Confermata la partnership ESA-NASA per ExoMars

Il Consiglio dell’Agenzia Spaziale Europea ha dato il via libera all’implementazione del programma di esplorazione planetaria ExoMars, aprendo la strada ad una forte collaborazione con NASA in due missioni in cooperazione per il 2016 ed il 2018. Il programma ExoMars ha come scopo principale lo studio scientifico dell’ambiente marziano, dell’astrobiologia planetaria e dello sviluppo di alcune tecnologie innovative propedeutiche alle missioni di Sample Return previste nei prossimi decenni, a partire dagli anni 20 di questo secolo.

Le due missioni previste negli agreement riguardano: una prima missione con data di lancio nella finestra del 2016, che prevede un orbiter ed un dimostratore di ingresso, discesa e landing (EDL demonstrator), ed una seconda con data di lancio nel 2018, comprendente due rovers. A tale scopo il Consiglio dei Ministri dell’ESA ha approvato in maniera definitiva lo stanziamento, già delineato nella scorsa Riunione Ministeriale, di 850 milioni di Euro per il programma ExoMars, presso il quartier generale di Parigi, durante il meeting del 16-17 dicembre.

Per la missione del 2016, NASA fornirà un Atlas V che avrà come payload principale l’orbiter Mars Trace Gas Mission (TGM) fornito da ESA, che rilascerà un lander statico come dimostratore ed in seguito effettuerà una mappatura del Metano e di altri gas sul pianeta rosso, investigando anche i siti di probabile landing per i rovers. L’orbiter avrà una massa ipotizzata allo stato attuale in 3130 kg ed un’orbita definitiva planetocentrica di circa 400 km di quota, circolare. Il lander, fornito dall’agenzia europea, avrà una massa di circa 600 kg.

NASA fornirà anche il sistema di lancio per la missione del 2018, attraverso un Atlas V, fornirà il sistema di landing sky-crane ed il primo rover planetario, Mars Astrobiology Explorer-Cacher (MAX-C), con una massa di 65 kg ed alimentato a pannelli solari. ESA fornirà il secondo rover, ExoMars, della massa di 270 kg (da confermare), con una trivella di 2 metri di profondità.

Da parte di David Southwood, Direttore dell’area Scientifica ed Esplorazione Robotica dell’agenzia europea, sono state pronunciate parole di forte soddisfazione per la conferma dell’impegno dei governi europei allo scopo di consolidare la partnership ESA-NASA per missioni di lunga durata nei pianeti del sistema solare. Ad ExoMars parteciperanno quindi, nei rispettivi contributi in seno all’agenzia, Francia, Germania, Italia, Spagna, Austria, Belgio, Olanda, Portogallo, Svezia, Svizzera, oltre agli Stati Uniti con NASA e alla Agenzia Spaziale Canadese, che ha una forte partnership bilaterale con ESA.

Ulteriori contatti sono in corso con l’Agenzia Spaziale Russa, sia per quanto riguarda alcuni payloads su ExoMars, sia per l’ipotesi di scenari con lanciatori di backup. La prima ipotesi è attualmente l’unica concreta.

Fonte: ESA

Nelle immagini:

  • Immagine concettuale (stato dell’arte) del rover ESA ExoMars (C) ESA
  • L’Orbiter Mars Trace Gas Mission (C) ESA-NASA
  • Immagine CAD del design preliminare del rover NASA MAX-C (C) NASA

Exomars.jpg

MarsTraceGasMission-Orbiter.jpg

MAX-C-Rover.jpg

al volo ricordiamo che il sistema Sky-Crame è quell’innovativo tipo d’atterraggio che sarà collaudato su MSL.

Si tratta di un complesso che entra in funzione dopo il rallentamento del paracacute e dopo la separazione dallo scudo termico.
Utilizzando quattro motori orientabili, il rover sarà rallentato fino quasi a velocità zero, un cavo tipo “cordone ombelicale” abbasserà il rover a terra.
Quando il computer di bordo avrà rilevato che il contatto è successo, sarà tagliata il cavo.
Qui è spiegato, con una animazione il sistema suddetto.

Molto molto interessante questa intesa ESA-NASA per Marte! :clap:
Ma… visto che in giro ci sono pochi soldi: collaborare su questa falsa riga anche da un punto di vista manned??? :thinking:

Questo programma ESA-NASA per Marte si fa sempre più interessante!