È morto Gene Cernan

:point_up: Secondo me pecchi fortemente di ottimismo. Gli astronauti dell’epoca erano effettivamente tutti fatti di un’altra pasta, ma 20 anni vuol dire che il più giovane (Charlie Duke) ne avrà 101. Improbabile, io (purtroppo) stimo al massimo 10 anni, e propendo per un 7, ovverosia (purtroppo) nel 2024 non ci sarà più nessuno degli astronauti lunari ancora in vita.

Si mi sono tenuto, ottimisticamente, un po’ troppo largo ma magari un centenario ci scappa pure!!!

non a caso l’avevo messo come avatar… è stato l’astronauta che mi ha fatto appassionare delle missioni Apollo. senza un motivo particolare, guardando le foto dell’apollo 17 ero rimasto folgorato dal grande carisma che quest uomo mi comunicava anche semplicemente attraverso una foto.
era uno dei miei astronauti preferiti (assieme a Lovell e Grissom) e ora mi sento molto triste.
buon viaggio Capitano!

ah, segnalo questo evento a cui mancare sarebbe un peccato, io ci sarò e finalmente coronerò il mio sogno di incontrare e stringere la mano a uno dei grandi 12.

Beh ho controllato anche i “non allunati”, cioè i CMP superstiti, l’Apollo 8, 10 e 13.

Il più giovane è Ken Mattingly (classe 1936) mentre i più anziani sono la coppia Borman/Lovell (marzo 1928… quasi 89 anni)

Non sono così pessimista da pensare che nel 2024 non ce ne sarà più nemmeno uno, e a questo punto spero che al lancio del prossimo equipaggio lunare ci siano tutti gli astronauti ex Apollo ancora in vita, allunati o meno, per il simbolico passaggio di consegne.

Me lo immagino Buzz (o Young) nella White Room che consegna una pietra lunare al comandante e gli dice “Hei poppante che quando io ero sulla Luna non eri ancora nato, io ho preso questa, vediamo tu se sai fare di meglio…” :stuck_out_tongue_winking_eye: :stuck_out_tongue_winking_eye: :stuck_out_tongue_winking_eye:

E poi ricordiamoci che John Glenn era del 1921 e ci ha lasciati nel dicembre 2016, un mese prima di Gene…

Io però per astronauti lunari intendevo proprio i 12 che hanno toccato fisicamente il suolo lunare, senza nulla togliere a coloro che vi sono stati nelle immediate vicinanze (non dimentichiamoci ad esempio di Thomas Stafford, CMD Apollo 10, classe 1930, 87 quest’anno). Spero vivamente che Buzz dia un cazzotto (questa volta amichevole) al prossimo astronauta che scenderà sul suolo lunare, ma viste le attuali tempistiche e le attuali “vision” (nessuno, nemmeno chi ci lavora, sa quello che si farà) la vedo molto molto dura.

Di questo passo, sulla Luna non ci torneranno MAI.

Ehm, prima di natale ho cenato con Al Worden di Apollo 15 (Pilota CSM e quindi non allunato) e per l’età godeva di ottima salute… :wink:

Cernan sarà sepolto al Texas State Cemetery ad Austin.
http://abcnews.go.com/Technology/wireStory/funeral-services-set-man-walk-moon-44842159

P.S.
Circa John Young,esattamente cos’ha?
Io avevo sentito dire Alzheimer…qualcuno può confermare?

Si purtroppo, si tratta di Alzheimer.

Molto triste.

Da non credere! Molto triste!

Presto (se non è già accaduto) dmenticherà di essere stato sulla luna.
E’ davvero tragico.

esattamente quello che stavo pensando

Oggi come oggi di CMD “sani” per fare il passaggio del testimone rimane solo David Scott…

Mamma che tristezza questo post… Amministratori, chiudetelo!

