Fantastico un po’:
Se l’Europa facesse un primo stadio nell’ecosistema Vega riutilizzabile, che rientra e scende con paracaute e mid air catch, mentre gli stadi successivi solidi li facessero a costi molto piu’ competitivi e in serie come sembra possibile, il vecchio continente sarebbe fortissimo almeno in questa nicchia. E si costruirebbe il know how per poi eventualmente scalare su stadi riutilizzabili per lanciatori piu’ grandi.
Il mid air cartch per veicoli piccoli e’ estremamente promettente. Fino ad ora e’ stata una via trascurata tentata poco seriamente anche con piloti di elicottero di hollywood che facevano tutto ad occhio, ed infatti ci sono stati tentativi falliti miseramente (vedi missione Genesis). Ma ora siamo nell’era dell’Elettronica , dei droni e dei servocomandi di precisione.
Il peso a secco del primo stadio Vega (o di un ipotetico primo stadio liquido) e’ agevolmente nella portata di molti elicotteri commerciali (e l’Europa ha Agusta-Westland, Airbus ecc…). Rispetto all’atterraggio retropropulsivo si risparmia un bel po’ di complessita’, di propellente per il landing burn non piu’ necessario, il peso delle zampe, e non c’e’ piu’ la necessita’ di throttling dei motori.
Ovviamente e’ necessaria qualche innovazione tecnica per andare ad acchiappare con un gancio “attivo” un anello di aggancio semirigido in cima al paracadute o qualcosa del genere, ma la complessita’ del software e dei meccanismi di controllo potrebbe essere non cosi’ diversa da quella di un drone giocattolo che ti fa i selfie con optical flow e videostabilizzazione.
Insomma, potrebbero anche provarci. In teoria sarebbe un approccio in grado di dare grossi vantaggi. Avere un lanciatore leggero a bassissimo costo per missione in grado al contrario di altri di portarti su un’orbita si misura, con la miniaturizzazione in corso dei satelliti, potrebbe essere utile.