel frattempo arriva davvero Musk con qualcosa di simile al BFR !
Hai visto mai?

il ragionamento è corretto e razionale però ci sarebbe da capire se al Governo degli Stati Uniti interessa di più mantenere posti di lavoro e bacini elettorali o realizzare qualche progetto Nasa più valido di quelli visti negli ultimi 10/20 anni.

E ma… Scusate se mi ripeto., È qui che non capisco… evidentemente mi sfugge qualcosa
Se le ditte dietro SLS dipendessero solo da quel progetto… Allora ok. Lo togli …crei problemi ai lavoratori . Consenso elettorale. Ecc.
Ma stante le ditte dietro SLS …forti. anche se lo dovessi cassare, si creerebbero così casini da minare il consenso elettorale ?
Che poi se nell’opinione pubblica passasse il concetto che SLS è troppo costoso… che adesso i privati. Ecc ecc… boh. Becchi più consenso a terminare il progetto che a mandarlo avanti.

Più probabilmente quando è nato SLS non c’erano spacex blu origin … Ora… adesso con il FH imho volevano vedere se tutto fosse andato bene.
Perché c’era anche una discreta probabilità che esplodesse. Da adesso magari il congresso e la NASA faranno Delle valutazioni.
Però tecnicamente SLS è di un ordine superiore.
Non può essere messo in competizione.
Mah. Chi ci capisce.

in un mondo perfetto logica e razionalità prevarrebbero sul tornaconto politico, ma purtroppo non viviamo in un mondo perfetto.

@moon
Approposito della stazioni private
Notizia di oggi.

Ok. Annunci da verificare… ma è una conferma della ciccia che ci può essere per questi oggetti.

E’ ovvio che un impresa del genere non può basarsi solo sul turismo spaziale,non a quei prezzi.
Secondo Leonardo il TG della scienza di oggi, un “biglietto” per 10 giorni sulla stazione costa 9 milioni di dollari.
Quanti miliardari in grado di pagare quel prezzo sono effettivamente interessati ad andare nello spazio?
Ma ammettiamo pure che ce ne sia un certo numero.
Dubito molto che una volta compiuto il viaggio ne facciano altri a quel prezzo.
Anche per un miliardario col pallino dell’Astronautica è uno sfizio da levarsi una volta.
Quindi?
Una volta esaurito il non numerosissimo bacino di potenziali clienti,che fanno,chiudono bottega?
Consideriamo anche le spese per lanciare e servire una stazione,il controllo missione con i suoi addetti…costi enormi.
Siamo sicuri dei ricavi?

Qualche centinaio, a quel prezzo.
Ma il vero cliente non sono i turisti, ma le industrie ed enti di ricerca che spediscono esperimenti in microgravita’ per diversi giorni, saltando la lunga coda della ISS (e probabilmente anche godendo di un ridotto peso burocratico).

Certo,il vero affare è quello; con cento turisti non riesci a tenere aperto,questo è sicuro.
Aggiungerei anche i ricercatori di qualhe nazione senza accesso diretto allo spazio.

Al Congresso USA interessa senz’altro il mantenimento dei contratti con le aziende ed i lavoratori del proprio (per ciascun deputato) territorio.
Spetterebbe invece al governo USA indicare nuove strade percorribili per raggiungere obiettivi concreti, in minor tempo e possibilmente ad un costo minore, senza dover necessariamente sacrificare nè aziende nè lavoratori, ma sembra non essere una priorità dell’attuale programma.
Una metafora per dire, o meglio non dire che - oops :flushed: - manca la volontà politica! Mi autocensuro :facepunch:

Il business degli esperimenti spaziali? Ma allora perché non farlo già oggi? Ci sono e c’erano veicoli capaci di farlo. Penso alle vecchie Voskhod usate per gli esperimenti Photon (o un nome simile). Una Soyuz, o i cargo per la ISS che possono essere configurati per voli indipendenti.
So che c’è la fila per la ISS. Nessuno ha pensato a smaltirla così? Tutti a parlare di stazioni per domani, dopodomani: ma io che ho un esperimento da fare quanto devo aspettare?
Ok, approntare una Dragon per una simile missione potrebbe costare troppo ai clienti finali, ma quanto costa anche l’attesa?
Credo che se ci fosse un vero mercato in tal senso, vi sarebbe anche più fermento nell’ambiente.

Perche’ una Photon o un’altra capsula della stessa classe e’ cosa ben diversa da una stazione spaziale privata dove far volare esperimenti massivi e complessi, con la stessa classe di servizi della ISS. Passa una bella differenza tra un modulo Bigelow e una capsula Vostok. Peraltro, gli enti governativi che gestiscono il programma ISS non sono “progettati” per generare utili, quindi vanno al loro ritmo e con le loro regole, e sfruttando il limitato tempo astronauta a disposizione. L’affare e’ stato fiutato, specie con la diminuzione dei costi di lancio…

Sicuramente esisteranno articoli che confermeranno cio’ a meno dell’ improbabile ipotesi di privati che dispongano dei miliardi di $ necessari a costituire un’ agenzia privata in grado di competere con Nasa e simili, fatte salve tutte le complicazioni legali per fondarne una.

