Degne di italica nota sono state le belle parole che il comandante Butch ha rivolto a Samantha, una volta rientrato nella ISS dopo essersi tolto il casco, ringraziandola del “tremendous” lavoro fatto dietro le quinte durante l’EVA.
Anche il CAPCOM da Houston si è aggiunto ai complimenti sottolineando che, come mostravano le immagini dall’interno della ISS, la “nostra” fosse sempre in movimento qua e la per essere il più possibile presente sul lavoro che veniva svolto dai suoi due compagni all’esterno.
Ebbrava la Samantha!
ps: mi ricordo che anche il Paolone ricevette i complimenti per aver fatto da “regista” durante quelle memorabili EVAs di STS-120 del 2007 in cui dovevano intervenire sul pannello fotovoltaico rotto.
Molto interessante questa ridisposizione dei moduli.
Il 2015 si prospetta molto interessante sulla ISS, personalmente sono molto incuriosito dal modulo Bigelow, potrebbe essere uno di quei piccoli fondamentali step per avere uno spazio più “commerciale”.
Resta da vedere se riescono a lanciare SpX-8 a Settembre, significherebbe una Dragon ogni due mesi
cmq sì, anche io non vedo l’ora di vedere quel modulo sulla ISS, IMHO quella tecnologia è uno di quei salti tecnologici che ci porteranno parecchio più vicino all’uomo in giro per il sistema solare
Infatti potrebbe risolver di parecchio il problema psicologico degli spazi angusti, anche se credo che poi avendo più spazio verrà riempito di materiale comunque!
In ogni caso, più volume a minor peso ed ingombro al lancio…si vince sempre. Davvero un anno interessante, per Bigelow e anche per testare la capacità di SpaceX di fornire un servizio affidabile con un calendario ambizioso.
Il modulo della Bigelow non è certo così grosso da dare una sensazione di spazio ampio; penso che sia più o meno grosso quasi come uno dei Nodi presenti sulla ISS. Oltre questo, penso che verrà utilizzato come magazzino e conseguentemente stivato di materiali vari.
Hai ragione, ma il mio commento era relativo non al modulo specifico e al suo uso in questo caso. Io stavo pensando al salto di qualità che può portare in termini di spazi per i prossimi avamposti, al risparmio di peso al lancio e quindi di costi, etc.
Sul caso specifico, mi pare di ricordare che dovrebbe rimanere pressochè inutilizzato poichè serve proprio per la validazione della tecnologia.
Effettivamente - come mai NASA e Russi non hanno mai investito in moduli gonfiabili? Detta cosi’ sembra l’uovo di Colombo, ma dove sta il trucco, e come mai e’ servito l’intervento di un costruttore edile per arrivare a questa soluzione?
In realtà la tecnologia è di origine NASA che poi l’ha ceduta a Bigelow. Questi l’ha sviluppata e fatta maturare fino a questo test oltre agli altri oggetti che ha in orbita.
Ci ha investito parecchio denaro e tempo, NASA aveva i tempi più stretti a causa della ISS e anche i cordoni per via di STS
NASA è da sempre interessata ai moduli gonfiabili, ma per qualche motivo non ci ha mai investito troppa ricerca.
Per la cronaca, anche in ESA c’è sempre stato un certo interesse, e in Thales a Torino hanno fatto molta ricerca a riguardo. Ma la cosa non è per niente semplice, fare un modulo gonfiabile che sia affidabile secondo gli standard spaziali non è una cosa facile.
Per qualche motivo Bigelow è sempre stata un passo avanti, hanno trovato delle soluzioni tecniche particolari e effettivamente sono stati gli unici finora a costruire dei moduli gonfiabili affidabili e resistenti (a quanto pare, più resistenti dei moduli in alluminio a possibili impatti di MMOD).
Cosa intendi per “di suo”?
NASA ha mai fatto nulla di suo anche che non si gonfiasse? Lo Shuttle era fatto da un consorzio di aziende. Lo stesso vale per i moduli della ISS. I Nodi li ha fatti Alenia, ma non per questo non sono di NASA. Allo stesso modo, i moduli gonfiabili saranno di NASA ma saranno prodotti da Bigelow…
Mi sembra alquanto strano che il modulo BEAM rimanga inutilizzato. Vi sarà possibilità di accesso ai membri dell’equipaggio e, sicuramente, lo utilizzeranno come magazzino per stivare materiale.