Conflitto in Ucraina e sue ripercussioni sullo spazio

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Mi stavo chiedendo come sarà la gestione “spicciola” della cosa sulla ISS, il lato umano diciamo…

Parli della guerra… non ne parli… Fai finta di nulla…

Alcuni componenti dell’equipaggio sono ex militari, i sentimenti personali sull’argomento possono essere i più variegati…
Non li invidio per niente…

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Penso che un indizio ci sia arrivato dalle immagini della cerimonia di benvenuto di Sojuz MS-21.
Il solo modo di andare avanti, credo, sia quello di aggrapparsi alla rispettiva professionalità, ai legami personali sviluppati in anni di lavoro e all’idea di mantenere insieme un’oasi di ragionevolezza, finché le condizioni lo renderanno possibile. :crossed_fingers:

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Oneweb risolve al volo il problema creato dalla “lite” con Roskosmos.
Con “broomsticks” della concorrenza.

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Il conflitto ha avvicinato molto le ramazze ad una situazione di monopolio naturale, in termini economici, almeno per i lanci commerciali e almeno nella fase attuale.

I competitor avranno bisogno di copiosi finanziamenti in perdita per superare le barriere all’ingresso.

EUMETSAT, ente multinazionale che con i suoi satelliti produce osservazioni meteorologiche e di scienze della terra con sede a Darmstadt, sospende la collaborazione con la Russia.

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La Russia ha comunicato l’interruzione della sua partecipazione al progetto ICARUS (International Cooperation for Animal Research Using Space), che raccoglieva dati dal lato russo della ISS per una collaborazione guidata dalla Max Planck Society.

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Rogozin ha proposto un ulteriore “incentivo” a fare affari con Roskosmos.
Tutti i nuovi contratti dovranno essere pagati in rubli.

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Pare che i tecnici Oneweb che erano rimasti per mettere in sicurezza i satelliti smontati dal lanciatore siano andati via.
I satelliti restano “imbozzolati” a Bajkonur fino alla prima occasione per rimuoverli.

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Mah!
Chi potrebbero essere questi clienti?
I Cinesi fanno da loro…forse gli Indiani?
Altri Paesi che non hanno rotto i rapporti con Mosca non mi sembrano comunque in grado nè del resto interessati a servirsi dei servizi di Roskosmos.

La risposta non la sappiamo, e probabilmente non la sa neanche Rogozin.
Cinesi e indiani assolutamente no, anche i secondi stanno sviluppando il loro sistema di volo con equipaggio.
Forse qualche lancio da qualche potenza del golfo Persico, ma boh.

Personalmente penso che i commenti del direttore di Roskosmos vadano letti per quello che sono: solo pura propaganda. I crudi fatti dicono altro, basta guardare al calendario lanci.

Inutile cercare razionalità nei suoi commenti, anche futuri.

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Marco, considerando che oltre che un appassionato di astronautica sei del mestiere, secondo te i Russi potrebbero avere qualcosa di interessante per i Cinesi nel settore spaziale?
In questi giorni molti analisti sono giunti alla conclusione che i Cinesi approfitteranno abilmente di questa crisi per acquisire non soltanto materie prime,ma anche aziende in Russia.
Insomma per loro potrebbe essere un grande affare.
Ora, che analisi fai circa i vantaggi che i Cinesi potrebbero avere nell’investire,sostenere,o addirittura di fatto acquisire il settore spaziale Russo?

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Ti ringrazio della fiducia nella mia capacità di analisi, ma non credo di essere all’altezza di rispondere in maniera completa :blush:

Quello che posso dirti è che secondo me ci sono due possibili piani:

  • sul piano politico, la Cina potrebbe stabilire qualsiasi tipo di collaborazione, senza limiti, anche a suo quasi totale carico, replicando quello che la comunità internazionale fece al cadere dell’Unione Sovietica, di fatto salvando il programma spaziale pubblico russo. Lo faranno? Impossibile da prevedere, ma è certamente una cosa possibile, specie quando la triste realtà prenderà il posto della propaganda e la Russia sarà disperatamente alla ricerca di capitali. Conviene alla Cina? Secondo me economicamente no, ma è per questo che si tratterebbe di una decisione squisitamente politica;

  • sul piano economico e di trasferimento del know how penso che ormai la Cina abbia superato il maestro da qualche anno. Sicuramente esistono tecnologie motoristiche molto importanti, che credo siano il fiore all’occhiello dello spazio russo, che potrebbero fare gola alla Cina. Ci potrebbe essere la convenienza di sfruttare qualche stazione ricevente, procurarsi materie prime (titanio) per parti di razzo a prezzi vantaggiosissimi, di delocalizzare qualche produzione inquinante.
    Se la Cina fosse l’unico o quasi acquirente per tutto questo, potrebbe di fatto fare il prezzo, ma che ci sia effettiva convenienza economica, è difficile da dire.

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Dico la mia con un fondo di tristezza:

  • L’astronautica russa era già in declino prima dello scoppio della Guerra in Ucraina, la prova sta nell’incapacità di essere riusciti a sviluppare e mettere in servizio la “nuova” capsula PTK-NP/Federatsyia/Orel nonostante un arco temporale di quasi 20 anni (voi direte ma anche gli americani con SLS/Orion hanno impiegato lo stesso tempo, si però SLS/Orion oggi, proprio oggi dico, sono sulla rampa di lancio). Mettiamoci anche le difficoltà di sviluppo del “nuovo” lanciatore Angara A5 con le altrettante difficoltà del “nuovo” cosmodromo di Vostochny.
  • I cinesi hanno già saccheggiato tutte le tecnologie che gli servivano nel periodo che va dalla metà degli anni 90 del secolo scorso fino alla metà dei primi anni 2000.
  • Anche se in futuro ci fosse un cambio di regime, laddove Putin e la sua banda di criminali fossero allontanati dal potere, i danni inferti all’astronautica russa resterebbero, primo tra tutti la decisione definitiva di mettere da parte la ISS in un breve futuro (era già nell’aria prima, ma oramai si può considerare cosa fatta).
  • L’indipendenza all’accesso manned allo Spazio dei principali competitor (USA, Cina e prossimamente India), soprattutto il fatto che gli americani dispongono della Dragon ha annullato la dipendenza dalle Soyuz nell’epoca “post Shuttle”.
  • Che valore oggi, ed ancor di più nello scenario futuro, possono avere i vari razzi Soyuz e Proton, e la stessa capsula Soyuz?