Come dicevo poco sopra, la ISS non e’ nata pensando ad un utilizzo commerciale, e gli “affari” cui mi riferivo non si baseranno su una sua privatizzazione. Chiao ha ragione, per fare utili serve una struttura organizzativa molto piu’ snella e una struttura progettata apposta per un uso commerciale: semplice (per quanto “semplice” una stazione spaziale possa essere), modulare, standardizzata (internamente soprattutto, con rack standard analoghi a quelli della ISS), con automazione massima sia a bordo che a terra.
I “numeri” poi, secondo me, verranno tenuti riservati (come gia’ oggi fa SpaceX) e probabilmente all’inizio si lavorera’ in perdita, ma la strada e’ quella di stazioni semplici, probabilmente basate sulla tecnologia dei moduli gonfiabili, con il minimo supporto possibile a terra e a bordo.

La ISS in questo senso e’ un prototipo, un esemplare unico dove si e’ imparato e si continua ad imparare ogni aspetto dell’operare stazioni orbitanti massicce con equipaggi numerosi. Per la sua naturaf la ISS non puo’ essere il modello di riferimento su come le future imprese commerciali funzioneranno. Semmai, l’esperienza maturata sulla ISS in ogni campo delle operazioni sara’ sicuramente trasferita ad attori privati che vorranno costruire partendo da quella esperienza, come NASA ha gia’ fatto con SpaceX e Boeing per le capsule private in via di realizzazione.

Infine va considerato un ulteriore fattore di grande importanza: un privato non lavora, come NASA, sotto i riflettori, non deve rispondere del modo in cui vengono usati i soldi dei contribuenti (risponde solo agli azionisti), non deve per forza garantire il livello di successo altissimo e i delicati equilibri internazionali del programma ISS.

Il futuro credo sarà a favore Delle strutture più semplici meno costose ma anche più affidabili.
(Vecchio adagio del mio prof. Meno roba c’è, meno si può rompere qualcosa).
Cmq anche per la ISS si parla di ipotesi di futuro commerciale.

https://www.investors.com/news/boeing-sees-international-space-station-business-potential-as-nasa-eyes-iss-privatization/

Oltre agli articoli di astronauti news sugli weekly status report degli esperimenti fatti sulla ISS, dall’articolo si evince :

There are already commercial technology advances on earth thanks to the ISS.

Biotech Amgen (AMGN) claimed it developed its Prolia and Xgeva osteoporosis drugs quicker on the ISS than on the ground, said Scott Copeland, Boeing’s senior manager for research integration, specialty and systems engineering on the ISS.

Printing organs for people on the transplant list could be a viable ISS business too. Sometime this year, Techshot will send up its 3D space biofabrication lab to the ISS to test organ printing in microgravity.

Currently, stomachs and other pliable organs can be printed on earth with the help of a supporting structure. However, a more complex organ like a heart can’t be printed because it would be damaged by gravity when the support scaffolding is removed.

Copeland also said that stem cells have been developed faster in microgravity vs. on earth.

Fiber optics are another possible commercial growth area for the ISS. Gravity causes fibers grown on earth to have impurities and misshapen crystals. But an experiment by Made In Space last year found that fibers grown in microgravity didn’t have the same impurities.

Ecco perché imho è importante che si possa incrementare la possibilità di ricerca su stazioni spaziali, aumentandone il numero.

Da notare…secondo Boeing che :

The ISS also has a long potential service life to capitalize on its commercial potential. The space station could last until at least 2040 with routine maintenance, he said.

Marco, non mi dici nulla di nuovo. Sono tutte argomentazioni che conosco bene.
Il punto è che se vuoi fare una stazione privata, ti muovi. D’accordo, che certi esperimenti li puoi fare solo con uomini, allo stato attuale.
Non credo all’industria privata che investe su programmi a lunghissima durata. E nemmeno ai finanziatori.
Bigelow, per esempio, pubblicizza i suoi moduli da tempo. Quanti anni sono passati dal suo primo esperimento ad oggi? E quando ha intenzione di realizzare la sua prima stazione? Gli anni si sprecano. Lui ha alle spalle un colosso finanziario enorme, l’anno scorso era l’uomo più ricco del mondo e può investire il suo surplus come gli pare. Se lo fa per l’astronautica, meglio per noi. Ma non tutti hanno un surplus alle spalle.
Io sono l’azienda X che ha necessità di fare un esperimento in microgravità. Se i posti sulla ISS sono tutti occupati e non ci sono altri vettori: a chi mi rivolgo? A nessuno. Forse tra cinque anni ci sarà… ci sarà la gara ad accaparrarsi il posto su Bigelow V, perché molto probabilmente ISS sarà riservata ad esperimenti governativi ed io resto nuovamente fermo al palo.
Sono le imprese aerospaziali che parlano di mercato, ma non il mercato. Non sento le lagnanze del mercato. Questo è il punto. Se il mercato fosse così in ansia, i lavori per le stazioni private procederebbero con più rapidità e da parecchio tempo.
Probabilmente, non essendo “del giro” queste cose non le vedo e non le sento. Quando facevo divulgazione, molti anni fa, parlavo di queste cose come di una forte spinta… il senso che mi resta oggi è di aver raccontato un mucchio di frottole.
Sono sicuro che se fosse realizzata questa stazione privata troverebbe clienti, che non mi pare che sgomitano e protestano. Mi sembrano fermi al bar a farsi un caffè e con calma mediterranea attendono, tanto non c’è fretta.

Vorrei fare un passo indietro e porre l’attenzione su una cosa passata in sordina, ma che a me fa stare un pò in ansia:
torniamo un attimo al piano si Zubrin: vogliono fare il tragitto terra-luna a bordo del LEM, lasciando la Dragon in orbita terrestre.
Cioè 7 giorni di viaggio A/R, senza possibilità di salvataggio, e senza scialuppa.
Questa scialuppa andrà acchiappata all’atto del rientro, sperando che vada tutto bene.

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