Premetto che la risposta secondo me ha molto poco di astronautica, ma è piuttosto legata all’organizzazione del programma ISS e al tipo di scienza che si fa in LEO.
C’è tanta ridondanza, ci sono tanti posti candidati per il rientro, ma sono tutti nell’Atlantico o nel golfo del Messico, perché “orbitano” intorno al JSC
Il rientro degli astronauti richiede tutta una serie di infrastrutture disponibili nel luogo di rientro, prima di tutto per i controlli medici da fare immediatamente, il che richiede che il medico personale di ogni astronauta sia nel luogo del rientro, di solito sulla nave ma spesso anche sull’elicottero. E quel personale poi sta con l’astronauta fino al rientro al JSC e nei giorni successivi.
Poi ci sono per le analisi scientifiche da fare sugli astronauti dopo il rientro (post-flight BDC, Baseline Data Collection), il che richiede laboratori medici con strumentazioni particolari, più la presenza in-situ degli scienziati, cosa che avviene al JSC. A seconda dell’esperimento, alcune di queste post-flight BDC vanno fatte il giorno stesso o entro pochi giorni dal rientro (mentre altre si fanno settimane o anche mesi dopo).
Inoltre, ogni capsula porta anche dei campioni scientifici in “conditioned stowage”, di cui alcuni dei vengono processati in-situ dagli scienziati, e altri vanno messi immediatamente in freezer (alcuni a -80) e da lì trasportati al più presto sotto ghiaccio ai vari laboratori degli scienziati. E questo trasporto va organizzato in anticipo.
Per gli astronauti Europei poi, c’è un aereo e un team dedicato che raccoglie l’astronauta (dopo che ha fatto le post-flight BDC urgenti) e lo riporta subito in Europa, dove verranno fatte altre post-flight BDC.
Insomma, tutto questo ha un costo molto considerevole, e ripetere il tutto in Europa e magari da qualche altra parte significherebbe moltiplicare i costi e anche la dimensione dei teams, per una situazione che magari si materializza solo una volta ogni tanto.
Secondo me, costa molto di meno tenere gli astronauti a bordo un po’ più a lungo.
Ma addirittura alcuni team non sarebbero proprio in grado di sostenere una cosa del genere (penso a qualche professore universitario che organizza il viaggio al JSC per le BDC con i fondi limitati che ha, che altrimenti dovrebbe prepararsi ad avere più persone sparse per il mondo pronte a fare la BDC al posto suo in caso di rientro da un’altra parte). Abbiamo vari casi in cui per ogni equipaggio abbiamo deciso di fare un’attivitá solo un astronauta ESA e non su altri NASA in parallelo (o viceversa), perché gli scienziati coinvolti non avevano fondi e soprattutto abbastanza personale nel team di ricerca, per fare una BDC in Europa ad un astronauta e in USA o in Giappone all’altro astronauta nello stesso tempo.