Per concludere: l’astronautica (soprattutto manned) russa, già avviata sul viale del tramonto per i motivi sopra esposti, a causa dei danni (auto) inferti dalla Russia per la Guerra in Ucraina sta per diventare qualcosa buona per i musei e poco più (lanci domestici e militari a parte).
Con un’economia sull’orlo del default è difficile prevedere bilanci tali da permettere la gestione di un’ “altra” stazione spaziale specie con investitori esteri in fuga.

Alla fine, paradossalmente, i russi continueranno a volare nello Spazio a bordo delle Shenzhou cinesi (o del suo successore) proprio come successe agli americani nel “post-Shuttle”. Naturalmente ci sarà una “seconda” diaspora di tecnici (dopo la prima avvenuta a valle del crollo dell’URSS) che alimenterà nuove tecnologie altrove. La prima diaspora ha dato all’Occidente la tecnologia motoristica dell’F-35B e l’incipit tecnologico della SpaceX, chissà questa seconda cosa porterà in futuro…

Perdonatemi la lunga, ma necessaria digressione, da appassionato di astronautica non posso che essere triste per un scienza che ci ha dato il primo satellite artificiale, il primo essere vivente nello Spazio, il primo uomo nello Spazio, la prima capsula multiposto, la prima EVA, la prima stazione spaziale, ecc.

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E questo dove sarebbe scritto? :roll_eyes:

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La ISS potrebbe essere la lifeline per tenere l’industria spaziale russa in una sorta di supporto vitale. Se il programma avrà una fine prematura, non sarà una decisione unilaterale.

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5 messaggi sono stati uniti a un argomento esistente: [2022-04-03] Falcon 9 Block 5 | Axiom Space Mission 1

Il 23 marzo scorso RIA Novosti ha raccolto alcune dichiarazioni del servizio stampa di Roscosmos, che ritornano sull’idea di replicare il lander Kazachok dell’abortita missione ExoMars.

La ricostruzione sarà necessaria, viene spiegato, perché ai tempi di un nuovo possibile volo su Marte (non si dice quando) la vita utile della maggior parte degli strumenti e dei componenti del lander originario (che al momento si trova in Italia) sarà scarduta.

Ria Novosti aggiunge che:

Rogozin ha riferito che la nuova missione russa non avrà un proprio rover, poiché non è necessario in quanto la stessa piattaforma di atterraggio è una stazione di ricerca autonoma.

https://ria.ru/20220323/mars-1779550453.html

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Si nota un certo contrasto tra le dichiarazioni roboanti (e molto spesso insensate) del Direttore Rogozin e la linea seguita dai responsabili della comunicazione di Roscosmos e affiliate.

In questi giorni l’agenzia TASS ha raccolto una serie di dichiarazioni del direttore del programma ISS presso il centro Khrunichev, Sergey Shaevich, riguardanti la manutenzione del modulo Zarya e la sua durata futura.

Com’è noto il modulo non è russo, ma finanziato dalla NASA con Boeing come prime contractor e Khrunichev come subcontractor. Di conseguenza le iniziative destinate a prolugnare la vita del modulo vanno concordate e sono regolate da contratti, periodicamente rinnovati.

Sergey Shaevich ha chiarito che, nonostante le sanzioni,

I contatti con i rappresentanti della compagnia Boeing vengono mantenuti regolarmente, non ci sono condizioni per la loro risoluzione.

D’altra parte, il modulo Zarya è tecnicamente e strutturalmente profondamente integrato nei segmenti russo e americano dell’ISS.

Qualsiasi cambiamento nella cooperazione tra il Centro spaziale di ricerca e produzione statale MV Khrunichev e Boeing può verificarsi solo in caso di cambiamento nelle relazioni tra Roscosmos e la NASA sulla Stazione spaziale internazionale

Shaevich ha aggiunto che sono in corso le trattative per concludere nuovi contratti per il mantenimento in funzione dei sistemi di terra che “accompagnano” il volo del modulo Zarya fino al 2024.

https://tass.ru/ekonomika/14179253

In una successiva comunicazione Shaevich ha precisato sono in corso i lavori per diagnosticare lo stato del modulo pressurizzato, i cui esiti permetteranno di valutare la possibilità di far funzionare Zarya anche dopo il 2028.

https://tass.ru/kosmos/14180095

Sotto contratto con Boeing lavora anche una azienda ucraina (il nome non viene citato) sviluppatore e fornitore di “uno dei sistemi del modulo” (non si dice quale sistema)

Shaevich rassicura:

Le difficoltà temporanee che [l’azienda] sta vivendo in relazione agli eventi in Ucraina non influiscono sul funzionamento sicuro del modulo Zarya

https://tass.ru/kosmos/14179505

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Archipeppe, mi incuriosische l’accenno all’F35-B. Mi sono perso la diaspora di cui accenni. Riesci a darmi qualche dettaglio? Grazie