Ovviamente il doppler di un segnale radio emesso da un aereo non è lo stesso di quello emesso da un satellite, ma nell’ottica generale del quadro descritto, laddove spesso si trovava ciò che ci si aspettava di trovare (ossia suoni ambigui collegabili a presunti morti russe nello spazio) anche questo aspetto ci poteva stare.
Non dimentichiamoci che gli Judica-Cordiglia asserivano di effettuare il tracking dei satelliti (e dei loro segnali) attraverso un’antenna mossa “a mano”. Cosa che ha reso scettico più di un radioamatore esperto come Sven Grahn circa le reali capacità di tracciamento, soprattutto in relazione ai segnali “discussi” ossia quelli volutamente collegati ai “lost cosmonauts”.
In realtà sappiamo anche che il cosidetto osservatorio di Bochum ed il radioamatore indipendente Mario Del Rosario hanno tracciato segnali analoghi a quelli degli Judica-Cordiglia il che lascia pensare ad un passaggio di satelltite, trasmittente su di una certa frequenza, piuttosto che ad altro.
Quanto alle vicende umane e professionali degli Judica-Cordiglia sia può dire senz’altro che siano stati degli autentici appassionati di spazio e che molto hanno fatto da soli nel campo della rilevazione dei segnali da satelliti. Il punto è che, purtroppo per loro, hanno intimamente legato la loro fama (ancora oggi) alla vicenda dei “lost cosmonauts” tanto che, pur essendo stata abbondantemtente sbufalata, continuano ancora oggi a sostenerne la veridicità.
Il che segna, forse, un punto a favore della loro buona fede (per non parlare di autentica ingenuità). Hanno lo stesso atteggiamento di molte vittime di raggiri, le quali pur di non ammettere il torto subito continuano a negarlo “a priori” (pensate all’atteggiamento di molte delle vittime del duo Vanna Marchi & figlia oppure di pseudo-guru religiosi).
Una chicca finale: sapete chi era uno dei giornalisti che più assiduamente frequentava Torre Bert, tanto da ascoltare “in diretta” uno di questi presunti “russi morti nello spazio”???
Un giovane (allora) e rampante giornalista della RAI un certo Emilio Fede, e non aggiungo altro…