Ma no, il mio consiglio e’ di guardare si’ con rispetto e amarezza alla scomparsa dei pionieri dell’astronautica, ma di ricordare che il futuro e’ davanti a noi e che li’ dovremmo guardare, e commentare, con maggiore insistenza e qualita’ di contenuti. :slight_smile:

Marco, scusami se mi permetto di darti del tu, di persona ci siamo visti solo 2 volte ma virtualmente ho letto (ed ascoltato) più che volentieri migliaia di tuoi interventi, tanto da considerarti per certi versi un carissimo amico a cui dare fiducia cieca e incondizionata. Perdonami se purtroppo questa volta mi sento di dissentire.
Al tempo dell’Apollo c’era una vision, c’erano i soldi, c’era la volontà. Oggi giorno cosa abbiamo? Vision? Mi pare di no, non vedo alcun indirizzo chiaro (andiamo su Marte, anzi no andiamo su un asteroide, anzi no torniamo sulla Luna, anzi no buttiamo giù la ISS e facciamo una nuova stazione spaziale da soli …). Soldi? Ogni anno i finanziamenti alla NASA e all’ESA sono in caduta libera, alla Roscosmos hanno grossi buchi da turare (e lo vedi con tutti i lanci che falliscono per scarsità di controlli). Volontà? Bush: torniamo sulla Luna - Obama: no, però facciamo SLS - Trump - non si sa. Europa: NASA-Roscosmos dipendente non avendo lanciatori autonomi, e nessuna possibilità-volontà di svilupparne uno.
Ho dipinto uno scenario che, per l’occidente visto che i cinesi zitti zitti lavorano, è un bel po’ tetro. Scusami per il mio pessimismo, ma a me sembra che il futuro di cui tu parli non sia così roseo, anzi tutt’altro, io non vedo proprio (al momento) alcun futuro né vedo argomenti su cui discutere.
Scritto ciò, ed espresso il mio pensiero, torno nel mio solito lurkaggio, e scusa se ti ho risposto in maniera così esplicita e diretta (ed anche, se vogliamo, un bel po’ caustica - scusa ancora :flushed: :flushed: ).

Io invece concordo con Marco, anche se per qualcuno quello che sto per scrivere sarà una sorta di eresia o sacrilegio pagano…
Premetto, e cercherò di essere tanto chiaro quanto onesto per cercare di evitare fraintendimenti, che non considero qui e in queste considerazioni il lato umano per una persona che se ne va o che è malata irreversibilmente, sono cose che benché coscienti che prima o poi siano un passaggio obbligato per tutti non vorremmo mai avvenissero.

Fine premessa, detto questo, non sono mai riuscito a capire quella sorta di aura divina che circonda questi uomini e quello che hanno compiuto… hanno partecipato a grandi scoperte e grandi imprese tecnologiche moderne, si sono dimostrati nelle loro rispettive carriere come ottimi piloti o tecnici o ingegneri, hanno vissuto esperienze che probabilmente per la stragrande maggioranza di noi saranno irraggiungibili, ma tutto questo faceva parte della loro professione… Non credo fossero gli unici che avrebbero potuto svolgere tutto quello che hanno fatto in maniera così eccellente (anche se forse non è poi sempre stato così…), non lo hanno fatto sicuramente da soli e il mondo è pieno di gente altrettanto eccellente nei propri più diversi settori.
Certe volte a leggere alcune considerazioni, magari di chi li ha incontrati o solo ammirati, sembra trasparisca una sorta di idolatria verso un feticismo moderno per degli uomini, che detto sinceramente, erano proprio come tutti noi, benché abbiano vissuto esperienze incredibili… insomma persone normali nella loro eccellenza come ne è (FORTUNATAMENTE) pieno il mondo.

