Elon Musk avanti tutta: BFR su Marte, Luna e Terra

Tornando in topic, voglio segnalarvi un articolo, uscito in due parti su The Space Review a firma di Steve Hoeser, circa la possibilità di produrre propellente “in situ” su Marte a supporto di missioni future, come quella del BFR.

http://www.thespacereview.com/article/3479/1
http://www.thespacereview.com/article/3484/1

Non è detto. Ci sono vari studi che propongono di usare il cambio di stato (solido->gassoso) della CO2 come motore.

Ecco uno dei tantissimi link che si trovano ( TRL 3/4 direi…)

Joshua Brost, il responsabile dei rapporti commerciali con NASA/NOAA/USAF/NRO, ha confermato che i primi test “alla Grasshopper” della BFS dovrebbero cominciare entro la prima metà del prossimo anno…

l’immagine dello ‘stampo’ del BFR è stata pubblicata ad aprile.
Ad oggi non esiste che una tensostruttura con delle attrezzature ed una concessione per un’area portuale ancora da bonificare.

Finché non vedremo un capannone ed un autoclave delle dimensioni dello stampo, non aspettatevi alcun BFR.

Per il prossimo anno, nella migliore delle ipotesi, gli unici test che porranno fare saranno le prove statiche sul primo prototipo della struttura primaria.

Ci ho ragionato un pò:
Se il tank è stato testato in mare al largo di Seattle, credibilmente è stato costruito a SpaceX Redmond WA… il che vuol dire che a Redmond hanno un’autoclave abbastanza grossa per ‘cuocere’ parti in carbonio di quelle dimensioni… oppure l’hanno chiesta in prestito a qualcuno lì vicino (Boeing? :stuck_out_tongue_winking_eye:)
L’attrezzatura e lo stampo di BFR sono già al porto di LA in una tensostruttura perchè probabilmente averceli tra le scatole ad Hawthorne non è comodo… non è detto però che siano attrezzi unici, ad Hawthorne e/o Redmond potrebbero essercene degli altri in uso e quindi avere dei pezzi di BFR già in costruzione o addirittura completati.
è quindi probabile che il primo BFR, o il suo ‘grasshopper’ , non venga costruito al porto di LA ma ad Hawthorne o Redmond. Il nuovo stabilimento sarebbe così visto già in ottica di produzione e non di realizzazione del prototipo.
(tra l’altro ho trovato un ‘piano’ della nuova fabbrica per BFR : https://i.imgur.com/zH0Oifa.jpg)

Guardando i dati del BFR mi sono accorto, inoltre, che per dimensioni, spinta e nr. di motori ha delle somiglianze con l’ N1… certo i motori raptor non sono gli NK-15, però farne funzionare 30 tutti insieme… :fearful:

Se qualcuno l’aveva già detto/scritto, scusate, me lo sono perso… :spank:

SpaceX è già riuscita a fare funzionare 27 Merlin con il Falcon H, quindi ha buone possibilità di gestire anche 30 Raptor. Dai tempi dell’N1 qualche progresso c’è stato, no? :smiley:

Per il resto, perché insistere nello speculare? Atteniamoci all’asimoviano motto di furdisufit: Non ci sono dati per una risposta significativa.

Foto aggiornata dell’aerea in cui Spacex dovrebbe cominciare i lavori per il nuovo stabilimento, in alto a sinistra in direzione della freccia (ma fuori campo) c’è la tenda che ospita il mandrino di cui è stata diffusa la foto qualche settimana fa, in basso a destra JRTI e MrSteven! :slight_smile:


https://twitter.com/deimosimaging/status/1006450816318955520?s=19
https://www.facebook.com/photo.php?fbid=1097943203677864&set=p.1097943203677864&type=3

Grazie per i link… Questa è la terza parte

http://www.thespacereview.com/article/3487/1

La SpaceX deve avere molta fiducia nel realizzare in tempi “brevi” il BFR, nel solo mese di agosto ha organizzato 2 diverse conferenze. Lo scopo dichiarato è quello di chiedere ad agenzie, università ed altri privati di partecipare alla predisposizione di missioni lunari e marziane. La SpaceX forse farà il razzo ma sicuramente non farà tutto il resto che serve per le missioni umane.

1 riunione

2 riunione

Esatto. È fondamentalmente un’azienda di trasporti. Le attività spaziali non le competono, almeno fino adesso. Occorre però aver un’idea più ampia possibile delle esigenze dei clienti, anche e soprattutto in fase di progettazione del veicolo.

Giovedì alla conferenza DARPA D60, il Chief Operating Officer Gwynne Shotwell ha detto che pensa che la società “salterà” il secondo stadio del BFR alla fine del 2019.

Il primo ritorno di 6 mesi

https://www.investors.com/news/spacex-bfr-mars-interplanetary-spaceship-hop-tests-2019/

Questa è la seconda fonte che leggo dopo il reddit dedicato alla SpaceX.

