Confronto fra le tecnologie spaziali di Frau im Mond e Apollo

Il film Frau im Mond (una donna sulla luna) è un capolavoro di Fritz Lang che anche gli appassionati di spazio dovrebbero vedere e apprezzare. Questo bellissimo video mostra un confronto fra le tecnologie spaziali del film e quelle di Apollo da cui si nota l’influenza di Hermann Oberth, che è stato uno consulente della produzione:

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Forse non tutti sanno che…
La cosa più importante che il film “Una donna sulla Luna” (la cui sceneggiatura, risibile già per quei tempi, era stata scritta da Thea von Harbau moglie di Fritz Lang) ci ha lasciato, oltre a dipingere realisticamente il lancio di un razzo a due stadi, è stata il conto alla rovescia.
Oberth ed i suoi (tra i quali un von Braun adolescente) volevano lanciare il razzo e zitti, Lang non ne fu contento dal momento che un lancio fatto in questo modo mancava della necessaria “suspance”.
Pertanto propose, come effetto drammatico, di introdurre un “conto alla rovescia” divenuto poi parte integrante delle procedure nominali per il lancio di un razzo da quel momento in poi.

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Il razzo progettato da Oberth & Co. per il film, chiamato “Friede” (“pace” in Italiano), era derivato dal suo Modell E così come apparso nel libro " Wege zur Raumschiffahrt" (del 1929).
Si trattava di un razzo a due stadio, plurimotore a propellenti liquidi, il cui secondo stadio rappresentava anche il veicolo spaziale abitato vero e proprio, recupero a parte siamo (tipologicamente parlando) dalle parti dello SpaceX Starship.
I caposaldi dell’astronautica realisticamente rappresentati nel film sono:

  1. Il conto alla rovescia
  2. L’assemblaggio in verticale del vettore
  3. Il lancio da un PAD con vasche d’acqua per la soppressione del rumore
  4. L’assenza di peso alla fine della fase di accelerazione

Il profilo di missione era un “Moon Direct” ossia un lancio diretto a 11,2 km/sec senza ingresso in orbita terrestre e traiettoria libera verso la Luna (TLI).

L’assemblaggio in verticale del vettore, in particolare, passerà da Oberth a von Braun nella pratica missilistica (ad esempio il lancio di un’A4/V2) e da lui agli americani, fino ai giorni nostri (eccezion fatta per il Falcon 9).

Fino al lancio il film presenta un realismo quasi sconcertante, poi si passa alle scemenze più pure tipo una donna clandestina (la protagonista del film), una Luna dotata di atmosfera (a quell’epoca già si sapeva che il nostro satellite naturale ne era sprovvisto), una Luna piena d’oro (sic!).
Peccato, perché se si fosse evitato il melò e si fosse puntato al realismo fino in fondo poteva essere un ottimo film.
Per vedere un film che ritragga in maniera realistica sia il volo spaziale sia la Luna, bisogna aspettare il 1950 e George Pal con il suo “Destination Moon” (“Uomini sulla Luna”), il quale però - di contro - presenta una trama piatta e personaggi monodimensionali.

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