Chiudo con un’ultima considerazione su un ipotetico “passaggio” di consegne fra gli astronauti del programma Apollo e quelli di eventuali prossimi futuri programmi. Certo sarebbe un bel passaggio simbolico fra le due generazioni se un giorno questo potrà avvenire, ma ripeto, simbolico. Quello che questi uomini hanno potuto trasmettere vivendo le missioni cui hanno partecipato, a livello di know how, lo avrebbero dovuto fare decenni fa, o lo hanno fatto.
Pensare che un prossimo futuro programma lunare possa guadagnare più o meno know how avendo o meno astronauti del programma Apollo ancora in vita lo vedo appunto come una sorta di idolatria poco fondata verso questi uomini… e forse anche come una certa mancanza di rispetto per tutti gli altri che hanno lavorato allora allo stesso programma e che avevano appunto il compito di concretizzare e fissare il know how scaturito, oltre a poca considerazione verso chi lavorerà in futuro ai nuovi programmi, se solo grazie a pochi eletti di allora potrebbe concretizzare un nuovo programma lunare…

Alberto, riemergo nuovamente dal lurkaggio per precisare (alla luce di ciò che hai scritto) il mio pensiero. Senza nulla togliere a questi grandi pionieri (veramente coraggiosi all’epoca), io ho il medesimo grande rispetto per qualsiasi astronauta/cosmonauta/taikonauta/spazionauta o come lo si vuol chiamare che si siede in cima ad un razzo e si fa sparare nello spazio. Detto ciò, e ripeto massimo e medesimo rispetto per Neil Armstrong o per Andreas Morgensen, quello che intendevo dire (ed è il motivo per cui sono pessimista) è che non vedo attualmente un futuro, ed i motivi per cui non lo vedo li ho esposti nel post precedente. Sì, ci sono i possibili/probabili CCtCap che sfocerebbero nel trasporto da parte dei privati degli astronauti per/da la ISS, ma oltre a questo? E, visto il nuovo inquilino da ieri della Casa Bianca e vista la sua ottusità per quanto riguarda la ricerca e la scienza cosa resterà dei programmi di ricerca sullo stato della Terra e sugli altri pianeti?
Torno nel mio guscio.

Ciao Vittorio, sgombriamo subito il campo dai formalismi, di cui non abbiamo bisogno per una discussione interessante. Fai male ad avere fiducia cieca ed incondizionata perchè le uniche cose di cui sono portavoce sono le mie faillibili e personali idee e punti di vista. Fai perciò benissmo a dissentire, e non ho mai preso il dissenso di nessuno come un attacco personale.