“salterà” nel senso che gli farà fare un salto, ovvero un volo suborbitale, per testare i meccanismi di rientro, che secondo Musk sono la vera parte critica del progetto.
Vedremo…

SpaceX ha pubblicato su twitter un rendering aggiornato di BFS.
Contestualmente ha affermati di aver firmato un contratto con un cliente per fare un “giro turistico” attorno alla Luna, dando un tono più ufficiale alle “esternazioni lunari” precedenti.
Ulteriori dettagli saranno presentati il 17 settembre, sul sito SpaceX lo streaming è già “pronto”.

BFS Pare aver ricevuto una “pinna” dorsale (benchè Musk stesso in un AMA su reddit le definì “inutili”), il carrello di atterraggio è visibile, integrato nelle pinne stesse.
C’è anche una protuberanza anteriore che alcuni interpretano come canard (ma onestamente non mi convince).

PS: Solo a me pare esserci una forte somiglianza con l’astronave di Futurama?


Il primo accordo dovrebbe riguardare un giapponese


Non è che in realtà serva soprattutto come gamba per l’atterraggio verticale? O per alloggiarvi un sistema estendibile utile per lo stesso scopo?

Atterrare su Marte/Luna senza piazzole preparate e con sole 3 gambe è, secondo me, quasi impossibile. Per cui nella pinna dorsale potrebbe trovare posto un sistema estensibile con più punti di appoggio.

Il problema della piazzola, penso possa essere risolto con dei lander che atterrano sulla superficie una volta che la navetta ha raggiunto l’orbita. I lander potrebbero trasportare esploratori e robot “edili”

Modifica
Si può riaprire il topic sul HLEPP? O ne apro un altro visto che ha cambiato nome?

Ma con che cosa dovrebbero viaggiare intorno alla luna, con Dragon/Falcon Heavy o con il BFR?

Una Tesla Roadster ovviamente! :wink:

P.S.
Ragazzi, mi sono reso conto di avere un problema psicologico,o forse sarebbe meglio dire “culturale”, con il BFR.
Da almeno 55 anni tutti i concept di astronavi e tutte le astronavi della fantascienza hanno forme non aereodinamiche.
Siamo (almeno io sono) abituati a pensare questi veicoli come elementi modulari,cilindrici,sferici,con tralicci,antennne,pannelli,ecc.
Adesso arriva questo missile che sembra uscire paro paro dalla copertina di una rivista di Sci-Fi degli anni 30 e 40,o da un film di fantascienza dei primi anni 50.
Un “razzo”,che parte verticale ed atterra nello stesso modo come in un fumetto di Tin Tin,andando sulla Luna o su Marte.
Capirete che a chi ha seguito tutti gli sviluppi dell’Astronautica delle ultime decadi venga spontaneo dire “non ce la posso fare” ( come direbbe un autorevole esponente del forum) ad accettare un veicolo del genere.
Insomma,se prima non lo si vede in funzione,almeno come prototipo,sembra davvero una cosa incredibile!

In attesa di vedere un tre viste della “nuova” versione del BFS dico la mia: l’estensione del piano di coda verticale e delle due superfici orizzontali posteriori, lungi dall’essere guidata da mere ragioni estetiche (che pure per la Spacex hanno un grosso valore di immagine) deve essere stata causata da considerazioni aerodinamiche, probabilmente per incrementare la stabilità latero-direzionale durante la fase di ingresso nell’atmosfera e forse anche per sopperire all’assenza delle “grid fin” durante la fase di atterraggio. Quanto alle considerazioni di carattere estetico capisco che la forma volutamente retrò del BFS possa lasciare perplessi ma c’è da dire che in passato il ricorso a forme funzionali e non aerodinamiche era imposto dalle limitazioni di peso dovute al rapporto di massa nonché a scenari di missione “a perdere” che non imlpicavano il recupero ed il riutilizzo dei mezzo coinvolti come per la Spacex senza contare che la tecnica di rifornimento “in volo” consente di superare il limite legato al propellente da portare appresso lasciando dunque margine di peso per le superfici aerodinamiche (e relativo TPS) oltre che per il payload.

le “grid fin” sembrano sostituite da quelle che sembrano ali canard (sempre se si possano chiamare cosi)

Siamo d’accordo.
Però per anni ed anni si era puntato su scenari che prevedevano astroplani in grado di fare la spola terra-orbita verso stazioni ed astronavi vere e propie destinate ad essere assemblate nello spazio ( o spacetugs che eventualmente venivano riportati a terra nella stiva degli astroplani).
Capirai che al di là della forma,un “missile” che parte da terra,atterra verticale su un altro corpo celeste,e rientra verticale sulla piazzola di lancio come in un fumetto di Flash Gordon…è qualcosa di concettualmente inatteso per quelli della nostra generazione.

Sarebbe già clamoroso (ed un immensa sfida tecnologica vinta) se questo bestione si proponesse di sostituire lo Shuttle e la sua stiva di carico,partendo in verticale,compiendo le sue missioni in varie orbite terrestri,e rientrando su una pista in orizzontale (insomma,uno SSTO).
Ma addirittura raggiungere ed atterrare sulla Luna e su Marte (e oltre) come in una vecchia rivista pulp di Capitan Futuro… insomma,avrebbe del miracoloso!