Permetti a me di dissentire, almeno parzialmente. E’ vero che ai tempi dell’Apollo c’era una vision forte, ma quale? Unicamente quella di battere i Sovietici nella corsa alla Luna nel contesto di una pericolosa gara a tutto campo nella competizione tra ideologie e visioni concorrenti del mondo.
Politicamente non vi fu alcuna tensione puramente ideale, cioè finalizzata unicamente al progresso scientifico e tecnologico dell’umanità, anche se sono ragionevolmente certo che i protagonisti dell’epopea (ingegneri, progettisti, astronauti ecc.), di entrambe le parti, erano molto probabilmente motivati e intrigati da una visione del futuro dell’umanità in progresso, e orgogliosi che questo futuro passasse, per qualche anno, per le loro mani.
Cosa ha lasciato al sistema delle industrie aerospaziali la conquista della Luna? A parte i ricordi e gli eroi, si intende? Sicuramente molte ricadute tecnologiche, e la nascita (travagliata) del programma Space Shuttle, ma siamo sicuri che aver raggiunto la Luna come è stato fatto, sia stato un buon modo per costruire le basi dell’industria spaziale? Non ne sono così certo, a conti fatti.
L’epopea dell’Apollo ha senza dubbio ispirato migliaia e migliaia di giovani ma non è stata il volano all’esplosione dell’industria spaziale che avremmo potuto avere dotando i programmi internazionali di oggi dei fondi di allora. E credo di poter dire (non avremmo questa discussione e altre simili altrimenti) che aver “dimenticato” la strata verso la luna, una volta venute meno le motivazioni sociopolitiche della guerra fredda, ha portato alla disillusione di moltissimi giovani (e meno giovani) che oggi vivono le vicende spaziali solo alla luce riflessa di questi eroi che piano piano scompaiono.
Un mio bias personale, che ammetto senza problemi, è che non vedo gli astronauti Apollo come eroi, ma come pionieri, allo stesso livello di chi a suo tempo accettò un compito pericoloso (ma estremamente gratificante) e partecipò alle prime spedizioni per scalare l’Everest, rischiando di lasciarci le penne.
Credo che da un punto di vista puramente professionale, dati e statistiche alla mano, un astronauta assegnato alle Expedition della ISS è varie volte più preparato, per curriculum, ore di volo, attività svolte nello spazio (EVA, assemblaggio, pilotaggio ecc) di qualunque astronauta lunare.
Naturalmente la Stazione è solo un passo, e ancora troppo piccolo e vicino, per quello che potenzialmente il genere umano potrebbe fare nel sistema solare, ma secondo me siamo così abituati alla presenza di un laboratorio da 400 tonnellate in orbita da non soffermarci a sufficienza per meditare a quale gigantesca sfida ingegneristica, sociale e collaborativa varie nazioni della Terra hanno partecipato per portarci nel futuro.
L’esperienza del programma ISS, pur con tutte le sue limitazioni, è stata ed è la palestra che ci ha insegnato come lavorare insieme, come far funzionare milioni di piccole e grandi parti costruite da un punto all’altro della Terra e assemblate in centinaia di ore di lavoro esterno da un team internazionale di astronauti che ha dato forma a quello cui l’Umanità tutta dovrebbe aspirare per ogni campo dello scibile.
Il know how acquisito con il programma Shuttle prima e ISS poi cosonsentirà di fare il prossimo passo avanti su basi ben più solide rispetto all’eredità dell’Apollo.
Naturalmente loro meritano di occupare un posto speciale, sono stati gli apripista, figure storiche coloro che hanno scritto le primissime pagine delle procedure, ma finché si rimarrà a venerare le icone del passato con nel cuore l’amarezza di quello che avrebbe potuto essere, si perde la capacità di guardare con obiettività alla meravigliosa conquista che sono i progetti moderni come la ISS.
La saggia scelta di Bush prima e Obama poi di dar mandato alla NASA per promuovere la nascita e lo sviluppo dell’industria dell’accesso all’orbita bassa, per le missioni di rifornimento e trasporto di astronauti, probabilmente porterà alla diminuzione dei vertiginosi costi di accesso allo spazio, oltre a continuare il trasferimento di conoscenze, esperienza, stabilimenti, rampe di lancio e molto molto altro ad una pletora di attori privati.
Con un pizzico di fortuna, tanto lavoro e raddrizzando qualche stortura di gioventù, lo spirito imprenditoriale e la capacità di sognare in grande di personaggi come Elon Musk o Bigelow, compagnie dinamiche come Xcor e altri daranno una scossa all’ambiente aerospaziale, magari in modi che oggi non sappiamo ancora immaginare.
E qui mi sto limitando a discutere il settore USA, sperando che non sia foxxuto con il resto del “mondo occidentale” dal magnifico esemplare che hanno eletto presidente.

Non è corretto secondo me dire che i finanziamenti sono in caduta libera, anche se non crescono come vorremmo e anche se hanno avuto limate qui e la nel pieno della crisi economica.
Roscosmos soffre degli stessi problemi di altri settori russi: con un’economia gestita a livello di “famiglia e amici” da parte del giro di Putin, alimentata per anni dalla costante crescita del prezzo del petrolio e del gas naturale, da quando tale prezzo è crollato si è trovata a corto di risorse costringendo il governo di Mosca a operare tagli enormi mascherandoli dietro l’interventismo del leader russo.
Provo una grande pena personale per il personale russo che, come ho commentato spesso anche sul nostro podcast, è sotto pressione e probabilmente lavora nel peggiore clima psicologico possibile nel contesto di missioni che mettono la vita degli astronauti nelle loro mani. E il crescente aumento degli incidenti ai vettori russi mi crea una certa preoccupazione…

Saltando a SLS, è bene ricordare che si tratta di un programma voluto dal Congresso, da tempo a guida Repubblicana, principalmente perchè serve ai parlamentari USA per distribuire il lavoro e le commesse tra i vari stati USA. Come giustificare il suo costo enorme se e quando Falcon Heavy sarà sul mercato sarà una bella sfida, ma non usciamo fuori tema.
Obama e Bush hanno avuto piani spaziali altalenanti in campo manned, perchè manca da tempo un obiettivo condiviso di ampio respiro, al di là del programma ISS. Ne prendo atto, è un peccato, ma non significa che dobbamo essere pessimisti a tutti i costi. Speriamo si arrivi presto alla creazione di un programma ancora più internazionale, che sapia magari coinvolgre i cinesi e ridere in faccia ai tanti piccoli leader politici che vorrebbero ricacciare tutto e tutti dentro ai propri confini nazionali.

Non ho dipinto alcun futuro roseo perchè credo che i prossimi anni siano cruciali a livello sociale, e la ricerca aerospaziale è ovviamente legata alle condizioni in cui i grandi enti spaziali nazionali e internazionali come NASA, ESA, Roscosmos ecc saranno in grado di reagire al populismo e al disfattismo che serpeggia nella nostra società. Ma guardare con le lacrime agli occhi all’ennesimo astronauta Apollo che si spegne non ci farà fare un minimo passo avanti, con tutto il rispetto per questi personaggi straordinari.

Un cenno finale vorrei farlo a sostegno de “l’altra metà del mondo”, cioè per la pletora di fantastici, produttivi, strordinari e relativamente economici programmi di esplorazione spaziale robotica che continuano a portare enormi risultati in termini di conoscenze e scoperte a vantaggio di tutta l’umanità ma che da queste parti non commentiamo a sufficienza :wink:

Come detto, non temo ma anzi auspico un dialogo costruttivo e motivato, che aiuta a far salire il tono in tutto il forum. Non è necessario che ti scusi per nulla anche perchè di caustico o ad personam non ho letto nulla. :beer:
Sono io che mi scuso per la prolissità, ma sul mio punto di vista volevo essere molto chiaro. Spero di esserci riuscito.

Sì, sì, ci sei riuscito benissimo. Piccolo appunto, come scritto nella risposta subito dopo quella di Alberto: anche io al tuo pari considero gli astronauti “Apollo” degli esploratori e pionieri (non per nulla ho scritto che ho lo stesso medesimo preciso rispetto per chiunque si siede su un razzo che lo spara nello spazio, che sia degli anni '60, 70, Shuttle o dei giorni nostri). Sono d’accordo che la vision all’epoca era solo quella di battere l’avversario e non la crescita scientifica, ma al momento lo stesso, adesso (nel momento attuale) non vedo qualcosa di trascinante. Dal mio personalissimo punto di vista è questo che si fa sentire, questa mancanza di qualcosa che trascini le idee e le menti anche dell’uomo comune, e questo qualcosa è a mio modestissimo parere una missione umana, o almeno io la vedo così. Personalmente ho sempre ritenuto che la ricerca e la scoperta fatta attraverso l’uomo sia incredibilmente più versatile ed appagante per tutti che non quella fatta attraverso la macchina. Forse (anzi, sicuramente) sbaglierò, ma (ad esempio) ho sempre ritenuto che la presenza di un uomo su Marte accelererebbe incredibilmente tantissime scoperte sul Pianeta Rosso. Io sostengo a spada tratta la ricerca scientifica che viene fatta sulla ISS, ma mi preoccupa il fatto che non si parli di una sua (eventuale) sostituzione né dell’utilizzo del know how già fin’ora acquisito per un passo ulteriore.
Tutto qui. :beer:

Albyz,Marco avete tutte le ragioni.
La vostra è la posizione più logica e senza alcun dubbio la più positiva e costruttiva.
Io però di questi tempi c’ho un magone…e non solo per l’astronautica del “bel tempo” che fu,ma propio per il “bel tempo che fu” in generale.
Scusate lo sfogo non costruttivo,ma se non ci si lascia un pò andare tra amici…
Si,lo so,lo so…
Passerà.